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Omero, Iliade

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L'Iliade di Omero continua a cantare dal fondo dei secoli. Canta cinquantun giorni dell'ultimo anno di una guerra che porta, dopo un decennio, alla conquista e alla distruzione della città di Troia. Canta dei, uomini ed eroi, memorabili nell'ira e nell'ambizione, nell'audacia e nell'astuzia, dentro i confini di un eterno campo di battaglia. Guidato dall'idea di adattare il testo per una lettura pubblica, Alessandro Baricco rilegge e riscrive l' Iliade di Omero come se dovessimo tornare là a Omero, nell'Iliade, a contemplare uno dei più maestosi paesaggi del nostro destino.
Lavorando sulla traduzione di Maria Grazia Ciani, monta il materiale originario in un concentrato di ventuno voci (l'ultima è quella di Demòdoco, un aedo che, sulla scorta dell'Odissea e di altre fonti, narra la fine di Troia); i personaggi omerici sono chiamati in scena - gli dei lasciati sullo sfondo - a raccontare, con voce vicinissima alla nostra, la loro storia di passioni e di sangue, la loro grande guerra, la loro grande avventura.

155 pages, Paperback

First published September 1, 2004

About the author

Alessandro Baricco

65 books3,664 followers
Alessandro Baricco is an Italian writer, born at Torino in 1958. He's the author of several works, including the novels Lands of Glass (Selezione Campiello Award and Prix Médicis Étranger), Ocean Sea (Viareggio Prize), Silk, City, Emmaus or Mr. Gwyn, among others.

He is also the author of the majestic rewrite of Homer’s Iliad, the theatrical monologue Novecento, the essays Next: On Globalization and the World to Come or The Game.

Baricco hosted the book program "Pickwick" for Rai Tre, which, according to Claudio Paglieri, "invited Italians to rediscover the pleasure of reading." In 1994, he founded a school of "writing techniques" in Turin called Holden (as a tribute to Salinger), which, under his direction, has been a resounding success. Since the publication of Silk, which has become a long-standing bestseller both in Italy and internationally, Baricco has established himself as one of the great Italian writers of the new generations.

He was awarded the Fondazione Il Campiello Prize in 2020 and the Penna d’Oro Prize in 2022 for his body of work.

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Displaying 1 - 30 of 566 reviews
Profile Image for Kalliope.
691 reviews22 followers
May 21, 2022


This year I would like to reread the Iliad and then move on to a couple or so of the recent retellings, such as those by Madeline Miller and Pat Barker. But I have also engaged in this group for polyglots to read a book a month in Italian. As Baricco’s style suits me well I proceeded with this after reading his Novecento. Un monologo. I was in a way jumping ahead since my plan was to read Homer first.

Baricco has indeed retold the story. His original aim (he has also deviated from first plans) was to organize a public reading of Homer’s original but given the impracticability since it would have required about 40 hours of attention from a modern and impatient audience. Instead, he has distilled the original taking out repetitions, the apparitions of the gods, and instead of producing summaries, has taken some sections and compressed them. The result is very beautiful and flowing.

In his Afterword Baricco gives us his conclusions after spending a full year writing this adaptation.

Although it may seem an oxymoron, he insists that this is first and foremost a story of war, which at the time of his writing it in 2004, seemed very pertinent to the violent times. The time I am reading it is even more pertinent with Ukraine in our minds now. Baricco, somewhat begrudgingly, reminds us that this poem that extols war - it is a monument dedicated to it. This realisation has made him want to delve deeper into what is behind humanity’s fascination with war.

Parallely he has been struck by how, in spite of this being (as usual) a tale told by the winners, there is a great deal of compassion expressed for many of the defeated heroes. He notices that this more emotive awareness often stems from a female point of view and reminds us (and I look forward to rereading it) that chapter VI in the Iliad is a female chapter – providing emotional symmetry to the tale.

His second, and fascinating point, is the role that words, talking, telling and retelling, play in Homer’s work. As if all the characters were Scheherazades, stealing time from death, thanks to the power of narration. This is a tale that delays destruction.

And finally, Baricco, issues a call to humanity – he thinks our Pacifism is founded on the wrong basis. He believes that the way out of violence is not to demonize war but to seek Beauty, the all-redeeming Beauty, in a procedure that would require facing Death differently. Very utopian, very appealing, and a very tall endeavour. I am afraid I am not such an optimist regarding our human nature.

Baricco is a Platonist then.
Profile Image for ferrigno.
546 reviews98 followers
July 22, 2018
Quello che mi ero perso.

