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Αντίο, φαντάσματα

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Η τριανταεξάχρονη Ίντα επιστρέφει μετά από καιρό στη γενέτειρά της, τη Μεσσίνη, για να βοηθήσει τη μητέρα της να ανακαινίσουν το σπίτι τους, προκειμένου να το πουλήσουν. Περιτριγυρισμένη από αντικείμενα και αναμνήσεις, η Ίντα πρέπει να αποφασίσει ποια κομμάτια του παρελθόντος θα κρατήσει και ποια θα αφήσει πίσω της. Την ίδια στιγμή, τα φαντάσματα της εφηβικής της ηλικίας μοιάζουν να αναδύονται από το παρελθόν: πριν από είκοσι τρία χρόνια, ο πατέρας της εγκατέλειψε την οικογένειά του και εξαφανίστηκε. Ξαφνικά, η ανάμνησή του στοιχειώνει και πάλι όχι μόνο την ύπαρξη της οικογένειάς του, μα και κάθε ρωγμή του σπιτιού, κάθε συζήτηση και σιωπή ανάμεσα σε μητέρα και κόρη. Και η Ίντα πρέπει πάση θυσία να βρει έναν τρόπο να σπάσει τα δεσμά της και να βγάλει τον πατέρα της από το προσκήνιο της ζωής της.
Η Nadia Terranova με ακρίβεια και λεπτότητα φωτίζει εκείνες τις πτυχές της ύπαρξής μας, πάνω στις οποίες χτίζει ο καθένας μας την ταυτότητά του: τη μνήμη, την απώλεια της αθωότητας, την πολυπλοκότητα των οικογενειακών αλλά και των ερωτικών σχέσεων. Το Αντίο, φαντάσματα, που βρέθηκε στη βραχεία λίστα του Βραβείου Strega και επαινέθηκε από κοινό και κριτικούς, τοποθετεί τη συγγραφέα ανάμεσα στις πιο σημαντικές φωνές της σύγχρονης ιταλικής πεζογραφίας.

272 pages, Paperback

First published September 25, 2018

About the author

Nadia Terranova

53 books130 followers
Nadia Terranova (1978) è nata a Messina e vive a Roma. Tra i suoi libri, Bruno. Il bambino che imparò a volare (Orecchio Acerbo 2012, illustrazioni di Ofra Amit) che ha vinto il Premio Napoli e il Premio Laura Orvieto ed è stato tradotto in Spagna. Collabora con «IL Magazine» e «pagina99». Gli anni al contrario (Einaudi Stile Libero 2015) è il suo primo romanzo.

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Displaying 1 - 30 of 430 reviews
Profile Image for Artemisia.
141 reviews
October 6, 2018
All'inizio ho pensato: non ce la fa, non possiamo continuare così, a un certo punto mollerà. Già dalle primissime pagine mi sembrava lampante che una scrittura così sostenuta, ricca di metafore, si sarebbe disfatta con il procedere della storia. Riuscivo a vedere tutte le splendide intuizioni del linguaggio rallentare la fluidità della narrazione: dall'alto dei miei pregiudizi avevo già salutato questa storia, tacciandola di banalità e pesante ricercatezza.
Poi mi sono ricordata quanto sia riposante lasciar andare un preconcetto e così facendo la Terranova ha fatto disastri dentro di me: sono stata anche io una studentessa fuorisede, conosco le tratte ferroviarie di cui parla, il mare di Scilla in cui la sua protagonista fa il bagno è anche il mio mare. So cosa significhi scendere per tornare a una famiglia lasciata a Sud e il rapporto sbilanciato con l'acqua (che manca, che è troppa, che il comune stacca, che fa marcire i tetti) è una costante della mia vita.

Quello che accade nel libro è poca cosa, un pretesto per mettere in gioco un movimento di ricordi e verità: Ida torna a Messina perché richiamata dalla madre. La casa di famiglia deve essere messa in vendita e bisogna svuotarla: vedi tu, dice la madre, cosa vuoi tenere e cosa vuoi buttare. E ida inizia a mettere tutto via, scremando non solo gli oggetti, ma separando ciò che è stata da ciò che vuole ancora diventare, nell'aria che ancora conserva le tracce di un padre scomparso.

La Terranova è stata incredibile e salda: mai come in questo caso, in un autore così giovane, ho trovato una tale prova di maurità. Mi è sembrata brava e tremenda, precisa come un bisturi, altrettanto dolorosa e definitiva. E questo libro è una ferita, che ora finalmente viene ripulita e mostrata, nel biancore della sua cicatrice.
Profile Image for Laura Gotti.
491 reviews605 followers
October 16, 2018
Appunto, le scrittrici brave. Ma quanto scrive bene? Lessi il suo primo libro appena uscì. La conoscevo già che altro attraverso i social - poi uno dice che non servono a niente - ed ero curiosa, prevalentemente. Mi ricorso essere stata una piacevole scoperta e ne ero felice, mi era simpatica, mi sarebbe dispiaciuto se fosse stato un libraccio.

Questo libro l'ho comprato appena uscito. Mi interessava, lo sapevo, e mi fidavo. Non delle recensioni, mica mi fido più, e nemmeno dei pareri, perché io ci devo sbattere il naso. Sono fuggita in montagna qualche giorno. Verso sera, stanca e infreddolita, infilavo un accappatoio e mi sdraiavo davanti a un camino con le montagne tutto intorno, il silenzio e il crepuscolo. Ho letto tutto in due giorni. Non vedevo l'ora di continuare. Stavo leggendo il libro perfetto nell'atmosfera perfetta.

Capivo tutto, riconoscevo tutto. Il tornare, la fatica, i ricordi. La durezza di una madre così diversa dalla mia e l'odore delle stesse stanze. Le mie non sanno di mare, ma di montagna ma il sentimento è pressoché identico. E saper raccontare il sentimento, le emozioni, la paura e il tremito cheti prende certe sere quando nemmeno le coperte non bastano, beh ecco, per fare quello ci vuole una brava. E la Terranova qui è bravissima. Che bel libro che ho letto, quanta cura nella scrittura, quante parole scelte in maniera impeccabile e quanta vita c'è da far scorrere per riuscire a dire addio ai fantasmi.

Profile Image for Patrizia.
506 reviews152 followers
August 24, 2019
Il lutto per un’assenza da elaborare, tanto più difficile in quanto non si tratta di morte, ma di scomparsa. Una mattina il padre della protagonista (allora tredicenne) era uscito di casa senza salutare e senza dare alcuna spiegazione. Per lui si era probabilmente trattato dell’esito naturale di una depressione che lo aveva esiliato a letto, escluso dalla partecipazione attiva alla vita familiare. Per chi era rimasto, era un vuoto difficile da colmare. Il suo fantasma compariva nei piccoli gesti quotidiani con cui madre e figlia si erano sforzate di dare alla loro esistenza una parvenza di normalità. Non ne parlavano mai, ma la presenza dell’uomo era sottintesa, accennata attraverso sguardi, occhiate, frasi che sembravano parlare di tutt’altro.
Un dolore mai superato, che la protagonista affronta ventitré anni dopo, quando torna a Messina per aiutare la madre a sgombrare la casa in cui era cresciuta, una casa piena di ricordi, di oggetti accumulati negli anni e mai buttati nella speranza che in futuro potessero servire. Quasi a voler evitare altre scomparse, altre assenze.
La prosa è densa, intensa, il dolore è sommerso dalle parole che servono a esorcizzarlo.
Forse è questo che non mi ha convinta.
Profile Image for Justo Martiañez.
484 reviews189 followers
November 3, 2020
3.5/5. Redondeo a 4 Estrellas

