Ciclofosfamide
Ciclofosfamide | |
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Nome IUPAC | |
(RS)-N,N-bis(2-cloroetil)-1,3,2-ossazafosfinan-2-amina 2-ossido | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C7H15Cl2O2N2P |
Massa molecolare (u) | 261.086 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-015-4 |
Codice ATC | L01 |
PubChem | 2907 |
DrugBank | DBDB00531 |
SMILES | C1CNP(=O)(OC1)N(CCCl)CCCl |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale Intravenosa |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | 75% orale |
Legame proteico | >60% |
Metabolismo | Epatico |
Emivita | Dalle 3 alle 12 ore |
Escrezione | Renale |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 301 - 350 |
Consigli P | 201 - 301+310 - 308+313 [1] |
La ciclofosfamide è un agente chemioterapico alchilante bis-cloroetil-aminico.
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]La ciclofosfamide può essere assunta per via orale o per via parenterale. È un profarmaco inattivo fino alla conversione da parte di un'ossidasi epatica P450 dipendente in 4-idrossiciclofosfamide (metabolita attivo). Questo composto può essere ulteriormente trasformato in 4-chetociclofosfamide, principale metabolita inattivo. La 4-idrossiciclofosfamide è inoltre in equilibrio con un altro composto, ugualmente attivo, chiamato aldofosfamide, catabolizzata in carbossifosfamide (inattiva) attraverso l'aldeide ossidasi mitocondriale. L'aldofosfamide viene dunque trasportata dal torrente ematico nei tessuti sani e neoplastici dove, per scissione non enzimatica, si trasforma in acroleina e fosforamide mostarda, due agenti citotossici.
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]I vari composti attivi e citotossici esplicano la loro azione legandosi all'azoto 7 e all'ossigeno 6 della guanina e in misura minore all'adenina (azoto 1 e 3) e alla citosina (azoto 3). La guanina alchilata perde affinità per la citosina e tende a legarsi con la timina formando coppie aberranti; il sistema di riparazione cellulare porta dunque all'escissione della guanina (depurinazione) con conseguenti alterazioni genomiche che innescano l'apoptosi. Questi composti sono inoltre in grado di interagire con il desossiribosio e i fosfati che costituiscono l'impalcatura del DNA.
Impiego clinico
[modifica | modifica wikitesto]La ciclofosfamide è l'agente alchilante più diffusamente utilizzato. Benché possieda attività antineoplastica e venga spesso utilizzato quindi per la cura dei tumori (particolarmente efficace risulta nelle forme di cancro che coinvolgono il sistema immunitario), trova il suo maggiore impiego nelle malattie autoimmuni come farmaco immunosoppressore. Trova indicazione per:
- Lupus eritematoso sistemico
- Sclerosi multipla
- Aplasia pura della serie eritroide
- Anemia emolitica autoimmune
- Granulomatosi di Wegener
- Poliarterite nodosa[2]
- Glomerulopatia a lesioni minime
A dosi elevate (più di 120 mg/kg in infusione endovenosa per diversi giorni) può essere inoltre in grado di indurre tolleranza specifica verso nuovi antigeni.
La ciclofosfamide è stata sperimentata anche nella cura della sclerosi laterale amiotrofica.[3]
Tossicità
[modifica | modifica wikitesto]Gli effetti avversi più comuni associati con l'impiego di ciclofosfamide sono
- Mielodepressione (pancitopenia, meno frequentemente trombocitopenia) che deve essere controllata attraverso esami emocromocitometrici e farmaci mielostimolanti
- Nausea e vomito (compaiono dopo 30-60 minuti dall'infusione), spesso controllabili con agenti antiemetici come l'ondansetron, il granisetron o altri antagonisti del recettore serotoninergico 5-HT3
- Alopecia
- Cistite emorragica, associata inoltre con il rischio di sviluppo di carcinoma della vescica e che spesso può essere prevenuta da un'adeguata idratazione
- Tossicità cardiaca
- Disordini dell'equilibrio idro-elettrolitico
- Effetto teratogeno
- Sterilità nell'uomo
- Menopausa precoce nella donna, poiché induce l'ovulazione
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 23.05.2014, riferita al monoidrato
- ^ H. Greten, F. Rinninger, T. Greten (2010). Innere Medizin, Thieme, p.1131.
- ^ Trattamento con ciclofosfamide e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche: le ultime news
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3911-1.
- Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
- British National Formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ciclofosfamide
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) cyclophosphamide, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.