Rosa Chemical
Rosa Chemical, pseudonimo di Manuel Franco Rocati (1998 – vivente), cantautore italiano.
Citazioni di Rosa Chemical
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [«I tuoi fan ti apprezzano così come sei?»] Molto. Amo il rosa. Non vengo mai giudicato. Fan che mi ringraziano perché grazie a me, hanno avuto il coraggio di esporsi con la loro famiglia. È pazzesco, e io voglio continuare in questa direzione.[1]
- Non mi sono mai sentito snobbato dai circuiti tradizionali, a dire il vero. Sono il primo ad ammettere che la musica che ho fatto finora non era passabile, lì.[2]
- [...] la normalità è soggettiva. La mia normalità magari non è normale per qualcun altro. Bisogna imparare a vivere la propria normalità senza lasciarsi condizionare.[2]
- Viva l'amore, viva il sesso, libertà.[3]
- Sto ancora pensando a quel bacio [a Fedez], se basta così poco per far parlare solo di quello, direi che ho fatto benissimo a farlo. [...] Non ci siamo messi d'accordo, nulla di preparato in quel bacio. Era una perfomance, siamo artisti e facciamo anche quello. Io al Festival [di Sanremo 2023] volevo mandare un messaggio di amore, di libertà e di uguaglianza. Se sono arrivato ottavo dopo tutte quelle polemiche, significa che mi hanno capito e che il messaggio è arrivato.[4]
- Hanno parlato di me in politica, la canzone è piaciuta tanto, c'è stata tanta libertà, quindi ho vinto io il Festival [di Sanremo 2023].[4]
- [Sul bacio dato a Fedez sul palco del Festival di Sanremo 2023] Qualcuno si è scandalizzato per un bacio fra due amici: qualcosa di cui avevamo già discusso in maniera scherzosa, solo che poi, io, gliel'ho dato veramente. Fedez era imbarazzato, ma l'imbarazzo del cantante più famoso d'Italia è stato bello, divertente, vero. E di fronte a una manifestazione di affetto fra due amici si è finiti a discutere di "consenso" e di un uomo sposato che tradisce la moglie sul palcoscenico più importante d'Italia. Una follia. Ci ripetono che siamo liberi per nascondere che, in realtà, tutta questa libertà non c'è. Almeno finché non te la prendi. E io me la sono presa.[5]
- Lo so, ci hanno insegnato che per amarsi servono un uomo e una donna, che il tradimento è quando nella coppia subentra un'altra persona. E che certe cose è meglio tenercele per noi perché potrebbero spaventare chi non è predisposto al confronto. E se vi dicessi che è vero, ma c'è dell’altro? Se vi dicessi che due donne o due uomini si possono amare allo stesso modo in cui si amano un uomo e una donna? Se vi dicessi che il tradimento è quando viene meno la fiducia e non c'entra nulla col sesso? E se vi dicessi che esiste un tipo di relazione nella quale si può amare una persona e allo stesso tempo soddisfare i propri desideri sessuali al di fuori della coppia? E se vi dicessi che non è normale considerare anormale una donna che pratica dell'autoerotismo?[5]
Intervista di Filippo Ferrari, rollingstone.it, 22 giugno 2020.
- Non nascondo che mi piace fare sesso, ne ho sempre fatto tanto. [...] Sono rinomato per i festini dopo i live. Hai presente il film dei Mötley Crüe? Ovviamente non ai quei livelli, ma ci diamo dentro. Mi piace il carnale.
- Io ho la mia versione uomo e la mia versione donna. [...] Il mio riferimento è Bad Bunny, che ha ucciso il machismo nel reggaeton.
- [«Gli faccio notare che nelle canzoni dice fr****»] Reprimendo queste parole le fai diventare ancora più tabù. Per me l'omofobia non esiste. Se non c'è odio dentro le parole perché esorcizzarle?
- In realtà penso davvero di essere meglio di Eminem. [...] Il fatto che lo abbia "dissato" è ironico. Stavo nel letto a poltrire, scorro e vedo una story di Eminem. Mi è scattata una roba nel cervello, sono impazzito. Ho avuto 30 minuti di blackout, volevo dissarlo e l'ho fatto. Poi certo, il mio linguaggio è ironico, va interpretato. A volte lo spiego ai miei fan, di sicuro non a chi mi critica.
Intervista di Filippo Motti, billboard.it, 1º aprile 2021.