Ida nació en Messina, Sicilia. Familia normal, hija única, padres trabajadores de clase media. Cuando tiene 13 años algo ocurre, el padre, sumido en una depresión, desaparece súbitamente y deja abandonadas a madre e hija que, perplejas, anonadadas, llenas de dolor, pero sin duelo, sin padre, sin marido, acaban convirtiéndose en sus peores enemigas en un hogar enrarecido en el que el dolor y el duelo no se ha podido o no se ha sabido canalizar.
La hija acaba abandonando el hogar, encuentra trabajo y pareja, siempre marcada por el trauma, por la herida que permanece sin cauterizar.
Finalmente en un viaje de vuelta a casa, 16 años después de su huida, va a poder reencontrarse con su pasado y exorcizar sus fantasmas. Ida se da cuenta que no sólo ella sufre, su madre sufre, sus amigos sufren, todo el mundo tiene sus propios fantasmas, unos los ahuyentan, otros sucumben a ellos y la clave pasa por la aceptación de lo que te ha acontecido.
Novela intimista, sincera, por momentos dura. Dura con las relaciones de pareja, dura con las relaciones familiares, dura con las relaciones con los amigos. Novela que, al menos en mi caso, te arroja a la cara escenas que te hacen pensar y quizá ver tu propia situación reflejada en ellas....es un libro que te hace pensar, reflexionar y se agradece, de ahí el redondeo a las 4 estrellas.
Recomendable, sin duda.
January 20, 2019
Di dire che mi sia piaciuto (moltissimo) penso abbia meno importanza questa volta. Mi piacerebbe che tutti lo leggessero per capire come dovrebbe essere la narrativa contemporanea in Italia oggi: ben costruito, ben scritto, stratificato; non c’è una pagina di troppo, non una riga che si voglia saltare.

Ida torna a Messina per aiutare la madre a ristrutturare la casa di famiglia: la gran parte della narrazione ruota attorno a questo avvenimento, intensificata continuamente dal passato e dai ricordi incentrati sulla scomparsa del padre. Una ferita aperta che nutre nel presente un circolo di ossessioni, una crepa che ha fratturato l’identità della protagonista, impedendole di crescere, cambiare e trasformarsi, fissando per sempre quel momento in cui lui se ne andò in un passato che non vuole aver fine. La triade originaria padre/madre/figlia si trasforma nella triade casa/madre/figlia, in cui la casa diventa il sostituto più prossimo del padre, la casa in cui il padre potrebbe un giorno tornare. Gli oggetti, come carcasse, non mutano mai, non scompaiono mai, “ciò che non può estendersi si inabissa senza fine”. La scomparsa è la mancanza di un punto fermo “chi scompare ridisegna il tempo, e un circolo di ossessioni avvolge chi sopravvive”. La mente è impossibile da controllare, vive di fantasie, memoria, sogni vividi in cui torna prepotentemente l’inconscio, plasma il passato; il corpo invece è l’unica cosa che si può ancora controllare, per questo Ida non vuole avere figli, “non semina” nulla.

Per riuscire ad andare avanti è necessario liberarsi dal passato, smettere di affogare nel mare dei ricordi e delle ossessioni, l’acqua nel libro è un simbolo potentissimo, acqua come padre, morte, memoria, acqua che soffoca e toglie l’aria, il respiro, la vita, che si inabissa come l’inconscio. Riuscire a dire addio quindi, in un processo di consapevolezza del proprio dolore e di quello degli altri, non siamo gli unici, tutti veniamo da un funerale, da qualche perdita “delle vite degli altri non so molto, ma se aprissi uno spiraglio la mia solitudine diventerebbe affollata.”

Profile Image for Fra.
144 reviews138 followers
September 12, 2019
(Ascoltato su Storytel)
Se fino alla prima metà lo stile evocativo dell'autrice è piacevole e permette di entrare bene nella storia, dopo un po' diventa decisamente troppo ripetitivo. Mi sono annoiata tantissimo, le stesse scene si ripetono con quasi le stesse frasi e gli stessi pensieri, e quindi non succede nulla - non che in un romanzo ci sia sempre bisogno di una trama ricca d'azione, ma se non c'è un minimo di sviluppo narrativo o psicologico allora che senso ha leggerlo/ascoltarlo?
Comodo affidare alle ultimissime pagine il compito di mostrare l'avvenuta catarsi della protagonista che finalmente riesce a lasciarsi il passato alle spalle, peccato che fino a quel punto nulla ha fatto presagire un minimo di evoluzione in lei. Niente di ciò che accade a Ida (le conversazioni con la madre e con Sara, le visioni di suo padre, i ricordi riemersi) sembra suscitare in lei una reazione diversa da "me l'aspettavo", "capisco", "aveva ragione". Ma allora su quali basi riesce a dire addio ai fantasmi della sua casa d'infanzia?
Ho trovato anche molto fastidiose le descrizioni dettagliatissime di ogni oggetto e avvenimento. Anche qui, non che le descrizioni siano il male, ma c'era davvero bisogno di elencare i singoli passaggi della preparazione di un piatto di pasta, o di utilizzare perifrasi come 'liquido rosso' per indicare il vino? Costantemente? Non so, questo forse è un mio problema, fatto sta che ho trovato tutto troppo ridondante e poco efficace.
Non parliamo poi dei resoconti dei sogni della protagonista. Ho letto da qualche parte che ascoltare qualcuno che racconta un suo sogno è la cosa più noiosa al mondo ma si deve far finta di apprezzarlo per non offendere a morte l'altra persona. Ecco, figuriamoci sentirne uno, due, tre, tutti uguali e tutti inutili.
Unica nota positiva: la narrazione di Elena Radonicich, che è riuscita a dare un minimo di vita a questa storia piatta e fumosa.
Profile Image for SCARABOOKS.
285 reviews242 followers
March 20, 2019
I libri sull’assenza partono con me sempre con un vantaggio. Ancor più se si tratta di una assenza che viene da una scomparsa irreversibile, voluta e meditata (da Maiorana a Caffè, per citare i due casi letterariamente più fascinosi - il secondo più del primo). Qui c’era nel soggetto il bonus aggiuntivo di una storia al femminile con al centro la figura di un padre che sceglie ad un certo punto di sparire. La Terranova ha scritto un buon romanzo, ma poteva giocarselo meglio questo doppio vantaggio.
Intendiamoci, non scrive affatto male, anzi. Ha una certa abilità nel dare una tonalità precisa alla narrazione; in questo caso introspettiva, intima, un po’ dolente, ma senza eccesso di effetti emotivi, con una sfumatura fredda che mi è piaciuta. Però fa scelte qualche volta che mi infastidiscono. Imprecisioni, sbavature di significato in certe espressioni ed un che di improprio, di buttato lì nella scelta di certi aggettivi. Anche una certa ripetitività nella sottolineatura del dolore.

Non mi pare giusto definirlo un libro triste (lacrimoso o stucchevole no di certo; e il rischio era alto). Certo, è un libro che gira attorno ad un copione di depressione. Depresso il padre e erede della sua depressione la figlia. La salvano la scrittura (sospetto autobiografismo) ed il marito: un personaggio in controluce, che agisce solo da lontano e nel ricordo. Forse la figura migliore del romanzo. Poteva usarla meglio, nell’ultima parte. Comunque, la parte del racconto parallelo del matrimonio funziona bene e c'è sostanza.
Mi è piaciuto anche il realismo e l’efficacia con cui rende i dialoghi silenziosi, fantasmatici tra madre e figlia (quelli gridati funzionano meno), davanti ad un interlocutore muto che ha deciso di non esserci più, ma che comunque in qualche maniera va e viene. C’è con l’assenza, appunto.

