Portaerei di scorta
La portaerei di scorta – in lingua inglese escort carrier, detta anche jeep carrier – era una nave da guerra il cui ruolo principale era il trasporto in zona di operazioni, lancio e recupero di aeroplani, agendo in effetti come una base aerea capace di muoversi in mare.
Più piccole e lente delle portaerei ne conservavano l'aspetto e le caratteristiche generali permettendo, oltre che operare con una minore quantità di velivoli imbarcati ed una conseguente minore capacità bellica, di effettuare trasporti di velivoli ed attrezzature destinate ad altre unità navali o basi terrestri.
Utilizzate principalmente durante la seconda guerra mondiale dalle marine militari statunitense (United States Navy), britannica (Royal Navy) e dalla Marina imperiale giapponese, hanno avuto un periodo operativo in quell'ambito bellico ed al giorno d'oggi non esistono più unità operative di questo tipo.
L' hull classification symbol della US Navy era CVE e la numerazione era separata da quella delle altre portaerei (CV e CVL) che erano nella stessa sequenza. La prima portaerei di scorta statunitense fu la USS Long Island (CVE-1), ottenuta dalla conversione di un mercantile del tipo "Type C3-class ship", la sua nave gemella fu la britannica HMS Archer (D78), entrambe appartenevano alla classe Long Island.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]L'approssimarsi della minaccia legata allo scoppio della seconda guerra mondiale suggerì al governo statunitense la necessità di integrare la propria flotta di portaerei "convenzionali" con una serie di unità che avessero come caratteristica minori dimensioni per poter essere anche più facilmente e velocemente prodotte in caso di bisogno. Le grandi unità infatti avrebbero dovuto da sole sostenere lo sforzo bellico principale e quindi essere impiegate in alcune aree strategiche importanti, per cui missioni di minore importanza dovevano necessariamente essere demandate ad altre unità.
La prima portaerei destinata a questo ruolo fu la Long Island, una portaerei leggera ricavata da un'unità mercantile modificata in fase di costruzione. Entrata in servizio nella United States Navy nel giugno 1941, venne assegnata al compito di scortare altre unità fornendo ad esse il supporto di difesa aerea che altrimenti non sarebbe stato presente.[1] All'unità venne assegnato l'Hull classification symbol CVE-1 (da Carrier Vessel Escort) e pur essendo l'unica unità della sua classe ("Type C3-class ship") diede origine a numerose unità dello stesso tipo incluse in tre nuove classi: classe Avenger (portaerei)/classe Charger, classe Bogue/classe Attacker e classe Bogue/classe Ruler, tutte dal dislocamento di progetto a pieno carico di 16 620 long ton (18 610 short ton; 16 890 t).
La classe Avenger (portaerei) si componeva di 4 unità, le prime tre furono cedute alla Royal Navy; la US Navy tenne l'ultima unità, la Charger (per questo motivo la classe negli USA è conosciuta anche come classe Charger). La classe Bogue era composta da due gruppi: un primo gruppo (di 21 navi) delle quali 11 furono date in prestito alla Royal Navy (dove divennero la classe Attacker) e un secondo gruppo (di 24 navi) delle quali 23 date in prestito alla Royal Navy (dove divennero la classe Ruler o Ameer); l'unica unità del secondo gruppo a rimanere nella US Navy fu la Prince William, nave capoclasse del secondo gruppo, che è anche chiamato classe Pince William.
Dalle navi mercantili del tipo "Type S4 ship" discende la classe Casablanca (dal dislocamento di circa 10 902 long ton (12 210 short ton; 11 077 t)) e dalle petroliere del tipo "T3 tanker" discendono la classe Sangamon e la classe Commencement Bay (dal dislocamento a pieno carico rispettivamente di 23 875 long ton (26 740 short ton; 24 258 t) e di 21 397 long ton (23 965 short ton; 21 740 t)).
Dopoguerra
[modifica | modifica wikitesto]Benché sia sostanzialmente corretto affermare che le portaerei da scorta siano da attribuire alle marine delle nazioni già citate, al termine del conflitto alcune unità vennero acquistate da alcune marine militari. La HMS Biter venne ceduta in prestito alla Francia prestando servizio nella Marine nationale con la nuova designazione Dixmude dal 1945 al 1966, per poi essere restituita agli Stati Uniti. La HMS Nairana (D05) (classe Nairana), ex Royal Navy, venne ceduta in prestito ai Paesi Bassi prestando servizio nella Koninklijke Marine con la nuova designazione HNLMS Karel Doorman (QH1) dal 1946 al 1948, per poi essere restituita al Regno Unito.
