Altro libro di cui potevo fare a meno… osannato dalla maggior parte delle recensioni, questo romanzo pur trattando una tematica forte come quella dellAltro libro di cui potevo fare a meno… osannato dalla maggior parte delle recensioni, questo romanzo pur trattando una tematica forte come quella della violenza sessuale, si riduce a un cumulo di cliché tipici della narrativa Young Adult. Melinda, la protagonista, è una liceale americana depressa e sola. La sua quotidianità la trascorre per la maggior parte del tempo nel contesto scolastico, dove si aggira per i corridoi malvista dai suoi coetanei, che non perdono occasione per farle dispetti e bullizzarla e la costringono a rintanarsi in un vecchio sgabuzzino delle scope. Attorno a lei ruotano le solite figure che ormai troppo spesso, popolano questo genere di romanzi: dei genitori assenti, un’ex amica con la quale Melinda non parla più, professori cinici e poco empatici (tutti tranne uno, perché il prof simpatico c’è sempre) e il bello&dannato di turno, che le ha rovinato la vita durante una festa pochi mesi prima, abusando di lei. Da qui ha origine il dramma interiore della protagonista che per pagine e pagine non riesce ad uscire da quel silenzio opprimente in cui il segreto della violenza subita l’ha confinata. Probabilmente leggerlo da adolescente avrebbe avuto un altro impatto, ma a me è parso piuttosto deludente. ...more
“ Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” me lo devo tatuare in fronte. Non so perché ci casco ogni volta, ma a me John Green Ma per favore!
“ Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” me lo devo tatuare in fronte. Non so perché ci casco ogni volta, ma a me John Green non piace! Ormai dovrei saperlo e invece cerco sempre di dargli una seconda, terza, quarta possibilità. Poi arrivo all’ultima pagina, ogni sacrosanta volta, e mi chiedo perché l’ho fatto??!! Stavolta inoltre, come aggravante, devo confessare che mia figlia adolescente, proprietaria di copia cartacea del suddetto romanzo (pure soldi ci abbiamo speso!), vedendo che lo prendevo dalla sua libreria mi aveva messo in guardia sul fatto che non fosse un granché e che fosse una lettura sciatta, poco appagante, per non dire brutta. Ergo, avrei dovuto darle retta e impiegare meglio il mio (già scarso) tempo per leggere! Il libro parla di due ragazzi di nome Will Grayson, molto diversi tra loro. Se non fosse per il nome uguale, non avrebbero nulla da spartire. Il primo Will è un tipo riservato, etero, perennemente indeciso su tutto, che vorrebbe solo scomparire agli occhi del mondo ma che non può farlo essendo amico di Tiny Cooper, un ragazzone molto molto gay che ama mettersi sfacciatamente in mostra in qualsiasi circostanza, dentro e fuori da scuola. Il secondo Will è invece un ragazzo gay non dichiarato, che soffre di depressione e vorrebbe fuggire dalla famiglia disfunzionale che ha, per incontrare in un appuntamento al buio tale Isaac, un ragazzo gay conosciuto in chat. I due Will si incontrano una notte per puro caso a Chicago e questo incontro scatenerà una serie di eventi che cambieranno le loro vite (ma chi l’avrebbe mai detto?!) raccontati con frasi ad effetto che piacciono un sacco agli adolescenti e fanno vendere copie. Non dico di più (se mai qualcuno particolarmente scellerato volesse approfondire la loro conoscenza) ma onestamente non ho trovato nulla di commovente, divertente, interessante, educativo nelle loro vicende. Ci sono libri per questo target di età che hanno molto di più da offrire in termini di contenuti e insegnamenti morali. Se si aggiunge che la trama è surreale, i personaggi stereotipati fino alla nausea e la scelta di scrivere a quattro mani il libro (Green si è dedicato a Will#1 mentre Will#2 è frutto della penna di David Levithan, altro famoso autore YA) diversificando forzatamente le voci dei due Will suona come un espediente trito e ritrito, ne esce una bocciatura senza se e senza ma. ...more