Si perde un po’ nella ultima parte. La scelta fatta sul personaggio di Nico mi sembra un inutile appesantimento. La scossa che dovrebbe dare per preparare l’esito (anche quello un po’ banalmente teatrale e insieme miserino nella sostanza), poteva essere diversa e cercata in modo meno frettoloso e più congruente al racconto. Si gioca meglio il personaggio dell’amica, di Sara, ma poteva anche lì secondo me lavorare di più sullo spessore.
Si dice spesso dei romanzi che sono troppo lunghi (“ha cento pagine di troppo”); qui forse ce ne volevano almeno cinquanta di più e un po’ più di cura per essere un ottimo romanzo
Profile Image for Maria Bikaki.
856 reviews462 followers
September 29, 2021
«Τα αντικείμενα δεν είναι αξιόπιστα, οι ��ναμνήσεις δεν υπάρχουν, υπάρχουν μόνο οι εμμονές. Τις χρησιμοποιούμε για να κρατάμε ανοιχτή τη ρωγμή και πείθουμε τον εαυτό μας ότι η μνήμη είναι σημαντική, ότι εμείς και μόνο εμείς είμαστε οι φρουροί της. Κρατάμε την πληγή ανοιχτή, για να παραμένουν μέσα τα δικά μας δεινά, οι δικοί μας φόβοι, και φροντίζουμε να είναι αρκετά βαθιά, ώστε να χωρά και τη δική μας οδύνη, αλίμονο μας αν την αφήσουμε να περιπλανιέται».
Η 36χρονη Ίντα επιστρέφει στη γενέτειρα της, τη Μεσσίνη, όταν την καλεί η μητέρα της για να βοηθήσει στην ανακαίνιση του πατρικού της σπιτιού με σκοπό μετά να πουληθεί. Για την ηρωίδα αυτό το ταξίδι δεν είναι μόνο η επιστροφή στον τόπο καταγωγής της, αλλά σηματοδοτεί την επιστροφή της σ’ ένα τόπο που την σημάδεψε, καθόρισε τον τρόπο ζωής της και της άφησε πολλές ανοιχτές πληγές. Έτσι η ανακαίνιση του σπιτιού θα αποτελέσει για την Ίντα το βασικό πρόσχημα για να ξεκινήσει ένα παιχνίδι μνήμης και εσωτερικής εκκαθάρισης.

«Επιμένουμε να θεωρούμε τη μνήμη ένα γλυκό που μπορούμε να το μοιραστούμε, και ποτέ δεν το παίρνουμε απόφαση ότι ένα γεγονός δεν είναι ένα γεγονός, δεν είναι ένα γεγονός- ένα τριαντάφυλλο δεν είναι ένα τριαντάφυλλο. Όχι ένα γεγονός δεν είναι ένα γεγονός είναι ίσως μια λεπτομέρεια στην οποία δίνουμε έμφαση για μια στιγμή, λόγω της οδύνης ή της εγωμανούς τάσης μας να περιστρεφόμαστε γύρω από αυτή. Μια λεπτομέρεια, που είδαμε ή ακούσαμε, και που αμέσως γίνεται υλικό για το ασυνείδητο μας και τις ορμές μας, ψηφίδα μιας σειράς από προηγούμενες και επόμενες λεπτομέρειες».
Η ηρωίδα θα ψάξει να επουλώσει τα τραύματα και τις πληγες που της άφησε σε νεαρή ηλικία η εξαφάνιση του πατέρα της.

Η συγγραφέας με έναν απόλυτα γλαφυρό και τρυφερό τρόπο, θα βάλει την ηρωίδα αντιμέτωπη με τις εμμονές και τους δαίμονες του παρελθόντος σ’ ένα παιχνίδι και μόνο και απώτερο σκοπό να συμφιλιωθεί με όσα σημάδεψαν τη ζωή της. Μια πορεία στην κάθαρση και την ενηλικίωση. Ένας δρόμος δύσβατος και οδυνηρός.

«Δεν ξέρω πολλά για τις ζωές των άλλων, μα, αν άνοιγα μια χαραμάδα, η μοναξιά μου θα πλημμύριζε από κόσμο. Ίσως αύριο να είμαι έτοιμη να ξεκλειδώσω την πόρτα. Τώρα όχι. Τώρα κοιτάζω.
Κοιτάζω όσους καπνίζουν, όσοιυς τρώνε αραντσίνι, όσους προσέχουν τα παιδιά τους και όσους απλώς ζουν αυτό το ταξίδι, είτε επιστρέφουν είτε φεύγουν. Ίσως σε αυτόν τον διάπλου που έχω κάνει χιλιάδες φορές, για να μάθω αν επιστρέφω ή αν φεύγω, να πρέπει να αναρωτηθώ αν ταξιδεύω με την πλάτη γυρισμένη ή με το βλέμμα στραμμένο στο σπίτι μου-γιατί ένα σπίτι υπάρχει μονάχα για μια ζωή. Πολλά είναι τα σπίτια που μπορούμε να κατοικήσουμε, μα ένα είναι εκείνο που φωτίζεται όταν ακούμε τη λέξη «σπίτι» Το δικό μου σπίτι βρίσκεται ανάμεσα σε δύο θάλασσες και δυο στεριές. Το δικό μου σπίτι είναι εδώ, τώρα».


Ο πόνος της εξαφάνισης του πατέρα συνοδεύει την Ίντα τα τελευταία 23 χρόνια. Επιστρέφοντας στο σπίτι θα έρθει αντιμέτωπη με τις αναμνήσεις της, με αντικείμενα που δεν πετάχτηκαν ποτέ με την ελπίδα ότι κάποτε θα χρησιμοποιηθούν. Μια ανοιχτή πληγή του παρελθόντος που τρέφει ένα κύκλο εμμονών στο σήμερα, στο παρόν, εγκλωβίζοντας την Ίντα και στερώντας της την δυνατότητα να αλλάξει και να μεγαλώσει και να ελέγξει το μυαλό της. Το μόνο που θεωρεί ότι μπορεί να ελέγξει είναι το σώμα της εξού και η επιλογή της να μην κάνει δικά της παιδιά. Οι αναμνήσεις στοιχειώνουν και η Ίντα θα κληθεί να βρεί έναν τρόπο ν΄ απαλλαγεί από τα φαντάσματα του παρελθόντος και να ξεκολλήσει το ρολόι που σταμάτησε στην ώρα που εξαφανίστηκε ο πατέρας της. Παράλληλα η Ίντα θα βρει τα λόγια για να πενθήσει μαζί με τη μητέρα της, να εκφράσει τη θλίψη της, ενώ την ίδια ώρα θα συμπονέσει και θα γνωρίσει τις προσωπικές τραγωδίες των γύρων της πριν μπορέσει ν’ απελευθερωθεί και να προχωρήσει τη δική της ζωή.