«È un'Iliade banalizzata».
Perché banalizzata? La complessità dell'Iliade consisterebbe nell'italiano di Monti? Monti scriveva circa 2400 anni dopo "Omero", la sua distanza dall'originale è simile alla nostra. Funesta, augelli, s'adempia, Omero parlava così? La verità è nessuno di noi sa di preciso come suonasse la versione omerica ai greci dell'età classica o, duecento anni dopo, ai greci dell'epoca ellenistica, o a quelli dell'epoca romana. E se anche lo sapessimo, non potremmo riprodurre quella distanza. E allora godiamoci una bella versione letterale, in una lingua attuale, elegante, limpida.
La storia verrà fuori potenziata, è come togliersi i tappi dalle orecchie ad un concerto.
L'operazione è sicuramente invasiva: Baricco confessa di aver eliminato tutti gli interventi divini. Poco male, andrò a leggermi la traduzione di Maria Grazia Ciani, una versione in prosa alla quale Baricco assicura di essere rimasto sostanzialmente fedele -interventi divini esclusi.

Tutto preso dalla distanza della traduzione montiana e dall'insofferenza per i compiti, mi ero perso tante cose.
Innanzitutto la narrazione per frammenti. Una cosa molto attuale, narrare per punti di vista che si alternano continuamente. Certo, Baricco ha messo tutto in prima persona. Un'operazione arbitraria dal punto di vista filologico, ma dalla resa eccezionale.
Secondo: non si tratta della storia narrata dal vincitore. Agamennone, Achille: trionfatori, eppure i loro difetti sono messi in bella vista, quanto l'eroismo di Ettore ed Enea. È questa la cosa che mi ha colpito di più: una narrazione aperta ai motivi dei vinti.
Profile Image for Carmine.
608 reviews79 followers
November 11, 2019
La bellezza nell'epica morte

"Potete immaginare cosa fu, poi, la mia vita? Ogni tanto sogno di polvere, armi, ricchezze e giovani eroi. È sempre lo stesso posto, in riva al mare. C'è odore di sangue e di uomini. Io vivo lì, e il re dei re butta al vento la sua vita e la sua gente, per me: per la mia bellezza e la mia grazia. Quando mi sveglio c'è mio padre, al mio fianco. Mi accarezza e mi dice: è tutto finito, figlia mia. Dormi. È tutto finito."

"La tristezza è il nostro destino: ma è per questo che le nostre vite saranno cantate per sempre, da tutti gli uomini che verranno."

La personale rivisitazione dell'Iliade da parte di Baricco permette di rendere accessibile un'opera non così immediata (pregio da non sottovalutare).
La vicenda viene chiaramente rimaneggiata e adattata per esigenze editoriali, ma tutto ciò non preclude gli ottimi spunti ereditati direttamente da Omero, i quali sopravvivono all'adattamento e si lasciano cogliere senza difficoltà dallo studente/lettore che tenta il primo approccio.
Degna di nota la postfazione di Baricco sulla guerra, realtà capace di esaltare le gesta guidate da ideali di chi si sottrae al grigiore di una quotidianità vuota e senza stimoli.
Il suo commento non è tanto un apprezzamento della guerra quanto l'ammirazione dell'anomala bellezza di un eroe senza nome che muore sul campo di battaglia.
Finché l'uomo non identificherà la bellezza all'interno del suo microcosmo, sarà irrimediabilmente costretto a cercarla altrove. Riflessione brillante, sul filo del rasoio.
Profile Image for Austra.
735 reviews104 followers
June 29, 2022
Jau labu laiciņu domāju par klasisko eposu atkārtošanu, bet būsim godīgi - 400+ lappuses dzejā? Tas man prasīs kādu pusgadu. Bet nesen, šiverējot pa bibliotēkas plauktiem, atradu šo skaistumu - Īliādas saīsinātā (bez dievu runām un atkārtojumiem) versija un vēl prozā. Paldies Bariko par šo lielisko darbiņu! Bet jāatzīst, ka vismaz šajā daiļdarbā aprakstītas visai dīvainas kaujas prakses - tu nevis cērt un kapā, līdz visi pretinieki guļ zemē vai bēg pāri kalniem, bet meties pirmajam nokautajam vilkt nost bruņas, jo trofejas, lūk, ir svarīgākas par visu. Un kamēr tu tur ņemies, tev uzbrūk cits naidnieks un izlaiž tev iekšas, un tad viņš stīvē nost tavas bruņas, bet tikmēr viņam galvu pāršķeļ atkal kāds cits. Un tā tālāk un tā joprojām, un es tomēr nesaprotu, kā viņiem tādā vīzē pietika karotāju 10 gadiem.

“Kaut īgnums uz mūžīgiem laikiem iznīktu no cilvēku sirdīm, - dusmas aptumšo prātu pat visgudrākajiem vīriem, tās ielīst sirdī kā salds medus, bet tad aug spēkā un ceļas augšup kā dūmi.”
Profile Image for Ƙʏᴙᴀ.
199 reviews13 followers
March 29, 2021
In rete ne ho lette davvero di ogni contro Baricco e la sua Iliade, la sua mettiamolo in chiaro. In commercio esistono decine di libri dedicati ad Achille, Ulisse e compagnia bella, e non ho mai visto gli autori dei suddetti libri messi alla gogna in questo modo. Posso capire che ad alcuni come persona possa essere antipatico, ma scindiamo l'autore dall'opera dai.

