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Natura Quotes

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Clementine von Radics
“There will always be those
who say you are too young and delicate
to make anything happen for yourself.
They don't see the part of you that smolders.
Don't let their doubting drown out
the sound of your own heartbeat.

You are the first drop of rain in a hurricane.

Your bravery builds beyond you.
You are needed by all the little girls
still living in secret, writing oceans
made of monsters, and
throwing like lightning.
You don't need to grow up
to find greatness.

You are so much stronger than the world
has ever believed you could be.
The world is waiting for you
to set it on fire. Trust in yourself

and burn.”
Clementine von Radics, Mouthful of Forevers

Paolo Cognetti
“E diceva: siete voi di città che la chiamate natura. È così astratta nella vostra testa che è astratto pure il nome. Noi qui diciamo bosco, pascolo, torrente, roccia, cose che uno può indicare con il dito. Cose che si possono usare. Se non si possono usare, un nome non glielo diamo perché non serve a niente.”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

“«Così tutta la mia vita, e quella di coloro nelle cui vene scorrerà il mio sangue, verrà consacrata alla scoperta e alla vigilanza del Potere naturale di cui il mondo è colmo. Non ci sarà uomo o donna che impedirà ai miei discendenti di seguire le mie orme, poiché verranno aiutati dal cielo e dalla terra e da tutto quello che li forma.»”
Elisabeth Gravestone (Alessandra Paoloni)

Andri Snær Magnason
“Anche se la spudorata devastazione di quel luogo tanto speciale mi rattristava molto, ho optato per parole che tutti potessero considerare sensate e adeguate. Ho usato il linguaggio predominante del liberismo, dell'innovazione, dell'utilitarismo e del marketing. Ho parlato dell'importanza di quella zona per l'immagine dell'Islanda, delle sue potenzialità per il mercato turistico, del suo valore per la ricerca scientifica e della possibilità che gli altipiani interni fossero utilizzati come set cinematografici o pubblicitari, attirando così valuta straniera. [...] Ma viviamo in tempi in cui è il denaro a misurare la realtà. Non potevo giustificare il diritto della natura all'esistenza e il suo valore argomentando che lì si trovavano i vasti silenti spazi degli dei.”
Andri Snær Magnason, Um tímann og vatnið

Henry David Thoreau
“Che razza di Paese è quello che trasforma i campi di mirtilli in proprietà privata? Quando passo accanto a quei terreni lungo la strada, avverto nel petto un tuffo al cuore. Vedo la rovina incombere sulla terra. In quel luogo un velo si è steso sulla Natura. Mi allontano veloce dal posto maledetto. Niente può sfigurare maggiormente il suo bel volto. Non posso fare a meno d'immaginarlo per sempre come un luogo dove attraenti e gradevoli bacche si convertono in denaro, dove il mirtillo viene oltraggiato.
È vero, esiste il diritto di trasformare le bacche in proprietà privata così come esiste quello di fare altrettanto dell'erba e degli alberi - un gesto non più grave di migliaia di altre pratiche accettate dall'uso - ma questa è la peggiore di tutte perché indica quanto esse siano negative e verso quale obiettivo la nostra civiltà e la divisione del lavoro tendano naturalmente, e cioè ad attribuire un prezzo a tutto.”
Henry David Thoreau, Mirtilli o L'importanza delle piccole cose

Leo Tolstoy
“Forse, io amo in lei la natura, la personificazione di quanto c'è di bello nella natura; ma non è che io abbia una volontà mia propria: attraverso me, c'è ad amarla non so quale forza elementare, la creazione intera; tutta la natura infonde quest'amore nell'anima mia, e mi dice: ama!”
Leo Tolstoy

