Joachim Lafosse

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Joachim Lafosse nel 2010

Joachim Lafosse (Uccle, 18 gennaio 1975) è un regista e sceneggiatore belga.

Nato a Uccle in una delle più ricche famiglie delle Fiandre,[1] Lafosse ha studiato presso l'Institut des Arts de Diffusion di Louvain-la-Neuve dal 1997 al 2001.[2] Il suo film di laurea, un cortometraggio di 24 minuti intitolato Tribu,[2] è stato il miglior cortometraggio belga al festival del film francofono di Namur nel 2001.[3]

Nel 2006 il suo secondo lungometraggio, Ça rend heureux, d'ispirazione autobiografica, viene presentato in concorso al festival di Locarno, mentre il suo terzo, Proprietà privata, con Isabelle Huppert e i fratelli Jérémie e Yannick Renier, alla Mostra del cinema di Venezia.[2]

Il successivo Élève Libre - Lezioni private ha ricevuto sette candidature ai premi Magritte 2011, tra cui miglior regista e miglior sceneggiatura. Nel 2012 dirige À perdre la raison, presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2012, che viene anch'esso candidato a sette Magritte, vincendone quattro, tra cui miglior regista, e venendo scelto per rappresentare il Belgio agli Oscar.[4] Nel 2015 vince la Concha de Plata al miglior regista al festival di San Sebastián per Les Chevaliers blancs, con Vincent Lindon. Fa dunque ritorno a Cannes e a Venezia coi successivi Dopo l'amore (Quinzaine des Réalisateurs 2016) e Continuer (Giornate degli autori 2018).

Il cinema di Lafosse è interessato "alla sfera privata e ai suoi limiti", come indicato anche dai titoli dei suoi film (Folie privée del 2004, Proprietà privata del 2006 ed Élève Libre - Lezioni private del 2008).[3] Dichiara nel 2010: «filmo esattamente ciò che non verrebbe mostrato: i momenti di discussione, di litigio, di tensioni...»[3]

Regista e sceneggiatore

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  1. ^ Lafosse e l’amore che finisce con la crisi, in L'Arena. URL consultato il 25 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
  2. ^ a b c (FR) Portrait sans tabou de Joachim Lafosse, in La Libre Belgique, 9 febbraio 2017.
  3. ^ a b c (FR) 10 réalisateurs, 10 ans de cinéma belge francophone (PDF), su wbi.be, Wallonie-Bruxelles International, 2010.
  4. ^ (FR) "A perdre la raison" représentera la Belgique pour l'Oscar du "Meilleur film en langue étrangère", su RTBF. URL consultato il 25 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2013).

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