Tranvia Revello-Barge

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Tranvia Revello-Barge
Revello col binario tranviario
InizioRevello
FineBarge
Inaugurazione1915
Chiusura1935
GestoreCGTP
Lunghezza11,603 km
Tipotranvia extraurbana
Mezzi utilizzatilocomotive tranviarie a vapore e rimorchi
automotrici ad accumulatori (1927-1935)
Scartamento1.100 mm
Trasporto pubblico

La tranvia Revello-Barge era una linea tranviaria interurbana che collegava le città di Revello e Barge dal 1915 al 1935.

I primi passi verso la costruzione di una rete di tranvie nel Saluzzese furono compiuti nel luglio 1877, quando un'assemblea di comuni interessati, deputati e consiglieri provinciali deliberò di promuovere la costruzione di una ferrovia tra Airasca, Saluzzo, Cuneo e Mondovì, con diramazione Busca-Dronero[1]. Poco dopo il banchiere francese Alfonso Raoul Berrier-Delaleu presentò domanda per la concessione delle linee tranviarie Cuneo-Dronero, Cuneo-Busca-Saluzzo, Cuneo-Mondovì e Saluzzo-Moretta-Pancalieri (quest'ultima prolungabile sino a Torino); il 29 ottobre 1877 il consiglio provinciale di Cuneo accettò la domanda, accordando il successivo 4 novembre la costruzione e l'esercizio delle tranvie Cuneo-Dronero e Cuneo-Busca-Saluzzo[2], aperte tra il 1879[3] e il 1880[4].

Nel 1878 il consiglio comunale di Saluzzo aveva votato una risoluzione volta a favorire la costruzione di tranvie per Revello, Paesana e Barge, offrendo un sussidio di 100.000 lire[5]. La prima tratta, da Saluzzo a Revello, fu inaugurata il 30 ottobre 1881[6] e nelle intenzioni di Berrier-Delaleu avrebbe dovuto essere prolungata verso Barge e da lì connettersi alla linea Pinerolo-Cavour aperta qualche mese prima[7]; ciò non sarà possibile, a causa della costruzione della ferrovia Bricherasio-Barge[8].

Come parziale compensazione per la mancata costruzione della linea, nel 1890 la Compagnia Generale dei Tramways Piemontesi (CGTP), che aveva assorbito le attività di Berrier-Delaleu[9], istituì un servizio merci per Envie, Barge, Sanfront e Paesana; oltre Revello le merci viaggiavano su animali da soma e carriaggi[10]. Nel 1913 i comuni di Saluzzo, Revello, Envie e Barge costituirono un consorzio per la costruzione della tranvia Revello-Envie-Barge; il consorzio avrebbe provveduto alla costruzione, all'ottenimento delle concessioni e del sussidio provinciale, mentre il materiale mobile sarebbe stato fornito dall'esercente[11]. In quello stesso anno il consorzio ottenne la concessione[12]. La linea fu inaugurata il 27 maggio 1915[11] e la gestione fu affidata alla CGTP[13].

Passata la prima guerra mondiale, la CGTP, per ridurre i costi d'esercizio (manodopera, combustibili, manutenzione) e incrementare le velocità, nella seconda metà degli anni venti sperimentò un'automotrice a benzolo[14] e soppresse, a partire dal 1920, alcune corse sulle linee Saluzzo-Paesana e Revello-Barge, sostituendole con autobus[11], per poi orientarsi, a partire dal dicembre 1925[15], sull'impiego di elettromotrici ad accumulatori, su spinta del direttore generale dottor Pietro Lo Balbo.

Con le elettromotrici, sperimentate sulla Revello-Barge a partire dal 1927[16], il servizio migliorò (tanto da far ripristinare le corse soppresse in precedenza)[11], ma a causa della scarsità del traffico passeggeri, dell'assenza di traffico merci e delle elevate pendenze l'esercizio era pesantemente condizionato, tanto da portare la linea alla chiusura il 1º maggio 1935, sostituita da autobus della Società Anonima Autolinee Piemontesi, consociata della CGTP[13].

Caratteristiche

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Percorso[17]
Unused urban continuation backward
Linea per Saluzzo
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0 Revello
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Linea per Paesana
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4 Envie
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Occa
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Fraire
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San Martino
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11,603 Barge
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Stazione FS
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per Bricherasio

La tranvia era a scartamento ridotto di 1100 mm e si sviluppava per 11,603 km, interamente in sede stradale[17]; il raggio minimo di curva era di 50 metri, la pendenza massima del 35,4 per mille. La velocità massima ammessa era di 24 km/h[18].

La linea partiva dalla stazione tranviaria di Revello, comune alla tranvia per Saluzzo e Paesana. Uscita da Revello, toccava le località di Envie, Occa, Fraire e San Martino, prima di entrare a Barge, località capolinea della ferrovia per Bricherasio.

Materiale rotabile

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Sulla tranvia prestarono servizio le locomotive a vapore del parco CGTP[19] (ne contava complessivamente 40)[19].

Nel 1925 la CGTP ordinò un'automotrice DWK Tipo IV alla Romeo per la propria rete sociale, sulla quale prestò servizio per circa un decennio[20] con scarsi risultati[21].

