Unione Sportiva Legnanese

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Unione Sportiva Legnanese
Colori sociali rosso e nero
Dati societari
CittàLegnano
Sedevia Maurizio Quadrio, 22
PaeseItalia (bandiera) Italia
FederazioneCONI
Fondazione1913
PresidenteMauro Mezzanzanica
Discipline

L'Unione Sportiva Legnanese è una società sportiva di Legnano, nella città metropolitana di Milano, che si occupa di ciclismo. Nel 1968 il CONI ha insignito questo sodalizio sportivo della Stella d'oro al merito sportivo[1]. A questo riconoscimento, il 15 dicembre 2015, si è aggiunto il Collare d'oro al Merito Sportivo, massima onorificenza del CONI[2][3].

I colori societari sono il rosso e il nero[4]. Organizza dal 1919 una corsa in linea maschile di ciclismo su strada di rilievo internazionale, la Coppa Bernocchi[5]. Tra le file dell'Unione Sportiva Legnanese hanno militato, tra gli altri, i ciclisti Libero Ferrario, Ottavio Cogliati, Ambrogio Morelli, Severino Canavesi, Bernardo Rogora e Giuseppe Calcaterra[6].

Pino Cozzi, presidente dell'Unione Sportiva Legnanese dal 1918 al 1973, anno della sua morte[7]

La genesi che portò alla fondazione della società è molto particolare[8]. Il 1º aprile 1913 venne organizzato un incontro di calcio tra alcuni operai che lavoravano in aziende della zona[8]. Il giorno della partita una delle due squadre, dopo essere arrivata in ritardo, si presentò scherzosamente con un grande pesce d'aprile di cartone[8]. Questa giornata iniziata goliardicamente, si concluse poi seriamente con un momento conviviale durante il quale venne deciso di creare una società sportiva[9]. Dato che da qualche mese in città era stata fondata la società calcistica Football Club Legnano, fu reputato naturale creare un sodalizio sportivo che si sarebbe occupato di altro (ciclismo e gare podistiche), ovvero di due sport all'epoca molto in crescita in Italia[9]. I partecipanti alla serata conviviale che ebbero questa idea decisero di rincontrarsi di nuovo di lì a breve per fondare concretamente la nuova società, a cui fu poi dato il nome di Unione Sportiva Legnanese[9]. I soci fondatori furono: Giovanni Asti, Amedeo Bocchi, Nuto Castelletti, Angelo Colombo, Natale Crivelli, Alberto Destrieri, Savino Di Lernia, Pierluigi Landoni, Giovanni Mascheroni, Emilio Meraviglia, Paolo Panelli (che fu eletto presidente) ed Enrico Prandoni[9].

Superata una prima fase di riorganizzazione e assestamento, la società iniziò a crescere fino a diventare, in qualche anno, uno dei punti di riferimento dello sport della zona, il Legnanese, per poi raggiungere una rilevanza a livello nazionale[9]. Nei primi anni di attività, l'Unione Sportiva Legnanese, accanto alla programmazione di eventi ciclistici, attuò l'organizzazione anche di eventi podistici come corse campestri e maratone, alcune delle quali valide per il campionato italiano[9]. In seguito la società sportiva si focalizzò esclusivamente su attività sportive ciclistiche.

La Stella d'oro al merito sportivo

Dal 1919, l'Unione Sportiva Legnanese iniziò ad organizzare la Coppa Bernocchi[5]. Questa gara, voluta da Pino Cozzi, presidente dell'Unione Sportiva Legnanese dal 1918 al 1973[5][7][10], fu resa possibile grazie ad Antonio Bernocchi[5]. La Coppa Bernocchi fu organizzata in un contesto storico che era caratterizzato dalla voglia di tornare alla normalità dopo i quattro anni di privazioni causati dalla prima guerra mondiale[5].

Nel 1920 si iscrisse all'Unione Sportiva Legnanese Libero Ferrario[11]. Il corridore parabiaghese vinse poi, nel 1923, durante la sua militanza nell'Unione Sportiva Legnanese, la prova in linea dei Campionati del mondo su strada dilettanti[11][12]. Ferrario fu il primo ciclista italiano a conquistare il titolo iridato[11]. Nel 1935 Ambrogio Morelli, altro tesserato rossonero, arrivò secondo al Tour de France, mentre nel 1945 Severino Canavesi si aggiudicò il titolo di Campione d'Italia su strada professionisti[1]. Nel 1960, un altro tesserato dell'Unione Sportiva Legnanese, Ottavio Cogliati, conquistò la medaglia d'oro nella 100 km a squadre ai Giochi olimpici di Roma 1960[1].