Εξαιρετική λογοτεχνία από τη Nadia Terranova. Εξαιρετική η απόδοση της ψυχοσύνθεσης της ηρωίδας. Ένα μελαγχολικό ψυχογράφημα για τις αναμνήσεις, τα φαντάσματα του παρελθόντος που μας στοιχειώνουν, τον πόνο και τη θλίψη που βιώνουμε μέχρι την λύτρωση. Δύσκολος δρόμος που να πάρει………4*


Profile Image for Marcello S.
597 reviews257 followers
November 21, 2018
Forse è solo che di un altro romanzo con protagoniste femminili ambientato al sud non sentivo il bisogno.
Insoddisfazione tenuta al caldo sotto la cenere, sparizioni, rapporti complicati.
Un paio di tragedie e qualche frase banale.

Not my cup of tea [58/100]
Profile Image for Sub_zero.
697 reviews299 followers
November 3, 2020
«La memoria es un acto creativo: elige, construye, decide, excluye; la novela de la memoria es el juego más puro que tenemos».

Escribió Stephen King que «volver al sitio donde uno ha crecido es como hacer una de esas descabelladas pruebas de contorsionista: meterse los pies en la boca y tragarse a uno mismo, hasta que nada queda». En ese sentido, Adiós fantasmas, de la siciliana Nadia Terranova (Mesina, 1978), es un exquisito ejercicio de autofagia circense en el que Ida, la narradora y protagonista de la novela, deconstruye de manera desgarradora un pasado del que nunca ha logrado recuperarse.

Alentada por la urgente necesidad de su madre, Ida abandona su hogar en Roma y un matrimonio en el que comienza a brotar la insatisfacción, para regresar a la casa de su adolescencia, un edificio ruinoso, de techo hundido y humedades en las paredes que la madre de Ida se ha empeñado en reformar con el fin de ponerlo en venta. A medida que el polvo de las habitaciones se sacude y los radiadores se desatascan, la memoria de Ida fluye entre los objetos abandonados que la rodean y las grietas causadas por la repentina desaparición de su padre, enfermo de depresión, más de veinte años atrás. «La muerte es un punto y seguido», afirma Ida, «mientras que la desaparición es la falta de punto, de cualquier signo de puntuación al final de las palabras. Quien desaparece rediseña el tiempo, y un círculo de obsesiones envuelve a quien sobrevive».

La gran obsesión de Ida es enterrar el recuerdo de su padre, que adquiere en Adiós fantasmas la forma de una ausencia feroz y de tinte casi mitológico capaz incluso de poblar las pesadillas. A medida que renacen viejos episodios de la niñez de Ida, también lo hacen antiguas rencillas sin resolver, capítulos traumáticos y volátiles reproches entre madre e hija que bien podrían estar extraídos de cualquier novela de Elena Ferrante. Adiós fantasmas no es, ni mucho menos, una novela comedida, pero tampoco es un festival de nostalgia lacrimógena. Más bien, Nadia Terranova escribe conjugando intensidad y delicadeza en una simbiosis perfecta.

La historia de Ida en Adiós fantasmas es un emocionante y vertiginoso relato de reconstrucción, un viaje a través de los recuerdos que expresa la capacidad de la memoria no solo para conformar la identidad, sino para repararla. Su lectura, a la par que vibrante, plantea incómodas cuestiones que encuentran en su recta final resoluciones aún más incómodas. ¿Por qué algunas vivencias son tan livianas y otras pesan tanto como una losa? ¿Cuánto de lo que ocurría a su alrededor decidió ignorar Ida, tan centrada como estaba en su propio sufrimiento? Tierna y visceral a partes iguales, Adiós fantasmas es, sin duda, una de las novelas más sorprendentes y conmovedoras que he leído en mucho tiempo.
Profile Image for Pavel Nedelcu.
436 reviews121 followers
November 25, 2023
LA TRAVERSATA

Ida Laquidara ha 36 anni e torna a Messina perché sua madre le ha chiesto di darle una mano per sistemare il tetto della casa d'infanzia, casa in cui ora la madre vive da sola. È una casa che la madre vuole vendere per poter comprare un’abitazione più piccola e meno umida, più adatta a una persona sola.

Ma Ida ha dei conti in sospeso con i genitori, innanzitutto con il padre il quale, depresso, è scomparso un giorno all��improvviso, quando lei aveva 13 anni. Lo sogna, lo vede dappertutto, soprattutto nei posti dove erano stati insieme quando lui viveva.

Li ha anche con la madre: vittimista, manipolatrice affettiva, sciorinatrice del sacrificio materno; una persona rigida che la critica continuamente per le sue scelte. “Dicono che una madre da tutto, e non chiede niente. Nessuno dice invece che chiede tutto, e dà ciò che non chiediamo di avere”.

Un libro sulle questioni irrisolte, che possono condizionare le nostre vite se non affrontate in tempo. Ma che getta un barlume di speranza sulla possibilità di guarire anche dopo tanto – tramite il confronto con il passato e la giusta presa di coscienza.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,186 reviews86 followers
July 11, 2019
Ma quando Nadia Terranova ha iniziato a far pubblicare i suoi romanzi, io, dove stavo?

Anche perché, ora che l’ho scoperta, se tutti i lavori che ha scritto sono come questo, beh, direi senza dubbio che li devo recuperare. Senza dubbio.
Perché Nadia Terranova scrive dannatamente bene. Uno stile evocativo, ricco di immagini, abile nel raccontare il tormento, la paura, la lontananza, il senso di smarrimento di fronte a una perdita mai spiegata, a un’assenza mai colmata. Una scrittura di rara sensibilità, cristallina ma ricercata, molto “femminile”. Un diamante!
La storia è quella di Ida, una giovane donna, che, da Roma, fa temporaneamente ritorno nella sua casa natale di Messina, richiamata dalla madre, che vorrebbe venderla: qui, circondata dagli oggetti e dai luoghi del suo passato, rivive (e supererà) il trauma che ha segnato la sua adolescenza e la sua vita, ovvero la scomparsa del padre, uomo distante e depresso il quale, senza alcuna spiegazione, un mattino di vent’anni prima, è uscito da casa senza farvi più ritorno. Per Ida è rimasto un fantasma, non vivo e non morto, che a tratti ricompare ma la cui assenza, fisica e affettiva, le ha creato una voragine che ha condizionato la sua crescita e i suoi rapporti interpersonali. Compreso il rapporto con la madre, un rapporto nutrito di scontri, silenzi feroci, domande senza risposta, dialoghi indagatori che fanno male, solo male ad entrambe.
Ma non è mai troppo tardi per crescere davvero, per fare i conti col proprio passato e per lasciare alle spalle i propri fantasmi, e Ida ci riesce, seppur con fatica, e con tanto dolore.
Un romanzo catartico, per la protagonista ma anche per chiunque abbia vissuto un sentimento simile.
Tutt’intorno, gli angoli della città di Messina, il mare, i fiumi e la nostalgia per le amicizie ormai distanti.
Che romanzo, che talento!
Mi azzardo a dirlo a bassa voce: è nata forse una nuova Margaret Mazzantini?
Profile Image for Jenny (Reading Envy).
3,876 reviews3,582 followers
October 1, 2020
Ida's mother calls her home to clear her stuff out from her childhood home in Messina and it brings up the loss of her father and a very tense mother-daughter relationship. It examines burned bridges, stalled marriages, and the difference between how you see yourself and how you are seen by others.

Most of all I loved the writing (I'm sure this is the original author as well as the translator) and marked endless bits. I'd love to see more from this author.

