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liberarsi

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liberarsi (vai alla coniugazione)

  1. non essere più vincolato ad un'abitudine o ad un vizio
  2. (gergale) è il suo contrario ovvero disinibirsi con accezione “negativa”, in particolare in un ambito equivoco sia esso per droga, alcol, sessualità, ecc. È quindi un riferimento al libero arbitrio però con una scelta immorale e “poco sana
  3. (per estensione) escludere qualcuno dalle proprie frequentazioni, nel lavoro, non considerare abbastanza una persona come amico, socio, qualcuno con cui poter comunicare, dialogare, condividere
  4. (raro)eliminare qualcuno”, uccidere
  5. (per estensione)togliere di mezzo”, “far fuori… qualcuno”
  6. con riferimento ad oggetti, significa abbandonare, gettare, buttare qualcosa a cui non si è più legati, senza più utilità oppure proprio perché troppo vincolati ad esso…
  7. (familiare) espletare le necessità fisiche e del corpo
  8. (per estensione)togliere” una “parte malata” del corpo, solitamente affiorata o “spuntata”: un “brufoletto”, una ferita, anche un “mal di testa”, ecc.
  9. togliersi un dubbio”, aver risolto un “dilemma” che lasciava più che perplesso qualcuno… quindi per molto tempo
  10. uscire da una mossa… “bloccato, un avversario ne esce”, per esempio nella lotta, comunque nello sport
li | be | ràr | si

IPA: /libeˈrarsi/

da liberare

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