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Camere separate

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"'Camere separate' è uno straordinario e felice romanzo d'amore e di morte, di nostalgia e maturità, di impotenza e grandezza, nel quale riconosciamo la crisi del nostro tempo e le sue misteriose ragioni." (Cesare De Michelis)

216 pages, Paperback

First published April 1, 1989

About the author

Pier Vittorio Tondelli

37 books128 followers
Pier Vittorio Tondelli was born in Correggio in 1955. After graduating from high school he enrolled at the University of Bologna, where he attended courses with Umberto Eco and Gianni Celati.
In 1980 he made his debut with the collection of generational-themed stories Other Libertines, which achieved good success with critics and the public. The explicit content also earned him the attention of the judicial authorities, followed by a trial at the end of which the author and publisher were exonerated.
After his military experience he published other novels, including Pao Pao and Rimini. He curated the three anthological volumes of the Under 25 series to give voice to a new generation of writers. His latest novel was Separate Rooms, a mournful story of homosexual love. He then published the collection of essays A Postmodern Weekend. He died of AIDS in 1991, at the age of 36.
The collection of short stories The Abandonment and the theatrical drama Dinner Party were published posthumously.

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191 (5%)
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46 (1%)
Displaying 1 - 30 of 431 reviews
Profile Image for Orsodimondo [in pausa].
2,343 reviews2,276 followers
December 4, 2022
A METAPHISYCAL BUG

description
Arnold Böcklin: Medusa, 1878 circa.

Il romanzo d’addio di Pier Vittorio. La sua uscita di scena. Racconta una morte di AIDS due anni prima della sua.
Racconta una storia d’amore vissuta come un rapporto di contiguità e appartenenza ma mai di possesso, grande lezione di civiltà e modernità.

Elaborazione di un lutto, il lutto dell’amato Thomas, una morte che dilania Leo, che ha sempre vissuto in una zona separata della società.

description

Amore e solitudine, eros e thanatos, unione vicinanza e fuga, assenza vuoto perdita abbandono, una bellezza disarmante e terribile.

description

Quanto mi mancava Tondelli! E quanto mi manca ancora! Me ne accorgo adesso che ho letto questo suo ultimo romanzo, così diverso dai precedenti.

Anche qui, la fortissima sensazione di festa e tragedia, di una macchina lanciata a folle velocità che procura fremiti e brividi di gioia e paura al contempo.
Anche qui, la fortissima sensazione di una perenne agilità mentale, requisito di modernità, che rimanda a un altro autore da me tanto amato, Alberto Arbasino.

description
Gotthard Schuh

Ho l'impressione che dal 1980, anno in cui fu pubblicato “Altri libertini”, la letteratura italiana non abbia espresso altri scrittori del calibro di Tondelli: e quindi, direi che è il mio autore italiano preferito degli ultimi quarant'anni.

Io non posso amare la religione del cilicio e della pena. Io vorrei amare la religione della pienezza.

description
Fuochi d’artificio.
Profile Image for Andrea Belfiori.
125 reviews1,020 followers
July 26, 2020
Questo libro non solo è uno dei più belli mai letti ma è soprattutto un libro che trasuda umanità in un modo intimo, brutale, onirico, realistico, romantico, disperato, fragile e folle tutto insieme. Semplicemente meraviglioso.
Profile Image for Dagio_maya .
1,001 reviews306 followers
March 18, 2021
“ E questo senso di colpa, per essere nato, per aver occupato un posto che non voleva, per l’infelicità di sua madre, per la rozzezza del suo paese si è dislocata in un mondo separato, quello della letteratura, permettendogli di sopravvivere, anche di gioire, ma sempre con la consapevolezza che mai la pienezza della vita, come comunemente la intendono gli altri, sarebbe stata sua. Il senso di una sottrazione primaria, probabilmente è questo che l’ha spinto al punto in cui è ora.”


Al centro c’è un Sé.

Un grande enorme, soverchiante Sé dove convergono emozioni di diverso spessore e colore.
Paura, odio, rabbia… ma anche gioia, serenità, felicità…
Leo è uno scrittore.
Le parole sono strumenti che modellano, scolpiscono quella materia prima che è il ricordo.

Le tre parti che compongono il romanzo sono denominate come movimenti.

Primo movimento: verso il silenzio
Secondo movimento: il mondo di Leo
Terzo movimento: camere separate

Come se la vita fosse una sinfonia in cui distingue tre momenti:
il momento dell’amore che culmina con la morte; la spasmodica ricerca della solitudine che sembra essere legata esclusivamente al lutto salvo poi rivelarsi qualcosa di più profondo e persino innato. Poi l’ultimo momento è ciò che racchiude tutto: il bisogno di separatezza.

Leo sente l’esigenza di vivere un amore separato.
Distanze e assenze che si ricolmano ad ogni nuovo incontro senza sapere che questa della separatezza non è una fase ma una modalità dell’essere, una necessità, un bisogno che nasce anche dalle esigenze della scrittura: quella tiranna che pretende attenzione e concentrazione solo su sé.

Un romanzo intimo, sofferto, di profonda meditazione.

Tondelli attraverso Leo riguarda alla sua vita:

” Sta cercando di abbracciare la parte più vera di se stesso recuperandola attraverso il ricordo, la riflessione, il silenzio. “


Ho sottolineato tantissimo e i miei appunti sono molto più corposi di queste scarne righe ma credo sia superfluo riportare i molti pensieri che questa lettura ha solleticato.

Voglio solo lasciare un’indicazione:
questo è un libro per chi non ha paura di guardare e guardarsi dentro.
Qui si parla di vita, morte, diversità, solitudine per far poi convergere tutto in un doloroso rapporto con la scrittura.

Ve ne lascio una traccia:


” Prende corpo in lui il progetto di scrivere libri per dieci, venti persone. Dei libri espressamente destinati a chi può comprenderlo, agli amici di cui si fida. Che lo rispettano, che gli prestano attenzione, che non giudicano se ha fatto una cosa buona o cattiva, ma che interpretano la disponibilità di partenza, la sua necessità di raccontare qualcosa a qualcuno. Diventa ossessivamente geloso di quello che scrive. Un giorno gli capita di scorgere, in metropolitana, uno sconosciuto che legge un suo libro. Deve scendere, rosso di vergogna. Avrebbe voluto strapparglielo dalle mani, picchiarlo con violenza e insultarlo. E per un attimo gli si è avvicinato obbedendo a queste precise parole: “Ora vado lì e gli spacco la faccia.” Poi è sceso, quasi scappato, sconvolto.
Quando pensa a questo episodio lo colpisce l’idea di essere stato sorpreso, nudo, da uno sconosciuto. Sente insomma quel libro, o altri che ha scritto, come il suo corpo spogliato. Non una emanazione di sé, una proiezione, un transfert, ma proprio, realmente il suo corpo. Leggere quelle pagine è addentrarsi sulla sua pelle e nei suoi nervi, far l’amore con lui, odiarlo, ricordarlo, sognarlo. E questo gli pare intollerabile…”
Profile Image for ☆LaurA☆.
395 reviews130 followers
March 8, 2024
https://youtu.be/5anLPw0Efmo

Per riuscire a mettere insieme qualcosa di sensato (sarebbe troppo faticoso e doloroso usare solo quello che è nella mia testa ), mi riaggancerò ad alcune frasi che hanno saputo far male, farmi riflettere e pensare. In realtà sono stanca di pensare,ma la natura umana è questa no?

