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Conflitto russo-ucraino

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Mappa del conflitto nel 2014

Citazioni sul conflitto russo-ucraino.

Citazioni

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  • Bisogna ammettere che i rapporti tra la Russia e l'Ucraina hanno subito un danno enorme. Non dobbiamo permettere a tutto ciò di trasformarsi in un reciproco allontanamento tra i nostri popoli. In questo senso un'enorme responsabilità poggia sulle spalle dei leader, i Presidenti Putin e Poroshenko: sono loro che devono dare l'esempio. Bisogna calmare le passioni. Più avanti cercheremo di chiarire chi ha ragione e chi ha torto. (Michail Gorbačëv)
  • Dobbiamo dire chiaramente che se la Russia è in guerra con l'Ucraina, Paese che vuole entrare in Ue, è come se fosse in guerra con l'Europa e per questo dobbiamo aiutare l'Ucraina militarmente affinché si difenda. (Dalia Grybauskaitė)
  • Ho visto le richieste territoriali di Putin aumentare di anno in anno. Già nel 2003 Putin aveva avviato una campagna per impadronirsi della piccola isola di Tuzla nello stretto di Kerč tra il Mar Nero e il Mar d'Azov, inizialmente solo all'Ucraina. Inizialmente, nel settembre-ottobre 2003, fu lanciata una rumorosa campagna per riprenderci "la nostra isola di Tuzla". Nel 2014, all'inizio sembrava che volesse solo la Crimea, ma sfruttando l'occasione, ha immediatamente puntato sul Donbass e sulla Novorossija. E ora, se lo ascoltiamo e leggiamo, è già interessato a tutta l'Ucraina. (Andrej Illarionov)
  • Il problema è che l'Ucraina ha dei legami molto forti con la Russia. La storia, la cultura, rendono i due Paesi quasi fratelli gemelli. L'idea di una Ucraina che diventa parte della Nato è quindi inaccettabile per Mosca. E credo con qualche ragione. L'America sembra non essere pienamente consapevole di questo, gioca d’azzardo, convinta che la Russia, alla fine, accetterà il fatto compiuto. (Sergio Romano)
  • Io ho sempre pensato che c’è una soluzione per l'Ucraina: la neutralità. L’Ucraina dovrebbe essere la Svizzera dell'Europa orientale. La neutralità è una sovranità che tutti hanno l'interesse di proteggere. L'Ue dovrebbe avere il coraggio di proporlo, anche se questo non piacerebbe agli Stati Uniti. (Sergio Romano)
  • L'Ucraina sta combattendo in prima linea contro la Russia. Per me il regime russo è completamente pazzo, e non si fermerà: le prossime tappe saranno sicuramente la Romania, la Polonia e i Baltici. Non arriveranno all'Italia e alla Spagna, ma la destabilizzazione sarà fortissima. La questione fondamentale per la sicurezza dell'Europa è l'appoggio all'Ucraina contro la Russia, non dico per attaccarla ma per contenerla nei suoi limiti. (Arsen Avakov)
  • La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell'Ucraina. (Mario Draghi)
  • La storia con l'Ucraina è iniziata a Washington per far litigare un unico popolo. A milioni di persone è proibito parlare il russo, loro lingua madre. (Nikolaj Patrušev)
  • Le origini dell'attuale crisi ucraina sono in parte molto lontane nel tempo ed in parte più recenti. Tra quelle lontane spicca la questione della lingua: l'Ucraino è diverso dal Russo, ma i Russi non sono mai riusciti a farsene una ragione. Non si tratta di una diversità più o meno fittizia e artificiosa, come quella tra il Serbo, il Croato, il Bosniaco e il Montenegrino, nella sostanza varianti della stessa lingua. Sono proprio diverse, pur essendovi, naturalmente, una certa affinità. Contiguo a questo, vi è il problema ancora aperto del riconoscimento, da parte russa, che l'Ucraina non solo ha acquisito una statalità indipendente, ma che gode, almeno sulla carta, anche del diritto all'autodeterminazione, a prescindere dal fatto che sul suo territorio viva una cospicua minoranza di etnia russa ed un'ancor più numerosa comunità russofona, sebbene di etnia ucraina. (Federigo Argentieri)