It came out September 22 and I received access from the publisher through Edelweiss.
Profile Image for Domenico Fina.
281 reviews88 followers
October 30, 2018
Addio scuntintizza
Ida Laquidara, la protagonista di questa storia, "spavalda come un personaggio di una tragedia greca", è una donna, ragazza, adolescente di 36 anni, la cui vita non muta, non si trasforma. Torna da sua madre, a Messina, per riordinare la loro vecchia casa, casa che da ventitré anni è diventata un Museo d'ombre, da quando Sebastiano, il padre di Ida, è scomparso; uscito di casa e mai più tornato. Vive a Roma e scrive storie per la radio, ha un compagno, non hanno figli e vivono quasi di fatalità, senza ben direzionarsi.
Tra Ida e sua madre la relazione è fondata di sommesso dolore, di non detto, eppure sua madre cerca di spronarla, di comunicare a suo modo; "mia madre si incolleriva", Ida, "basta scuntintizza".
Basta scuntintizza potrebbe essere un altro possibile titolo di questo toccante, aspro, splendido romanzo. Ida sa benissimo dove si trova: si trova in uno stato in cui il suo mondo interiore è suo, solo suo, "a me l'aggressività veniva meglio dissimularla". Ida è un personaggio ostile, non vede il mondo di fuori e vive in un mondo trasognato, fatto di blitz notturni, di visioni. Di simulazioni sulla vita e sulla morte, mai saputa, di suo padre. Aveva un'amica in adolescenza, ma tra loro tutto è finito. Il loro nuovo incontro, dopo molti anni, è tra le pagine più belle del libro. Esistono anche gli altri, il dolore degli altri, Ida lo sa, sua madre glielo ripete spesso, ma non basta saperlo, ci vuole lo scatto che conquista il cuore, l'occasione che ci riveli che non si può vivere scombinati da tutto. Mi viene in mente una frase di Lichtenberg, il fisico, filosofo tedesco: "Importante è la conoscenza del mondo, più importante è costruirsi nel mondo". Questa è la storia di come Ida Laquidara si costruirà nel mondo.
Profile Image for LW.
357 reviews82 followers
August 1, 2019
Ausencia *

Un ritorno
Ida e i suoi fantasmi
Ida e le sue finte storie vere
Ida e le sue paure
Ida e i suoi incubi
Ida e le sue ossessioni 6 .1.6.
Ida e i suoi ricordi messi sotto chiave, in una scatola rossa

Tutto arriva prima o poi a distruggere le persone che siamo state
o crediamo di essere


E quando arriva il momento di aprirla quella scatola?
In fondo la chiave è sempre stata là.

Bella l'ambientazione siciliana e belli i personaggi "in controluce"
(d'altra parte Ida non riesce a mettere a fuoco neanche se stessa)
Sebastiano che manca ,nei gesti , un involucro di pensieri sconosciuti
Pietro che è presenza e calore
Sara
la madre e i silenzi
Nikos

Il dolore di un'assenza ,il mare ,io ci ho ritrovato la poesia di Borges, * Assenza ,nella parte in cui dice
In quale profondità potrò celare l’anima
perché non veda la tua assenza,
fulgida come un sole orribile
che non tramonta mai, spietata, eterna?
La tua assenza mi sta attorno
come la corda al collo,
come il mare a chi affoga.


Ausencia
[..]
En qué hondonada esconderé mi alma
para que no vea tu ausencia
que como un sol terrible, sin ocaso,
brilla definitiva y despiadada?
Tu ausencia me rodea
como la cuerda a la garganta,
el mar al que se hunde.

Jorge Luis Borges
da “Fervore di Buenos Aires"


3/4 stelle
Profile Image for Ellis ♥.
948 reviews10 followers
June 15, 2019
Addio Fantasmi è stato, per me, un romanzo catartico e conturbante.
Il tema di fondo potrebbe essere banalmente riassumibile in "storia di un abbandono" , ma vi garantisco che c'è molto molto di più.
Attraverso il ricordo, che può scaturire da una fotografia oppure da un oggetto caro, facciamo dei salti temporali tra il presente e il passato di Ida; un flusso di coscienza che diventa anche una sorta di bilancio di una vita costellata da ombre e malinconia, un'esistenza ancorata alle 06.16 di ventitré anni prima. Caratterizzante dello stile della Terranova è una scrittura fitta ed evocativa, carica di metafore ma allo stesso tempo razionale. Con puntiglio e un lessico ricercato l'autrice servendosi di questi flashback vuole sottolineare quanto i ricordi, specialmente quelli brutti, incidano irrimediabilmente sulla nostra esistenza. Dolore, angoscia e lutto si affastellano pagina dopo pagina conferendo a questo breve romanzo un'accezione quasi claustrofobica.
Meritatissima la candidatura al Premio Strega e, perdonate il mio moto di orgoglio, mi auguro fermamente che la mia conterranea ne esca vincitrice. 😊
Profile Image for Getalocalife.
57 reviews19 followers
March 8, 2021
Ένα πολύ ιδιαίτερο βιβλίο που κερδίζει τα πέντε αστέρια του με κυρίαρχη δύναμη του βέβαια τη γραφή.Μια γραφή ποιητική, συνειρμική σχεδόν που κινείται μέσα από τη μνήμη και θυμάται λέξεις, εικόνες και αισθήματα.
Το βιβλίο δεν έχει κάποια ιδιαίτερη πλοκή,μη φανταστείτε πως θα διαβάσετε για μεγάλες αλλαγές στη ζωή κάποιας γυναίκας ή πως θα προκύψουν ανατροπές.
Όλο το κείμενο κινείται με άξονα την εμμονή.Η Ίντα διατηρεί μέσα της τον πόνο από την εξαφάνιση του πατέρα της στην πρώιμη εφηβική της ηλικία και αυτός ο πόνος θα στοιχειώσει το είναι της.Θα επηρεάσει τις σχέσεις της ,τη σύνδεση της με τη μητέρα της ,το τρόπο που έζησε όλα της τα χρόνια και με αυτό τον Σταυρό θα αφοσιωθεί βαθιά στον εαυτό της, παρατηρώντας τον και κρατώντας τον πόνο σαν δικαιολογία για όλες τις επιλογές της.
Πολύ ενδιαφέρουσα επίσης η λεπτομερής μελέτη της κατάρρευσης του γάμου της,μια σπουδή στο πως ο χρόνος αλλοιώνει εννοιες, συναισθήματα και όσα κάποτε θεωρούσαμε τα πιο σημαντικά.
Το τέλος έρχεται μέσα από μια ξαφνική απώλεια και ίσως να φτάνει και η ίδια η Ίντα σε μια κάθαρση,σε μια στιγμή της ζωής της που αποφασίζει να πετάξει από πάνω της τη σκιά του πόνου της που είχε φωλιάσει για δεκαετίες στο κόκκινο κουτί που κρατούσε κρυφά.
Profile Image for Abbie | ab_reads.
603 reviews440 followers
July 22, 2020
3.5 stars