-L’amore è assoluto, non si può comandare, accelerare, evitare, guidare. L’amore è totalità e pienezza.-
Non si può decidere di chi innamorarsi e nemmeno quando. Ci sono persone che ti entrano dentro e non ne escono nemmeno quando le strade di separano.

-In realtà lui sta fuggendo. Non c’è nessun luogo che intende consapevolmente raggiungere. Nessuna persona che desidera incontrare -
....perché fuggire a volte sembra la strada più semplice. Mollare tutto e scappare. Ma poi?

-No, non troverà un amante, non sostituirà Thomas. Per quanto lo riguarda si sente assolutamente fuorigioco. Dovrà passare molto tempo prima che possa sentirsi pronto per un’altra occasione. Ha intravisto un percorso di cambiamento e lo vuole compiere interamente. Solo allora potrà trovare un nuovo compagno. Sempre se lo vorrà. Sempre che il suo destino lo preveda.-
Perché sostituire una persona così importante con il primo che passa? Si, la vita continua, ma senza colui/lei che vuoi accanto.

-Ogni giorno che passa si rende maggiormente conto che la perdita di Thomas sta lavorandogli dentro con una dirompenza devastante e catastrofica. Ora, se riesce a circoscrivere razionalmente la scomparsa di Thomas dicendosi “E’ andata così, non posso farci niente” non può assolutamente ripetere la stessa cosa per quello che gli sta succedendo interiormente.-

-Tutta la sua vita altro non è stata che una preghiera di ininterrotta sincerità. Per mesi e mesi tutto quello che ha fatto o ha detto, sia che abbia mangiato, sia che abbia bevuto, dormito o viaggiato, tutto ha fatto in nome e in lode di Thomas.
Ha trasformato la sua ossessione in uno sguardo aperto su se stesso.-

-...sapendo, intimamente, che prima o poi si sarebbero lasciati. La separazione era una forza costitutiva della loro relazione e ne faceva parte analogamente all’idea di attrazione, di crescita, di desiderio sessuale. Era una consapevolezza che se non impediva l’abbandono, lo rendeva più umano.-
Sapere che la storia non avrà futuro a volte rende tutto più vero, più intimo, più pericoloso. Tempo perso? Può darsi, ma quanto tempo perdiamo per cose che sono molto meno importanti che l'amore?

-Erano solamente due ragazzi che correvano incontro all’annientamento con una determinazione che non ammetteva ostacoli. Erano due bellezze che godevano nell’essere offese e violentate poiché entrambi ritenevano che il mondo non li meritasse e che nessuno potesse essere in grado di capire la loro qualità.-



-“E se fossi invece tu Leo ad aver ucciso il tuo ideale usando come carnefici necessari Hermann e Thomas? Non sarebbero loro le tue vittime innocenti? E tu, non l’essere sacrificato, ma il sadico che disperatamente uccide chi più ama perché vuole restare solo?”-
E a volte succede anche questo. Far del male alla persona che hai accanto, vicina o lontana che sia è la cosa che ti viene meglio. Che ti fa credere di essere in grado di dirigere i giochi. Esserci solo quando fa comodo a te, sapendo che dall'altra parte ci sarà sempre qualcuno che risponderà alle tue chiamate.

-Ogni tanto capita di non fidarsi più, le persone si trasformano, nella tua mente, in marionette, come pupazzi, ai quali fai eseguire i movimenti che vuoi. O meglio, le tue paure muovono queste marionette, questo tuo teatrino interiore, secondo una sceneggiatura preordinata, che termina puntualmente con la realizzazione del tuo dramma preferito: scomparire dalla faccia della terra. Così, prendendo coscienza di questo, capita che io ti trasformi in un burattinaio sadico e ti odi.-

-"A volte certe carezze feriscono più di un rasoio. Io ti amo, ma sei stato tu a arrivare qui, e a te stava la prima mossa. Ci sono momenti terribili in cui tu mi respingi. E altri, in cui, altrettanto improvvisamente, desideri la mia compagnia. Sei imprevedibile e io non riesco a seguirti. Un po’ ci sei, poi sparisci. E quando hai voglia di me, perché ti sei messo assurdamente in testa che io devo esserci, arrivi come se in questi mesi non fosse successo niente. E io devo riabituarmi all’idea di te. Devo amarti e poi smettere quando non lo sopporti più. Devo esserci e devo scomparire. Se una sola volta io ho bisogno di te, e ti cerco, e questa mia ricerca non coincide con il momento della tua testa che mi chiama, allora sono fuorigioco. E non posso farci niente. Devo andarmene o farmi maltrattare. Subire il tuo disprezzo, la tua ironia. Le offese."-


-So di essere anche una persona divertente, di cui è piacevole la compagnia. Ma ora vorrei lo scoprissero gli altri. E d’altra parte io potrò legarmi, in futuro, solo a quella persona che - senza che io faccia alcunché - capirà chi io sia dietro a questa facciata triste e scostante. Per ora non mi va di essere divertente per il semplice fatto che non mi sento così. Non voglio sedurre nessuno. Ora, se permetti, aspetto che siano gli altri a sedurre me.”-

