Luoghi di culto di Ostia antica
L'antica città romana di Ostia ha conservato numerosi edifici di culto: sono presenti templi tradizionali, tra cui il Capitolium della colonia sulla piazza del Foro, edificati in varie epoche, ma anche santuari dedicati alle divinità orientali e numerosi mitrei e sacelli, a volte ricavati in spazi privati. Sono anche presenti ambienti interpretati come luoghi di culto cristiani.
Templi principali
[modifica | modifica wikitesto]- Area sacra repubblicana (I, XV) con:
- Tempio tetrastilo (I, XV,2) in tufo e in opera quasi reticolata, della fine del II secolo a.C. Conserva basi di colonne e capitelli in tufo stuccato ed era dedicato probabilmente ad Asclepio e ad Igea.[1][2]
- Aula delle Are (I, XV,3), sistemata nel II secolo per ospitare altari in tufo, il più antico dei quali risale alla metà del III secolo a.C. .[3]
- Tempio di Ercole (I, XV,5); ultimo quarto del II - prima metà del I secolo a.C., con restauri fino alla fine del IV secolo), orientato esattamente verso est e su podio in tufo, con sei colonne sulla fronte e pronao profondo quattro colonne.[4][5]
- Tempio dell'Ara rotonda (I, XV,6) rifatto alla fine del I secolo d.C. con decorazione marmorea.[6][7]
- Quattro tempietti repubblicani; all'interno di un recinto, che delimita l'area sacra, nel I secolo a.C. furono costruiti 4 piccoli templi , dedicati alle divinità femminili di Venere, Fortuna, Cerere e Spes, a cui si pensa fossero devoti le persone legate alle attività marinaresche e commerciali.[8] La loro costruzione viene attribuita ad un esponente della nota famiglia ostiense dei Gamala.[9]
- Tempio di Roma e di Augusto, scoperto tra il 1921 e il 1923, si trovava nella parte meridionale del foro. Secondo le più recenti ricostruzioni, era un tempio esastilo, a due celle le cui pareti erano adornate da lesene, che poggiava su un alto podio di quattro metri, cui si accedeva tramite scale laterali; la struttura è stata datata all'epoca traianea ( 98 al 117 d.C. ).[10]
- Tempio nel piazzale delle Corporazioni (II, VII,5)[11]; eretto sotto Domiziano al centro del piazzale delle Corporazioni conserva due delle colonne della facciata e la pavimentazione marmorea della cella. È ignoto a quale divinità fosse dedicato.
- Capitolium,il tempio maggiore di Ostia, probabilmente dedicato alla Triade Capitolina.
- Tempio rotondo (I, XI,1), costruito sotto Alessandro Severo o Gordiano III (secondo quarto del III secolo), con cella rotonda coperta a cupola, a imitazione del Pantheon, preceduta da un colonnato di 10 colonne su alto podio, con cortile porticato accessibile dalla Basilica e dal decumano massimo; era dedicato probabilmente al culto imperiale, forse in sostituzione di un Augusteum edificato sotto Antonino Pio e noto dalle fonti.[12][13]
Luoghi di culto imperiale
[modifica | modifica wikitesto]Oltre che nel tempio di Roma e Augusto e probabilmente nel tempio Rotondo, il culto imperiale veniva praticato anche in ambienti inseriti in spazi pubblici o semipubblici.
- Aula nel caseggiato dei Triclini, interpretata come aula di culto imperiale (I, XII,1)[14], situata sul fondo del cortile e con podio per statue. Era coperta a volta e pavimentata in marmi colorati e aveva pitture ad imitazione di un rivestimento in marmo sulle pareti. Fu sistemata nell'edificio di epoca adrianea in epoca successiva.
- Aula di culto imperiale nella caserma dei Vigili (II, V,1-2)[15], di epoca adrianea e con sistemazioni in epoca severiana. L'aula affacciata sul portico intorno al grande cortile centrale aveva due colonne. Nella seconda fase fu aggiunto un pronao che occupò il braccio del portico, decorato a mosaico. Conserva le basi per le statue in bronzo degli imperatori e il mosaico bianco e nero figurato del pronao, con scena di sacrificio.