Henry David Thoreau
“Andai nei boschi perché desideravo vivere deliberatamente, affrontare solo i fatti essenziali della vita, e vedere se non potessi imparare cosa avesse da insegnare, senza scoprire, giunto alla morte, di non aver vissuto. Non desideravo vivere ciò che non era una vita, per quanto caro mi sia il vivere; né desideravo praticare la rassegnazione, a meno che non fosse necessaria. Volevo vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, vivere in modo così risoluto e spartano da sbaragliare tutto quanto non fosse vita; da aprirmi con la falce un varco ampio e raso terra, da spingere nell'angolo la vita e ridurla ai minimi termini; e, se si fosse dimostrata essere meschina, da arrivare, perché no?, alla sua completa e genuina meschinità, rendendola pubblica al mondo; o se fosse stata sublime, da conoscerla per esperienza; e da essere in grado di darne un resoconto sincero nella mia successiva escursione letteraria. Perché gran parte degli uomini, mi pare, ha una strana incertezza al riguardo, se sia del diavolo o di Dio, e ha _un po' frettolosamente_ concluso che il primo fine dell'uomo su questa terra è "rendere gloria a Dio e goderlo per l'eternità".”
Thoreau Henry David, Walden

Elisa Fumis
“Una domenica di fine novembre nevicò. Osservai i fiocchi depositarsi sul manto mai sciolto, come se la natura volesse ricordarmi che la vita andava avanti senza aspettare nessuno.”
Elisa Fumis, La fabbrica dei cuori abbandonati

Vladimir Megré
“- Cóż jest dobrego w piciu, paleniu, bezsensownym i zgubnym trawieniu takiej ogromnej ilości mięsa zwierząt, skoro tyle rosnących wspaniałości stworzono specjalnie jako pożywienie człowieka?
- Sama jedz to swoje roślinne pożywienie, jeżeli ci smakuje. A w moje życie się nie mieszaj. Nam przyjemność sprawia palenie, picie i siedzenie za suto zastawionym stołem. U nas jest tak przyjęte, rozumiesz? Przyjęte!
- Ale wszystko, co wymieniłeś jest złe i zgubne.
- Złe? Zgubne? Ale większość moich przyjaciół i znajomych tak właśnie żyje. Jeżeli goście przyjdą do mnie na przyjęcie, usiądą do stołu, a ja do nich: "Oto orzeszków przegryźcie, jabłuszko zjedzcie, wodusi łyknijcie i nie palcie" - wtedy to dopiero będzie źle.
- Czy najważniejsze, gdy z przyjaciółmi się gromadzisz to od razu usiąść za stołem, pić, jeść i palić?
- Najważniejsze czy nie, to nieistotne. Tak jest przyjęte na całym świecie przez wszystkich ludzi. W niektórych krajach są nawet dania jakby rytualne, na przykład indyk pieczony.
- Nie wszyscy ludzie w waszym świecie to akceptują.
- Wprawdzie nie wszyscy, ale ja żyję wśród normalnych.
- Dlaczego uważasz otaczających cię za najbardziej normalnych?
- Dlatego, że jest ich większość.
- To niewystarczający argument.”
Vladimir Megré, Volume II: Ringing Cedars of Russia

Kōbō Abe
“Frumuseţea naturii nu trebuie să simpatizeze numaidecat cu omul.
Punctul lui de vedere că nisipul este un rebut al stării staţionare nu era nebunie... un fluid de 1/8 mm... o lume a cărei existenţă era o serie de stări succesive.
Cu alte cuvinte, frumuseţea nisipului aparţinea morţii.
Frumuseţea morţii marca măreţia ruinelor lui şi marea-i putere de distrugere.”
Kōbō Abe, The Woman in the Dunes

Walter Bonatti
“Chi conosce l'Africa selvaggia deve convenire che nell'oscurità non v'è suono più spaventoso del richiamo del leone”
Walter Bonatti, Giorno per giorno, l'avventura

“Nel grande deserto che è diventato il mondo degli uomini, non ci resta che il giardino”
Jorn de Précy, E il giardino creò l'uomo: Un manifesto ribelle e sentimentale per filosofi giardinieri