Sono stata Leo e Thomas nello stesso momento, tu sei stato Leo per la maggior parte del tempo, lo sei stato anche quando volevi stare da solo, volevi allontanarmi a tutti i costi e ci sei riuscito. Non faccio più parte della tua vita perché.....perché nessuno può darti quello che cerchi, almeno è così che ti sei detto, che mi hai detto.
Spero che tu possa essere felice, che questa sia stata la strada giusta. Io continuerò a sopravvivere, uscirò, riderò, incontrerò persone, mangerò, dormirò....ma non puoi impedirmi di pensarti.
Profile Image for Rosanna .
470 reviews27 followers
May 15, 2018
A dover trascrivere tutti i miei spuntiappunti di lettura verrebbe fuori un papiro lunghissimo e incomprensibile, di questo libro bellissimo, intimo, da leggere piano come lento è il metabolismo emotivo di Leo, il protagonista.
Leo: vivisezionato pensiero per pensiero, nel suo dolore più grande, nella sua fragile forza di essere umano.
Lunga elaborazione di un lutto è questo scritto. No, non di uno solo, sbaglio, almeno di due: la morte fisica di Thomas, suo grande amore e la fine di quell'Uno che loro erano, Leo-con-Thomas. Sbaglio ancora, tre: anche il lutto dell'immaginario di Leo, di quella parte di noi così vitale e così creativa dataci da esperienze belle e forti come l'amore..
Oh, è complicato, almeno per me. Sento tutto ciò che sente Leo, come lui, mentre racconta del suo amore in 'camere separate', necessarie per non indifferenziarsi nell'altro, per far si che l'altro non si disperda in te. Sento e però non capisco perché l'amore 'adulto' debba essere così.
Anche perché poi Thomas muore, come se, cacciato via dall'unicità di una sfera d'amore, la Vita stessa lo avesse colpito con strali velenosi e ferali.
Così ci si sente racchiusi nello 'sguardo' di un altro, no? Invincibili.
Fagocitati come ostie nell'altro, ci si sente 'sacri', no?
E ho sentito lo sminuzzarsi di Leo in mille piccoli pezzi di cristallo, il suo cuore ormai in scaglie lucenti nobilitati dalla perdita.
E ho vissuto il cambiamento, la ricerca di oblìo e la nuova solitudine, l'apertura di porte affacciate sugli abissi. Di dolore. Sensi di colpa. Promiscuità. Ricerca di se stessi.
Guardare il mondo e agghiacciare quando lo vedi lì pronto per te, giorni dopo notti, devi solo dire 'sì' e uccidere di nuovo Thomas, sacrificare l'unico grande amore. Perché esiste, certo che accade, solo che a volte non è la magnanima Morte a perderlo, ma la crudelissima Vita a farlo.
E dunque si diventa carnefici, ci si nutre del corpo e dell'essenza dell'assente, per rinascere ogni volta, per essere chi si è: Leo è uno scrittore, uno che osserva, uno dalle parole facili, uno diverso, uno sin dalla nascita perso.
E' un viaggio questo libro, so che vi troverà a metà strada, ovunque voi siate.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,186 reviews86 followers
September 5, 2018
Quanto ho amato questo libro.
Visceralmente.
Ogni volta che proseguivo la lettura avevo l’impressione di elevarmi da terra verso una dimensione superiore, perché questo è veramente un libro che ti porta oltre, oltre tutto, sprigiona intelligenza, rapisce con la sua delicatezza, ti porta a riflettere a fondo. E’ uno di quei libri che hanno il pregio di renderti migliore.
E’ una storia d’amore, innanzitutto. Quella fra Leo, scrittore trentenne, e Thomas, giovane pianista d’origine tedesca, sullo sfondo di quegli anni (presumibilmente i '70), dove ogni ambiente sociale rispecchiava, contrariamente da oggi, ricchezza e profondità di contenuti, ideali, impegno, voglia di fare.
Ma è anche e soprattutto una riflessione sull’amore e sulla ricerca e ricostruzione del Sé, quando questo amore viene a mancare e tutto pare crollare. Già dalla terza pagina questa mancanza è lì a chiare lettere sulla pagina: Thomas non c’è più, è morto, morto di Aids, e Leo sopravvive a questo vuoto, sentendosi ancora più solo e diverso.
Il libro è diviso in tre parti, denominate “movimenti”, quasi la vita fosse una sinfonia di movimenti in alto e in basso e dentro di sé. Nel primo movimento, “Verso il silenzio”, Leo rievoca il passato e l’incontro con Thomas e la nascita di questa storia d’amore complessa, implacabile, disarmante, attraverso un flusso di coscienza da quale ogni tanto ritorna al presente di vuoto e di assenza. Nel secondo movimento, “Il mondo di Leo”, Leo compie un viaggio nell’Europa del Nord, che gli riporta alla mente un viaggio che aveva fatto con Thomas in Germania e durante il quale aveva riflettuto su temi imprescindibili quali il valore della religione e la passione dell’amore stesso come ancora da tutti i mali del mondo e della storia. Il tema del viaggio è onnipresente nel romanzo, un’occasione, per i protagonisti, di esplorare il mondo e se stessi, e se stessi attraverso il loro rapporto col mondo. Infine, nel terzo movimento, “Camere separate”, Leo approfondisce la sua concezione di amore “separato”, un amore che si vuole appartenenza e non possesso, un amore capace di vivere e sopravvivere senza l’oggetto amato ma che questo non rende meno fedele, puro e profondo. Una sorta di catarsi, grazie alla quale Leo si ricostruisce e impara a vivere senza Thomas, ad amarsi e ad amare la sua vita nonostante la sua assenza.
La scrittura di Tondelli è talmente delicata e profonda che fatico a trovare le parole per poter descrivere quello che mi ha detto. Più volte mi sono costretta a rallentare la lettura e a rileggere alcuni paragrafi, non perché non li avessi capiti, ma proprio per il gusto di risentire quella raffinatezza che usciva dalla righe, e tentare di trattenerla un po’ con me, di farla mia.
Inutile dire, dunque, che questo autore è stato per me una nuova folgorante scoperta, e di lui recupererò sicuramente altri lavori.
Mi permetto un’aggiunta personale. Ho provato invidia, tanta. Di questi tanti uomini, protagonisti e non, che compaiono nel romanzo, così carismatici, pieni di interessi, acuti, profondi, intraprendenti in mondo sano e ammirevole, così diversi dagli ultra-trentenni single, noiosi, passivi, del tutto incapaci di relazionarsi agli altri (alle donne, nel mio caso) nei quali mi imbatto io oggi. Sono diversi i tempi e i contesti, ovviamente. Ma a leggere Tondelli viene proprio fame di quella profondità e di quel valore che, oggi ahimè, sono sempre più rari.
Profile Image for Grazia.
461 reviews202 followers
April 21, 2019
Dell'essere separati

Tondelli scrive un romanzo intimo, inteso, delicato forse un po' troppo melodrammatico per i miei gusti, sulla sua impossibilità di riconoscersi appartenente a quacosa/qualcuno.

Uomo che nasce separato dal contesto sociale in cui è cresciuto, un piccolo centro emiliano, in cui "la forza della gente della sua terra non è quella dei maschi, ma quella delle donne".

Uomo che pur sentendo forte la necessità di senso religioso, non può riconoscersi "nella religione del cilicio e della pena."

Uomo separato in quanto interprete di un diverso modo di amare, un amore che vuol essere appartenenza ma non possesso. Un amore che pretende distanza per poter provare struggente desiderio, mancanza, per poter avere momenti di intensa felicità grazie alla possibilità di ricongiungersi, non banalizzata dalla convivenza.

Uomo separato dal resto del contesto umano perché caratterizzato dalla necessità di mettere per iscritto tutto quello che il resto del consesso umano fatica anche solo a esplicitare. Separato per la necessità di scrivere più che di vivere.

"La sua diversità, quello che lo distingue dagli amici del paese in cui è nato, non è tanto il fatto di non avere un lavoro, né una casa, né un compagno, né figli, ma proprio il suo scrivere, il dire continuamente in termini di scrittura quello che gli altri sono ben contenti di tacere."

Un uomo che fa della solitudine, così vilipesa, così rifuggita, così guardata con sospetto, una teorizzazione di modus vivendi.

"La solitudine è questa situazione un po’ buffa, un po’ ridicola, un po’ aggressiva di un uomo seduto al tavolo di un ristorante turistico: l’immagine di una persona incompleta, tanto goffa da sembrare stupida o arrogante. Leo deve incominciare a difendere questa sua solitudine. Non deve permettere che gli altri lo vedano come un atomo dalle valenze aperte, come qualcuno immiserito dalla mancanza di un compagno, di un amico, di un amore."

Splendide le pagine in cui Tondelli descrive le sue donne, la madre e le di lei sorelle, a simbolo dell'emilianità. Rumorose, un po' malfidenti, sopra le righe nel trucco e nella vitalità eccessive ed irrunenti, ma forti, di una forza che si trasmette di generazione in generazione.

Un romanzo in cui a mio avviso manca un po' di ironia, meglio di autoironia. Ma forse per essere ironici occorre che la morte sia ad estrema distanza.
Sicuramente opera di gran pregio.
Profile Image for BrokenTune.
755 reviews221 followers
July 3, 2015
Think Isherwood's A Single Man, think Philadelphia (the Tom Hanks film, later novelised by Christopher Davis), but both set in Europe. I don't remember where or why I picked up this book, but I did read it in one sitting.

