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231 pages, Paperback
First published March 1, 1993
"البحر يسحر، البحر يقتل، يُحرّك، يُروّع، وكذلك يُضحك، أحياناً، ومن حين لآخر يتوارى، يتنّكر في هيئة بحيرة، أو يُنشئ عواصف، يلتقّم سفناً، يهب ثروات، لا يُعطي جواباً، حكيم، لطيف، قادر، وعصيّ على كل نبوءة. لكن؛ فوق كل شيء: البحر يُنادي... إنه لا يفعل شيئاً، في النهاية، سوى هذا: النداء."
Aveva quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci. È la limpidezza delle cose deboli. È la solitudine, perfetta, di ciò che si è perduto.
La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è la fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è carne e la decima è un uomo che mi guarda e non mi uccide.
Futuro. Il mio, è già tutto qui, e adesso. Il mio sarà la quiete di un tempo immobile, che collezionerà istanti da posare uno sull'altro, come se fossero uno solo. Da qui alla mia morte, ci sarà quell'istante, e basta.