Selva Malvezzi
Selva Malvezzi frazione | |
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Palazzo del Governatore | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città metropolitana | Bologna |
Comune | Molinella |
Territorio | |
Coordinate | 44°33′21″N 11°37′39″E |
Altitudine | 10 m s.l.m. |
Abitanti | 600 (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 40062 |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | selvesi |
Patrono | santa Croce |
Cartografia | |
Selva Malvezzi (La Selva Malvazza[1] in dialetto bolognese, La Sèllva in dialetto locale) è una frazione di Molinella situata circa 7 km sud del capoluogo, a sinistra del torrente Quaderna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Zona un tempo boscosa e selvaggia (da questo il nome Selva), già contenuta nei possedimenti di Matilde di Canossa nell'Alto Medioevo, venne donata (secondo la leggenda) dalla Contessa ai cittadini di Budrio perché la risanassero e la rendessero fertile[2].
Il territorio venne poi annesso alle proprietà della parrocchia di Budrio.
Il periodo di maggior splendore e autonomia si deve però con l'istituzione del feudo Malvezzi alla fine del Quattrocento: la zona venne data in amministrazione dal papa Callisto III alla famiglia senatoriale bolognese dei Malvezzi. I conti avevano inoltre diritto di sangue sui sudditi come era d'uso nei feudi medioevali[3]. I conti fecero costruire la borgata odierna, nella quale spiccano il Palazzo del Governatore (residenza del Governatore della contea), il Palazzo Comitale (residenza dei Conti, fatto costruire da Carlo Malvezzi nel 1455 circa) e il Palazzaccio (castello in difesa del feudo in direzione di Budrio e Bologna, oggi parzialmente in rovina, fine del Quattrocento). Il dominio feudale si protrasse fino al 1796 quando, con l'arrivo dei francesi, il territorio fu incorporato nel Dipartimento del Reno.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Il Palazzaccio
[modifica | modifica wikitesto]Il Palazzaccio è una delle poche fortezze rinascimentali superstiti nella pianura bolognese. Il complesso è fortificato con una grande torre affiancata da un imponente corpo basso. Alcuni baluardi si slanciano dagli angoli. Fu fatto costruire da Matteo IV del ramo collaterale dei Malvezzi Campeggi poco dopo il 1491 per difendere la contea sulla strada che conduce a Bologna e Budrio. La fortezza rimase tuttavia incompiuta ma venne restaurata a metà del Seicento. Già prima dello scioglimento del feudo, cadde in abbandono e venne utilizzata dai contadini come magazzino e in parte come abitazione. Oggi è infatti possibile notare i fabbricati costruiti successivamente dagli agricoltori, anche addossati alla fortezza. Seguirono diversi crolli, l'ultimo nel 1985. Oggi il castello si trova in pessime condizioni e, se non si interverrà presto in un consolidamento della struttura, potrebbe rimanerne solo il ricordo.
Il palazzo del Governatore
[modifica | modifica wikitesto]Nella seconda metà del '600 il conte Camillo Malvezzi fece erigere nel centro del borgo un complesso noto come il Palazzo del Governatore, il quale comprendeva un ospedale, botteghe, magazzini, e case d'abitazione. Il Palazzo costituisce il principale edificio di Selva e vi conferisce la caratteristica fisionomia architettonica tuttora conservata.
Selva in Jazz
[modifica | modifica wikitesto]Il borgo medievale di Selva Malvezzi è stato reso celebre da uno dei Festival Jazz più prestigiosi in Italia.
Selva in Jazz, rassegna che si svolge nei mercoledì di Luglio, vede infatti protagonisti i più importanti musicisti jazz a livello italiano e internazionale, quali, ad esempio: Phil Woods, Johnny Griffin, Giorgio Gaslini, Lou Bennet, Steve Grossman, Bobby Durham, George Cables, Pietro Odorici, James Thompson, Massimo Faraò, Maurizio Geri, Antonio Marangolo, Mimmo Turone, Franz Campi, Guglielmo Pagnozzi, Joe Magnarelli, Andrea Ferrario, Carlo Atti, Enrico Terragnoli, Daryl Hall, Andrea Pozza, Ares Tavolazzi, Ellade Bandini, Mauro Ottolini, Francesco Bearzatti e tanti altri.
Galleria d'immagini
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Il Palazzaccio
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Torre del Palazzo del Governatore
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Cartina del Bolognese del 1599 con evidenziata la contea
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La chiesa di Santa Croce
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Il campanile della chiesa di Santa Croce
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
- ^ Si veda in merito:http://www.orizzontidipianura.it/interno.php?ID_MENU=862
- ^ fonte:Tiziano Costa, Castelli Bolognesi, Costa Editore, Bologna 2002
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tullio Calori - Molinella Cronaca e Storia, Tamari Editore Bologna
Maria Beatrice Bettazzi, Gli edifici Malvezzi a Selva Malvezzi di Molinella, tesi di laurea Facoltà di Lettere Università di Bologna, anno accademico 1991-1992 (Relatrice Prof. Anna Maria Matteucci)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Selva Malvezzi