Poco dopo si sperimentò la trazione ad accumulatori, già provata su altre linee tranviarie italiane: le Officine di Savigliano costruirono due automotrici sui telai di carrozze a due assi Grondona, spinti da due motori da 13 CV l'uno: tali elettromotrici diedero buoni risultati, riducendo i tempi di percorrenza del 30%[15]. Fu successivamente allestita un'ulteriore serie di quattro automotrici, due costruite dalle officine di Savigliano e due dalle officine CGTP sulla base di carrozze, mosse da due motori per complessivi 40 CV[22].

La sperimentazione ebbe successo, tanto che la CGTP ordinò nel 1929 tre automotrici a carrelli[23], costruite dalla Carminati&Toselli con parte elettrica TIBB, in servizio dal 1930; nel 1933 ne furono consegnate altre tre[24].

Carrozze e carri merce

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Le prime carrozze furono fornite dalla Locati di Torino (non più di 12 unità, a due assi e terrazzini); successivamente la Grondona fornì una sessantina di carrozze, sempre a due assi e terrazzini ma più comode. Le carrozze Locati furono radiate tra il 1910 e il 1920; in quegli anni le Officine Meccaniche di Pinerolo fornirono 28 carrozze a vestiboli chiusi (quattro miste di I e II classe, le altre di II classe), più lunghe delle precedenti e impiegate principalmente sulle linee Torino-Carmagnola, Torino-Saluzzo-Cuneo e Cuneo-Dronero[25], inoltre parte delle vetture Grondona furono trasformate a terrazzini chiusi[26]. Nei primi anni Trenta arrivarono due carrozze a due assi e terrazzini provenienti dalla tranvia Messina-Barcellona Pozzo di Gotto, i cui soci erano gli stessi della CGTP, ma non prestarono mai servizio[27].

Nel 1930 risultavano in servizio circa 400 carri merce, di cui 60 chiusi e 45 a sponde basse[28].

Materiale motore - prospetto di sintesi

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Unità Anno di costruzione Costruttore Tipo Note
1÷5 1879-1880 SLM Locotender a 2 assi ex Berrier-Delaleu per la Cuneo-Dronero
1÷3 1879-1880 SLM Locotender a 2 assi ex Berrier-Delaleu per la Saluzzo-Cuneo
4 1881 Hagans ex Berrier-Delaleu
5÷7 1881 Krauss A 2 assi costruite per la Pinerolo-Cavour
10÷17 1881 Henschel A 2 assi
18 1909 Henschel A 2 assi
19÷27 1882 Henschel A 2 assi
28÷35 1888 Henschel A 2 assi
36÷38 1907 Henschel A 2 assi
1÷2 Breda
1÷2 Borsig ex Pinerolo-Perosa Argentina
51, 57 1925 SNOS Automotrici ad accumulatori a due assi costruite per la Torino-Carmagnola
3÷4 1927 SNOS Automotrici ad accumulatori a due assi costruite per Saluzzo-Revello-Paesana, Revello-Barge, Costigliole-Venasca
5÷6 1927 SNOS Automotrici ad accumulatori a due assi costruite per Saluzzo-Revello-Paesana, Revello-Barge, Costigliole-Venasca
101÷106 1929-1932 C&T-TIBB Automotrici ad accumulatori a carrelli costruite per Torino-Saluzzo-Cuneo, Cuneo-Dronero, Cuneo-Boves
  1. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 114
  2. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, pp. 114-115
  3. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 115
  4. ^ Molino, op. cit., p. 11
  5. ^ Molino, op. cit., p. 120
  6. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 126
  7. ^ Molino, op. cit., p. 12
  8. ^ Molino, op. cit., p. 121
  9. ^ Molino, op. cit., pp. 12-13
  10. ^ Molino, op. cit., p. 78
  11. ^ a b c d Molino, op. cit., p. 123
  12. ^ Regio decreto n° 615 dell'8 giugno 1913, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 144 del 21 giugno 1913 Archiviato il 31 ottobre 2016 in Internet Archive.
  13. ^ a b Molino, op. cit., p. 93
  14. ^ Molino, op. cit., p. 56
  15. ^ a b Molino, op. cit., pp. 58-59
  16. ^ Molino, op. cit., pp. 59-60
  17. ^ a b Paolo Tantardini, Atlante delle tramvie e ferrovie minori italiane, Tg Book, Sandrigo, 2012, ISBN 978-88-9703981-5, p. 60.
  18. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 766.
  19. ^ a b Molino, op. cit., p. 28
  20. ^ Domenico Molino, Le prime automotrici FS, in Italmodel Ferrovie, n. 231, Modeltecnica, Verona, ottobre 1979, p. 21
  21. ^ Molino, op. cit., p. 56, riporta che dopo sei-sette mesi di prove insoddisfacenti fu ritirata dal servizio
  22. ^ Molino, op. cit., p. 59
  23. ^ Molino, op. cit., p. 63
  24. ^ Molino, op. cit., p. 70
  25. ^ Molino, op. cit., pp. 34-35
  26. ^ Molino, op. cit., p. 42
  27. ^ Molino, op. cit., p. 43
  28. ^ Molino, op. cit., p. 39

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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