In questa particolare versione, dicesi retelling, Baricco ha voluto tagliare via qualsivoglia intervento divino (non sia mai!), per poter mettere in luce, ed esaltare, solo ed esclusivamente l'aspetto umano e intimo delle tante figure che vivono, amano e combattono nel poema. E per farlo decide di far narrare la storia ai suoi stessi protagonisti attraverso i diversi pov.
Scelta coraggiosa che ha reso la lettura sorprendentemente piacevole e a tratti ipnotica.
Una rivisitazione, questa, che non intende sostituire il capolavoro di Omero, come alcuni sembrano pensare, ma che può sicuramente avvicinare un lettore/studente spaventato, o rispolverare vecchi ricordi di scuola. Aspetto da non sottovalutare.

Interessante l'analisi che l'autore fa in postfazione della guerra e del suo fascino recondito, personalmente avrei approfondito ancor di più questo aspetto.

"La parola è l'arma con cui congelano la guerra. Anche quando discutono di come farla, la guerra, intanto non la fanno, e questo è pur sempre un modo di salvarsi. Sono tutti contannati a morte ma l'ultima sigaretta la fanno durare un'eternità: e la fumano con le parole."
Profile Image for Edita.
1,538 reviews538 followers
February 24, 2020
And then he went and sat alone on the shore of the white-foaming sea, and burst into tears, with the infinite ocean before him. He was the lord of the war and the terror of every Trojan. But he burst into tears and like a child began calling his mother.
[...]
His soul was filled with rage for the injustice he had suffered, and his heart was consumed by yearning for the cry of battle and the tumult of war.
*
From the ships and the tents they turned back, like the sea when it roars up onto the shore and then recedes, making all Ocean echo.
*
But what a heart you have, inflexible, like an axe that plunges straight into the wood.
*
He descended from his chariot and raged across the plain like a torrent in flood, swollen by rains. Nor could you tell if he was among the Achaeans or us Trojans: he was a river that had broken its banks and flowed swiftly onward, destroying everything in its path.
*
[...] and if fate wills it, then remember that no man, once he is born, can escape fate. Whether he is a coward or brave. No one.
*
The gods delude us with their promises, and then condemn us to suffering and sorrow, and so it will go on [...]

*
What was left of the night was all we had.
*
But it’s true, what’s been done can’t be changed. And maybe no heart can cultivate an unyielding anger forever.
*
[...] because there is nothing on the face of the earth, nothing that breathes or walks, nothing so unhappy as man.
*
Together let’s forget our sorrow, which weeping is no help for. It’s man’s fate to live in sorrow—only the gods live happy. Inscrutable destiny dispenses good and evil.
*
[...] men are pitiful, and it is not given to them to see the future, but only to live enveloped in the fog of the present.
Profile Image for Kristijan.
216 reviews69 followers
January 27, 2015
Srdžbu mi, Bariko, pevaj Ahileja, Peleju sina,
Pogubnu, kojano zada Ahejcima hiljade jada,
Snažne je duše mnogih junaka ona k Aidu
Poslala, a njih je same učinila plen da budu
Psima i pticama gozba; a Zeusu se vršaše volja,
Otkad se behu onomad razdvojili posle svađe
Atrejev sin, junacima kralj, i divni Ahilej.

...

I ispeva Bariko srdžbu Pelejovog snažnog sina,
Uzdižući hrabrost zaraćenih strana do visina,
Troje i suprotstavljenih gradova grčkih iz davnina.
Čitajući i ponovo pišući taj klasičan grčki ep,
Bariko napisa dramski komad isto tako lep,
U kome junaci desetogodišnjeg boja svoju
Pričaju priču i oživljavaju tu moćnu Troju.

A poenta nije u ratu i bolu, kao da Bariko kaže,
Mirni izlaz se uvek nudi, samo ga retki traže.
Ep ovaj divan, drevni, u novom ruhu daje i saže,
Da taj stari tekst pred nama iznova zablista
I da želja za novim čitanjem Homera ojača, čista.
Pet zvezda ovde Bariku sad dajem zato
Što je vrsni bard i njegove knjige čitam rado.