- Consiglio assolutamente a chi vuole fare musica di associarci un'immagine. L'Italia ne ha bisogno, perché quelle che vediamo sono quasi tutte uguali. Prima di fare musica mi sono avvicinato al mondo della moda perché sono stato fidanzato per anni con una modella. Ho vissuto tutto quel mondo lì, i casting, i servizi fotografici, le sfilate... era il pane quotidiano, e mi ha sempre affascinato. Con la musica ho mantenuto quell'interesse, anche nel modo di vestire.
- In Italia spesso o finisci la scuola e sei uno di quelli che studia, si laurea, trova un lavoro e riesce ad essere un dipendente, oppure sei uno come me che a una certa lascia la scuola perché vuole fare qualcos'altro, ma non sa che cosa. Io bene o male ho sempre avuto l'arte dalla mia. Disegnavo, dipingevo, facevo graffiti... ho sempre avuto una cosa a salvarmi da quella noia che ti cresce addosso quando vieni da un paesino. Quando nasci lì pensi di non avere uno sbocco. Non c'è niente da fare, quindi ti fumi le canne alla panchina. Io ho avuto la fortuna di sfogare la mia creatività in qualcos'altro. Chi non ce l'ha avuta magari è ancora su quella panchina.
- Sono cresciuto senza odio. Non so nemmeno cos'è, l'ho eliminato dalla mia vita. Quando becchi un tuo amico e lo saluti dandogli del figlio di puttana lo stai semplicemente chiamando. È come "frà". Se c'è odio dentro le nostre parole il messaggio cambia. Ma tolto quello, sono solo parole. Sono gli ignoranti che le hanno usate male. È un problema storico, che sto cercando di risolvere in un'altra maniera. È un lavoro lunghissimo, non sarò certo io a concluderlo in 20 anni di musica, ma ci metto del mio. Banalmente, il termine "frocio" ha una accezione puramente negativa. Ma perché questo? Quante volte me lo son sentito dire. All'inizio dava fastidio. Ma poi penso, nel 2021 ancora ad usare una parola del genere per sminuirmi? Non è un insulto. Perché devo esorcizzarla e farla diventare nemica?
Intervista di Claudio Biazzetti, redbull.com, 1º aprile 2021.
- [...] questo dualismo mi ha sempre caratterizzato: dire una cosa o mostrarla e poi farne intendere anche un'altra. Fare una cosa per poi farne in realtà un'altra. Quello che faccio e lo scopo sono spesso agli opposti.
- [«[...] non fai mai mistero del tuo lato più femminile. Come si manifesta al di fuori della musica?»] Nel quotidiano, anche più in maniera astratta, c'è il fatto che sono una persona sensibile. Sensibile sotto tutti i punti di vista. E questo non mi è mai piaciuto nasconderlo. Magari da più piccolo lo nascondevo, perché comunque i bambini non hanno freni inibitori. Sanno essere cattivelli ma inconsapevolmente, non di proposito. Mettersi una maglietta rosa, mettersi uno smalto, stare sempre vicino alle ragazze perché ti senti più affini a quel mondo: sono tutte cose che da bambini vengono viste male. Ti prendono in giro. Manca anche tanta educazione da parte dei genitori che sono cresciuti in una generazione in cui queste cose erano un tabù. Più avanti, quando ho iniziato a ragionare con la mia testa, mi sono reso conto che non m'importava nascondermi. Dietro a cosa poi? Devo far felice chi, gli altri o me stesso? E quindi ho iniziato a fare il cazzo che volevo. All'inizio è stato un po' difficile, perché comunque sono cresciuto in un paesino di 16mila abitanti. Ero un po' la pecora nera, coi capelli lunghi e vestito da donna. Venivo preso in giro. Ora le stesse persone che mi bullizzavano mi scrivono nei DM su Instagram "Ehi ciao! Ti ricordi di me??"
- Purtroppo e per fortuna sono proprio uno stakanovista. È uno dei lati, per me, più belli che ho preso da mio padre. Non stacco mai. Non ho mai buchi creativi [...]. Sono sempre a lavoro. Oggi potrei fermarmi per due anni che ho comunque sufficiente materiale per un mixtape, un disco, un EP. C'è tutto.
- Da mio padre ho preso l'essere ultra severo con me stesso e con gli altri. Sono un super perfezionista, che è una cosa propria di mio padre. Dal lato materno ho preso la sensibilità, questo buonismo. Sono una persona molto buona, in fondo. Faccio fatica a fare cose cattive, non so come spiegarlo. Il fatto di essere così estremo invece non si spiega. Non so, forse sarà nei geni di mio nonno o di qualcun altro parente. I miei parenti sono tutte persone tranquille e low profile. Io sono l'opposto. Se devo uscire a fare la spesa devo uscire tutto pieno di brillantini. Non ci posso fare niente, sono un esibizionista.