  • Nel tentativo di sopprimere la Russia, gli americani, sfruttando le loro creature a Kiev, hanno deciso di creare un "antipode" per il nostro Paese, scegliendo cinicamente l’Ucraina, cercando di dividere un popolo essenzialmente unico. Non trovando basi per attirare gli ucraini dalla sua parte, Washington, molto prima del golpe del 2014, inculcava negli ucraini l’esclusività della loro nazione e l’odio per tutto ciò che è russo. Tuttavia la storia insegna che l’odio non può mai diventare un fattore di unità nazionale. Se oggi qualcosa unisce i popoli in Ucraina, è la paura delle atrocità dei battaglioni nazionalisti. Pertanto il risultato della politica dell’Occidente e del regime di Kiev da esso controllato, non può che essere la disintegrazione dell’Ucraina in più Stati. (Nikolaj Patrušev)
  • Quando si dice che questa è una guerra tra russi e ucraini, è sbagliato. Ci sono russi e ucraini nel Donbass, e in Crimea ci sono tre lingue – russo, ucraino, tataro. Questa sarà una lotta contro i nazisti, contro i provocatori, contro i bastardi che non hanno nulla a che fare con la nostra storia o cultura. (Gennadij Zjuganov)
  • Se Putin usa l'atomica la Russia verrà distrutta. (Henry Kissinger)
  • Siamo stati chiari fin dal principio sul fatto che non c'è una soluzione militare a questa crisi, nonostante questo sia ovviamente quello che la Russia sta cercando di imporre. Noi non abbiamo interesse in una escalation e stiamo spingendo energicamente per il contrario. Ma l'Ucraina ha tutto il diritto di difendersi, e infatti le stiamo fornendo assistenza in questo sforzo per la sicurezza. (Joe Biden)
  • Studiosi russi sostengono che questa è la guerra della Russia contro l'Occidente: dicono che l'Occidente ha commesso molti errori e si sta muovendo nella direzione sbagliata e che la Russia sta difendendo i propri valori [...]. Altri studiosi, [...] vedono questa guerra in un secondo modo, secondo il quale Putin stesso divide l'Occidente in due parti: gli stati anglosassoni (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia) e gli stati di frontiera (stati baltici, Polonia, Romania). Secondo questo orientamento, non deve assolutamente esserci alleanza tra gli stati anglosassoni e gli stati di frontiera. (Andrej Illarionov)
  • Una migliore soluzione, data la realtà geopolitica dell’area, che a differenza di quello che sostengono i polacchi non appartiene al centro ma all’Est Europa, è garantire la neutralità dell'Ucraina, proteggere questo cuscinetto tra Unione Europea e Nato da una parte e Russia dall’altra. Questa soluzione neutralizzerebbe Putin e darebbe alla sua psicologia di topo alfa una via d’uscita. (Loretta Napoleoni)
  • Washington non ha mai voluto spiegare perché le richieste – l'impegno che l'Ucraina non entrasse a far parte della NATO, e l'idea di un nuovo Patto per la sicurezza in Europa – non erano accettabili. Erano richieste russe e sono state giudicate irricevibili. Senza fornire una spiegazione, a fronte di una politica di espansione NATO verso est. Oltretutto, qualcuno ci spieghi come aumenterebbe la sicurezza atlantica collettiva se solo questa eventualità sta producendo quello che vediamo... l'Ucraina nella NATO produce insicurezza. (Lamberto Dini)
  • [Gli Stati Uniti] contano su questa guerra, che con l'aiuto della quinta colonna russa non avrà un carattere deciso, durerà a lungo e non porterà la vittoria alla Russia ma la dissanguerà. Inoltre il destino dell'Ucraina non preoccupa gli Stati Uniti. In pratica, la guerra sarà imposta alla Russia. Essa le è già stata imposta. Credo che l'unica strada per la Russia sia quella di vincere questa guerra e vincere in modo decisivo, liberare la città di Kiev, liberare il popolo russo anche dalle più recenti tecniche neurolinguistiche con le quali i russi e gli ucraini si sono trasformati in semi-zombie.
  • L'Ucraina è ossessionata dalla guerra. Come un tossico che è dipendente dalle droghe pesanti, l'Ucraina non può smettere di combattere. È un circolo senza fine: prepararsi, assalire la Russia, venire respinti, prepararsi di nuovo per un altro scontro. L'Ucraina non può esistere in condizioni di pace, perché tutte le sue risorse sono rivolte alla guerra. Una vittoria in questa guerra è l'unica piccolissima possibilità che l'Ucraina ha di sopravvivere. Non possono stare fermi e congelare la situazione. Sono destinati a continuare a lottare perché congelare questa situazione porterebbe automaticamente alla caduta della Giunta di Kiev. Per un semplice motivo: non appena cade il paravento della Russia come nemico esterno, incominciano subito le domande scomode: perché va tutto così male dopo la "rivoluzione della dignità"? Solo una vittoria, completa e totale, garantirebbe la sopravvivenza dell'Ucraina come stato, o meglio come uno pseudo-stato. E così combatteranno, a prescindere dal numero di accordi di Minsk.
