Per la prima volta il Cinque Nazioni è assegnato a pari merito a tutte le cinque partecipanti (due vittorie e due sconfitte a testa).
L'attività internazionale si intensifica, soprattutto per le nazioni "minori": l'Italia va in tour in Sudafrica, il Belgio in Gran Bretagna, così come l'emergente Argentina e le Isole Figi.
L'Australia conosce l'anno più nero della propria storia rugbistica: subisce l'onta di una clamorosa sconfitta con Tonga e due pesanti rovesci con Galles e Inghilterra a fine anno.
Si conclude il Tour della Nuova Zelanda in Europa iniziato nel novembre 1972: gli All Blacks puntavano al Grande Slam delle Isole Britanniche ma falliranno solo per un pareggio in Irlanda. Negli altri incontri, da segnalare la sconfitta con la Francia e soprattutto con i Barbarians in una storica partita, in cui Gareth Edwards realizza, al termine di un'azione corale, quella che fu considerata la “più bella meta di tutti i tempi”.
A metà anno è tradizione che le selezioni di rugby a 15, europee in particolare, ma non solo, si rechino fuori dall'Europa o nell'emisfero sud per alcuni test. Si disputano però anche molti incontri tra nazionali dello stesso emisfero Sud.
I New Zealand Maori nel Sud Pacifico: nel mese di maggio la selezione rugbistica di giocatori di etnia maori nel 1973 si imbarcarono per un tour nel pacifico meridionale. Delle tre nazionali polinesiane, solo Tonga riuscirà a batterli.
L'evento è lo storico successo dell'Inghilterra in casa degli All Blacks[1] . Questa viene in un match all'interno di una tournée organizzata in fretta al posto di un tour annullato in Argentina
La Romania, miglior squadra europea al di fuori del Cinque Nazioni, si reca in tour oltremare. Di assoluto rilievo il pareggio contro gli Junior All Blacks.
Disastroso tour per i Wallabies, forse nell'anno più nero della loro storia. Vengono travolti sia dal Galles che dall'Inghilterra. Chiudono con un match in Italia all'Aquila.
Affidata ancora a Gianni Villa, la nazionale azzurra, nel punto più basso della sua storia, non riesce a risalire la china fallendo la promozione nella prima divisione della Coppa Europa, dopo una sconfitta col Portogallo.
È un momento difficile, che viene affrontato con coraggio dal presidente federale Luzzi-Conti che accetta l'offerta della federazione sudafricana di un Tour in Sudafrica.
Non ci saranno test match con gli Springboks ma è un grande onore, prima di allora toccato alle squadre britanniche e all'Argentina. Il tour resterà, malgrado i risultati negativi, un momento di crescita per il movimento. In questo solco arriva anche il match con l'Australia nel mese di novembre. per la prima volta una potenza dell'emisfero sud viene ad affrontare una squadra italiana. Ci si rende conto che diventa sempre più necessario un confronto continuo con le squadre più forti.
La Nazionale tornerà a casa con pesanti sconfitte e una sola vittoria (contro i Leopards, selezione dei giocatori di etnia bantù.
Da quell'esperienza parte la risalita del rugby azzurro, che conquista la promozione nella stagione successiva. Si moltiplicano i confronti internazionali a tutti i livelli, per club, selezioni e nazionali.
Nascono in quel periodo selezioni come le "Zebre" e i "Dogi"
A novembre, l'Australia, reduce da un brutto tour in Europa, si presenta in Italia per uno storico incontro all'Aquila. Il risultato sarà da record negativo per gli azzurri, ma positivissima sarà l'esperienza.
53' m. A. Visentin tr. Lazzarini 56' cp Ponzi 64' m. Salsi tr. Ponzi
Marcatori
6' cp L'Estrange 10' m. G. Shaw 17' m. Monaghan tr Mc Gill 30' m. Rowles tr. Mc Gill 35' m. Freeney tr Mc Gill 40' Mc Lean tr Mc Gill 44' m. Fay tr Mc Gill 48' m. Freeney tr Mc Gill
61' m. McCurrach tr. McGill 73' m. Mc Lean tr. Mc Gill 77' m. G. Shaw
Nel 1973 la squadra ad inviti dei Barbarians ha disputato i seguenti incontri, tra cui il celebre match con la Nuova Zelanda[1], in cui venne segnata da Gareth Edwards quella che venne considerata la più bella meta della storia.