Luoghi di culto orientali
[modifica | modifica wikitesto]Il Campo della Magna Mater era un'area dalla forma triangolare, che si trovava tra la Porta Laurentina, le antiche mura repubblicane e la parte finale del Cardo Massimo, dove trovano spazio alcuni culti orientali.[16] All' interno di questo spazio aperto, utilizzato anche per i riti iniziatici, furono costruiti:[16]
- il Tempio di Cibele, anche noto come Santuario della Magna Mater;
- il Sacello di Attis, il mitico pastore amante di Cibele;
- il il tempio di Bellona, la dea italica della guerra;
- la sede degli Hastiferi;
Templi di associazioni
[modifica | modifica wikitesto]Le sedi collegiali delle corporazioni ostiensi erano a volte dotate di veri e propri templi dedicati alle divinità protettrici dell'associazione.
- Tempio collegiale (I, X,4)[17], iniziato a costruire all'epoca di Alessandro Severo nella sede della corporazione dei fabbricanti di stoppa (corpus stuppatorum) con podio sopraelevato, ma mai completato; nel podio venne in seguito ricavato il mitreo di Fruttuoso.
- Tempio dei Mensores (I,XIX,2)[18] costruito in età traianea presso la sede collegiale del corpus mensorum (corporazione dei misuratori di grano) (I, XIX,1 e 3). Consisteva in un podio con accesso mediante una scalinata in travertino accessibile da via della Foce, e in una cella in laterizio, in origine preceduta dalle colonne del pronao. Era forse dedicato a Cerere.
Sacelli
[modifica | modifica wikitesto]Piccoli luoghi di culto privati erano in qualche caso ricavati all'interno delle insule o in spazi di risulta.
- Compitum della piazza dei Lari[19]: in una piazzetta ricavata ad un incrocio tra via dei Lari e la via di Diana venne sistemato un altare marmoreo rotondo tardo-augusteo dedicato ai Lari, preceduto da un bacino rettangolare. In età antonina un'area rettangolare venne delimitata da quattro pilastri angolari e due tratti di muro in laterizio; nel terzo quarto del III secolo vennero chiuse le aperture tra i pilastri e uno stretto ambiente venne aggiunto a sud, tra la struttura e l'altare; sul lato orientale, dove furono lasciate le aperture, furono aggiunti pilastri ad L, forse per sorreggere un balcone.
- Sacello del Silvano (I, III,2)[20]: sacello privato realizzato agli inizi del III secolo all'angolo sud occidentale del caseggiato dei Molini, inserito nel passaggio tra questo caseggiato e la casa di Diana e accessibile dalla parte del passaggio già occupata dallo stabilimento dei Molini.
- Sacelli di Porta Romana (II, II,4)[21]: due ambienti per il culto affacciati sul decumano massimo con ampi passaggi. Il sacello a sinistra, più ampio, in opera laterizia, presenta un mosaico geometrico pavimentale policromo; più tardi il muro di fondo fu ricostruito come abside poco profonda, in opera listata, alla quale venne addossata una base in muratura per la statua di culto. Una porta sulla destra lo mette in comunicazione con l'ambiente nel quale fu realizzato il mitreo. Il secondo sacello, più piccolo presenta ugualmente un mosaico geometrico pavimentale, in bianco e nero, e sul muro di fondo una nicchia intonacata di rosso, al lato della quale era una porta verso il retrostante ambiente del mitreo, più tardi chiusa in opera listata.
- Sacello dell'Ara dei gemelli (II, VII,3)[22]: si tratta di un piccolo ambiente con base per statua collocato all'angolo sud-occidentale del piazzale delle Corporazioni, dove venne rinvenuto un altare in marmo che riporta una dedica del 124 sul quale sono raffigurati Marte e Venere, il carro di Marte e il rinvenimento di Romolo e Remo allattati dalla lupa. L'altare, oggi conservato presso il Museo nazionale romano è sostituito da un calco.
Mitrei
[modifica | modifica wikitesto]In virtù della sua funzione commerciale Ostia attirava genti da tutto il Mediterraneo, che qui lavorano e vivevano con il tutto il loro portato culturale e religioso; qui il culto del dio Mitra trovò terreno fertile, come dimostrato dai 18 mitrei ritrovati in tutta l'are archeologica, escludendo il Sabazeo e il Sacello delle Tre Navate, sui quali ancora si dibatte per la loro attribuzione.[23]
- Mitreo del caseggiato di Diana (I, III,4)[24]: ricavato agli inizi del III secolo in due stanze all'angolo nord occidentale della casa di Diana; comprende un'anticamera con ingresso spostato di lato, un pozzo e banconi e una stanza più interna, con altri banconi laterali e sul fondo un'edicola arcuata su podio, inquadrata da semicolonnine in stucco sorrette da mensoline in travertino; davanti all'edicola è un altare marmoreo reimpiegato.