(Prva "strofa" ovog reviewa naravno nije moje autorsko delo. Bio sam toliko slobodan da jedan od prevoda Ilijade prilagodim svojim potrebama. A u ovim mojim "strofama" nisam se držao heksametara i ostalog. Nisam pesnik i ovo je samo moj pokušaj da se Barikovski poigram sa oba teksta :) )
Profile Image for Giorgia.
Author 4 books777 followers
August 6, 2017
Rivivere le atmosfere di quest’opera epica è sempre un piacere, ma l’esperienza è resa ancora più memorabile dalla sapiente scrittura dell’autore, in grado di rievocare con ancora più forza sentimenti e sensazioni. A tratti straziante, una lettura che tutti dovrebbero fare.
Profile Image for Martinis.
321 reviews76 followers
January 22, 2021
Non ostinarti nel tuo silenzio, e dimmi chi sei, e da dove vieni, e chi è tuo padre. Nessuno viene al mondo senza un nome, per quanto ricco o miserabile sia. Dimmi il tuo nome, straniero.
Profile Image for Marquise.
1,885 reviews1,083 followers
August 10, 2021
For a retelling of Homer's The Iliad, this is bland and unimaginative, basically just a regurgitation of the same old, same old with no attempt to add creative twists or make the old story the author's new own. It's supposed to be a chorus story, told from various POVs, but all the POV characters read the same, men and women, young and old...
Profile Image for Joselito Honestly and Brilliantly.
755 reviews383 followers
October 15, 2011
This is supposed to be like a chess game: two armies clashing in a fixed, designated field of battle with the gods watching and meddling with their affairs, like players moving the warring chess pieces. Many consider reading the original, however, to be a much daunting task of epic proportions (in the first place, the original is an epic poem, he, he) so what Alessandro Baricco did was to remove the gods from the story, condensed everything and tried to make it as short as his masterpiece Silk (he didn't succeed--this is longer than Silk and I do not consider this a masterpiece). He excised many scenes and dialogues, especially the repetitive ones, and made several characters the narrators, each chapter narrated by a specific character. Then he made some additions to the text. These, I think, explain why he entitled this "An Iliad" and not "THE Iliad." There is only one Iliad, a long poem, and this novel is not it. But if you're too lazy to read the original Iliad but wants to know, more or less, what's it all about then this book is the second best and easiest way there is to get educated on the topic (the first being just watching the movie by Eric Bana, Brad Pitt, etc.). So it is still AN Iliad just like the original by Homer.

You know the story already from the movie. One beautiful girl, wife of a bigshot in a powerful kingdom, gets seduced by a son of a king of another kingdom who takes her away. The aggrieved kingdom then launches a thousand ships full of warriors and war materiel to get back their dame. The two vast armies then go cracking each other's skulls, disembowelling and spilling each other's guts on the battleground, cutting each other'sbody parts--for ten long years. Many, many years later the girl was made into a song ("If a face could launch a thousand ships..."). Look, then, at the silliness of human conflicts: a cause for war once, now just a silly love song

Fun carnage! It tells the reader precisely who kills whom, giving brief biographical sketches of both the slayer and the slain. Violence described with precision:

"He raise his spear and hurled it. The bronze tip entered near the eye, went through the white teeth, cut the tongue cleanly at the base, and came out through the neck."

You would think that it's someone watching from the sidelines(e.g., a god) narrating this. But no. It's the victim himself--the dead miraculously telling the reader how he died. It continues:

"I fell from the chariot--I, a hero--and the last thing I recall is the swift, terrible horses as they swerved in panic. Then my strength abandoned me, and, with it, life"

At one point the invading army was already at the verge of defeat mainly for the reason that its greatest fighter wouldn't help his comrades because of a quarrel over--you guessed it right--another beautiful woman. Many years later this great warrior was made into a body part ("Achilles' tendon").

I dog-eared my copy several times to keep track of nice, dramatic quotes from its various characters-narrators. Samples:

"Then I turned and looked for Nestor, the old sage Nestor. I wanted to look him in the eyes, and in his eyes see war die, and the arrogance of those who wish for it, and the folly of those who fight it." (Thersites)

**********

"It's amid those flames that you should remember me Hector, the defeated, you should remember him standing on the stern of that ship, surrounded by fire. Hector, the dead man dragged by Achilles three times around the walls of his city, you should remember him alive, and victorious, and shining in his bronze and silver armour I learned from a queen the words that are left to me now and that I would like to repeat to you: Remember me, remember me, and forget my fate." (Hector)

***********

The best chapter for me, however, is that one narrated by the river. Yes, even the river tells its story here and this chapter starts with this:

"I had seen years of war, because a river does not run blindly among men. And for years I had heard their groans, because a river does not run deaf where men are dying. Always impassively I had carried to the sea the discharge of that ferocious conflict. But that day the blood was too much, and the savagery, and the hatred. On the day of Achilles' glory I rebelled, in horror. If you're not afraid of fables, listen to this one...."
Profile Image for Sadie.
904 reviews270 followers
May 1, 2020
Was für ein spannendes literarisches Experiment: Alessandro Baricco legt hier eine Art schönheitsoperierter Version der Ilias vor (wobei Schönheit, wie so oft, im Auge des/der Betrachtenden liegt): Ein bisschen hier gestrafft, ein wenig da abgesaugt, und dort noch ein bisschen untergespritzt. Das Ergebnis konnte sich für mich durchaus sehen lassen.

