“Il colore del sole” è un romanzo atipico per chi conosce Camilleri; si discosta dalle celebri storie del commissario Montalbano e si configura come u“Il colore del sole” è un romanzo atipico per chi conosce Camilleri; si discosta dalle celebri storie del commissario Montalbano e si configura come un affascinante viaggio nell’arte e nella vita di Michelangelo Merisi da Caravaggio, pittore enigmatico e geniale del Seicento italiano. Camilleri costruisce un’opera che, a metà tra romanzo storico e finzione, esplora la psiche tormentata e l’intensità creativa di Caravaggio attraverso il ritrovamento di un immaginario diario del pittore, che diventa un ponte tra passato e presente, permettendoci di entrare nell’animo tormentato e nelle ossessioni di un artista che, pur vissuto secoli fa, appare ancora incredibilmente moderno. La narrazione si alterna tra la descrizione dei viaggi, delle fughe e delle passioni di Caravaggio, e le riflessioni sulla sua pittura, particolarmente affascinata dal rapporto tra luce e ombra. Le descrizioni delle opere d’arte dell’artista appaiono potenti e vivide, tanto da far percepire al lettore le atmosfere cupe e luminose dei suoi dipinti. La cosa che più mi ha colpito è il modo in cui Camilleri riesce a far parlare la pittura di Caravaggio: le descrizioni dei suoi quadri mi hanno invogliato a cercarne le immagini in rete. Molti li conoscevo, alcuni no e ricercarne le immagini mi ha ricordato quanto mi piacesse visitare musei e studiare la storia dell’arte. Mi è piaciuto come Camilleri riesca a rendere tangibile quella ricerca quasi mistica della luce, che ha caratterizzato tutta l’opera di Caravaggio L’unico punto che potrebbe risultare meno coinvolgente e che mi porta a dare solo 3 stelle è la scelta narrativa che si allontana dalla linearità. I salti temporali e il ricorso all’italiano seicentesco rendono la trama frammentata e a volte difficile da seguire. Tuttavia, questo espediente era necessario per dare credibilità al romanzo. Consiglio la lettura a chi ama i romanzi che celebrano l’arte e a chi voglia esplorare un Camilleri diverso. ...more
Per chi come me era piccolo negli anni ’80, non si può pensare a Lupin senza avere in mente il protagonista dell’adattamento a cartone animato “Lupin Per chi come me era piccolo negli anni ’80, non si può pensare a Lupin senza avere in mente il protagonista dell’adattamento a cartone animato “Lupin III”, creato dal mangaka giapponese Monkey Punch. Grazie al suo mix di avventura, comicità e fascino e alle dinamiche tra i personaggi principali (Lupin III, pronipote del celebre Arsenio, l’esperto tiratore Jigen, il samurai Goemon e l’affascinante Fujiko, oltre naturalmente all’ispettore Zenigata sempre a caccia del suo acerrimo rivale) restavo incollata alla TV per pomeriggi interi. Da ieri, invece, ho scoperto il meraviglioso universo dei romanzi di Maurice Leblanc da cui il cartone ha preso ispirazione e me ne sono innamorata perché vi ho ritrovato molte di quelle caratteristiche che più mi piacevano del cartone. Qui il vero Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo di Leblanc è arguto, ironico, intelligente e raffinato. Agisce sempre con finezza e astuzia e i suoi sono veri e propri colpi da maestro che affascinano il lettore. Il romanzo è costituito da una serie di racconti che narra le diverse avventure di Lupin: si apre con il suo iniziale arresto su un transatlantico, che farebbe pensare ad una fine più che un inizio. Invece… se pur in manette, se pur rinchiuso in una prigione Lupin darà prova di grandissima abilità nel riuscire ad evadere ed ingannare tutti mettendo lo stesso a segno dei furti memorabili. I due racconti che ho preferito sono sicuramente “Il collare della regina” in cui trapelano informazioni su un piccolo Arsenio Lupin che commette il suo primo azzardato colpo e “Herlock Sholmes arriva troppo tardi” in cui il ladro parigino si scontra e vince in arguzia contro il celebre investigatore britannico. Sicuramente continuerò la serie di romanzi perché sono veramente appassionanti!...more
Un giallo coinvolgente e ben scritto, per di più scaricato gratuitamente: ecco un modo piacevole di passare un pomeriggio. E se il protagonista ordinaUn giallo coinvolgente e ben scritto, per di più scaricato gratuitamente: ecco un modo piacevole di passare un pomeriggio. E se il protagonista ordina il Chinotto Recoaro, come posso non dargli almeno tre stelle!?!...more
Quattro casi per Hercule Poirot è una raccolta di quattro avventure del celebre investigatore belga. Non sono propriamente romanzi, visto l’ esiguo nuQuattro casi per Hercule Poirot è una raccolta di quattro avventure del celebre investigatore belga. Non sono propriamente romanzi, visto l’ esiguo numero di pagine, ma riescono comunque a far appassionare il lettore alla trama e dare il tempo di tirare ad indovinare chi sia il colpevole. “Delitto nei Mews” vede Poirot indagare su un presunto suicidio che potrebbe in realtà mascherare un omicidio. Dagli elementi raccolti sulla scena del crime, Poirot scoprirà la verità. Carino ma non indimenticabile. “Il furto incredibile” è da considerarsi più una spy-story che un vero giallo, poiché in questo caso non vi è nessuna vittima, ma solo degli importantissimi documenti militari misteriosamente scomparsi durante una cena presso la tenuta di Lord Mayfield, potente industriale e primo ministro degli Armamenti. Facilmente intuibile come si siano svolti fatti, non mi ha colpita particolarmente per originalità. “Lo specchio del morto”, il più lungo dei quattro racconti e forse quello che mi è piaciuto di più, si svolge in una grande magione di campagna. Poirot vi arriva dopo aver ricevuto una singolare lettera di invito dal padrone da casa, sir Gervase Chevenix Gore, un ricchissimo e bizzarro nobile che teme di essere stato oggetto di una truffa, probabilmente architettata da qualcuno della sua strana cerchia familiare dove si annidano singolari legami di parentela, segreti e mire sull’eredità. Non appena messo piede in casa, Poirot e tutti gli altri presenti odono uno sparo provenire dallo studio del capofamiglia, che risulta chiuso a chiave dall’interno. Suicidio o omicidio? Io nemmeno questa volta avevo intuito il finale…. “Triangolo a Rodi”, ultimo racconto, ricorda molto per trama e ambientazione un altro celebre romanzo della Christie, “Corpi al sole”. In vacanza sull’isola greca di Rodi, Poirot dovrà risolvere il caso del delitto dell’affascinante Valentine Chantry. La vittima, famosa per i suoi capricci, per la sua ricchezza, per gli enormi occhi color zaffiro, per le sue avventure coniugali e sentimentali, muore per avvelenamento davanti agli occhi dei clienti dell’hotel dove era in vacanza con il quinto marito. Poirot risolverà il caso in poche pagine (forse troppo poche)… Nel complesso una lettura veloce e piacevole, come quasi sempre si rivelano quelle dell’indiscussa regina del giallo....more