Silvia's Reviews > Ohio

Avete presente le lampadine a basso consumo, che ci mettono un po' a raggiungere la massima luminosità? Le acquisti, le attacchi e sai già che per qualche istante avrai il dubbio di aver sbagliato qualcosa, ma poi i minuti passano e la luce via via aumenta.
Ecco, è così che mi sono approcciata ad Ohio, pensando che avrei dovuto sforzarmi di continuare la lettura fino a che la lampadina non si fosse scaldata a sufficienza. Ne avevo sentito parlare con toni entusiastici, ma ero anche incappata in vari avvertimenti: all'inizio sembra lento, i salti temporali disorientano, bisogna dargli fiducia e poi decolla.
Invece per me è stata una lettura fluida, senza fatica e senza noia. Sì, i salti temporali ci sono e ti ci trovi in mezzo senza preavviso, quindi all'inizio possono disorientare un pochino. E sì, ci sono brani meno coinvolgenti di altri. Però accidenti, quanto affetto ho sviluppato per questi ragazzi disorientati e sofferenti!
Al netto di tutti i cliché (il liceo americano, gli studenti popolari, i campioni sportivi, il mito dell'esercito e il dramma dei veterani, l'America profonda e povera) Ohio regala personaggi che colpiscono e un climax di tutto rispetto. E come le lampadine quando le spegni, chiudi il libro e ti resta l'alone dietro le palpebre, l'immagine di un fuoco nel bosco o di un bar e una malinconia di fondo che è difficile scrollarsi di dosso.
4,5/5