Separate Rooms started out great with the story of Leo who travels to say his farewells to his dying ex-lover Thomas. Whilst sitting on the plane, Leo, an Italian writer in his 30s, reminisces over the years he shared with Thomas and the gap that is left in his own life after Thomas left and which is now irreparable with Thomas' death.

One of the strong points of Tondelli's story is that, written in the late 1980s, he tried to deviate from stereotypes and show his characters as the bewildered, flawed, clueless humans they are. As I followed their travels, or rather flight, from city to city and the drug filled escapades, I'm not sure if he properly succeeded in this. What Tondelli did succeed in, however, was to portray the struggle that his MC has with a society that does not recognise the relationship between the two men and does not accept Leo or, rather his need to feel part of something bigger than him.

The following passage was particularly striking:

"In his last moments, Thomas is back in the family fold, with the same people who brought him into the world. Now, with their hearts torn asunder by suffering, they are helping Thomas to die. There is no room for Leo in this parental reconciliation. Leo is not married to Thomas. He has not had children with him.Neither of them bears the other's name at the registry office, and there is not a single legal record on the face of the earth that carries the signatures of witnesses to their union. Yet for more than three years they have been passionately in love with one another. They have lived together in Paris and Milan, and they have travelled together, played music together and danced together. They have quarrelled and abused each other, and even hated each other. They have been in love. But it is as if, without warning, beside that deathbed, Leo realised that he had experienced not a great love story, but rather some little school crush. As if they were telling him: You've both had a good time, and that's okay, too. But here we're fighting a life and death struggle. Here a life is at stake. And we - a father, a mother and a son - are what really matters."



Unfortunately, the second half of the book dragged. A lot. There were passages about Catholicism that I skipped - I already had a pretty good impression of Leo's views and his traditional Italian upbringing.

It is remarkable that the book is not more widely known - even GR reviews seem to be mostly in Italian.
Profile Image for Michela De Bartolo.
163 reviews74 followers
June 26, 2019
Tondelli racconta, attraverso il suo alter ego Leo, il protagonista, del suo tormentato tentativo di vivere in pienezza un amore, pur mantenendosi “in camere separate”, cioè sempre a debita distanza. Leo teme di abbandonarsi per paura, certo, ma soprattutto per eccessiva sensibilità, per il timore inconscio di essere fagocitato da una passione che non ritiene di meritare. Il senso di colpa, gioca un ruolo fondamentale nella vita e nel sentire del protagonista, omosessuale, per il quale è doppiamente difficile lasciarsi andare a un legame che a livello profondo desidera , ma che vive con una certa angoscia, come se il suo trasporto si accompagnasse alla colpa e non fosse realmente autentico in quanto non riconosciuto dalla società . In questo libro la scrittura scava a fondo, così tanto da fare quasi male, e può suggerire anche a noi qualche riflessione sui nostri timori , sulle remore e sulle scuse che spesso accampiamo quando crediamo di non meritare abbastanza. Accade quando ci chiudiamo, come il protagonista, in un mondo solo nostro, un mondo fatto di stordimenti incessanti, viaggi, peregrinazioni, bevute, o distrazioni di qualunque tipo, senza però prestare attenzione a ciò che conta davvero nella nostra vita, senza badare alle reali ferite pulsanti dentro di noi. Da leggere
Profile Image for Marina Traversa.
255 reviews65 followers
September 10, 2024
Leo è uno scrittore che ha superato la trentina. Ha successo, ma è terribilmente solo: non ha una famiglia o figli e ha perso Thomas, il suo più grande amore. Divorato dal dolore, Leo si reca a Londra, negli Stati Uniti e nel paese natale e, nel frattempo, ripercorre vari momenti della sua vita, alla ricerca della propria identità.
 
“Camere separate” è un libro tanto breve quanto denso. È suddiviso in tre movimenti, intesi come ritmi musicali, che ripercorrono gli stessi temi con toni e ritmi differenti: più descrittivi, più intimisti, più veloci, più lenti.
 
I temi trattati sono numerosissimi.
 
Il primo è quello della diversità. Leo è omosessuale, ma, soprattutto, è uno scrittore. Questo lo porta ad avere una sensibilità e uno stile di vita particolari, che si discostano molto da quelli delle altre persone. Leo vive questa diversità in maniera sofferta, chiedendosi cosa fare: accettarla o combatterla, conformandosi alla società? È il lutto a consentirgli di giungere a una risposta: gli anni di dolore, di isolamento e di riflessione gli consentiranno di accettare e apprezzare quello che è.
 
Il secondo tema è quello dell’amore impossibile. Il sentimento che ha legato per anni Leo e Thomas era molto profondo ma estremamente sbilanciato per la differenza di età, di maturità, di ricchezza e di obiettivi di vita - Leo, scrittore, aveva bisogno di uno spazio suo per coltivare la sua creatività, mentre Thomas cercava una convivenza. Questo sbilanciamento ha portato i due a vivere, come indica il titolo, in “camere separate” e ad alternare momenti di forte passione erotica ad altri molto più simili a un rapporto padre-figlio.
 
Un altro tema fondamentale è quello del passaggio tra giovinezza ed età adulta. Leo ha superato la trentina, un’età che per l’autore stesso ha segnato uno spartiacque sia nella vita che nelle opere. Pur essendo un adulto, Leo non riesce a sentirsi tale: vede i compagni di un tempo assumersi responsabilità che lui non ha e questo gli genera un forte turbamento. Come nel caso della sensazione di diversità, sarà l’elaborazione del lutto a consentirgli di raggiungere una maturazione e di sentirsi, finalmente, adulto.
 
Infine, un tema molto importante è quello della fede. Tornato per un periodo nel paese natale, Leo vede, nella Passione di Cristo, un dolore molto simile al suo. Questo lo avvicina alla religione, ma solo fino a un certo punto. Leo non è disposto ad accettare una religione che impedisce il sesso tra uomini: per lui, corpo e spirito non sono separabili. La sua vocazione religiosa prende, di conseguenza, una forma particolare: la preghiera altro non è che un atteggiamento di ascolto delle cose e degli uomini, un osservare e contemplare.
 
“Camere separate” è spesso paragonato a “Un uomo solo”.
Nonostante i due romanzi affrontino tematiche simili, per me non c’è confronto: l’opera di Tondelli è molto più complessa e profonda di quella di Isherwood. È un libro che richiede una lettura lenta, numerose annotazioni e momenti di pausa per riflettere e assimilare. Non è, decisamente, un libro per tutti. Ma è un libro che regala, ai pochi che lo vogliono analizzare nel dettaglio, un universo di riflessioni.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 7, 2017
Il romanzo parla di Leo, scrittore trentenne omosessuale alter ego dell’autore, del suo amore per Thomas, giovane pianista tedesco. La morte di Thomas determina in Leo una profonda ricerca spirituale sul senso dell’amore e del suo abbandono.

L’osservazione della figura di Leo da parte dell’autore è analitica: non c’è momento, luogo, pensiero, sentimento, ricordo, sogno, azione di Leo che non sia scandagliato dallo scrittore. L’intreccio temporale del romanzo, organizzato con digressioni e flashback, rende di fatto impossibile una vera e propria trama.

Tondelli lo ha definito “la storia di un percorso scandita in tre movimenti concentrici e contigui come un'operetta di musica ambientale. Il tema della morte, del lutto per la perdita del compagno, la religiosità, la madre, il paese, i viaggi, l'amicizia costituiscono il tessuto narrativo di una complessa ricerca di interiorità e di approfondimento.”