Intervista di Marco Beltramelli, rockit.it, 19 aprile 2021.
- Credo di esser sempre stato un artista, ancor prima di prendere in mano un microfono. Vengo dall'hip-hop, sono arrivato alla musica attraverso una scaletta creativa: giravo le jam, facevo writing, dipingevo ed ho fatto il tatuatore. Quando mi sono trasferito a Londra per studiare grafica, ho avuto i miei primi contatti con la trap. Ero già intenzionato a diventare un musicista ma, per mantenermi, ho dovuto cercare un impiego, sono stato assunto da un macellaio e sono durato tre giorni. Il secondo giorno mi ero già ferito gravemente, sono diventato vegetariano ma, soprattutto, ho capito che nessun lavoro poteva fare per me. Ho capito che avrei dovuto trovare la strada per mantenermi con l'arte. [«Beh, hai fatto anche il modello...»] Ho fatto anche l'imbianchino, ma ogni volta che trovavo un impiego mi sentivo inadeguato, sentivo un blocco allo stomaco. Con tutto il rispetto per ogni lavoro, quella da modello è stata un'esperienza legata alla creatività, all'espressione: non lo faccio per professione. Immergermi in un contesto che non avevo mai provato, conoscere il background di un settore che non mi apparteneva direttamente è stato stimolante. Il senso dell'arte per me è anche questo, conoscere persone che possono capirmi, circondarmi di creativi per aumentare idee e possibilità.
- Modestia a parte, a diciotto anni ero uno dei writer più forti d'Italia, ho abbandonato un percorso che sarebbe sicuramente proseguito per tentare di sfondare con la musica, rischiando di floppare clamorosamente.
- [«Il machismo che si è sempre imputato all'hip-hop è uno dei motivi che ne ha dettato gli stilemi? Voglio dire, essere genderless si rispecchia anche nella tua fluidità artistica?»] Sicuramente. Anche perché la maggior parte delle persone dedite a questo genere la pensa così, di conseguenza, anche gli artisti continuano a portare avanti un meccanismo che funziona: è più facile dare al pubblico ciò che si aspetta. Noi abbiamo deciso di non starci dentro, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio piacere a una fetta più piccola di persone che ci avrebbero veramente apprezzato per ciò che siamo. Abbiamo deciso di essere noi stessi senza accontentare nessuno.
- Mi sono arrivate più accuse di razzismo che di sessismo. Ma, in generale, quando ho avuto la possibilità di parlare con chi mi ha accusato ha sempre cambiato idea. Chi non capisce o è un ignorante – e con gli ignoranti non voglio parlare – o vuole fare scandalo, fissarsi su una parola senza approfondire il discorso, analizzare i miei testi e conoscere il mio pensiero. [...] La maggior parte della gente che si appassiona alle tematiche LGBTQ sostiene che la parola "frocio" non si possa usare se non si è gay: ma tu sai davvero cosa faccio nella mia vita privata? Al giorno d'oggi esprimersi su qualsiasi argomento vuol dire esporsi alla gogna, e l'Italia è un Paese di furbi, ma non un Paese di svegli. In Italia censuriamo le parole come censuriamo le bestemmie, per nascondere la polvere sotto il tappeto e far finta di risolvere i problemi. I problemi si risolvono sensibilizzando il popolo, con la cultura. Il problema di una parola non risiede nella parola stessa ma nell'odio che prova chi la pronuncia, il problema dei termini "frocio" e "negro" è che esistano ancora persone che odiano i gay e chi ha una colorazione della pelle diversa. Scandalizzare è sempre stata l'arma principale dell'arte.
- Vorrei fare come i calciatori, guadagnare molto in poco tempo, abbastanza per aprirmi una azienda, di non so cosa, che mi permetta di trasferirmi a Eindhoven e morire pittore.
Dall'intervista di Marco e Raf a Non è domenica senza Kiss Kiss, Radio Kiss Kiss; citato in kisskiss.it, 21 novembre 2022.
- [«C'è qualcuno che ti ha influenzato?»] Justin Bieber. Non si direbbe [...]
- Credo che sessualmente abbiamo fatto un po' di progressi, è tutto più facile da reperire e i ragazzi arrivano più in fretta alle cose. Sul versante del razzismo, invece, si stanno facendo dei passi indietro, ci sono molti più discorsi d'odio che di accettazione nella politica di oggi.
- [«Ci si scandalizza anche per le parolacce nelle canzoni, ad esempio. Pensi ci sia dell'ipocrisia in questa forma di linguaggio?»] Le parolacce le diciamo tutti. Così come il sesso, lo fa la stragrande maggioranza delle persone.