Die Grundidee war folgende (der Autor erläutert das recht ausführlich in seinem Vorwort): Baricco wollte eine Art "alltagstauglichere" Version der Ilias, die von der Länge her für eine Radioübertragung umsetzbar war. Also würde hier mächtig gekürzt, unter anderem spielen die Auftritte der Gottheiten überhaupt keine Rolle. Auch wurde die Erzählweise komplett geändert: Statt choraler Verse gibt es hier Berichte in der Ich-Person aus wechselnden Erzählstimmen. Neben den bekannten Hauptcharakteren (Achilles, Odysseus, Helena usw.) der Erzählung kommen auch Nebenfiguren zu Wort. Selbst der Fluss bekommt ein Kapitel, um sich darüber zu beklagen, dass sich sein Wasser mehr und mehr vom Blut der Kriegswütigen getränkt wird. An einigen wenigen Stellen hat Barrico außerdem noch eigene Zeilen eingefügt (stets gekennzeichnet), die für mich ebenfalls gut ins Bild passten.

Trotz dieser gestrafften und anders ausgerichteten Art der Erzählung bliebt die Brutalität der ursprünglichen Geschichte erhalten - dies ist keine weichgespülte Version. Die detaillierten Beschreibungen der Kampfszenen sind häufig und immer wieder erschreckend: Seitenlange Erzählungen, wer wem welche Lanze wohin sticht, wo sie wieder rauskommt, welche Organe dabei zerfleischt bzw. mit herausgerissen werden usw. - wohl keine Lektüre für den Frühstückstisch.

Ich kann mir durchaus vorstellen, dass dieses Buch bei Hardcore-Ilias-Fans ein Stirnrunzeln oder mehr hervorruft. Für Leute wie mich, die die Grundzüge der Ilias kennen, sich bisher aber nicht dazu motivieren konnten, das Original zu lesen, bietet dieses Buch eine gute Alternative.
Profile Image for Rachel.
218 reviews224 followers
May 21, 2009
One day, Alessandro Baricco decided that it would be of general benefit to the world at large for him to take an uninspired prose translation of The Iliad (the epic poem generally acknowledged as one of the greatest works in all literature), strip from it the stylistic quirks that make it so entirely fascinating, excise all references to the gods who formed such an integral part of the Greek consciousness, change all of it to first person, and add randomly, generic anti-war statements scattered at seemingly random points throughout the book. And then publish it.

Let it suffice to say that this ambition did not succeed. Baricco's aim of having different narrative voices telling the story was undermined by the fact that, because he merely changed the literal point of view throughout, all the 'voices' sounded exactly the same. The pacifist additions by Baricco felt out of place, simplistic, and irritating. And, of course, the removal of the gods, while I understand the concept of the poem's showing a world "abandoned by the gods" nonetheless showed a very one-dimensional view of the world in which The Iliad is set, entirely undermining the tortured emotional complexity rife in Homer's portrayal of fate and free will.

If you want to read a modern adaptation of the story of the Trojan war, find someone who does it right - there are plenty out there, and, believe or not, some of them even create distinct narrative voices by themselves! And if you want to read Homer, just sit down and actually read Homer. It's not that frightening. I promise. And the beauty of the poetry makes up for any difficulties that the archaic style may cause. Things like this adaptation only water down the original without telling anything new.
Profile Image for Francescopennesi.
75 reviews33 followers
July 21, 2014
Bignamino inutile e senza senso dell'Iliade. Un elenco infinito di morti ammazzati che riduce una delle storie più affascinanti dell'umanità ad una lista della spesa.
Profile Image for sigurd.
204 reviews33 followers
Read
June 24, 2018
Pianeta aNobii, 30 giugno 2009

