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H.P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita
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Allora vedrete una possente cattedrale. E i vostri sensi, veicoli di indicibili eccessi. Tracceranno lo schema di un delirio integrale. Che si perderà nell'innominabile architettura dei tempi.
Non sapevo che H. fosse un fan di HPL e che ci avesse scritto un saggio. Tra l’altro, la sua prima pubblicazione. Incappatoci per caso e volendo da tempo provare a leggere qualcosa di HPL, mi ci son buttato.
H., da grande scrittore qual'è, ha fatto, credo, quello che si era prefisso e quello che cercavo, farci appassionare al solitario di Providence.
Dal punto di vista letterario HPL si inserisce nel filone mistery-horror-gotico di Poe espandendolo nel campo fantasy e sci-fi. Erige grandi architetture - H. trova un parallelo con Piranesi e Monsù Desiderio - e interi mondi fantastici che si intersecano, creando un effetto di grande impatto, con una realtà definita in dettagli fisici, chimici, matematici, geografici, storico-culturali molto precisi. Crea figure mostruose, fondando il mito dei Grandi Antichi, coloro che terrorizzano e minacciano costantemente l’umanità.
La sua cifra stilistica è una prosa colta, con accumulazioni di aggettivi e avverbi, con incedere lento e crescente, con tono a volte delicato ed a volte brutale, tesa a rendere anche sensorialmente i suoi mondi ed a formare un senso complessivo di grandiosità che esalta ed affascina.
Sul piano personale, nessuno sconto: HPL è portatore di un razzismo cosmico e altamente ripugnante. Ciononostante, ci suscita grande tenerezza, per l’infanzia difficile, le ristrettezze economiche che lo hanno angariato tutta la vita, le difficoltà a socializzare e ad approcciarsi alle donne e al sesso. Le grandissime delusioni professionali provocate dai ripetuti rifiuti dei propri lavori da parte degli editori, che rimarranno confinate su riviste di infimo valore. I modi sempre gentili (tolti gli scazzi con gli editori). La morte di cancro in giovane età. Tutto ciò ha influito sulla sua letteratura: non frontalmente, ma nel profondo, queste idiosincrasie hanno innestato le sue visioni di mondi paurosi e ostili. Il suo è un disagio esistenziale. È una guerra – un olocausto dice H. – contro il mondo e contro la vita.
E così mi spiego anche la predilezione di H. per HPL, entrambi due grandi nichilisti e misantropi.
Questo quello che penso di aver capito. Ora sono pronto per leggere HPL e farmi una mia idea.
Non sapevo che H. fosse un fan di HPL e che ci avesse scritto un saggio. Tra l’altro, la sua prima pubblicazione. Incappatoci per caso e volendo da tempo provare a leggere qualcosa di HPL, mi ci son buttato.
H., da grande scrittore qual'è, ha fatto, credo, quello che si era prefisso e quello che cercavo, farci appassionare al solitario di Providence.
Dal punto di vista letterario HPL si inserisce nel filone mistery-horror-gotico di Poe espandendolo nel campo fantasy e sci-fi. Erige grandi architetture - H. trova un parallelo con Piranesi e Monsù Desiderio - e interi mondi fantastici che si intersecano, creando un effetto di grande impatto, con una realtà definita in dettagli fisici, chimici, matematici, geografici, storico-culturali molto precisi. Crea figure mostruose, fondando il mito dei Grandi Antichi, coloro che terrorizzano e minacciano costantemente l’umanità.
La sua cifra stilistica è una prosa colta, con accumulazioni di aggettivi e avverbi, con incedere lento e crescente, con tono a volte delicato ed a volte brutale, tesa a rendere anche sensorialmente i suoi mondi ed a formare un senso complessivo di grandiosità che esalta ed affascina.
Sul piano personale, nessuno sconto: HPL è portatore di un razzismo cosmico e altamente ripugnante. Ciononostante, ci suscita grande tenerezza, per l’infanzia difficile, le ristrettezze economiche che lo hanno angariato tutta la vita, le difficoltà a socializzare e ad approcciarsi alle donne e al sesso. Le grandissime delusioni professionali provocate dai ripetuti rifiuti dei propri lavori da parte degli editori, che rimarranno confinate su riviste di infimo valore. I modi sempre gentili (tolti gli scazzi con gli editori). La morte di cancro in giovane età. Tutto ciò ha influito sulla sua letteratura: non frontalmente, ma nel profondo, queste idiosincrasie hanno innestato le sue visioni di mondi paurosi e ostili. Il suo è un disagio esistenziale. È una guerra – un olocausto dice H. – contro il mondo e contro la vita.
E così mi spiego anche la predilezione di H. per HPL, entrambi due grandi nichilisti e misantropi.
Questo quello che penso di aver capito. Ora sono pronto per leggere HPL e farmi una mia idea.
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H.P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita.
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August 2, 2023
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Started Reading
August 2, 2023
– Shelved
August 6, 2023
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message 1:
by
Sergio
(new)
Aug 07, 2023 10:22PM
Ho tentato di accostarmi ciclicamente ai racconti di HPL scegliendo tra le varie epoche della sua produzione (possiedo tutta la sua opera in edizione oscar mondadori) ma finora non sono riuscito a terminarne neanche uno...riproverò!
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Sergio wrote: "Ho tentato di accostarmi ciclicamente ai racconti di HPL scegliendo tra le varie epoche della sua produzione (possiedo tutta la sua opera in edizione oscar mondadori) ma finora non sono riuscito a ..."
Ne ho letti 5 finora e le atmosfere mi piacciono. Ancora nessuno dei migliori citati da H. per i quali ho aspettative alte. Vedremo.
Ne ho letti 5 finora e le atmosfere mi piacciono. Ancora nessuno dei migliori citati da H. per i quali ho aspettative alte. Vedremo.