Un libro che ha il merito di parlare di disabilità in modo non compassionevole, ma forse arriva di più ad un pubblico giovane. Melody, la protagonistaUn libro che ha il merito di parlare di disabilità in modo non compassionevole, ma forse arriva di più ad un pubblico giovane. Melody, la protagonista, è una ragazzina di undici anni affetta da una paralisi cerebrale che le impedisce di muoversi e comunicare, ma non di apprendere nozioni e provare emozioni come una bambina normale della sua età. Quando nella scuola che frequenta viene avviato un progetto per includere i ragazzini disabili nelle lezioni comuni, Melody si trova improvvisamente a dover far fronte allo stato di emarginazione in cui le sue condizioni fisiche la costringono da quando è nata. A credere in lei ci sono, per fortuna, i suoi genitori, la vicina di casa che si prende cura di lei e alcuni insegnanti. A deriderla, invece, i compagni di classe e chi la guarda senza riuscire ad andare oltre l’aspetto fisico. È una storia che in qualche pagina mi ha anche commossa ma non mi ha convinta del tutto, anche se comunque ho apprezzato il tentativo di sensibilizzare i giovani lettori sul tema della disabilità e sull’importanza dell’inclusione. ...more
Dopo un inizio non proprio entusiasmante, in cui una sottile antipatia verso il protagonista Linus Baker e la sua noiosa vita da assistente sociale siDopo un inizio non proprio entusiasmante, in cui una sottile antipatia verso il protagonista Linus Baker e la sua noiosa vita da assistente sociale single stava per farmi desistere dal leggerlo (per la seconda volta, tra l’altro), il libro ha preso il volo non appena ho conosciuto i bambini dell’orfanotrofio dell’isola di Marsyas. E da lì in poi è stato amore! L’unicità di Lucy, la gnoma Talia (lei e la sua vanga mi hanno fatto morire dal ridere per tutto il tempo), Phee, Sal il volpino mutaforma, la viverna Theodore e Chauncey, sono tutti indimenticabili e adorabili. E poi è una storia piena di umanità e begli insegnamenti, una storia che insegna a non fermarsi alle apparenze, perché per quanto delle creature possano sembrare mostruose da fuori, è solo dando loro la possibilità di mostrare la loro vera natura che se ne possono cogliere ed apprezzare le qualità. Confesso che mi sono commossa più volte....more
Tanto mi era piaciuto THYG quanto mi ha irritato questo romanzo. Il personaggio di Brianna non mi è proprio andato giù. Avventata e egoista, pensa solTanto mi era piaciuto THYG quanto mi ha irritato questo romanzo. Il personaggio di Brianna non mi è proprio andato giù. Avventata e egoista, pensa solo a rincorrere il proprio sogno di diventare una rapper, senza fermarsi a valutare le conseguenze delle sue azioni, nonostante gli altri personaggi la mettano spesso in guardia sulla pericolosità della strada che ha scelto di intraprendere. L’ambientazione del ghetto è molto realistica e si vede che l’autrice conosce bene la realtà che descrive, con il suo degrado, la lotta tra bande, lo spaccio di droga come unico mezzo di sostentamento, il problema della violenza e delle armi. Forse è una realtà a me aliena per poter capire che Brianna in verità la rispecchia in pieno e che la vita nel ghetto non le ha certo reso facili le cose, però non ho percepito in lei alcuna crescita se non nelle ultimissime (quasi scontate) pagine. Considerando che è un romanzo per ragazzi, non mi sembra che la protagonista incarni un bel modello da seguire, anche se in fondo è giusto quello che dice, di non piegarsi alle prepotenze del sistema e far sentire la propria voce. Per il resto, gli altri personaggi che la circondano sono molto positivi: la madre che nonostante la perdita del compagno e il suo passato di tossicodipendenza ha ripreso in mano le redini della propria famiglia e cerca di fare del suo meglio per sbarcare il lunario, il fratello Trey che ha accantonato la laurea per fare pizze e portare a casa una stipendio, gli amici Sonny e Malik sempre pronti a scendere al fianco di Brianna, nonostante entrambi abbiano i propri problemi adolescenziali a cui pensare. Nel complesso, una lettura scorrevole ma che in più occasioni non mi ha convinto. Voto 2.5 stelle...more
Non avrei potuto scegliere libro migliore per il viaggio in Africa! Un’avventura magica che richiama la struttura narrativa e le atmosfere di “Le MillNon avrei potuto scegliere libro migliore per il viaggio in Africa! Un’avventura magica che richiama la struttura narrativa e le atmosfere di “Le Mille e una Notte”. Abouli, giovane ragazzo tuareg, sta attraversando con la sua famiglia il deserto a dorso di cammello quando alla loro carovana chiede di unirsi Suleimain, un cantastorie. Egli non ha molto da offrire ai suoi ospiti se non la sua arte di narratore. Da quel momento Suleiman allieterà il loro viaggio raccontando a sua volta di un altro viaggio, quello del giovane Said, partito dal Mali alla ricerca di uno specchio magico, di un tappeto volante e di una fanciulla da conquistare con meravigliose collane e magici amuleti. Un viaggio che tocca tutta l’Africa sub-sahariana fino al Nilo e allo Yemen, sulle tracce della Regina di Saba. Le descrizioni dei paesaggi, delle usanze dei diversi popoli africani rendono la narrazione un po’ lenta ma estremamente suggestiva. Molto bello! ...more
