Tempio di Giove (Cuma)
Tempio di Giove | |
---|---|
Resti del tempio | |
Civiltà | Greci, romani, bizantini e saraceni |
Utilizzo | Tempio |
Epoca | dal VI secolo a.C. al XIII secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Pozzuoli |
Scavi | |
Date scavi | dal 1924 al 1932 |
Archeologo | Amedeo Maiuri e Vittorio Spinazzola |
Amministrazione | |
Ente | Parco archeologico dei Campi Flegrei |
Sito web | www.pafleg.it/ |
Mappa di localizzazione | |
Il tempio di Giove è un tempio greco-romano ritrovato a seguito degli scavi archeologici sull'acropoli dell'antica città di Cuma[1].
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'età greca, probabilmente tra il VI[1] e V secolo a.C.[2], venne costruito un primitivo tempio dedicato a Demetra, divinità molto venerata dai cumani; il tempio di Giove, di cui però non si ha alcuna testimonianza che fosse effettivamente dedicato a Giove[3], sorse sul precedente tempio e venne costruito alla fine del I secolo, in età augustea[1]; tra la fine del V e l'inizio del VI secolo venne trasformato in basilica cristiana, dedicata a san Massimo martire[4] e diventando cattedrale della diocesi di Cuma; in questo periodo subì notevoli mutamenti[2]. Fu abbandonato nel XIII secolo a seguito dello spopolamento di Cuma ed esplorato tra il 1924 ed il 1932[4].
Del tempio greco non si hanno molte notizie: è presumibile che sia stato pseudo-periptero[3] e l'unica testimonianza della sua esistenza rimane la base in tufo, lunga trentanove metri e larga ventiquattro, riutilizzata anche per il tempio romano[4]; la struttura sacra sorgeva sulla sommità dell'acropoli ed era la più importante della città[5]. Il tempio romano invece, alterato nella struttura durante la dominazione bizantina, oggi ridotto in ruderi e parzialmente crollato insieme al costone della collina, quando fu trasformato in basilica, aveva un orientamento est-ovest[3] ed era circondato da un muro perimetrale in opus reticolatum che presentava tre aperture; internamente era diviso in cinque navate[4], due delle quali vennero in parti murate e divise in piccoli ambienti per ospitare delle cappelle. La cella era arricchita con delle semicolonne e delle nicchie poi murate, oltre ad una serie di quattro pilastri; nello stesso ambiente venne inserito un altare in marmi policromi[3] ed un fonte battesimale, completamente ricoperto in marmo e costituito da tre scale, in modo tale da permettere la totale immersione per il battesimo[1]. Tra le altre strutture conservate: resti della pavimentazione in signino con inserti in marmo, tombe scavate nel pavimento e archi in opera reticolata[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e L'acropoli di Cuma, su archemail.it. URL consultato il 5 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2012).
- ^ a b Cuma, il parco archeologico, su antika.it. URL consultato il 5 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2013).
- ^ a b c d Cenni sul Tempio di Apollo, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ a b c d Storia e descrizione del Tempio di Giove [collegamento interrotto], su sit.provincia.napoli.it. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ Brevi cenni sul Tempio di Apollo a Cuma, su ulixes.it. URL consultato il 5 marzo 2013.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tempio di Giove
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- CIR Campania - Sito ufficiale, su cir.campania.beniculturali.it (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).
- Parco archeologico dei Campi Flegrei - Sito ufficiale, su parcoarcheologicocampiflegrei.beniculturali.it. URL consultato il 15 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 252060458 |
---|