Nell'agosto 1926 fu stabilito che a partire dalla stagione 1926-1927 il massimo campionato, ridenominato in Divisione Nazionale, sarebbe stato a girone unico e a 16 squadre, individuate nelle prime otto classificate di ognuno dei gironi di Prima Divisione della Lega Nord. Il Pisa, che nelle stagioni precedenti aveva più volte lottato per il primato pur non riuscendo a vincere il girone a causa di flessioni di risultati nelle ultime giornate, disputò un campionato deludente conquistando solo 12 punti in classifica in 22 giornate e chiudendo undicesima e penultima.
Non essendo riuscito a entrare tra le prime otto, il Pisa non riuscì a qualificarsi al nuovo massimo campionato di Divisione Nazionale a girone unico e rimase in Prima Divisione declassata a campionato cadetto. Tuttavia il 2 agosto 1926 la Carta di Viareggio allargò il campionato di Divisione Nazionale a 20 squadre, di cui tre provenienti dalla Lega Sud, rinviando la riforma del girone unico e istituendo un torneo di qualificazione tra le otto retrocesse del Nord con in palio un posto in Divisione Nazionale. Il Pisa ebbe così una nuova possibilità per rimanere nel massimo campionato ma non riuscì a sfruttarla venendo eliminato ai quarti di finale dall'Alessandria con un umiliante 6-1.
Carlo Fontanelli, Alessandro Lanzarini, Cento anni di calcio - Italia 1925/26 - Juventus atto II, Fornacette (PI), Mariposa Editrice S.r.l., aprile 1998, p. 104.