Governo d'affari correnti
Un governo d'affari correnti o governo di attualità è, un governo che esercita il potere, in modo limitato, con poteri limitati. Questo caso può verificarsi in diverse situazioni:
- Quando il governo ha perso la fiducia del Parlamento;
- Quando il Parlamento viene sciolto;
- Quando il governo ha rassegnato le dimissioni o è in attesa di un nuovo governo. Questa variante, nello specifico, è quindi spesso definita come un governo provvisorio.
Belgio
[modifica | modifica wikitesto]Nel sistema politico belga, questo caso può verificarsi in diverse situazioni: quando il governo ha perso la fiducia della Camera dei rappresentanti, quando le camere del parlamento federale belga vengono sciolte, quando il governo ha rassegnato le dimissioni o in attesa di un nuovo governo dopo le elezioni. Questa variante del governo di attualità è quindi spesso definita come un governo provvisorio.
Governi d'affari correnti o di attualità del Belgio
[modifica | modifica wikitesto]Nella storia politica belga, è successo più volte che, a causa delle difficoltà a formare un nuovo governo di coalizione, l'attuale governo d'affari correnti resti al potere per molti mesi. Questi governi, in teoria senza grandi capacità, a volte avevano lo scopo di prendere decisioni importanti. I trattati europei di Maastricht (1992) e Lisbona (2007) sono stati quindi firmati, per il Belgio, da governi d'affari correnti. E una squadra di governo dimessa ha assunto nel 2010 la presidenza del Consiglio d'Europa.
I governi di attualità:
- Governo Vanden Boeynants II (1978-1979)
- Governo Martens VII (1987)
- Governo Martens IX (1991)
- Governo Verhofstadt II (2007)
- Governo Leterme II (2010-2011)
- Governo Michel II (2018-2019)
- Governo Wilmès I (2019-2020)
- Governo Wilmès II (2020 - parzialmente)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- S. Weerts, La notion d’affaires courantes dans la jurisprudence du conseil d’État, éd. A.P.T, 2001, p. 111 et suiv.
- Michel Pâques, Droit public élémentaire en quinze leçons, éd. Larcier, 2005, p. 158-160