Le coordinate della felicità Quotes

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Le coordinate della felicità Le coordinate della felicità by Gianluca Gotto
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Le coordinate della felicità Quotes Showing 1-12 of 12
“A diciannove anni, poco dopo aver concluso il liceo, compilai una lista di cose che avrei voluto fare prima di compierne trenta.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Ero consapevole di saper scrivere, d'altronde era il mio lavoro. E allora perché non dedicare un po' del mio tempo libero a scrivere di ciò che più mi appassionava?Viaggi, esperienze di vita, scelte alternative.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Non avevo la presunzione di diventare un punto di riferimento o un esempio. Però il portavoce di una rivoluzione positiva si.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Io avevo rifiutato un lavoro di tipo tradizionale, di quelli che ti occupano dalle 9 alle 17 cinque giorni su sette, perché avevo capito che volevo vivere la mia vita in totale libertà.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
tags: lavoro
“L'idea di seguire il libretto di istruzioni dei nostri genitori non è più valida: una laurea non fa apparire come per magia un lavoro ben pagato e dignitoso e non sarà certamente il politico di turno a darci la possibilità di realizzarci.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Guadagnare in euro e spendere in euro non era una buona idea: avrei vissuto molto meglio guadagnando in euro e spendendo in baht thailandesi o rupie indonesiane. E avrei anche contribuito all'economia di Paesi di cui ero follemente innamorato.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Non ho mai amato particolarmente Torino. Non è una cosa che puoi scegliere: se la città in cui sei nato e cresciuto non ti piace, puoi solo accettarlo.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
tags: torino
“Anche parlando con alcuni amici e conoscenti vennero fuori le stesse argomentazioni: "Se vuoi scrivere, perché non ti sei laureato?. Me lo chiedevano in tanti, spesso con supponenza, e io restavo allibito da quanto fosse limitata la mentalità della gente, così convinta che solo un pezzo di carta possa definirti davvero come persona e professionista. Poi però li osservavo e notavo che c'era astio nelle loro parole e più il loro. modo di ragionare era determinato dal percorso che avevano scelto. O meglio, che avevano non-scelto: senza porsi alcuna domanda avevano seguito il branco sulla strada asfaltata e larga, priva di ostacoli e sorprese.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Anche parlando con alcuni amici e conoscenti vennero fuori le stesse argomentazioni: "Se vuoi scrivere, perché non ti sei laureato?". Me lo chiedevano in tanti, spesso con supponenza, e io restavo allibito da quanto fosse limitata la mentalità della gente, così convinta che solo un pezzo di carta possa definirti davvero come persona e professionista. Poi però li osservavo e notavo che c'era astio nelle loro parole e più il loro modo di ragionare era determinato dal percorso che avevano scelto. O meglio, che avevano non-scelto: senza porsi alcuna domanda avevano seguito il branco sulla strada asfaltata e larga, priva di ostacoli e sorprese”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Non tutte le opinioni hanno lo stesso valore e, in termini più generici, sono molto sopravvalutate: chi ti dà un parere spesso lo fa senza alcun reale interesse ad aiutarti, ma spinto dal suo ego (che trasforma gli individui in tuttologi) o dall'invidia nei tuoi confronti.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Dopo Chiang Mai andammo in scooter a Pai, una piccola cittadina sulle montagne thailandesi a circa tre ore di distanza. Quel luogo ci rapì il cuore: era isolato, con pochi turisti, tanto verde e un gigantesco Buddha bianco che troneggiava sulla città dominando il paesaggio.”
Gianluca Gotto, Le coordinate della felicità
“Con i Nirvana nelle orecchie e il cuore che batteva più forte del previsto, scrissi le prime parole. Come da abitudine, feci partire il cronometro e iniziai a scrivere.”
Gianluca gotto, Le coordinate della felicità