- Mitreo di Lucrezio Menandro (I, III,5)[25]: ricavato agli inizi del III secolo in un passaggio tra il caseggiato del Mitreo di Menandro e un caseggiato adiacente, presenta un ingresso con gradini e due banconi laterali; sul fondo è un mosaico geometrico in bianco e nero che precede un podio con altare in muratura rivestito da una lastra di marmo con foro a forma di crescente lunare, dietro il quale veniva posta una lampada; l'altare fu donato dallo schiavo Diocle in onore del sommo sacerdote (pater) Caio Lucrezio Menandro.
- Mitreo di Fruttuoso (I, X,4)[26]: ricavato nel podio destinato ad ospitare il tempio collegiale della corporazione degli stuppatores, iniziato sotto Alessandro Severo e mai realizzato; sotto la parte anteriore del podio è presente un corridoio trasversale, accessibile da un ingresso laterale; da un lato del corridoio una porta con scalini permette di arrivare alla stanza interna, dove il pavimento era stato abbassato e fu costruita una volta a crociera più alta di quella inizialmente prevista; erano presenti banconi sulle pareti, dipinte di bianco e una piccola nicchia sul muro di fondo, tra colonnine in marmo, in origine rivestita di cementizio ad imitazione della grotta natale del dio e dipinta di blu, che doveva ospitare una piccola statua; davanti alla nicchia erano supporti in marmo per una tavola e due piccoli basamenti, uno in marmo e uno in travertino, dovevano ospitare le statue dei geni Cautes e Cautopates. Una piccola cornice marmorea riporta l'iscrizione di dedica da parte di Fruttuoso, patrono del corpus stuppatorum. Il mitreo venne distrutto da un incendio da parte dei Cristiani.
- Mitreo di Felicissimo (V, IX,1)[27]: costruito nella seconda metà del III secolo all'interno di un edificio del II secolo, presenta, nel pavimento, un mosaico in bianco e nero in cui sono raffigurati, entro specchiature nere, i simboli dei sette gradi dell'iniziazione mitraica, dal più basso (in prossimità dell'ingresso) al più alto (in prossimità della parete di fondo e dello scomparso altare); nell'ultimo pannello è anche l'iscrizione dedicatoria FELICISSIMVS / EX VOTO F(ecit). Lungo le pareti laterali sono i podi per i fedeli. All'ingresso - cui si accede dalla strada tramite una porta decentrata rispetto all'asse del sacello, al fine di impedire ai passanti di scorgere i riti che si svolgevano all'interno - è una nicchia in cui doveva trovarsi la statua di uno dei due geni portatori di fiaccola.
- Mitreo delle Terme del Mitra (I, XVII,2)[28]: costruito nella prima metà del III secolo in ambienti voltati di servizio nei sotterranei delle terme del Mitra, ospita una statua in marmo del dio che si accinge ad uccidere il toro, del II secolo, restaurata per l'occasione. Sul petto del toro è l'iscrizione in greco Kriton di Atene fece, che si riferirebbe allo scultore, oppure al donatore. La statua è disposta scenograficamente su un basamento obliquo, illuminato dalla luce diurna che arriva da un lucernario superiore. Vi furono rinvenute anche delle piccole piramidi in tufo che simboleggiavano la nascita del dio dalla roccia e tracce di pitture sulle pareti.
- Mitreo del Palazzo imperiale[29]: costruito nel 162, come testimonia l'iscrizione di dedica sul pavimento in mosaico di tessere bianche. Alle pareti, rivestite da semplice intonaco rosso, aveva podi, con nicchia centrale per statuette di Cautes e Cautopates, poste su basi con bassorilievi che li raffigurano, accanto all'iscrizione di dedica di un sovraintendente del luogo sacro. Sul lato di ingresso, all'angolo sud-est è presente una nicchia con base dotata di un foro per la collocazione di una lampada. Sul muro di fondo c'è un basamento in tufo preceduto da gradini in marmo, sormontati al centro da una base in muratura con sopra un altare in marmo, offerto dallo stesso donatore delle statuette. In una stanza adiacente è stata trovata una nicchia con mosaico policromo raffigurante Silvano.
- Mitreo Fagan[30], scavato tra il 1794 e il 1802 dal pittore Robert Fagan, doveva trovarsi tra il cosiddetto "Palazzo imperiale" e la foce. Vi fu rinvenuto un gruppo marmoreo di Mitra che uccide il toro, ora ai Musei Vaticani e una statua di Aion, dedicata nel 190.