Il tipico YA strappalacrime con la protagonista malata (soffre di Xeroderma Pigmentosum, malattia che le impedisce di esporsi al sole e ai raggi UV) cIl tipico YA strappalacrime con la protagonista malata (soffre di Xeroderma Pigmentosum, malattia che le impedisce di esporsi al sole e ai raggi UV) che vive l’amore della sua vita con il bell’atleta della scuola. L’avevo regalato a mia figlia quattordicenne che poi ha voluto vedere anche il film (secondo lei decisamente migliore del libro). Salvo il personaggio del padre che è forse quello più credibile e comunque riconosco all’autrice il merito di aver portato l’attenzione su una delle tantissime malattie rare per cui la ricerca spesso non riesce a trovare una cura....more
Ho finito ora Ogni giorno e nonostante partissi molto prevenuta verso questo genere di storie (salti nel tempo e simili non sono proprio la mia passioHo finito ora Ogni giorno e nonostante partissi molto prevenuta verso questo genere di storie (salti nel tempo e simili non sono proprio la mia passione) ammetto che mi è piaciuto abbastanza. A. si sveglia ogni giorno in un corpo nuovo. Passa da un’esistenza all’altra, cercando di non disturbare né alterare la vita di chi lo ospita per quelle 24 ore, sia esso un ragazzotto sovrappeso, una ragazzina depressa o un bel giocatore di football. Tutto ciò sembra non avere un senso, ma A. ha smesso da tempo di cercare di attribuirgliene uno, finché un giorno non incontra Rihannon e se ne innamora a tal punto da cercare di fare di tutto per stare con lei, qualsiasi sia il corpo che lo ospiterà in quel giorno. È un libro strano, rivolto sicuramente ad un pubblico adolescente per le tematiche trattate, però mi ha coinvolta emotivamente. Credo cercherò anche il seguito. Voto:...more
Mi piace molto questa scrittrice per ragazzi. Ha un modo di rapportarsi a spinose tematiche adolescenziali con estrema leggerezza, ma mai con superficMi piace molto questa scrittrice per ragazzi. Ha un modo di rapportarsi a spinose tematiche adolescenziali con estrema leggerezza, ma mai con superficialità. Questo romanzo è il primo di una serie che ha come protagonista uno psicologo di origini antillane, Sauveur Saint-Yves, trasferitosi a Orleans con suo figlio di dieci anni Lazare. Ricevendo i propri pazienti in casa, le loro vite e relative problematiche si intrecciano inevitabilmente con quelle di padre e figlio. Il piccolo Lazare, spiando le sedute di terapia del padre da una porta di servizio, ascolta i discorsi dei ragazzi in cura che confidano problemi di scarificazione, abusi, omosessualità, tensioni con i genitori. Lazare, con la sua ingenuità di bambino, non capisce appieno la portata di quanto origlia ma si affeziona a quelle storie e a quelle persone, finché un giorno non nasce anche in lui il bisogno di fare domande sul mistero che circonda la propria infanzia e sulla morte della madre avvenuta in un Paese lontano quando era appena un bimbo. Un libro intenso, a tratti commovente ma che riesce al contempo a far sorridere con alcuni espedienti divertenti che sdrammatizzano le vicende narrate (se mai avrò un criceto, Coso sarebbe un bel nome!). Sicuramente cercherò gli altri capitoli della serie...more
Una Calpurnia molto più dark... Bello, ben scritto, avventuroso e con quel pizzico di mistero e di fantasy che fanno girare le pagine una dopo l’altraUna Calpurnia molto più dark... Bello, ben scritto, avventuroso e con quel pizzico di mistero e di fantasy che fanno girare le pagine una dopo l’altra. Un’autrice per ragazzi da tenere d’occhio per la prosa ricca e ricercata, ma capace anche di ricreare perfettamente sulla pagina tanto l’ambientazione della cupa isola di Vane (con i suoi abitanti diffidenti e chiusi) quanto la mentalità vittoriana spiccatamente maschilista contro cui la protagonista Faith si trova a doversi confrontare. Ringrazio Alberto per averlo recensito e avermelo fatto scoprire....more
“Le persone sono i nostri luoghi sicuri. Io ne ho una: una persona che per me è casa e mondo.”