Thank you @7storiespress for gifting me an early copy of Farewell, Ghosts by Nadia Terranova to review! Terranova is an Italian author and this is the first book of hers to be translated into English - by none other than translation superstar Ann Goldstein! It follows Ida, a 30-something who heads back to her mother's home in Sicily to help her renovate the apartment, sort through her childhood things and put it up for sale. While there, Ida is thrown back into the past and forced to deal with the trauma surrounding her father's disappearance which she never really processed.
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I liked this book a lot. It has a lot of the themes I enjoy: an exploration of a mother-daughter relationship, a lot of introspection and reminiscing on the past. Terranova questions the way we remember things and how we make memories - how much of it is actually what happened and how much do we edit to remember things in a more palatable or enjoyable light? There was one moment that stood out to me particularly. Ida meets up with a friend from her childhood, and a memory that Ida has of their friendship, which has always remained vivid to her, isn't shared by her friend at all. Does this mean it didn't happen? Or just that the two girls placed importance on different things?
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As she sorts through her things, she's assaulted by a barrage of past memories, inescapable in this house of her childhood. Ida's father disappeared when she was 13, and growing up, every little thing became imbued in meaning, reminding her of her father's absence. Being back in the home now, she realises nothing has faded, it's almost like she's been transported directly into the past. Terranova evokes these feelings of loss and lack of closure around a parent's absence vividly.
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It didn't always hold my attention fully, but that may have been my own fault as I read it when I was feeling kind of slumpy. But it always managed to hook me back in whenever I found my attention waning.
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If you're not a fan of books with little plot and a lot of 'navel gazing' then I wouldn't recommend this one to you. But if you do, then keep your eye out for Farewell, Ghosts!
Profile Image for Michela De Bartolo.
163 reviews74 followers
April 10, 2020
Ida Laquidara, la donna sulla nave che va via dall’isola, via dalla casa con il tetto che crolla, via dalla madre e dall’assenza del padre, via dalla disperazione e dalla morte di un ragazzo di vent’anni, non è la stessa Ida Laquidara, sposata con Pietro, che in quella metà di settembre è partita da Roma per tornare sull’isola, alla casa natia, per tonare da quei fantasmi che mai l’hanno abbandonata sorprendendola e colpendola nei momenti più inaspettati in un perpetrare ininterrotto di flusso temporale. Perché tutto ha avuto inizio con la scomparsa del padre, un uomo che non ha lasciato la propria moglie e la propria figlia a causa di una morte prematura bensì un uomo che semplicemente è sparito nel nulla, se ne è andato a causa di una patologia, la depressione, più grande di lui. Che sia stata colpa mia? Avrei potuto fare di più? Che non abbia saputo sorvegliarlo e dedicargli le cure e le attenzioni necessarie? Queste sono soltanto alcune delle domande che accompagnano la protagonista sin dall’adolescenza. Perché Ida era la custode, in assenza e presenza della madre, di quel genitore addolorato che aveva lasciato il lavoro e che, per non sentire il rumore della sua infelicità, leggeva. Una voragine incolmabile quella dell’eroina che all’inizio dell’opera è chiamata dalla madre a far ritorno in quella casa fatta di ricordi, assenze, silenzi. Ed è proprio da qui che ha inizio il cambiamento perché circostanze e situazioni eterogenee la porteranno a confrontarsi con un dolore diverso, un dolore che non le appartiene, che è di altri e a maturare ed elaborare anche il proprio in un modo completamente nuovo.

Sarà un percorso di rinascita affettiva, umana, personale e collettiva che ripartirà da quelle lancette che si sono fermate sulle sei e sedici di quel giorno in cui quella porta si è chiusa inesorabilmente dietro le spalle del babbo e che la porteranno a riprendere in mano la sua vita e a costruirla. Il tutto tra profumo di ricordi, incertezze, paure, fragilità, sofferenza, rinnovata compassione, crescita, maturità. Per ritrovarsi, per conoscersi davvero.
May 9, 2021
Μια βροχερή Κυριακή αναπολούμε την εξοχή και την Άνοιξη...

"Η μνήμη εκτελεί μια δημιουργική πράξη: επιλέγει,συνθέτει,αποκλείει.
(...)
Τα αντικείμενα δεν είναι αξιόπιστα,οι αναμνήσεις δεν υπάρχουν, υπάρχουν μόνο οι εμμονές.Τις χρησιμοποιούμε για να κρατάμε ανοιχτή τη ρωγμή και πείθουμε τον εαυτό μας ότι η μνήμη είναι σημαντική,ότι εμείς και μόνο εμείς είμαστε οι φρουροί της.Κρατάμε την πληγή ανοιχτή,για να παραμένουν μέσα στα δικά μας δεινά,οι δικοί μας φόβοι,και φροντίζουμε να είναι αρκετά βαθιά,ώστε να χωρά και τη δική μας οδύνη,αλίμονό μας αν την αφήσουμε να περιλαπλανιέται.Υπάρχουν μόνο οι εμμονές,και στο μεταξύ ο χρόνος τις κατέστησε πιο αληθινές κι από εμάς."

Το παραπάνω απόσπασμα είναι χαρακτηριστικό της υπέροχης πένας της Nadia Terranova που κατέκτη��ε επάξια μία θέση στην καρδιά μας και αποδεικνύει ότι η ιταλική λογοτεχνία μπαίνει σε μια νέα ανθηρή "αναγέννηση".
Αν και το μυθιστόρημα είναι σύντομο σε έκταση, προκαλεί έντονα συναισθήματα στον αναγνώστη!
Οι πρωταγωνιστές φέρουν μια ανθρώπινη οικειότητα & ο αναγνώστης γίνεται,άθελά του,μέρος της πλοκής...

Η εξαιρετική απόδοση της ελληνικής μετάφρασης ανήκει στην αγαπημένη & ταλαντούχα Δήμητρα Δότση!

Αναζητήστε το από τις Εκδόσεις Μεταίχμιο.
Profile Image for Gabril.
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December 11, 2018
“Mio padre, quella mattina, aveva deciso di scivolare via, aveva chiuso la porta in faccia a me e a mia madre, immeritevoli di saluti e spiegazioni. Dopo settimane di immobilità nel letto matrimoniale, si era alzato, aveva spento la sveglia puntata alle sei e sedici, era uscito di casa e non era più tornato”.

Anche l’orologio di Ida si è metaforicamente fermato alle sei e sedici. Aveva tredici anni quando il padre decise di scomparire, ne ha trentasei quando torna nella casa di Messina, la casa dell’infanzia e dell’adolescenza, la casa dei tesori sepolti: ricordi indelebili e fino ad allora inavvicinabili.
L’assenza di un corpo da piangere è diventata l’estraneità verso ciò che al corpo accade; la fissazione al nucleo intatto del proprio dolore si è trasformata in estraneità verso il dolore degli altri. In qualche modo Ida lo sa, eppure ancora deve saperlo. Deve saperlo davvero, con lucidità e precisione; non così, confusamente, come dentro una nuvola. Quel sentimento di furia scontrosa e introversa dovrà aprirsi alla luce del giorno, offrirsi alla purificazione delle onde. Perché finora è stato soltanto una variegata forma della notte, una manifestazione onirica di fantasmi accovacciati nell’angolo più buio dell’anima. Il ritorno è chiamato a svegliarli, forse a dissolverli.

La consapevolezza è un dono destinato a dischiudersi nel viaggio. La memoria abita i luoghi che furono teatro di eventi drammatici e che il tempo non ha mai spazzato via. Forse perché il tempo è soltanto il segmento entro cui ci è concesso apparire, baluginando come una luce che si affaccia all’orizzonte, in vista del tramonto. Ma quanta ricerca di senso, dentro a questo breve lampo! Perché è soltanto dando senso al dolore che sopravvivere diventerà vivere.