Un vero e proprio flusso di coscienza, raccontato da un narratore esterno che parla del protagonista in terza persona. Nel ripercorrere le vicende della loro storia, Leo ricorda l’incontro con Thomas, avvenuto a una festa a Parigi, l’inizio dell’amicizia e dell’amore.

Nel secondo movimento Leo compie un viaggio nel Nord Europa che lo conduce a ricordare una vacanza in Germania con Thomas in cui aveva compreso per la prima volta di come qualsiasi tipo d’amore necessiti di una legittimazione dall’esterno. Il dolore per la morte del compagno porta Leo a ricordare il momento in cui era venuto a conoscenza della persecuzione degli Ebrei, e riflette su come l’amore rappresenti un’oasi di pace nella quale salvarsi dall’orrore della storia. Leo sente anche la necessità di una religione che non abbia paura “delle passioni e della forza dell’amore”.

L’ultimo movimento approfondisce il tema della distanza nel rapporto d’amore, che per Leo esprime “un rapporto di contiguità, di appartenenza ma non di possesso”, in altre parole le “camere separate”. Il romanzo si conclude con l’apertura di Leo verso il mondo, dopo un lungo periodo di solitudine e chiusura.

Camere separate è un libro triste, intimo, malinconico e disarmante. È un romanzo sul senso di abbandono, sul senso di perdita, sul dolore, sull’impossibilità e la necessità dell’amore, sulla separazione. Una visione assoluta dell’amore come unica interpretazione del mondo e della vita.

Ho iniziato il romanzo sulla base delle recensioni molto positive, senza conoscerne il contenuto. Devo dire che inizialmente sono rimasto un po’ sconcertato dal tema trattato, certamente non banale né comunemente approfondito. Poi però sono stato contento di avere continuato nella lettura, in quanto Tondelli ha la capacità di rendere la storia assoluta, così che ognuno trova una parte di sé in qualche parola, indipendentemente dal suo orientamento sessuale e dalla sua vita privata.
Profile Image for Danilo Scardamaglio.
81 reviews3 followers
October 3, 2022
Un romanzo spettacolare, forse l'ultimo vero capolavoro della narrativa italiana. Tondelli ha creato un'opera totale (anche stilisticamente, grazie al continuo sovrapporsi di stile alto e basso nel romanzo, sicuramente d'impronta più classica rispetto ai precedenti lavori) in cui l'autore spazia su una moltitudine di temi, che costituiscono il vero nucleo del Tondelli uomo e del Tondelli scrittore. Strutturalmente, il testo è davvero originale: non c'è una trattazione lineare delle vicende di Leo, il protagonista del romanzo, alter ego di Tondelli, ma una narrazione incentrata su flashback, memorie e dissolvenze continue, struttura estremamente funzionale al vero leitmotiv del romanzo, ossia una continua ed acuta indagine della propria interiorità, delle proprie radici e del proprio amore. Questa ricerca sorge alla morte straziante del compagno di Leo, il giovane musicista Thomas, e dalla fine dell'originalissima relazione dai due vissuta all'insegna della lontananza e del distacco volontario: la perdita induce Leo a chiudersi in una struggente solitudine, a ripetuti viaggi per il mondo atti a continuare questa infinita ricerca di sé, ad abbandonare le proprie amicizie, conoscenze e quel mondo frivolo e superficiale che costituiva lo scenario usuale delle sue giornate. Anima il romanzo un forte fervore religioso indagato dallo stesso protagonista nel corso dei suoi anni di eremitaggio, fervore che sorge dallo stato di colpa in cui Leo si scaglia in continuazione a causa dell'elaborazione del lutto, e che produce un perenne autoflagellarsi perseguito con voluttà e decisione. In questo mondo di amore e morte, di rimpianti e rimorsi, di mitici ritorni all'infanzia e perenni malinconie, il romanzo offre, nella conclusione, uno struggente inno e ritorno alla vita: un insperato risveglio dal buio più tetro.
Profile Image for Rosaria Battiloro.
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July 14, 2022
Tra 2 e 3 ⭐

È chiaro ormai, che io non ho un cuore. Forse ho una pietra al suo posto, un incorruttibile sasso, o forse un bidone della spazzatura, di buffoniana memoria, ma qualunque cosa sia, ovviamente non si tratta di un cuore. Perché è chiaro che se ne avessi uno sarei riuscita a cogliere le marianniche profondità di questo romanzo (scritto in modo splendido, cosa che gli fa guadagnare una stellina, ora che lo valuto dopo una notte di sonno in cui un poco del fastidio è sbollito), e invece no, sono qui che ho l'orticaria per questa descrizione egomaniacale e narcisistica del dolore di un ennesimo uomo che si crede speciale, inconoscibile, sacro e così distruttivo che oh per favore nessuno mi si avvicini più perché io come un avvoltoio vi strapperó la carne a brandelli e vi userò e vi distruggeró trascinandovi nel gorgo del mio amore malato, perché io amo scrivere e devo scrivere, capito?
Un racconto che per me non è l'elaborazione del lutto per la perdita di una persona amata, ma il lamento, non tanto lungo per fortuna, estetizzato ed intellettualizzato di chi alla fine piange solo se stesso.
Povero Thomas, povero Thomas di cui tutto ciò che sappiamo, in un romanzo che dovrebbe, forse, parlare del dolore per la sua perdita, è che è morto.
Peccato perché le prime 40/50 pagine mi sono piaciute molto, e come ho detto, il libro quando affronta la sua materia in modo sincero, è scritto splendidamente.
Ho la sensazione che per quanto a suo tempo sia stato un libro di valore enorme, oggi non sia invecchiato di comune accordo con la sensibilità generale in merito ad alcuni temi.
Ma di nuovo, questo è solo il parere mio, di me che, ormai è assodato, non ho un cuore.
Profile Image for ilaria ౨ৎ.
48 reviews10 followers
October 6, 2022
Dialettico, lirico, elegiaco, vorticoso, instabile, introverso. L’ho divorato - le ultime pagine sono state letteralmente consumate da una febbrile voracità incontenibile ed euforica. Ma soprattutto, durante tutta la lettura ho sentito un crescente, acuto disagio, come se quelle parole così ossimoricamente delicate e violente mi avessero messo di fronte ad ipotesi e verità scomode, dolorose quanto autentiche. Bellissimo, uno dei romanzi più belli che abbia letto nella mia breve vita da 19enne. E leggerlo a questa età penso che mi abbia permesso di cogliere in quest’opera tutto lo straniamento, la malinconia del divenire, l’ansia di vita e di morte, con gli occhi di chi si sta avviando verso l’età adulta e la osserva ancora da lontano, senza ben capirla ma sentendola già dentro di sé.
Profile Image for Francesca.
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October 10, 2022
Molta voglia di buttarmi a faccia in giù sull'asfalto dalla tristezza ma anche, per la prima volta in più di un anno, molta voglia di riaprire questo libro da capo, analizzarne pezzi, studiarne la poetica. Che poi più o meno è la stessa cosa.
Profile Image for Simone Invernizzi.
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December 28, 2023
Questo libro ha scavato dentro di me, così a fondo da farmi quasi male, e ha riportato in superficie sensazioni ed emozioni che non provavo da molto tempo. C’è un po’ della mia Parigi, e anche un po’ della mia Milano. È un romanzo che spinge inevitabilmente a riflettere sui nostri timori, sulle esitazioni e sulle giustificazioni che spesso accampiamo quando crediamo di non meritare abbastanza. Come per il protagonista Leo, ciò accade quando ci chiudiamo in un mondo solo nostro, un mondo fatto di stordimenti incessanti, di viaggi e peregrinazioni, di costanti distrazioni, senza però prestare attenzione a ciò che conta davvero nella nostra vita. Il rischio che corriamo però, è quello di non badare alle reali ferite pulsanti dentro di noi. E queste ferite, se ignorate, rischiano di trasformarsi in una vera e propria cancrena emotiva.