- Mitreo Aldobrandini (II, I,2)[31]: addossato nel tardo II secolo ad una delle torri e ad un tratto del lato orientale delle mura del I secolo a.C., nella proprietà della famiglia Aldobrandini, in una zona non accessibile al pubblico; è stato scavato solo nella parte settentrionale, addossata alla torre. Si conserva la fine dei banconi laterali. L'estremità nord era leggermente rialzata e preceduta da un'area pavimentata in marmi colorati e limitata da pilastri in laterizio e da una tavola in lastre di marmo; sul fondo è presente un altare in lastre marmoree con l'iscrizione di dedica da parte del pater Sesto Pompeio Massimo, sacerdote del Sole. L'iscrizione menziona il rivestimento in marmo dei banconi (indicati come praesepia e segnalando la loro lunghezza complessiva di 68 piedi), di un trono e di un rilievo in marmo, quest'ultimo in sostituzione di una pittura su stoffa, danneggiata dall'umidità.
- Mitreo di Porta Romana (II, II,5)[32]: venne realizzato in opera listata in un ambiente alle spalle di un piccolo sacello affacciato sul decumano massimo, nel corso del III secolo. L'ingresso si trovava sul lato nord e sui muri laterali erano allineati i podi. All'ingresso si trova una piccola vasca per l'acqua, nei pressi della quale si è conservato un tratto del rivestimento marmoreo del pavimento e dei podi. Sul lato di fondo, verso sud, i podi laterali si interrompono e restano le fondazioni di un altare.
- Mitreo dei Marmi Colorati (IV, IX, 5)[33]. In quella che era una caupona (osteria, bettola) del III sec. d.C. edificata fuori Porta Marina, in prossimità delle Terme di Porta Marinoa, viene a installarsi, nel IV sec., un mitreo - l'unico extraurbano finora noto a Ostia - che trasforma completamente la destinazione d'uso dell'edificio. Rialzando un ambiente semi sotterraneo, si realizzò lo speculum mitraico, ossia l'aula di culto, che venne pavimentato con circa un migliaio di piccole lastrine irregolari di marmi colorati provenienti dai quattro angoli dell'Impero, tutte di reimpiego, che valgono al mitreo la sua attuale denominazione. Nella nicchia absidale dovevano trovarsi un thronum e un rilievo marmoreo, entrambi perduti. Lungo uno dei lati c'è un podium, anch'esso ricoperto dalle crustae marmoree e, in prossimità dell'ingresso, si trovano un pozzo e un'aiuola. Le pareti sono dipinte con una decorazione imitante il marmo. Affreschi decorano anche gli altri ambienti del complesso, nei quali si trovano anche dei graffiti legati al culto mitraico. Dopo neppure un secolo di vita, il complesso venne messo fuori uso e smantellato. Un successivo crollo ne sancì il definitivo abbandono. Gli studiosi che lo hanno riportato alla luce nel 2014 ritengono che possa essere l'ultimo mitreo edificato nell'Impero Romano[34]. Nell'edificio sono state ritrovate 192 monete romane, delle quali solo 25 in giacitura primaria, ovvero nello stesso spazio dove sono state abbandonate; tra queste un asse di Gordiano III (241-243 d.C.), un sesterzio, un asse e un antoniniano di Treboniano Gallo (251-253 d.C.). La maggior parte delle monete risalgono all'epoca in cui l'edificio era utilizzato come caupona.[35]
Luoghi di culto cristiani
[modifica | modifica wikitesto]- Oratorio delle Terme del Mitra (I, XVII,2)[36]: l'oratorio cristiano venne installato nella seconda metà del IV o nel V secolo in uno degli ambienti del settore nord delle terme, dotato di un'abside, al di sopra del mitreo sistemato nei sotterranei, che venne distrutto. Venne sistemato un presbiterio rialzato con abside, con un recinto di cui restano i pilastrini con monogramma cristiano. Sono state rinvenute anche delle mense di altare marmoree a sigma.
- Aula del Buon Pastore (I, II,4)[37]: ambiente con nicchia semicircolare coperta a semicupola sul muro di fondo in opera listata, realizzato alla metà del IV secolo alle spalle della sede collegiale del corpus dei lenuncularii traiectus Luculli ("Basilica", I, II,3), accessibile da uno stretto corridoio laterale e a lato di una scala e di una latrina, ambienti di servizio della sede collegiale; presenta un pavimento in lastre di marmo di reimpiego e mosaico bianco; l'ambiente è stato interpretato come aula di culto cristiana in seguito al ritrovamento di una colonna con figura del Buon Pastore a rilievo.