Il nostos di Ida è questo: rimpianto per qualcosa che poteva essere e non è stato; avventura verso la percezione di ciò che la vita è -ora- e di ciò che potrà diventare, quando il viaggio sarà compiuto. È conoscenza, accettazione, ascolto degli altri: Sara, l’amica dell’adolescenza; Nikos, il ragazzo operaio dalla misteriosa cicatrice. Ascolto e comprensione anche della madre, sia pure a debita distanza, una distanza necessaria, perché la madre è sempre presenza assoluta, sguardo implacabile, la madre “è ciò da cui non c’è riparo”.

Denso e ricco di temi questo viaggio immaginato da Nadia Terranova : percorrerlo da lettori è affacciarsi sullo Stretto e ascoltarne la suggestione antica, le voci che sussurrano enigmi e forse la soluzione di misteri: quello della scomparsa del padre di Ida, per esempio, e insieme del suo lutto e della sua celebrazione.
Profile Image for Cristians⚜️.
284 reviews84 followers
July 13, 2024
Literatură feminină. Dar nu neapărat p e n t r u femei! Pentru femei este Ferrante. Deh, pentru ele și pentru niște ursuleți simpatici de pe Goodreads.

Literatură aerisită. Multe spații, elipse, respirații, nu și răsuflări ușurate. Goluri. Amintiri neputincioase, unele dureroase; reîntoarcerea în trecut (sau acasă) nu repară nimic din trecutul traumatic deja consumat.

Un tată pierdut - care s-a pierdut și pe sine, înstrăinându-se și de familie. O căsnicie, a fiicei, intrată - după zece ani - în prăfuita rutină maritală (ah, scena aceea în care soțul se spală pe mâini după ce-i atinge ei glezna!). O mamă singură, rămasă (lăsată) în urmă, în orașul natal.

Ca-n cazul oricăror părinți roși de depresie (și chinuindu-se s-o ascundă) era un lux pentru tatăl protagonistei să se gândească la altcineva decât la el însuși. “Înainte să dispară, după ce renunțase la slujbă, tata citea ca să nu mai audă zgomotul nefericirii lui (…).”

Terranova este mult peste Ferrante în privința calității scrisului. Dar este (prea) feminină. Vă va plăcea (ursuleților)!

Au fost zeci de pagini, poate o sută, cât romanul a “defilat” en fanfare pe dinaintea ochilor mei, beneficiind de cinci stele din parte-mi! Apoi, nu știu exact când, o stea i-a căzut. Scriitura a rămas la înălțime, însă evenimentele au devenit un pic prea ca puse cu mâna.

Faptul că notam în caiet numeroase citate dintr-un roman era, până acum, un semn clar al valorii respectivei opere. Din Terranova, am extras o grămadă! Acum am impresia că romanul 'Adio, fantasme' este “salvat”, de fapt, de cinismul inteligent al autoarei (de negăsit la Ferrante, scuzați revenirea).

Am citit cartea Nadiei Terranova cu pioșenie. Ca pe o rugăciune fără cuvinte și fără speranță. O disperare domolită, o tristețe cronicizată & aproape că metabolizată.

Citez: “Departe de locul ăla, în noul oraș, ținându-ne împreună pe mine și pe soțul meu, erau lucrurile pe care nu le făceam: nu făceam un copil, nu cumpăram un apartament, nu organizam o călătorie la celălalt capăt al lumii.”
Profile Image for Frabe.
1,135 reviews51 followers
February 3, 2019
Da troppo tempo Ida è piegata su se stessa, oppressa dal suo dolore, dai suoi fantasmi. Poi, improvvisa, arriva la scossa: scopre il dolore degli altri... le loro vite...
Che bel romanzo! Che scrittura! Che scoperta, Nadia Terranova!
Profile Image for La Central .
609 reviews2,127 followers
October 6, 2020
"La historia de Ida Laquidara tiene que ver con el insomnio que despiertan las heridas, un desvelo que comenzó hace veintitrés años cuando su padre desaparecía al filo de la noche para nunca más regresar. Ida era entonces una niña y su madre intentó protegerla contra toda tristeza disimulando su dolor y su rabia, instruyendo en la buena educación y en un silencio familiar, frágil y agresivo interrumpido por ambas con la violencia del reproche.
Veintitrés años después, al regresar a la casa familiar de Mesina, Ida tendrá que enfrentarse al tropel de recuerdos que despiertan los objetos de las habitaciones antiguas y al fantasma de su padre que se aparece en forma de sustancia líquida: el agua sucia de los radiadores sin purgar, el incesante goteo de las tuberías viejas o el moho del techo hecho añicos por los años y la lluvia. Una huella que reclama su presencia ante cualquier intento de ser reducida.

A menudo los adultos olvidan que cuando se es niño sólo se cree en los detalles, y que éstos amontonados habitan el subconsciente y la intimidad donde anida la memoria. Y a Ida la infancia la atraviesa todo el rato, es tan sensible como un sismógrafo y no consigue salir de la grieta de su herida abierta, de la que solo saben brotar recuerdos secos por el tiempo que la impiden pensar en el dolor de los demás." Andrea Vásquez Toribio
Profile Image for Carmine.
608 reviews79 followers
January 23, 2022
Volgersi indietro per non andare avanti mai

"Avevo tredici anni e non sapevo quanto si è piccole a tredici anni, quanto si creda di essere grandi; le fiabe cadute alle spalle non ti avvisano, non ti consegnano strumenti in eredità: quali sono le avvisaglie che un regno sta per finire?"

"Gli oggetti non sono affidabili, i ricordi non esistono, esistono solo le ossessioni. Le usiamo per tenere la crepa aperta e ci raccontiamo che la memoria è importante, che noi soltanto ne siamo i guardiani. Teniamo la ferita larga perché ci stiano dentro i nostri mali, i nostri timori, stiamo attenti che sia profonda abbastanza da contenere il nostro dolore, guai a lasciarlo vagare.
Esistono solo le ossessioni, e intanto il tempo le ha rese più vere di noi."


Un paio di giorni fa sono venuto a sapere dell'accesso di Nadia Terranova alla cinquina finale del Premio Strega 2019.
Nel corso della lettura ho sperato che il premio non andasse a questo romanzo - sono sincero, inutile girarci attorno - perché il progredire delle pagine non dissipava una dissonanza tra la scrittrice e il me lettore.
Sgombriamo immediatamente il campo dall'amletico dubbio: Nadia Terranova ha una prosa raffinata e scorrevole; sa essere persino spietata al momento giusto, senza per questo precludersi momenti di buona e sincera introspezione.
Forse la frattura si viene a creare dalla distanza siderale tra la scrittura armoniosa e il tema dell'abbandono, rielaborato attraverso l'esplorazione di una casa sulle cui stanze, oggetti e arredamento grava la figura paterna (né morta né viva, ma ubiquitaria nel suo sottrarsi alla sfera privata della protagonista).
Lo schema narrativo si adagia su una pletora di stilemi piuttosto collaudata - trauma mai risolto, ritorno a casa, incomunicabilità tra sopravvissuti, ulteriore trauma - e mostra il fianco ad artificiosità necessarie a compattare la vicenda, come i silenzi costretti tra madre e figlia o lo stesso lutto finale, il cui percorso a priori è invero piuttosto frettoloso e volto solamente a far da "ponte" alle pagine finali.
Una scrittura di questo tipo meritava di essere incanalata in un tessuto narrativo più efficace.
Porgo, in ogni caso, i migliori auguri all'autrice per la carriera.
Profile Image for María P..
161 reviews90 followers
September 7, 2020
Me encantaría darle las gracias a @bookish.es por descubrirme esta novela que me ha apasionado desde el primer momento en el que puse los ojos en ella. Me ha parecido maravillosa y sin duda estará entre mis mejores lecturas de 2020.