- [«Tu ti definisci politicamente scorretto, giusto?»] Sì, perché la maggioranza è sempre l'opposto.
Dall'intervista di Diego Belfiore a Giovane Fuoriclasse, Radio LatteMiele; citato in lattemiele.com, 28 novembre 2022.
- Una persona può reputare sbagliato un brano che non piace, ma io non la penso così. Se ho fatto quel pezzo un motivo c'è. Se poi viene ascoltato meno, è un altro conto.
- Se una persona sceglie di fare l'artista significa che ha molto ego: io so di avere un ego molto grande – è un difetto, lo so – ma non mi andava di tenere questa mia caratteristica solo per me. Sapevo di avere qualcosa in più da dire, anche rispetto ai miei amici che, magari, non avevano voglia di esporsi.
- Molta gente mi sta dicendo che il mio messaggio, anche al di fuori delle mie canzoni, li sta aiutando: chi a fare outing, chi a vestirsi in un certo modo, chi a dire ai propri genitori qualsiasi cosa, i propri gusti. Tante persone mi hanno scritto che sono riusciti ad accettare finalmente sé stessi, quindi se io riesco ad aiutare qualcuno attraverso il mio modo di essere, sono solo che felice.
- Io penso che lavorare con gli autori sia un'arma a doppio taglio: se hai una personalità forte e l'autore è bravo a percepirla e coglierla per ampliare il tuo messaggio, allora è la cosa migliore del mondo. Ma se tu non riesci a scrivere e lasci che qualcuno scriva al posto tuo, allora no. [...] Non mi faccio scrivere i pezzi da qualcuno, è uno scambio di idee.
Intervista di Andrea Laffranchi, corriere.it, 24 gennaio 2023.
- Sono Rosa Chemical, il nome di battesimo di mia mamma e una citazione dei My Chemical Romance, la mia band preferita da teen. Vorrei evitare di essere definito rapper o cantante: sono un artista, una persona che ha una visione diversa delle cose. [«Prima di Rosa Chemical?»] Manuel Franco Rocati [...]: una persona introversa nella vita privata, sul palcoscenico mi metto a nudo in tutti i sensi.
- Mi piace mettermi in discussione, anche se questo crea disappunto negli altri. Non è esibizionismo: vivo il corpo e la sessualità senza problemi.
- [«La sua identità sessuale?»] Non etichettabile. Sono aperto a rapporti eterosessuali, omosessuali, transessuali. Se eccita e c'è consensualità per me va bene. Sono perverso della perversione.
- [«Come si relaziona con il panorama rap, machista se non a volte omofobo?»] Non faccio quasi mai feat. Chi lavora con me è come se si schierasse. Mi sono staccato da quel mondo perché il clima, fra immagine delle donne e razzismo, è peggiorato.
- La mia impronta non è una maschera. Da piccolo ascoltavo i Tokio Hotel il cui leader sembrava una donna: i miei coetanei gli davano della checca, per me aveva stile e coraggio.
- Ho avuto la mamma più potente del mondo. In casa il giudizio non è mai esistito: razzismo e omo-transfobia le ho trovate in altri adulti che usavano le parole negro e frocio come insulto. Così ho scoperto quello che non volevo essere. Visto che ho sviluppato quelle che ad altri sembrano perversioni mi sono chiesto se mamma non mi abbia lasciato troppa libertà, ma ho capito che è stato perfetto così. Il proibizionismo non funziona, anche nel linguaggio.
- [«Lei usa la f-word e la n-word nelle canzoni...»] Alla base c'è il rispetto. Non devi essere omosessuale per difendere i loro diritti. Però bisogna insegnare a non usare quelle parole a chi non ha ancora chiaro questo.
Intervista di Viola Francini, vanityfair.it, 27 gennaio 2023.
- Ok l'amore tradizionale e eterosessuale. Ma se vi dicessi che si può amare più persone contemporaneamente? Sono possibilità che io stesso vivo. Io ho una relazione aperta: ho una fidanzata. Ma se non la vedo per due giorni è possibile che io abbia fatto sesso con altre quattro persone. E lei lo sa e fa lo stesso. Oggi, nel 2023, come posso essere il meglio per la persona che ho davanti? Non sono così egoista. [«Egoista?»] Per me l'amore deve perdere un po' di egoismo. Siamo troppo radicati sul riceverlo: "io ti amo ma se tu non mi ami io non ti amo". Ti costringo a essere l'unico con cui fai sesso e con cui parli. Io questo lo considero una violenza.