  • Non c'è nessuna alternativa, solo una totale comprensione che la guerra non potrà essere evitata, l'entrata in questa guerra e la vittoria potranno salvare la Russia, perchè una sconfitta in politica estera del presidente in Novorussia porterà al suo rovesciamento, e la quinta colonna di sicuro utilizzerà tale sconfitta. La sconfitta porterà la discordia e la guerra già sul territorio della Russia. In definitiva o si ha una vittoria in una guerra esterna o una guerra interna con ben maggiori vittime.
  • Come sempre quando si tratta di fermare un dittatore, ad ogni esistazione aumenta il prezzo da pagare. I leader occidentali non perdono occasione per denunciare i costi che potrebbero derivare da un intervento in Ucraina ma non possono ignorare una verità storica incontrovertibile, e cioè che i costi reali dell'inerzia sono sempre più elevati. Ormai le uniche strade rimaste sono rischiose e complicate, eppure devono essere tentate. L'unico motivo serio per entrare in azione e fermare Putin oggi è brutalmente semplice: domani potrà solo andare peggio.
  • L'Ucraina dovrebbe essere difesa come se condividesse una frontiera con ogni nazione libera del mondo. Questo significa munirla di armamenti con cui possa difendere i propri confini e di aiuti finanziari con cui possa stabilizzare l'economia che Putin sta provando a distruggere.
  • La tattica di Putin si può facilmente equiparare a quella dell'Anschluss austriaca e dell'occupazione e annessione nazista del territorio dei Sudeti in Cecoslovacchia nel 1938. La retorica basata sulla difesa di una popolazione minacciata è la stessa, la stessa propaganda zeppa di calunnie, pretesti e accuse. Putin seguì altresì il modello di Stalin per la Polonia a Jalta: prima invadere, poi negoziare.
  • Non è a cuor leggero [...] che paragono una moderna dittatura personalistica, promotrice di una propaganda fascista, con una più antica, nel momento in cui annette pezzi di un vicino paese europeo ricorrendo al medesimo preteso di "proteggere i nostri fratelli di sangue". Non è per ingoranza o con un intento provocatorio conciliante dei moderni leader del mondo libero verso Putin al disperato, futile e in definitiva disastroso tentativo di distensione con Hitler negli anni Trenta. Sono schemi analoghi e similmente pericolosi; non si tratta di futili parallelismi tra due dittatorelli ciascuno con un deble per l'empietà.
  • Non sono sicuro se sia casuale o solo disgustoso il fatto che dall'inizio della guerra di Putin in Ucraina, nel 2014, il coro antisemita abbia ricominciato a farsi sentire anche al di fuori della spazzatura internettiana. Stando alla propaganda del Cremlino il nuovo governo democratico di Kiev era pieno di fascisti e nazisti, com'è bollato qualsiasi nemico dichiarato della Russia, e la Russia aveva quindi il dovere di intervenire per proteggere non soltanto quelli di etnia russa, ma anche i poveri ebrei! Per tutta risposta, l'Associazione delle comunità e organizzazioni ebraiche d'Ucraina scrisse una lettera aperta in cui si affermava che le dichiarazioni del presidente Putin sulla presunta ascesa dell'antisemitismo nel loro paese "non trovano riscontro nella realtà" e che "forse Putin ha confuso l'Ucraina con la Russia, dove le organizzazioni ebraiche hanno registrato un aumento dell'antisemitismo lo scorso anno". In Ucraina, peraltro, il tasso di violenze di matrice antisemita è più basso rispetto a quasi tutti i paesi europei in cui si effettua questo tipo di rilevazioni statistiche, tra cui Francia e Germania. Anche le leggende sugli oligarchi ebraici che "dirigono l'Ucraina" fanno parte della guerra di disinformazione del Cremlino, con l'intento evidente di spingere gli slavi russi presenti in Ucraina a levarsi contro di loro, o forse di lasciar fare il lavoro a Putin.