Un regalo - capitolo primo

Ieri pomeriggio ero stravaccato sul divano, in preda al torpore.
Mi ero scolato già la terza lattina di coca-cola zero e quindi non avevo di che pentirmi.
Mentre sonnecchiavo, però, ho avuto degli incubi. Nel sogno è apparsa la mia figlioletta, l’ho riconosciuta dalla lentezza dei movimenti, un marchio di famiglia. Doveva avere otto o nove anni. Aveva in mano una copia di Oceano mare autografata, e mi chiedeva di leggerle dei passi.
L’incubo non finiva qui. Insisteva: voleva sentire il pezzo del pittore. Quello che dipinge il mare con l’acqua del mare. Deus meus!
Avevo mangiato un panino con la mortadella. Doveva aver contribuito parecchio. Una coalizione di grassi saturi minava la mia stabilità mentale.
Ero dunque tra il sonno e la veglia quando squillò il telefono. Lo sento, ergo sono vivo, ho pensato. Vi figurate un paradiso sotto forma di angioletti che chiedono a gran voce letture bariccoliane? Ok, non volevo angosciarvi. Si fa per dire.
Mi alzo con fatica dal divano. Arriva mia sorella che mi passa il cordless e mi dice: - E’ per te, una chiamata da Torino.
Da Torino?
Faccio mente locale, e a parte aver familiarizzato in tutti questi anni con il cast di Centovetrine, non conosco nessuno a Torino tanto da ricevere una telefonata. Mi preparo, deve essere una questione di lavoro. Dei polipetti alle corde vocali mi danno il giusto tocco di raucedine per fare il brillante. In questi casi è fondamentale e io a telefono mi sono sempre giocato la carta baritonale. Mi sistemo metaforicamente il nodo della cravatta, due colpetti di tosse, poi rispondo con tutta la figaggine possibile: - Pronto.
- Sigurd, finalmente.
Voce di donna. Anzianotta. Seno cascante.
In un sol colpo mi sono chiari il sesso, l’età e lo stato.
- Ma chi parla?
Lascia passare qualche secondo, si fa attendere, gioca coi tempi, fa la furba. Poi d’un tratto scandisce solennemente:
- Sono io, la Bariccolessa.
Porca boia!
Mi passa pure in mente di dirle: - La bariccolessa madre o la bariccolessa moglie?
Non l’avessi detto!
- Non fare il furbo con me, giovanotto! Il figliolo puoi pure fregarlo, ma a me non mi freghi! Sono io, la nonna di Danny DDT Dabadan Dabadan Bim Bum Bam Gatorade Lemon Plus, meglio conosciuto come…
- Novecento.
- Appunto.
- Appunto.
- Sai perché ti ho chiamato?
- Nossignora.
- Lo sapevo, non lo sa nemmeno Alex.
Alex deve essere l’omuncolo.
- Sono tutt’orecchi, - dico.
- Il mio figliolo è alle prese con la sua opera definitiva.
- Ehilà, non posso che gioire insieme a lei per questa decisione. Definitiva definitiva?
- C’è poco da gioire Sig.
- Non lo nego.
- Mi ha svelato alcuni retroscena. La trama è pessima.
- Non avevo dubbi.
- Parla di una troia.
- Originale, - le dico. Sembra seriamente preoccupata. La Troia mi incuriosisce.
- Io avrei un ruolo secondario. Dovrei essere la seconda moglie di un certo Primo. Per farla breve, scoppia una guerra per una puttanella.
- Capisco. Deve essere una cosa molto triste.
- Tristissima Sig. Sig Sig (piange). Ma il fatto non è questo. Sai cos’è?
No, le vorrei dire. Ma ho un’intuizione: se non so cos’è, allora è… Mi interrompe.
- E’ che sono cazzi amari. L’immagine delle donne non ne viene fuori elegantemente, Sig. Insomma noi si è puntato tutto sulle giovincelle. Non vorrei che rovinasse tutto quello che ha fatto per una mignottella di provincia. E mandasse alla malora tutti i Boodmann, Baldabiou e Bartleboom (che originalità) di questo mondo. Soprattutto non vorrei cominciasse a piovere fango sulla fandango.
Che bariccolismi. Ero entusiasta. Mi stava simpatica lady BacoDaSeta.
Incominciò pure a piangere con il suono lamentoso dei bariccoli del mondo. Si riconosceva, era proprio lei, la madre. Il momento era di massima tensione. Ed era stato colto al volo. Tale madre, tale…
Mi lasciai quindi intenerire.
- E io dunque? Che dovrei fare io?
- Sig, mi colpisce questa tua tardezza. Ma è ovvio no?
Era ovvio, certo.
Una stroncatura sul nascere. Questo mi proponeva.
- Alex tiene così a cuore i tuoi commenti. Eviterà di pubblicarla quella roba.
Dissi di sì. Ma chiesi qualcosa in cambio. Quello che voleva. Come souvenir. Per la mia figlioletta almeno.
Mi disse: - Avrei qualcosa per te, adesso che mi ci fai pensare.
Emozione a mille.
- Dovrei vedere negli scantinati della Holden… ah sì, certo. Che ne dici di una tela di un pittore che dipinge il mare con l’acqua del mare? Le stiamo dando a metà prezzo. Ti piacerebbe?
- Mi renderebbe un uomo molto felice, signora.
- E vada per la tela allora! Saluti caro mio Sig. E mi raccomando!
- Saluti a lei e alla famiglia. La terrò presente, non si preoccupi. Mi saluti pure il figliolo. E gli dica di riposarsi un po’.
Chiusi, quasi con le lacrime agli occhi.
Mi credete?