“Loro erano come due viaggiatori, che, a un certo punto, erano scesi dallo stesso treno. E per qualche accidente erano saliti su due convogli paralleli che marciavano nella stessa direzione, molto, molto lentamente e poi, d'un tratto, i binari avevano iniziato a divergere, a piegare uno verso sinistra e l'altro verso destra. Continuavano a viaggiare, in un certo senso, insieme, ma la velocità incrementava e d'improvviso si apriva fra i due convogli uno spazio immenso e incolmabile, e ognuno si ritrovava solo lungo il proprio percorso con l'immagine di quella deviazione ancora in testa, le ultime carrozze che scompaiono alla vista dietro una collina. E la velocità sempre maggiore. Nessuno può scendere, nessuno può tornare indietro.”

La grazia di un amore (omosessuale) che nasce, il dolore di una vita che finisce, e la solitudine che ne deriva. La prosa di Tondelli è delicata e magnifica. Una straordinaria raffinatezza narrativa, unita ad autenticità, sincerità e profonda umanità in cui è molto facile immedesimarsi. Bellissimo.

Grazie alla mia amica @Marialaura per questo stupendo regalo.
December 16, 2017
Tondelli in un ‘intervista dice che l’altro nome che avrebbe voluto dare al romanzo è “Amanti singoli”, la storia di Camere separate è una storia d’amore, di un amore assoluto che viene vissuto però a distanza. L��impenetrabile solitudine di Leo, il protagonista, è la solitudine dello scrittore, che ha la sua forza nella diversità, la diversità di una persona che osserva dall’esterno ciò che racconta. Il romanzo è personale, intimo, autentico, “funebre”, perché parla di morte, la morte dell’amato, che funge da fulcro magnetico per tutte le vicende, e morte metaforica di colui che ama (Leo) che fugge e si trasforma. È il pensiero del protagonista che struttura il tempo del romanzo, estremamente complesso e non lineare, per questo il flusso di coscienza è la tecnica narrativa perfetta che rende così forte l’impressione che il libro parli direttamente a noi, l’autore si è messo a nudo e proviamo quasi vergogna a leggere riflessioni così intime e spesso dolorose.
Profile Image for Patrizia.
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November 24, 2017
Thomas muore e Leo, di nuovo solo, ripercorre la loro storia nel tentativo di capire come superare la perdita. Un mondo chiuso, il suo, in cui gli altri entrano solo marginalmente e anche l’amore ha difficoltà a farsi strada e, soprattutto, a farsi spazio accanto a lui. Conoscenza, innamoramento, vita in due, morte, dolore, sono le fasi di una storia d’amore con cui chi sopravvive fa continuamente i conti, tra rimpianti, rabbia, sensi di colpa, incapacità e necessità di voltare pagina. Ma c’è molto di più, in questo romanzo. Scorrono le immagini del primo incontro, del primo sguardo scambiato, già consapevole:
“Fra Leo e Thomas è ormai sorta, e incomincia a crescere di minuto in minuto, una energia che trae forza solo da se stessa, da quei contatti fintamente casuali, da quegli sfioramenti leggeri, da quegli sguardi muti. Non si sono ancora parlati. Le parole non sono contemplate in questo momento per entrambi primordiale, arcaico, in cui la vita chiama la vita attraverso la più profonda energia della specie. Le parole, nella loro sofisticatezza biologica, potrebbero solo confondere un momento che non si esprime attraverso alcun linguaggio se non quello, ficcato nel più profondo della corteccia cerebrale, della lotta per la vita”.
E queste immagini si fondono a quelle dell’ultimo sguardo, con Thomas morente, ormai diventato solo occhi, una muta richiesta d’aiuto, e Leo sa “che si porterà dentro per anni, fino alla fine, lo sguardo del bambino-Thomas sul letto estremo della sua camera separata”, insieme alla consapevolezza di ritrovarsi “vedovo di un compagno che è come non avesse mai avuto; e, a proposito del quale, non esiste nemmeno una parola, in nessun vocabolario umano, che possa definire chi per lui è stato non un marito, non una moglie, non un amante, non solamente un compagno ma la parte essenziale di un nuovo e comune destino”.
Separato, separazione, parole ricorrenti per un unico concetto, spesso ribadito, quello della diversità nel senso di lontananza mentale dal mondo circostante, col quale Leo ha sempre fatto fatica a identificarsi; diversità nel senso di una sessualità che all’epoca in cui scriveva era poco accettata, il più delle volte additata come perversione (e l’Aids era per troppi la giusta punizione divina); diversità nel modo di concepire amore e convivenza. Leo, incapace di eccessiva contiguità, vuole un amore a distanza, e le “camere separate” diventano il simbolo della sua concezione della vita e del mondo.
La stessa elaborazione del lutto, di quel suo ritrovarsi di nuovo solo, diventa quasi un romanzo di formazione, un viaggio nella storia finita, nei ricordi che lo allontanano dal presente, un viaggio interiore, che lo riporta indietro nel tempo, prima di Thomas e di tutto, nei luoghi dell’infanzia.
“In realtà lui sta fuggendo. Non c’è nessun luogo che intende consapevolmente raggiungere”.
Il tempo della narrazione oscilla tra passato remoto, passato più recente, immagini che sfumano e si sovrappongono, nelle quali Leo cerca un senso, una direzione: ”Sta scappando attraverso l’Europa dall’orrore della perdita di Thomas. Sta scappando dalla morte. Ma è sempre più lento e la sua fuga più affannosa. Si sente come un animale vecchio e ferito che si separa dal branco alla ricerca di un luogo in cui attendere l’esito estremo: squartato dai lupi, divorato dalla malattia, dissolto dalla vecchiaia. E proprio come un animale che si accorge della fine, lui non vuole più vivere. Fugge da una morte per avvicinarsi alla propria morte”.
L’idea della morte accompagna Leo, che la rivive nella corrida cui ha assistito con Thomas in Spagna, nella processione del Venerdì Santo al suo paese, nel suo passaggio all’età adulta che ‘uccide’ il Leo bambino innocente (bellissime le pagine del ‘viaggio’ in un casolare abbandonato), nei giorni di totale isolamento trascorsi dormendo, nel tragico frequente presentimento della propria morte.
Quelle parole, che all’inizio, tra lui e Thomas, erano superflue, sono adesso un’ancora di salvezza, l’unica possibile: “La sua diversità, quello che lo distingue dagli amici del paese in cui è nato … è … proprio il suo scrivere, il dire continuamente in termini di scrittura quello che gli altri sono ben contenti di tacere”.
Sono pagine splendide, struggenti, in cui ognuno di noi ritrova qualcosa di sé. Pagine che proprio per questo scavano dentro il lettore, che ritrova le proprie ansie, le proprie remore e le proprie paure di fronte a un amore che nasce, che si afferma e che finisce. E di fronte alla vita in generale.
Profile Image for Andrea Iginio Cirillo.
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July 11, 2021
CAMERA CON VISTA

Terzo Tondelli: il migliore. E anzi, mi azzardo a dire, un pilastro della letteratura italiana a partire dalla seconda metà del Novecento. Questo libro assume un’importanza capitale, anche ai giorni nostri per svariati motivi: innanzitutto, perché Tondelli pare raccontarsi, inserendo un pezzo di se stesso in tutti i personaggi principali che animano la vicenda; in secondo luogo perché, attraverso gli amori di Leo, attraversiamo una generazione che si sta autodistruggendo, vittima dell’ennui e della mancanza di stimoli.