Per le affermazioni di Ferrario, Cogliati, Canavesi e Morelli, e per l'organizzazione della Coppa Bernocchi e di altre manifestazioni, il CONI assegnò nel 1968, all'Unione Sportiva Legnanese, la Stella d'oro al merito sportivo[1]. La motivazione fu:

«Dedita fin dal suo sorgere alla diffusione ed alla propaganda del ciclismo, ha dato allo sport nazionale autentici campioni nel settore dilettantistico e professionistico. Vanta affermazioni di risonanza mondiale, quali la medaglia d'oro con Ottavio Cogliati, componente il quartetto della 100 km cronometro a squadre su strada, a Roma nel 1960; un titolo dilettanti su strada con Libero Ferrario (Zurigo, 1923); un titolo di campione d'Italia su strada professionisti nel 1945, con Severino Canavesi (che aveva vinto nel 1934 anche il titolo italiano di ciclocross e la Tre Valli Varesine, e che nel 1936 e 1938 era stato 3° al Giro d'Italia); un secondo posto al Giro di Francia nel 1935, con Ambrogio Morelli. Nel settore organizzativo, ha dato vita a manifestazioni ciclistiche di grande prestigio internazionale quali la Coppa Bernocchi (48 edizioni); la Targa Città di Legnano (46 edizioni); il Gran Premio Pagani (30 edizioni); il Gran Premio Mocchetti (13 edizioni). Inoltre, varie manifestazioni scelte dalla Federazione quali prove di campionato o selezioni per i Giochi olimpici e campionati mondiali»

Altre affermazioni importanti di atleti dell'Unione Sportiva Legnanese furono la conquista del campionato italiano su strada professionisti juniores nel 1930 da parte di Ambrogio Morelli[12], del campionato italiano di ciclocross con Severino Canavesi nel 1934 e con Bernardo Rogora nel 1937[13], e del campionato italiano militare su strada cronometro a squadre con Giuseppe Calcaterra nel 1984[12]. Nel 1987 Roberto Trezzi, questa volta su pista, si aggiudicò il campionato italiano inseguimento a squadre e il campionato italiano militare inseguimento a squadre[13]. Nel 1958 Umberto Carugo vinse il campionato italiano su strada veterani, successo che venne bissato l'anno successivo da Carlo Zamara[12].

Il 15 dicembre 2015 l'Unione Sportiva Legnanese è stata insignita del Collare d'oro al Merito Sportivo, massima onorificenza del CONI[2][3].

  1. ^ a b c d e D'Ilario, 1993, p. 79.
  2. ^ a b La US Legnanese insignita del "Collare d'oro", su legnanonews.com. URL consultato il 15 dicembre 2015.
  3. ^ a b US Legnanese. Festa grande per il Collare d'Oro del Coni, su tuttobiciweb.it. URL consultato il 15 dicembre 2015.
  4. ^ D'Ilario, 1993, p. 67.
  5. ^ a b c d e I presidenti, su uslegnanese.it. URL consultato il 27 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2015).
  6. ^ D'Ilario, 1993, pp. 79-81.
  7. ^ a b Pierino Cavalleri, un cuore che batte rossonero da oltre 60 anni, su uslegnanese.it. URL consultato il 27 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2016).
  8. ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 68.
  9. ^ a b c d e f D'Ilario, 1993, p. 69.
  10. ^ La Legnanese scalda i motori: è il momento del GP Pino Cozzi [collegamento interrotto], su ciclonet.it. URL consultato il 27 luglio 2015.
  11. ^ a b c Storia di Libero Ferrario, su museociclismo.it. URL consultato il 27 luglio 2015.
  12. ^ a b c d D'Ilario, 1993, p. 80.
  13. ^ a b D'Ilario, 1993, p. 81.
  • Giorgio D'Ilario, Pierino Cavalleri, Gianfranco Josti, Rino Negri, Ildo Serantoni, Marco Tajè, Ciclismo a Legnano, Legnano, Famiglia Legnanese, 1993, SBN IT\ICCU\MIL\0252489.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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