“[...]non credi che un piccolo delitto sarebbe compensato, in questo modo, da migliaia di buone azioni? Per una sola vita, migliaia di vite salvate dal marciume e dalla rovina. Una sola morte, e cento vite in cambio: ma questa è matematica! Che cosa conta, sulla bilancia collettiva, la vita di quella vecchietta tisica, stupida e malvagia ? Non più della vita di un pidocchio, di uno scarafaggio, anzi meno, perché la vecchia è dannosa. Rovina la vita agli altri: giorni fa, per la rabbia, ha morsicato un dito a Lizavèta; per poco non gliel'hanno dovuto amputare!»
«Certo è indegna di vivere,» aveva osservato l'ufficiale, «ma qui entra in ballo la natura.»
«Eh, mio caro, la natura si può correggere e dirigere, se no affonderemmo nei pregiudizi. Non ci sarebbe mai stato nessun grand'uomo, se no... Si dice: ‹il dovere, la coscienza›; e io non ho niente da dire contro il dovere e la coscienza, ma come li intendiamo, noialtri?”
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo

Paolo Rumiz
“La mappa dice che vado verso il Nord tra due regioni storiche, la Carelia e la Botnia. Due mondi diversi, parrebbe, ma a destra e sinistra vedo gli stessi laghi e gli stessi nevai”
Paolo Rumiz, The Fault Line: Traveling the Other Europe, From Finland to Ukraine

“Dalla raccolta: La neve non m’appartiene, 2010

Quanta pena nell’inchiostro
che scivola e lascia la penna
come una giovane la casa paterna
Inventa già tutto il futuro
si veste di sogni
e s’abbandona infine
alla pagina che l’attende

I cassetti delle parole
sono tutti aperti
addirittura chiacchierano
E l’inchiosto ascolta
mentre scivola
sulle pagine
su quei campi bianchi
dove le risa
possono diventare storie d’amore”
Cinzia Tomassini

“«Dalla raccolta: La neve non m’appartiene, 2010

C’era quel salice
all’incrocio
e ognuno poteva vederlo
e poi ammirarlo
con la sorgente
Piccolino
con le ombre e le luci
che cantavano come un gallo innamorato
Potevi stringerlo con un sguardo»”
Cinzia Tomassini

Jolanta Brach-Czaina
“Z czasem udaje nam się do pewnego stopnia kierować tym, co nas opanowało, w każdym razie ginie poczucie odrębności osoby i atakującego ją żywiołu i wówczas staje się oczywiste, że to my jesteśmy tym żywiołem przebudzonym, a wcześniejsze wrażenie oddzielenia osoby od natury było złudzeniem, które niknie wobec gwałtowności uderzeń porodu. Jego brutalnej silne nie sposób dłużej przeciwstawiać fikcji.

Poród pozwala zrozumieć, jak bardzo rozdęta jest nasza świadomość indywidualna. A odrzucenie tej fałszywej świadomości, choć dokonane pod biologicznym przymusem, pozwala doświadczyć przeżycia zwycięstwa, nie klęski. A także umożliwia odnalezienie dna egzystencjalnej niecki i osadzenie się w najniższym punkcie równowagi. Na pewien czas.”
Jolanta Brach-Czaina, Szczeliny istnienia

Michael Crichton
“Civilizația nu ne ÎNDEPĂRTEAZĂ de natură. Civilizația ne PROTEJEAZĂ de natură.”
Michael Crichton, State of Fear

Chandra Livia Candiani
“La vita nuova
è come un grande tuono
sbriciolato
poi a poco a poco
l’erba si china
sotto la pioggia
la prende
la beve.”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

Chandra Livia Candiani
“Dio breve nell’erba
ingarbugliato in goccia d’acqua
e grandine furiosa
dio coda di lucertola
passi sbadati
tra sedia e letto
dio belva e piuma
insonne asfalto
dio uovo
che ogni acqua è santa
e ogni luogo sacro
se assente di noi.
Saprai mai inchinarti
tanto
da cogliere la bisbigliata
creatura?”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