Ma questo è, innanzitutto, un romanzo sentimentale. Il termine è da intendere come viaggio nelle emozioni, nella psiche di un uomo che, passati i trent’anni, si trova a dover tirare le somme di ciò che è stato, tra delusioni amorose, lutti non elaborati - Thomas, presente in ogni ricordo, anche come convitato di pietra, poiché il romanzo gira attorno a questo amore velenoso, a compartimenti stagni, a “camere separate”, con porte comunicanti non sempre aperte-, avventure, voglia di isolarsi ma al contempo di condividere. E, nelle schermaglie di coppia, nell’accanimento sull’oggetto amato da modellare a propria immagine, nella mancanza di un filo logico che pervade chi ama, ci ho trovato anche Barthes, con Frammenti di un discorso amoroso, di cui Tondelli pure aveva parlato.

Il tutto con il registro dell’elegia. Che non significa, però, semplicemente dolersi del tempo che fu, ma anche caricare la narrazione di tutta una serie di emozioni che riempiono il petto del lettore, il quale sente Leo vicino a sé, attuale nei suoi turbamenti, anche se magari scaturiscono da motivi differenti dai propri. Anche il ritorno a casa, al luogo che Leo ha lasciato per conoscere il mondo, sa di romanzo di formazione la quale, però, come in ogni romanzo novecentesco che si rispetti, non avviene (o forse sì? Non nel modo in cui credevo, almeno). Se vogliamo, anzi, è il suo contrario a prevalere.

Droghe, noia, personaggi borderline, omosessualità, amore e morte, tradimenti, violenza. Tondelli è il primo in Europa a parlarne con la giusta naturalezza e a unirvi una critica alla nascente società dei consumi, che allora era un flebile ronzio, ma che presto sarebbe diventata la colonna sonora della modernità - ha già capito tutto, Tondelli, che ci parla di vecchia Europa malata che impone modelli ipocriti alle società che aveva schiavizzato e che ora si annullano provando a scimmiottarla, perché è l’unico modo possibile per loro di sopravvivere (pag. 83). La globalizzazione, però, ha anche i suoi effetti benefici: e Tondelli ce li squaderna attraverso i numerosi viaggi, con quel cielo d’Europa, del mondo che è uguale per tutti, con lo sradicarsi di Leo dal suo luogo d’origine, all’insegna di grand tour e cosmopolitismo (chissà, però, se proprio questo contribuisca al suo male di vivere) in una confusione di lingue che è caos primigenio e amore libero, tolleranza e libertà - e sappiamo bene quanto sia difficile ancora oggi trovare tutto questo.

In conclusione, quanto è scritto bene questo romanzo, che alterna riflessioni essenziali sui nostri tempi a un linguaggio che scorre via in un attimo, che non affatica la lettura, che rende chi legge partecipe di un urlo che nasce dai recessi più intimi del cuore di chi scrive; un lamento d’amore e una richiesta di tolleranza forti, ma fatti attraverso la repubblica delle lettere. Ed è questo che un intellettuale, uno scrittore dovrebbe far sempre: mettere per iscritto con fermezza e delicatezza (senza inutili lanci di stracci), in un “corpo a corpo con un testo che ancora non c’è”, ciò che migliaia d’altri non sanno dire. E farlo durare. E dargli spazio.

Tondelli a scuola e nelle Università. Facciamo presto.
Profile Image for Frannie.
447 reviews211 followers
March 24, 2019
”Che preferiva restare solo, ma nello stesso tempo, pensava a lui come all’amante prediletto, al favorito di un fidanzamento perenne. Che non dovevano temere della loro solitudine, anzi viverla come il frutto più completo del loro amore perché, in fondo, pur nella separatezza, loro si appartenevano e continuavano ad amarsi.”

Credo di aver conosciuto pochissimi scrittori in grado di penetrare così a fondo nell’animo umano come fa Pier Vittorio Tondelli.
Uomini capaci di parlarti in un modo in cui è impossibile non riconoscersi, che riversano sulla pagina tutto un mondo interiore che scopri essere anche tuo.
Camere separate non è tanto il racconto di un’elaborazione del lutto, ammesso e non concesso che sia davvero possibile elaborarlo, quanto piuttosto il tentativo di imparare a convivere con il dolore e con la propria solitudine.
Leo, protagonista, voce narrante e alter ego di Tondelli, ha perso Thomas già da 3 anni. Eppure è ancora incastrato in un limbo di colpa ed espiazione e annaspa tra i ricordi frammentati dei momenti trascorsi insieme e i tentativi maldestri degli amici di aiutarlo a voltare pagina. Ma Leo, scrittore e per questo già titolare di un’innata diversità, non è alla ricerca di un nuovo compagno e, proprio perché diverso, non ritiene che gli spettino la pienezza della vita, l’accettazione di sé e, non ultima, la possibilità di essere felice.

Leggendo quello che più che un romanzo somiglia ad un flusso ininterrotto di coscienza, il pensiero corre quasi istantaneamente a Un uomo solo di Isherwood, verso il quale Tondelli non ha mai fatto mistero di nutrire una grande ammirazione.
Descrizioni che ti stringono il cuore perché troppo reali, troppo intime e troppo dolorose per non trovarvi, alla base, un qualcosa di vero, che Tondelli stesso ha visto con i propri occhi e vissuto sulla propria pelle.
Spina dorsale del racconto è però soprattutto il rapporto di Leo-Tondelli con la religione e, ancora di più, con il mestiere di scrivere. Bellissimo anche il concetto di amore a camere separate che emerge a più riprese. Bellissimo e altrettanto doloroso.

Bellezza e dolore. Forse come parole sarebbero già sufficienti.
Profile Image for Chantal Bacherini.
64 reviews18 followers
February 7, 2017
"In quest'altra notte gravida del pensiero di Thomas che sta morendo Leo sente che tutto ancora sta cambiando. Gli sembrava di aver raggiunto un equilibrio con il suo amico, ma ora tutto è di nuovo in gioco. E nel modo più crudele. Fra pochi giorni sarà un'altra volta ancora più solo lungo il cammino. E questa volta non sa come il lutto, profondo e sacro, che sta iniziando per la prima volta a portare potrà cambiarlo. Deve iniziare la sua ronda di notte. Con le lacrime agli occhi si prende la testa fra le mani e pronuncia le sillabe del nome di Thomas, come per trattenerlo ancora a sé. Nello stesso momento, a centinaia di chilometri di distanza, uno costretto nel suo letto di ospedale e l'altro impietrito sulla rigida seggiola di un tinello, sono entrambi ragazzi che hanno una paura indicibile di morire."
L'ultima opera di Pier Vittorio Tondelli mi ha lasciata senza parole, letteralmente; un intreccio di amore e lutto, il dover affrontare la morte di una persona che era il "punto di arrivo" del proprio amore e non solo questo, ma molto, molto di più. Romanzo di una bellezza struggente, una bellezza che ti entra dentro come una scheggia di vetro. Bello e doloroso. Leggetelo.
Profile Image for Doug.
2,334 reviews804 followers
December 4, 2019
2.5, rounded up.