Dopo tutto erano brave persone.
Profile Image for Sara.
172 reviews132 followers
March 14, 2017
Così recita l'enciclopedia Treccani:

gigióne s. m. (f., non com., -a) [accr. di Gigi, ipocoristico di Luigi]. –

1. Originariamente, nel gergo teatrale, scherzoso appellativo usato nel piccolo mondo di artisti che vivevano ai margini del teatro lirico milanese per designare una caricaturale figura di cantante sfiatato, soddisfatto di sé, vanaglorioso, sempre pronto a ricordare immaginarî trionfi, incline a un abbigliamento pretenziosamente originale e alle espressioni toscaneggianti (l’attore milanese E. Ferravilla ne fece uno dei tipi più riusciti delle sue interpretazioni). Il termine passò poi nel linguaggio teatrale a designare attori, anche di merito, che tendono a strafare, o a raggiungere facili effetti scenici.

2. Per estens., nel linguaggio com., persona di scarso merito ma di grande presunzione e vanità, che cerca di ottenere ammirazione sfruttando con teatrali esibizioni qualità e risorse esteriori di facile successo: essere un g., fare il gigione.

Sintesi di questo libro - pretenzioso e ridondante - così come del suo autore.
P.S. Baricco non è milanese, è torinese. Ma tutto il resto lo descrive egregiamente.
Profile Image for Federico Sosa Machó.
433 reviews122 followers
March 20, 2018
Interesante reescritura del texto homérico. Baricco lo transforma en algunos aspectos importantes: en lugar del narrador objetivo le cede la voz a los propios protagonistas, quienes cuentan desde su subjetividad. Además, se centra en el plano humano, de modo que los omnipresentes dioses casi que desaparecen lo que redunda en una mayor agilidad del relato. Además prescinde de los pasajes formularios y las repeticiones, que en la versión homérica facilitaban la tarea del recitador pero que no son sustanciales para alguien que se enfrenta con un texto escrit. Valioso es además un epílogo en el que el autor reflexiona sobre la guerra y su sentido. ¿Las dos estrellas que faltan? Van a la cuenta de Homero.
Profile Image for Engi.
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June 7, 2020
Ad essere obiettiva le stelle dovrebbero essere 3/3,5, ma I’m such a hoe per ogni cosa che ha a che fare con la mitologia greca, specialmente i retelling dell’Iliade.

Baricco trasporta bene il poema nella forma di romanzo moderno, ogni tanto aggiunge qualche frase di sua invenzione un po’ troppo lirica (stiamo pur sempre parlando di Baricco, nessuna sorpresa) ma nel complesso l’opera gira bene e trasmette le emozioni del testo originale. Bella anche l’idea di escludere l’intervento degli dei e dare delle spiegazioni razionali al loro operato.
Profile Image for Petergiaquinta.
586 reviews123 followers
July 10, 2013
Reading Margaret Atwood's Penelopiad made me think of this book, a re-imagining of the events surrounding Homer's Iliad (and a bit of The Odyssey) as told through the voices of a number of the characters. I pulled this book off the "new" shelf at my public library, so I probably read it in 2006. It's okay, and if you like Homer then I assume you'd more or less like what Baricco is trying to do here. Nonetheless, there seem to be a number of diehard Iliad fanatics on GoodReads who are troubled by Barrico's monkeying with their sacred text, similar to how some readers of Atwood's Penelopiad rejected what she was doing in her book.

Me, I'm not bothered a bit. I'm aware that folks have been re-imagining the Greek myths and the stories of Homer for the past three millenia. (These same tight-ass readers must really get their panties in a bunch when they read Philoctetes--the nerve of that Sophocles guy! What's he think he's doing with Odysseus's character?!?)

I especially enjoyed Barrico's "Demodocus" chapter and keep a copy of it in my Odyssey files. Demodocus is the bard at the Phaeacian court of Alcinous where Odysseus finds himself near the end of his journeys. Demodocus sings the story of the Horse and the Fall of Troy, and as Odysseus listens he begins to weep. Barrico's retelling and expansion of the scene feels right to me, and it is powerfully done.
Profile Image for Mirta.
264 reviews106 followers
February 19, 2019
Well, this was disappointing.
Before starting this little book I knew that lots of people didn’t like it and many of them descrive this as a “bignami” of the Iliad (a bignami is a little book about some books of literature studied at school, some people here in Italy use them as an alternative way to study long books) and I have to agree with them.
It’s not for the modern language used to tell a story from 3 thousand years ago, my problem is with the fact that the author rewrite one of the most beautiful and amazing story in barely one hundred and half pages, he cut important part and the few dialogues were terrible.
There are plenty of good modern retelling of the Iliad, apparently this wasn’t one of them.
Profile Image for Dimitri.
904 reviews241 followers
January 12, 2018
the novel nephew of the movie Troy and adorable he is too; no gods, no lyrical rethoric, just the mortal epic played out. We also keep all those gruesome penetrations of the flesh by dory [hoplite spear] that made my jaw drop the first time I tackled dusty ol' Homeros.
Profile Image for Roberto Mele.
100 reviews6 followers
June 30, 2021
Più che una traduzione è una versione fatta per la lettura in teatro, con qualche (moltee) licenze rispetto al testo di Omero.
Il testo è in prosa, per di più "moderna", priva di termini arcaici e di figure retoriche troppo ricercate.
L'aver eliminato gli dei dai campi di battaglia rende le azioni degli eroi più volute, più spontanee e meno indotte del fato o da voleri esterni e superiori.
Il racconto in prima persona, fatto dai vari eroi coinvolti nelle vicende rende più facole capirne le intenzioni oltre che le azioni.
A me la lettura è piaciuta. 4 stelle tutte meritate