Citazioni in ordine temporale.

  • Sono preoccupato perchè gli scontri sono in corso in un paese vicino al nostro, vicino ai nostri fratelli, alla nostra gente.
  • Se dovesse persistere la diffidenza tra Occidente e Russia e tra Russia e Stati Uniti, sarei pronto a usare il mio esercito per separare le due parti in conflitto e ad inviare un contingente bielorusso in Ucraina.
  • L'Ucraina è diventata teatro di azioni militari e di dispute tra le grandi forze geopolitiche; come ho già affermato questo non rigurada solo l'Occidente. Russia e Occidente hanno commesso molti errori, ma inizialmente la responsabilità maggiore non è stata della Russia ma dell’Occidente. Non è stata Mosca a fomentare le proteste a Maidan; sono stati alcuni funzionari degli stati occidentali che di proposito hanno voluto istigare i manifestanti di piazza Maidan.
  • Anche se volesse, la Russia non ha la capacità di conquistare e annettere facilmente l'Ucraina orientale, tanto meno l'intero paese. Circa 15 milioni di persone – un terzo della popolazione ucraina – vivono tra il fiume Dnieper, che divide in due il paese, e il confine russo. La stragrande maggioranza di queste persone vuole rimanere parte dell'Ucraina e sicuramente resisterebbe a un'occupazione russa. Inoltre, il mediocre esercito russo, che mostra pochi segni di trasformarsi in una moderna Wehrmacht, avrebbe poche possibilità di pacificare tutta l'Ucraina. Mosca è anche mal posizionata per pagare un'occupazione costosa; la sua debole economia soffrirebbe ancora di più di fronte alle conseguenti sanzioni. Ma anche se la Russia vantasse una potente macchina militare e un'economia impressionante, probabilmente non sarebbe in grado di occupare con successo l'Ucraina. Basta considerare le esperienze sovietiche e statunitensi in Afghanistan, le esperienze statunitensi in Vietnam e in Iraq, e l'esperienza russa in Cecenia per ricordarsi che le occupazioni militari di solito finiscono male. Putin sicuramente capisce che cercare di sottomettere l'Ucraina sarebbe come ingoiare un porcospino. La sua risposta agli eventi è stata difensiva, non offensiva.
  • C'è una soluzione alla crisi in Ucraina, tuttavia, anche se richiederebbe all'Occidente di pensare al paese in un modo fondamentalmente nuovo. Gli Stati Uniti e i loro alleati dovrebbero abbandonare il loro piano di occidentalizzare l'Ucraina e puntare invece a renderla un buffer neutrale tra la Russia e la NATO, simile alla posizione dell'Austria durante la guerra fredda. I leader occidentali dovrebbero riconoscere che l'Ucraina conta così tanto per Putin che non possono sostenere un regime anti-russo lì. Questo non significa che un futuro governo ucraino debba essere pro-russo o anti-russo. Al contrario, l'obiettivo dovrebbe essere un'Ucraina sovrana che non cada nel campo russo o occidentale.
  • Dalla metà degli anni '90, i leader russi si sono opposti categoricamente all'allargamento [della Nato] e negli ultimi anni, hanno chiarito che non sarebbero rimasti a guardare mentre il loro vicino strategicamente importante si trasformava in un bastione occidentale. Per Putin, il rovesciamento illegale del presidente democraticamente eletto e filorusso dell'Ucraina – che ha giustamente etichettato come "colpo di stato" – è stata la goccia finale.
  • Gli Stati Uniti e i loro alleati europei condividono la maggior parte della responsabilità della crisi. La radice del problema è l'allargamento, l'elemento centrale di una strategia più ampia per spostare l'Ucraina fuori dall'orbita della Russia e integrarla in Occidente.
  • Immaginate l'indignazione a Washington se la Cina costruisse un'impressionante alleanza militare e cercasse di includervi Canada e Messico. Logica a parte, i leader russi hanno detto alle loro controparti occidentali in molte occasioni che considerano l'espansione della NATO in Georgia e Ucraina inaccettabile, insieme a qualsiasi sforzo per rivolgere quei paesi contro la Russia.
  • Le azioni di Putin dovrebbero essere facili da comprendere. Un'enorme distesa di terra che la Francia napoleonica, la Germania imperiale e la Germania nazista hanno attraversato per colpire la Russia stessa, l'Ucraina è uno stato cuscinetto di enorme importanza strategica per la Russia. Nessun leader russo tollererebbe che un'alleanza militare, che fino a poco tempo fa era il nemico mortale di Mosca, si sposti in Ucraina. Né nessun leader russo starebbe a guardare mentre l'Occidente aiuta a installare un governo che è determinato a integrare l'Ucraina nell'Occidente.
  • Si sente anche affermare che l'Ucraina ha il diritto di determinare con chi vuole allearsi e i russi non hanno il diritto di impedire a Kiev di unirsi all'Occidente. Questo è un modo pericoloso per l'Ucraina di pensare alle sue scelte di politica estera. La triste verità è che la forza fa spesso la differenza quando è in gioco la politica delle grandi potenze. Diritti astratti come l'autodeterminazione sono in gran parte privi di significato quando gli stati potenti si azzuffano con gli stati più deboli. Cuba aveva il diritto di formare un'alleanza militare con l'Unione Sovietica durante la guerra fredda? Gli Stati Uniti certamente non la pensavano così, e i russi la pensano allo stesso modo sull'adesione dell'Ucraina all'Occidente. È nell'interesse dell'Ucraina capire questi fatti della vita e procedere con cautela quando si tratta con il suo vicino più potente.

Voci correlate

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