I came across this in an article about all the talented people we lost due to the AIDS epidemic, and it sounded intriguing - so I decided to read it to coincide with the Dec. 1 International AIDS Day. Unfortunately, it took me an inordinately long time to get into it, and then large sections of it (the more philosophical ones) slowed me down and I had to keep re-reading to make any sense of them. The more plot-driven portions I fared better with, and there were several set pieces that I thought quite good. The translation seemed fluid and honest, but I kept considering DNF-ing it at several points along the way. Oddly (or maybe NOT!), there are very few reviews of this in English - and it seems to be rated higher amongst readers reading it in the original language.
Profile Image for Amaranta.
578 reviews239 followers
October 7, 2018
La vita di Leo, scrittore trentenne, che si ritrova a dover imparare a vivere dopo la morte del suo amante, Thomas. Leo è un uomo intelligente, carismatico, premuroso ma ha paura di perdersi nell’amore di un altro. Sente il bisogno di mettere una distanza che poi colma all’improvviso in attacchi continui di nostalgia del suo amato. E così resiste a questo amore che lo travolge con la spensieratezza della gioventù e la dedizione del suo Thomas, il suo destino. Leo-e-Thomas: uno non può esistere senza l’altro. E Leo deve cercare un modo di sopravvivere al suo destino. Parte, viaggia ma tutto gli ricorda lui, le loro avventure, i loro giri nel mondo. E così ricorda e torna il dolore, come onde che si infrangono sulla sua anima. Impara a resistere al tempo che passa difendendo la sua solitudine che diventa una corazza fra sè e il mondo. Deve scoprire che cosa può essere senza l’altro e imparare ad amarsi senza Thomas. E’ un libro scritto con tenerezza, doloroso che scopre la ferita di un’anima dilaniata dal bisogno di voler essere comune e la necessità di accettare la diversità di pensieri e l’ineluttabilità della vita.
Profile Image for mela✨.
323 reviews72 followers
June 16, 2022
"Io voglio vivere seguendo la mia natura. Perché la mia libertà deve essere giudicata dalla coscienza altrui? Perché devo essere biasimato per cose di cui rendo grazie? Questo è scritto nella prima lettera ai Corinti. E allora perché devo pentirmi? Io desidero essere felice. Come espiazione mi pare già sufficiente il fatto di dover essere vivo. […] Io non posso amare la religione del cilicio e della pena. Io vorrei amare la religione della pienezza. Vorrei essere felice nella mia religione, perché la sto sentendo come un bisogno biologico, come mangiare, come bere, come fare l'amore. Ma voi sembrate non capire questo. Io cerco di parlare con sincerità, ma voi negate la mia stessa esistenza. Eppure per quello che lei e io ne possiamo sapere, anche i cani hanno un Dio".

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C'è poco da dire, questo romanzo è un capolavoro.
Una delle vette più alte della letteratura italiana novecentesca e non solo.
Un romanzo dalla prosa sublime, che è la lenta e difficile elaborazione di un lutto, ma anche un lungo e doloroso processo di autoconoscimento e di accettazione di sé.
Stupendo.
November 10, 2022
**Finito l'8 novembre**



"E se fossi invece tu Leo ad aver ucciso il tuo ideale usando come carnefici necessari Hermann e Thomas? Non sarebbero loro le tue vittime innocenti? E tu, non l'essere sacrificato, ma il sadico che disperatamente uccide chi più ama perché vuole restare solo?"
A tutto questo, lui, per ora, inorridito, non ha una risposta.


Come me.
Da due giorni ormai sto pensando a questo romanzo, a quanto è racchiuso nella sua brevità, all'impressione positiva che è riuscito a darmi un autore italiano, popolo, il mio popolo, con cui ho un rapporto altalenante.
Ho come la sensazione che sia riuscito a partorire me stessa, seppure già nata nel 1989, che abbia impresso su carta una serie di nozioni che mi sarebbero servite trentatré anni più tardi. Anche se la mia storia andrebbe fatta risalire al 2020 se non addirittura prima... cosa differenzia 'flirt' e 'qualcosa in più'? Essere ufficialmente fidanzati? Fare sesso? Trascorrere una vacanza insieme? Vivere insieme? Etichettare un rapporto come 'niente' perché magari manca anche solo una di queste?
Tu che leggi, ti assicuro che mi è successo di sentirmi fare la morale da un individuo con cui parlavo in chat da cinque giorni. Che purché cadessi ai suoi piedi (= nel suo letto) diceva aberrazioni come: "Mai innamorarsi di una persona che non vedi mai, ci stai solo male" (come se fosse possibile stabilire in base ai chilometri a chi indirizzare il proprio cuore!) o: "Hai scambiato un'amicizia per una relazione". No scusa, sei serio? Cosa stai dicendo?

Chiaro come il sole che se l'intento è una botta e via non ci sia spazio per l'amore o per elaborare il lutto/trauma dell'altra persona. Possono volerci anche anni e ognuno lo fa con gli strumenti in suo possesso.
Dando un taglio alla mia storia personale, anche io come Pier Vittorio non avverto la mia solitudine come una disperazione. Ma che la lontananza da Lui stia spezzando il karma delle reincarnazioni d'amore, purtroppo sì. Perché se non era sufficiente il fatto di non esserci nessun altro di cui mi fidi fino a dato punto, in questi ultimi due anni ho avuto conferma di essere demisessuale. E ho il sospetto che lo fosse anche Pier. Mi sono rivista tantissimo in lui/Leo.

In conclusione, non do cinque stelle al romanzo perché pur comprendendo il suo punto di vista sono più come Thomas, ho bisogno del mio compagno accanto. E le descrizioni degli atti sessuali, come anche della festa religiosa, sono state un po' troppo lunghe e fastidiose. Per il resto credo ci voglia una gran forza d'animo per scoprire da che parte si sta (se cioè tenere le camere separate oppure no), ma soprattutto per scoprirsi.
Profile Image for Lorenzo.
70 reviews2 followers
August 15, 2023
A proposito di quella zona inacidita e sterile chiamata Solitudine. Di quell’amica bastarda chiamata Morte, soprattutto nostra compagna: che siamo stati (o siamo ancora) “adolescenti esistenzialisti” a cui veniva (o viene ancora) più facile rinunciare piuttosto che insistere, sparire invece di continuare. Di un Amore tanto difficile e denso, DIVERSO da quello solito a camere non-separate (congiunte?).
Chissà che voleva dirci Tondelli, che elogio voleva profondare. A me é arrivato molto il colpo di cilicio alla Sean Penn: Happiness only real when shared. Puoi pure crederti l’orso più solitario, ma da soli non si vive.

Niente é più banale che dire: la vita continua. Ma lui ora sente proprio questo, perché conosce, nel mondo, delle persone che continuano.

É una storia che fa male. Raggomitolato come Adamo nel cespuglio, ADDOLORATI!
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