- Oratorio cristiano presso il teatro (II, VII,1)[38]: lo spazio triangolare compreso tra il teatro, il decumano massimo e gli edifici affacciati su via delle Corporazioni, nel tardo IV o V secolo, in un'epoca in cui il livello si era considerevolmente rialzato, obliterando gran parte dei resti delle strutture che in precedenza decoravano l'area, fu delimitato con una fila di quattro colonne di reimpiego sul lato sud e di altre due sul lato nord; lo spazio venne pavimentato con numerosi piccoli frammenti di marmo di reimpiego. All'angolo sud-est, sopra l'incrocio tra decumano massimo e via delle Corporazioni e il precedente ninfeo, venne costruita una piccola cappella con muratura in materiali di risulta, di cui resta una piccola abside; l'edificio subì rimaneggiamenti ancora in epoca alto-medievale, nel VI e ancora nell'VIII secolo. Nell'area vennero ritrovati sarcofagi di epoca precedente, riutilizzati per nuove sepolture e un sarcofago cristiano del III o inizi del IV secolo, con rilievo di Orfeo come Buon Pastore e l'iscrizione relativa al defunto, Ciriaco, forse identificabile con il vescovo ostiense martirizzato nel 269. Il luogo è probabilmente identificabile con la chiesa di San Ciriaco, che, sebbene in rovina, veniva ancora visitata in pellegrinaggio nel XII secolo dai fedeli provenienti da Gregoriopoli (Ostia Antica).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Taddei, pp. 20
- ^ (EN) Scheda sul Tempio tetrastilo, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sull'aula delle Are, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ Taddei, pp. 19-20
- ^ (EN) Scheda sul tempio di Ercole, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul tempio dell'Ara rotonda, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ Taddei, pp. 20-21
- ^ Taddei, pp. 11-12
- ^ Ilaria Manzini, I Lucilii Gamalae a Ostia, in Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité [En ligne], vol. 126, 2014, p. 10, DOI:10.4000/mefra.2225.
- ^ Eugenio Polito, Il tempio di Roma e Augusto a Ostia : vecchi dati e nuove prospettive, vol. 126, 2014, pp. 1-9, DOI:10.4000/mefra.1964.
- ^ (EN) Scheda sul tempio nel piazzale delle Corporazioni, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul Tempio rotondo, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ Patrizio Pensabene, Il Tempio Rotondo a Ostia, in Publications de l’École française de Rome, 2021, pp. 119-132, DOI:10.4000/books.efr.14287.
- ^ (EN) Scheda sul caseggiato dei Triclini, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015..
- ^ (EN) Scheda sulla caserma dei Vigili, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ a b Campo della Magna Mater, su ostiaantica.beniculturali.it. URL consultato il 18 ottobre 2024.
- ^ (EN) Scheda sul tempio collegiale e sul mitreo di Fruttuoso, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul tempio dei Mensores, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sulla piazza dei Lari, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul sacello del Silvano sul sito Ostia-antica.org, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sui sacelli di Porta Romana, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul sacello dell'Ara dei gemelli, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ Barbara Faticoni, I mitrei di ostia, Sopraintendenza per i bneni archeologici di Ostia, 2008, pp. 2-3.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo del caseggiato di Diana, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo di Lucrezio Menandro, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo di Fruttuoso, su ostia-antica.org. URL consultato il 6 novembre 2020.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo di Felicissimo, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo delle Terme del Mitra, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo del Palazzo imperiale, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo Fagan, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo Aldobrandini, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sul mitreo di Porta Romana, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sulla Caupona del dio Pan e sul mitreo dei Marmi Colorati, su ostia-antica.org. URL consultato il 6 novembre 2020.
- ^ Massimiliano David, Il nuovo mitreo dei marmi colorati sulla via della Marciana a Ostia Antica, in Mireille Cébeillac-Gervasoni, Nicolas Laubry e Fausto Zevi (a cura di), Ricerche su Ostia e il suo territorio: Atti del Terzo Seminario Ostiense (Roma, École française de Rome, 21-22 ottobre 2015), Roma, École française de Rome, 2018, ISBN 9782728313334. URL consultato il 6 novembre 2020.
- ^ Stefano De Togni, Ritrovamenti monetali e mitraismo nel mondo romano, su openstarts.units.it, 26 ottobre 2024, pp. 48-50.
- ^ (EN) Scheda sull'oratorio delle Terme del Mitra, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sull'aula del Buon Pastore, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ (EN) Scheda sull'oratorio cristiano presso il teatro, su ostia-antica.org. URL consultato il 25 novembre 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Stella Taddei, Ostia repubblicana, collana Itinerari ostiensi, I, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1977.