Oliver Sacks
“Come scrittore, trovo che i giardini siano essenziali per il processo creativo: come medico, ogni volta che è possibile, porto i miei pazienti in un giardino. Tutti abbiamo avuto l'esperienza di vagabondare in un giardino rigoglioso o in un deserto senza tempo, di camminare lungo le sponde di un fiume o di un oceano, o di arrampicarci su una montagna, e di trovarci al tempo stesso rasserenati e rinvigoriti, mentalmente coinvolti, rigenerati nel corpo e nello spirito. L'importanza di questi stati fisiologici per la salute dell'individuo e della comunità è fondamentale e di vasta portata; in quarant'anni di esercizio della medicina, ho riscontrato che solo due tipi di «terapia» non farmacologica sono di vitale importanza per i pazienti con neuropatologie croniche: la musica e i giardini.”
Oliver Sacks, Everything in Its Place: First Loves and Last Tales

Eugen Barbu
“Tăcerea cuprinsese locul sălbatic. Crăpau pietrele.”
Eugen Barbu, Groapa

Eugen Barbu
“Pe la cinci, gunoierii aprindeau focuri înăbuşite şi un fum albastru plutea deasupra pământului sterp. Seara cădea, deodată, rece. Sub maluri sclipeau flăcări. Furiş, octombrie urca încordat ca o fiară.”
Eugen Barbu, Groapa

Ellen Meloy
“La geografia dell'aridità è un prisma da cui emergono i più insoliti e complessi accostamenti di colore. I sederti hanno questo in comune, i colori. E sono loro a farci sentire a casa in luoghi simili, a darci l'impressione che il mondo non sia poi così grande.”
Ellen Meloy, The Anthropology of Turquoise: Reflections on Desert, Sea, Stone, and Sky

Ellen Meloy
“Sulla linea dell'orizzonte, al crepuscolo, là dove la roccia rossa incontra il cielo blu oltremare, proprio nel punto in cui avviene l'unione, corre un nasto turchese adagiato sopra la grande terra scura. Un colore transitorio.”
Ellen Meloy, The Anthropology of Turquoise: Reflections on Desert, Sea, Stone, and Sky

Ellen Meloy
“Il mare turchese costituisce un orizzonte che esalta i contorni e le tinte di ogni altro elemento del paesaggio [...] Il mare ospita altri colori per cui nessuno ha un nome.”
Ellen Meloy, The Anthropology of Turquoise: Reflections on Desert, Sea, Stone, and Sky

“E' un'illusione costruire muri, chiudersi dentro i confini di casa, nel proprio mondo. L'universo e le creature che lo abitano si muovono, si spostano e niente, mai niente sarà solo vostro. E allora dovrete uccidere tutti quelli che, con il loro arrivo, vi faranno percepire il vostro limite, vacillare le vostre sicurezze. [...]E noi avremmo vinto? La paura ha vinto; il lupo ce l'ha addosso, la porta con sè come una pelle scura.”
Mario Ferraguti, L'autunno in cui tornarono i lupi

Andreï Makine
“Cerul acela nu ne mai sorbea, însă durul său cristal nocturn ne strivea.”
Andreï Makine, Once Upon the River Love

Rossella Romano
“È questo che ci attrae tanto in un paesaggio. L’apparente regolarità asseconda la nostra mente. L’infinita varietà di particolari sazia la nostra anima.”
Rossella Romano, Quella notte il vento

Hermann Hesse
“E io, solitario sciatore, abituato però a trattare con gli altri, ai libri, alla musica, alle poesie e ai viaggi, io che sono giunto quassù con ferrovie e corriere, con gli sci e a piedi, mi commuovo al lieve innocente profumo del legno che si riscalda al sole, è una sensazione che mi penetra nell'anima e la soggioga e desta il ricordo di infanzie lontane e intensamente vissute più di quanto lo possa tutto ciò che il regno dell'uomo mi ha dato da gran tempo.

(tratto da Il viandante)”
Hermann Hesse

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