Unità
[modifica | modifica wikitesto]L'elenco seguente comprende le portaerei di scorta classificate come tali nelle marine militari che le impiegavano; nell'elenco non sono ricomprese le portaerei leggere, le navi anfibie, le portaelicotteri o le altre portaeromobili.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Galuppini 1979, p. 126.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) DoD, US Military e US Navy, U.S. Navy Aircraft Carriers: Carrier Battle Groups, Airplanes, Flight Operations, History and Evolution from Escort Carriers to Nuclear-powered Supercarriers, Independently published, 2017, ISBN 978-1520768434.
- (EN) Mike Ed Critchley, Royal Navy Escort Carriers, Gardners Books, 2002, ISBN 978-0907771999.
- Gino Galuppini, La portaerei: storia tecnica e immagini dalle origini alla portaerei atomica, Roma, Arnoldo Mondadori Editore, 1979, ISBN non esistente.
- (EN) Angus Konstam, British Escort Carriers 1941–45, in New Vanguard, Osprey Publishing, 2019, ISBN 978-1472836250.
- (EN) Kenneth Poolman, Sea Hunters: Escort Carriers Versus U-boats, 1941-45, Arms & Armour Press, 1982, ISBN 978-0853685449.
- (EN) Kenneth Poolman, Allied Escort Carriers of World War Two in Action, Naval Institute Press, 1988, ISBN 978-0870210051.
- (EN) Kenneth Poolman, Escort Carriers of World War Two, in Warships fotofax, Sterling Pub., 1989, ISBN 978-0853689522.
- (EN) David Polk, Escort Carriers of the U.S. Navy: The CVE's Illustrated History, Turner; Limited ed. edition, 1993, ISBN 978-1563111013.
- (EN) Walter Edward Skeldon, Escort Carriers in The Pacific, Trafford Publishing, 2006, ISBN 978-1553693284.
- (EN) Mark Stille, US Navy Escort Carriers 1942–45, in New Vanguard, Osprey Publishing, 2017, ISBN 978-1472818102.
- (EN) Stefan Terzibaschitsch, Escort Carriers and Aviation Support Ships of the U S Navy, Wh Smith Pub, 1981, ISBN 978-0831729790.
- (EN) David Wragg, Escort Carrier of the Second World War: Combustible, Vulnerable and Expendable!, Pen and Sword, 2005, ISBN 978-1844152209.
- (EN) William T. Y'Blood, The Little Giants: U.S. Escort Carriers Against Japan, in Bluejacket Books, Naval Institute Press, 2012, ISBN 978-1557509802.
- (EN) William T. Y'Blood, Hunter-Killer: U.S. Escort Carriers in the Battle of the Atlantic, in Bluejacket Books, Naval Institute Press, 2012, ISBN 978-1591149958.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su portaerei di scorta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) A Brief History of U.S. Navy Aircraft Carriers : The Escort Carriers, su navy.mil. URL consultato il 7 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2019).
- (EN) World Aircraft Carrier Lists, su hazegray.org.
- (EN) World Aircraft Carriers List: US Escort Carriers, C3 Hulls, su hazegray.org.
- (EN) World Aircraft Carriers List: US Escort Carriers, S4 Hulls, su hazegray.org.
- (EN) World Aircraft Carriers List: US Escort Carriers, T3 Hulls, su hazegray.org.
- (EN) World Aircraft Carriers List: RN Escort Carriers, su hazegray.org.
- (EN) World Aircraft Carriers List: Japanese Aircraft Carriers, su hazegray.org.
- (EN) (US Navy) Escort Aircraft Carriers - CVE, su navysite.de.
- (EN) (US Navy) NavSource Online - Escort Carrier Photo Archive, su navsource.org.
- (EN) (US Navy) Escort Carriers, su globalsecurity.org.
- (EN) Escort carriers - Allied Warships of WWII - uboat.net, su uboat.net.
- (EN) Hunter-Killer Groups - Fighting the U-boats - uboat.net, su uboat.net.
- (EN) American Escort Carrier Development - Fighting the U-boats - uboat.net, su uboat.net.
- Storia ed evoluzione delle portaerei, su ilvolo.it.
- Le portaerei di scorta nella 2^GM, in Gruppo Modellistico Sestese, http://www.giemmesesto.org. URL consultato l'11 nov 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2015).