Esta historia sigue a Ida, una mujer que vuelve a la casa de su infancia para ayudar a su madre a ordenarla y reparar los daños que el tiempo ha hecho en ella antes de ponerla a la venta. Pero el mayor daño que presenta la casa no está en sus paredes, ni siquiera en sus cimientos, está en su interior, en las personas que allí vivieron cuando un suceso traumático tuvo lugar, la desaparición del padre cuando Ida no era más que una niña. Seremos testigos de cómo la protagonista se enfrenta a estos recuerdos para intentar cerrar un capítulo de su vida que no le permite avanzar.

Este libro está lleno de belleza se mire por donde se mire, y es que tiene un estilo narrativo tan bonito e intimista que te atrapa y no te permite dejar de leer. Mi intención era haber prolongado al máximo su lectura, pero es imposible porque una vez que empiezas no puedes parar.

Una de las lecciones más importantes que deja este libro es que la vida es un abrir y cerrar de ojos (ein Augenblick), pasa y no nos damos cuenta, así que debemos aprovechar el tiempo ahora que podemos. Y eso es precisamente lo que pretende la protagonista de «Adiós fantasmas» cuando vuelve a su casa familiar, desprenderse de ese lastre que durante tantos años ha llevado consigo, para poder empezar a vivir.
Profile Image for Alessia Claire.
151 reviews
April 9, 2019
Perdonate la sincerità un po' ruvida. Finalmente giungo alla fine di questa lettura! Lo classifico alla voce "autobiografismo e letteratura ossessiva-psico-ombelicale". Mi è sembrata una lunga e lugubre litania. Ci ho visto: una predilezione per la vita onirica, per il magmatico, per le metafore decorative, Poca immaginazione, poco ossigeno, dialoghi ridotti al minimo, frasi-totem che vogliono colpire, un lungo monologo interiore, angosce, tentennamenti, solitudini. Un romanzo davvero triste e inospitale. Mi ha molto delusa. Ho trovato la stessa somma di claustrofobia, invischiamento, noia e autocompiacimento che ho trovato nei libri di Annie Ernaux. Non fa per me.
Profile Image for Amaranta.
578 reviews239 followers
December 29, 2019
Ho conosciuto Nadia durante una conferenza sul mito che si teneva nella mia e nella sua città. E’ stato un incontro piacevole e ho deciso di leggere qualcosa di suo.
Il libro racconta la mia terra, i miei spazi. La villa, la passeggiata, le strade che percorro nel mio quotidiano, i sapori e i miei profumi li ho ritrovati fra quelle pagine. Questo mi è piaciuto. La storia è un po’ insipida, un ritorno alla casa di famiglia che non è solo una visita, ma un tuffarsi nel tempo della propria vita. Poteva andare meglio.
Profile Image for Gauss74.
447 reviews87 followers
January 2, 2022
Il primo libro dell'anno è anche il primo che ritorno a commentare dopo un lunghissimo periodo in cui davvero mi sono sentito svuotato. Più che un commento è un rabbioso rifiuto a rassegnarsi alla depressione, scusate ed abbiate pazienza.

"Addio fantasmi" è la storia di un ritorno, sia nello spazio (la casa paterna) che nel tempo (un'infanzia tradita). E' la storia del faticoso rappacificarsi col proprio passato: ciò che presto o tardi ciascuno di noi deve affrontare, solo moltiplicato all'ennesima potenza dal dramma della tragedia, del senso di colpa. La tragedia di una donna oramai adulta, che ha dovuto elaborare l'abbandono di un padre troppo debole (forse vigliacco?). Il risentimento, l'ingiusto ma inevitabile senso di colpa, anche la tentazione di piangersi addosso in eterno. La protagonista Ida ne uscirà quando imparerà a conoscere e rispettare il dolore degli altri, ed anche la colpa degli altri. Guardando in faccia il ricordo vero del padre, quello fatto di sensazioni, imparerà a perdonarsi e col perdono finisce la storia.

Buona l'idea, bellissima l' ambientazione messinese, degna davvero di nota la familiarità di Nadia Terranova con quei sentimenti, quelle sensazioni, quelle ferite lasciate aperte che ciascuno di noi si porta dietro. Bellissimo il personaggio di Ida, profondo e ben reso: più di una volta mi sono sorpreso a pensare cosa avrebbe fatto la protagonista nella tale o talaltra situazione, e questo è quasi sempre segno di una scrittura di qualità. Nota di merito la totale assenza dell'effetto Veronica Castro, ovvero la ricerca di effetti facili ma pacchiani, alla maniera delle telenovelas sudamericane. Vivaddio in un romanzo introspettivo non spunta fuori la solita relazione extraconiugale, la solita omosessualità un tanto al chilo, il solito pestaggio a caso. A merito imperituro dell'autrice l'aver dimostrato che la realtà non ne ha nessun bisogno, contiene già tanto bene e tanto male da sola.

Un libro profondamente umano, purtroppo non mi è piaciuto il modo di scrivere, che ama molto la parola e molto poco l'immagine. Troppe, troppe parole infilate l'una dopo l'altra in una bellissima ghirlanda con una maestria assoluta (ritmo, gestione delle pause, richiami tra un periodo e l'altro sono davvero una cosa preziosa), ma che alla fine racconta poco. Non manca una certa saccenteria di fondo, una specie di compiacimento. Metafore ed analogie arditissime date per scontate che costringono chi legge a fermarsi a riflettere interdetto, e non è detto che ce ne sia sempre la voglia.

Riconosciuta la qualità della scrittura supremamente superiore alla media, preferisco stili più legati ai sensi. Alle immagini, ai rumori, una scrittura fatta di sensazioni. E sì che l'ambientazione lancia una sfida di quelle rare, e Nadia Terranova sembra rendersene conto. Messina. Un lembo di Sicilia del quale quassù nelle nebbie padane si parla poco, e che invece nasconde parole e figure tra le più antiche del nostro mondo. Scilla e Cariddi, mostri millenari sospesi in quel lembo di acque che unisce due mari, che sembrano ancora oggi aleggiare minacciosi su quella città, e dei quali le pagine che si aprono sullo stretto parlano troppo poco. E ce ne sarebbe, sono bastate due delle troppo poche righe che parlano di quel mare in questo libro per farmene rendere conto. Anche solo capire che lo stretto di Messina corre da nord a sud, e che quindi quando Scilla è illuminata dal Sole, Cariddi sprofonda nelle tenebre, e vice versa. Due demoni o forse due angeli destinati a non potersi vedere mai l'un l'altro. Sembra scontato, e invece bisogna raccontarlo, insieme a chissà quante altre cose che invece qui, come nell ' "Uomo che veniva da Messina" di Luciana la Spina, come nel "Molto rumore per nulla" di Shakespeare viene nascosto. Come se ci fosse paura a far vedere il volto arcano della città e dello stretto che unisce il Tirreno con lo Jonio. Viene in mente il sorriso enigmatico e compiaciuto dell' ignoto marinaio di Antonello da Messina.

Non si può ambientare un romanzo in Sicilia senza parlare della Sicilia. E' una terra troppo antica, troppo dannata, troppo bella, con un potere troppo grande. E' una terra troppo tutto. Tornerò in Sicilia un giorno, nel frattempo chiudo l'ultima pagina di questo libro e comincio a pensare a quale potrebbe essere il prossimo romanzo che mi riporti su queste acque.
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