- Dire a un italiano cresciuto con determinati valori, che esiste un altro tipo di sesso e di famiglia non è facile. Io voglio dire che diverso non è sbagliato, diverso è diverso.
- Io mi definisco artista, non cantante, rapper o come mi definisce Wikipedia. Sono autodidatta. Sono una persona con una visione, non so se so cantare. Ho incontrato la musica durante il mio soggiorno a Londra. Dopo due mesi avevo finito tutti i soldi e speso i miei risparmi per comprare l'attrezzatura per fare musica. Sentivo di aver qualcosa da dire.
Intervista di Andrea Conti, ilfattoquotidiano.it, 27 gennaio 2023.
- Tante volte sono scambiato come uno che accusa, ma in realtà sono in una posizione di difesa. Non penso di dire verità assolute, ma porto avanti le idee in cui credo. Non penso di essere il primo o di avere inventato nulla [...]
- Dal mio punto di vista mi sento di dire che essere gay non è assolutamente un peccato né un crimine. È un fatto che non va nemmeno giudicato o discusso. Ciascuno di noi sceglie il suo amore che è un sentimento, quanto di più lontano dalla razionalità. Ci sono ancora tanti passi da fare in questo senso in Italia.
- Ho iniziato per gioco a postare le mie foto di nudo su Twitter. Poi diversi ragazzi e ragazze mi hanno scritto che volevano vedere qualcosa di più. Siccome mi sento a mio agio con la mia sessualità e con il mio corpo, ho deciso di aprire un profilo su OnlyFans. Non è il mio primo lavoro, intendiamoci, sono una artista e mi occupo di musica, arte, fotografia. Non mi fermo mai e non volevo che la prima cosa per cui fossi noto fosse il mio pene su OnlyFans.
- Sono soggetto ad attacchi di ansia e di panico. Una volta sono pure scappato prima di un mio concerto. Ho intrapreso un percorso psicologico per imparare a gestire meglio tutto questo.
Ygnazia Cigna, open.online, 27 gennaio 2023.
- [...] forse per la generazione precedente alla mia anche solo prendere in considerazione un piede in un contesto sessuale può essere percepito come qualcosa di strano o da depravati. Per me il corpo è da amare in tutte le sue forme.
- Non c'è alcuna distinzione tra eterosessualità, bisessualità, omosessualità e transessualità. Così come non c'è distinzione tra relazioni monogame o aperte. Io sono poliamoroso, ad esempio. La mia ragazza può avere rapporti anche con altre persone. Il tradimento non è questo di certo.
- [...] io ho sempre fatto quello che la gente non si aspetta.
Citazioni su Rosa Chemical
[modifica]- Quando apro i social mi accorgo di avere un numero impressionante di sosia! Penso ci dovrebbe essere l'opportunità di uscire da questi stratagemmi. Bisognerebbe che oggi i ragazzi fossero più pronti, prima di essere mandati allo sbaraglio. Ma la garanzia è che l'originale vince sempre. [...] Non è colpa di Rosa Chemical, ma della distrazione di chi ritiene che questo sia un mestiere improvvisato. Il problema è di chi lo ha mandato in onda perché ritiene che la musica sia solo performance, una velleità. Finché c'è questa mentalità assolvo questi ragazzi, ma mandare in scena persone che non hanno la giusta preparazione, non riuscire a trovare un'identità, è un fatto grave. (Renato Zero)
Note
[modifica]- ↑ Dall'intevista di Diego Zappone e Simone Palmieri a Collettivo Zeta, Radio Zeta; citato in Rosa Chemical a Radio Zeta: "La normalità è ancora un tabù", radiozeta.it, 22 novembre 2022.
- ↑ a b Dall'intervista di Mattia Marzi, Rosa Chemical si è ripulito (e vuole andare a Sanremo), rockol.it, 24 novembre 2022.
- ↑ Dal palco del Festival di Sanremo 2023, 11 febbraio; citato in Rosa Chemical con il sex toy, 'viva il sesso', ansa.it.
- ↑ a b Dall'intervista di Enrico Galletti, Barbara Sala e Luigi Santarelli a L'indignato speciale, RTL 102.5, 12 febbraio 2023; citato in Rosa Chemical su RTL 102.5: "Il bacio di Fedez mia iniziativa, nulla di preparato, fra le polemiche il Festival l'ho vinto io", rtl.it.
- ↑ a b Da un intervento a Le Iene, Italia 1; citato in Antonella Rossi, Il bacio a Fedez a Sanremo, ora parla Rosa Chemical, vanityfair.it, 15 febbraio 2023.
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