Difficilmente abbandoneranno i miei pensieri i personagg“Le persone sono i nostri luoghi sicuri. Io ne ho una: una persona che per me è casa e mondo.”
Difficilmente abbandoneranno i miei pensieri i personaggi di questa serie. Una su tutti, Minya, la piccola e terrificante bambina a pezzi a cui il fardello di rancore e sete di vendetta hanno impedito di crescere. È lei, secondo me, il personaggio più riuscito del romanzo. Ma anche Lazlo e l’evanescente Sarai, Nero, Ruby e Feral. Quello che mi stupisce di più della scrittura della Taylor, oltre al suo potere fortemente evocativo e onirico, è la sua abilità nella caratterizzazione dei personaggi che crea. Non ce n'è uno che non sia ben delineato e unico, anche se secondario. L’avevo già riscontrato nel ciclo de “La chimera di Praga”, ma qui si è superata! E la storia è pazzesca! Il lettore viene catapultato in uno scenario fantasy che si distingue per originalità, in un Continuum di emozioni che attraversano tutta la sfera di quelle immaginabili. Mentre la trama si dipana, dando un senso a quanto già introdotto ne Il Sognatore, tra le pagine lottano e si scontrano sogni e incubi, paura e speranza, disperazione e sollievo, morte e rinascita, protezione e abbandono, amore e odio e se ne esce veramente sfiniti a forza di trattenere il respiro! Se mai ci sarà un seguito, io lo voglio leggere subito! ...more
Non tutte le ciambelle escono col buco e non tutti i premi Andersen sono una garanzia. Personalmente mi è parso di leggere una brutta copia di Lo straNon tutte le ciambelle escono col buco e non tutti i premi Andersen sono una garanzia. Personalmente mi è parso di leggere una brutta copia di Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. Un ragazzino affetto dalla sindrome di Asperger si trova a dover risolvere un mistero. Peccato che qui il ragazzino sia noioso e stereotipato e il mistero appaia sin da subito scontato. ...more
Non servono presentazioni a questo libro. La sua fama mondiale ormai lo precede. E ora capisco perché la storia di Starr e dell’ingiusta morte del suoNon servono presentazioni a questo libro. La sua fama mondiale ormai lo precede. E ora capisco perché la storia di Starr e dell’ingiusta morte del suo amico Khalil abbia scosso così profondamente tante coscienze; è perché è terribilmente verosimile, pur trattandosi di un romanzo per ragazzi. La Thomas dipinge la realtà di molte città americane (ma oramai non solo) dove essere nero ti segna fin dalla nascita come soggetto potenzialmente pericoloso. Dove devi vivere nella paura di aver fatto qualcosa di sbagliato anche quando non hai fatto niente. Dove sai che la giustizia non è uguale per tutti. Un libro dai contenuti forti ma che, ogni tanto, riesce anche a far sorridere e che può dimostrarsi uno strumento utilissimo per spiegare il razzismo ai ragazzi e insegnare loro che vale sempre la pena di lottare per difendere i propri diritti.