Profile Image for Milena Books.
167 reviews38 followers
February 26, 2018
Amo tantissimo la mitologia greca!
Seppur già conoscevo la storia grazie allo studio scolastico, è stato bello, bellissimo riavvicinarmi ad essa. Ho trovato frasi bellissime che non ho potuto non sottolineare e rileggere all'infinito.
Seppur ci sono state parti che, invece, avrei voluto decisamente saltare.
Purtroppo il fulcro del libro è la guerra per la conquista di Troia e di conseguenza viene rappresentata ogni battaglia in modo piuttosto dettagliato... Forse troppo dettagliato. Sono stata portata ad immaginare le crudeli morti dei soldati che mi hanno lasciata un po' a disagio. Non sono una fan dello splatter, ecco.
Ma credo sia giusto così, a prescindere dai miei gusti personali!

Ho amato tantissimo sia Ettore che Achille, due uomini valorosi e coraggiosi.
Ho fatto fatica ad accettare Paride, che ha condannato migliaia di innocenti a morte per un suo desiderio personale... Scappando poi quando ha avuto la possibilità di risparmiarne altre. Lo so che è nobile il pensiero di lottare per amore, ma credo sia giusto lottare da sé e agire in prima persona.

Insomma, un libricino di circa 150 pagine che ho letto con calma e attenzione per non perdermi nulla, che mi ha catturata in ogni sua pagina e che credo sfoglierò molto spesso.
Profile Image for SilveryTongue.
401 reviews64 followers
April 13, 2017
Le doy cuatro estrellas. Me pareció muy corto...
La iniciativa de Baricco por leer La Ilíada en público me parece una excelente idea, aunque este no podía extenderse mucho en el poema. En este libro se relata el el noveno y décimo año de los aqueos en Troya.

"La tristeza es nuestro destino: pero es por esto por lo que nuestras vidas serán cantadas para siempre, por todos los hombres que vendrán".

Las cinco estrellas las merece Homero.
Profile Image for Simona B.
912 reviews3,106 followers
May 12, 2017
Achille si alzò. Tutti tacquero. "Agamennone", disse. "Non è stata una grande idea litigare, io e te, per una ragazza."
"Che, no' facemo 'n bicchierino e ne damo 'na calmata, eh?"

Ma cos'è?
Profile Image for Francesca.
Author 6 books237 followers
Read
November 30, 2019
**

Ma anche no.

- Come ultimamente si suol dire -

Per me.

- Come spesso sono solita sottolineare -

Non mi è piaciuto questo libro.
Letto con speditezza, ma, ahimè, niente affatto apprezzato.

Forse, in futuro, lo rileggerò.
Ma, per il momento, è così.

**
Profile Image for Silvia ❄️.
209 reviews30 followers
April 15, 2021
Il mio primo approccio con Baricco è iniziato molto male. Assegnatoci per una lettura scolastica, ho detestato dalla prima all’ultima pagina la sua versione dell’Iliade. Ha tentato di fare suo un poema classico a cui non si sarebbe neanche dovuto avvicinare, con un risultato piuttosto scadente.
Profile Image for Nadia.
702 reviews181 followers
February 8, 2020
Sembra facile prendere un testo già esistente (in questo caso un classico dei classici) e riscriverlo... che ci vuole?
Ebbene, Baricco ha fatto un lavoro eccellente, a mio parere. Anche perché se il progetto era quello di leggere l'Iliade in pubblico, non poteva fare altro che snellire e alleggerire il tutto, altrimenti sai che zzz... zzz... generale!

L'autore è stato molto bravo a dare ai personaggi spessore psicologico, a renderli veramente partecipi dell'azione e a dare fluidità al racconto.
Il mio pezzo preferito, dai tempi della prima media, è l'addio di Ettore alla moglie Andromaca... ogni volta mi si spezza il cuore e piango.

Essendo una rilettura, confermo che sarebbero state 5 stelle se Baricco non avesse filosofeggiato come suo solito, fortunatamente alla fine.
Displaying 1 - 30 of 566 reviews

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