“È proprio questo il problema. Permettiamo alle persone di dire certe cose, e loro le dicono così spesso che dopo un po’ lo trovano ammissibile e noi normale. Ma che senso ha avere una voce, se poi resti in silenzio quando non dovresti?!”...more
Probabilmente per apprezzare al meglio questo romanzo della Murail servirebbe una profonda conoscenza del teatro (francese, ma non solo) e del suo monProbabilmente per apprezzare al meglio questo romanzo della Murail servirebbe una profonda conoscenza del teatro (francese, ma non solo) e del suo mondo che io purtroppo non ho. Ciò nonostante la sua scrittura e i suoi personaggi riescono sempre a coinvolgermi. Il legame che lega i tre amici aspiranti attori va oltre le ingenuità della loro età e forse questi tre ragazzi sembrano un po’ fuori dal tempo dell’adolescenza attuale, se paragonati alla maggioranza dei loro coetanei di oggi, persi dentro lo schermo di uno smartphone e incapaci di emozionarsi per qualcosa che vada oltre TikTok. Chloé, Bastien e Neville condividono la passione per la recitazione come se fossero un corpo e un’anima soli e poco importa se ad emergere saranno tutti o nessuno. Ciò che cementa la loro amicizia è il fatto - bellissimo quanto oramai raro - di saper condividere un percorso comune senza gelosie né invidie, sostenendosi reciprocamente nei momenti difficili e gioendo dei successi reciproci. In un mondo dove la competizione ormai comincia alla scuola materna, questo libro regala speranza!...more
Le premesse per un buon fantasy c'erano tutte: in un mondo fantastico, diviso in sette regni, vivono delle persone speciali - i Graceling - che possieLe premesse per un buon fantasy c'erano tutte: in un mondo fantastico, diviso in sette regni, vivono delle persone speciali - i Graceling - che possiedono un dono (grace, in inglese) particolare. C'è chi ha il dono della telepatia, chi sa prevenire le tempeste e gli eventi atmosferici, chi sa cucinare e chi, come la protagonista Katje, ha il dono di uccidere. Obbligata a servire con il proprio dono il tirannico re Rand, Katje durante una missione segreta incontra un altro Graceling, Po, di cui si innamora. I due partono per cercare di fare chiarezza sul mistrerioso rapimento del nonno di quest'ultimo e la ricerca li porterà nel regno del malvagio re Leck. Ora: sorvoliamo (ma non troppo) sui nomi dei protagonisti perché Po (aka Principe Verdeggiante) mi fa venire in mente Kung Fu Panda e Tealiff, una tisana digestiva; Katsa poi in italiano è diventata Katje (perché?) e vagamente qualche affinità con la Katniss di The Hunger Games c'è. Sorvoliamo, anche, sull'aspetto romance che assume la storia ad un certo punto (niente di scabroso, per carità, ma anche qui tutto molto, troppo improvviso) Sorvoliamo anche sull'età cerebrale di Bitterblue (altro nome da cavallo) che invece di 10 anni ne dimostra almeno il triplo. Quello che viene a mancare, secondo me, di fondamentale, è la coerenza interna della trama che improvvisamente cambia scenario, si sposta su un altro fronte, si riempie di nuovi personaggi (naturalmente cattivissimi, ma perché lo siano non ci è dato di sapere) e si dimentica tutte le belle premesse che mi avevano fatto piacere il libro per le prime 150 pagine o giù di lì. Tra l'altro, dopo infinite scene leeeente e ri.pe.ti.ti.ve, la vicenda si risolve in un paragrafo per virare poi verso un finale patetico. Non sto ad aggiungere che non leggerò il seguito. Voto: 2 stelle perché l'idea del Graceling e la caratterizzazione dei vari regni poteva funzionare....more
Bellissimo libro che parla di temi importanti nell’età della pre adolescenza: come cambiano i ragazzi nel passaggio dalle elementari alle medie, come Bellissimo libro che parla di temi importanti nell’età della pre adolescenza: come cambiano i ragazzi nel passaggio dalle elementari alle medie, come elaborare la perdita di un amico/a, come troppo spesso gli adulti non siano in grado di fornire risposte soddisfacenti alle domande dei propri figli... c’è tantissimo, nella storia di Zu ed è scritto in modo così delicato ma al contempo insolito (a tratti mi ha ricordato molto L'evoluzione di Calpurnia per l’impronta scientifica) da toccare a tanti livelli le corde del cuore. Voto 4.5...more