Gianni Meccia

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Gianni Meccia
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Periodo di attività musicale1959 – 2002
EtichettaRCA Italiana, Pull
Album pubblicati12
Studio8
Raccolte4

Gianni Meccia (Ferrara, 2 giugno 19319 aprile 2024) è stato un cantautore, paroliere, compositore e discografico italiano.

Fu il primo cantante ad essere definito "cantautore": il termine fu appositamente coniato da Maria Monti, durante una riunione con Ennio Melis e Vincenzo Micocci alla RCA Italia per lanciarne la carriera.[1]

Trasferitosi a Roma per intraprendere l'attività di attore cinematografico, inizia ad esibirsi nei locali della capitale cantando alcune canzoni di sua composizione, e nel 1954 riesce anche a fare un'apparizione estemporanea nella trasmissione televisiva Primo applauso. Conosce in questo periodo Franco Migliacci, con il quale avrà in seguito occasione di collaborare, ed è proprio Migliacci che riesce a procurargli un'audizione presso la RCA Italiana; durante questo provino, in cui esegue alcune sue canzoni caratterizzate da testi umoristici e surreali (come Odio tutte le vecchie signore, Il tarlo, Anche le guardie possono perdere l'equilibrio, Diomira) viene ascoltato per caso da Mario Riva, che decide di chiamarlo come ospite al suo programma Il Musichiere.

Desta scalpore in questa trasmissione, agli inizi del 1959, in cui, accompagnandosi con la chitarra, esegue Odio tutte le vecchie signore, brano in anticipo sui tempi (il cantautore lo inciderà solo anni dopo); nello stesso anno l'RCA gli propone un contratto, per cui inizia ad incidere i primi 45 giri per la sottoetichetta Camden: per lui è coniato il termine cantautore. Nel frattempo una sua canzone è incisa da Domenico Modugno:Non restare fra gli angeli, come lato B di Farfalle, e di cui Meccia scrive il testo (la musica è di Enrico Polito e Modugno)

Il successo come cantante

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Gianni Meccia con Jimmy Fontana in Io bacio... tu baci

Dopo il primo 45 giri, Jasmine, passato inosservato, il successo arriva con il secondo, Il barattolo, arrangiata da Ennio Morricone, che ha l'idea di inserire il rumore di un barattolo che rotola (fatto cadere su uno scivolo ricoperto da ghiaia e cemento); il successo è replicato dal singolo successivo, Pissi pissi bao bao, e, alla fine dell'anno, da Il pullover. Nello stesso periodo riscuote un grande successo come autore con S'è fatto tardi (su musica di Lilli Greco), Folle banderuola, cantata da Mina, Alzo la vela, interpretata da Jenny Luna, Primo sguardo, scritta per Nilla Pizzi, e Così, a poco a poco, cantata da Teddy Reno.

Nel 1961 debutta al Festival di Sanremo con il brano Patatina, scritto con Franco Migliacci e cantato con Wilma De Angelis; dello stesso anno è il brano Io lavoro e la partecipazione al film "musicarello" Io bacio... tu baci, sempre di quell'anno, in compagnia di Jimmy Fontana (con il quale canta Cha-cha dell'impiccato, accompagnato dai Flippers), Adriano Celentano e Mina. Collabora quindi con Piero Umiliani, col quale scrive In un mare di guai per il film Mariti a congresso (regia di Luigi Filippo D'Amico) e Un milione per uno per I soliti rapinatori a Milano (regia di Giulio Petroni). Nel 1962 è nuovamente a Sanremo, con la canzone Cose inutili (scritta da Ugo Tognazzi), interpretata da Fausto Cigliano e Jenny Luna, che viene eliminata; nello stesso anno pubblica un altro 45 giri per un film mitologico, Arrivano i titani (regia di Duccio Tessari).

Il successo come autore

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Gianni Meccia con Edoardo Vianello, Jimmy Fontana e Nico Fidenco

I 45 giri successivi non hanno successo e la RCA edita nuovamente Il pullover, abbinato ad un'interpretazione di Meccia di Folle banderuola. Anche questo disco passa inosservato e Meccia incide senza più grandi successi. Alcune sue canzoni sono raccolte nell'unico 33 giri pubblicato in questo periodo, Le canzoni d'amore di Gianni Meccia (con copertina di Peynet, che per l'occasione crea un disegno con i suoi celebri fidanzatini), mentre come autore continua a scrivere canzoni, alcune anche con buon successo, come I ragazzi vogliono sapere per Mary Di Pietro, Era la donna mia per Robertino, Il plip per Rita Pavone o Uno dei mods per Ricky Shayne.

Il suo più grande successo da autore è però Il mondo, scritta per il testo con Jimmy Fontana (su musica di Carlo Pes, Lilli Greco e Jimmy Fontana)[2], che la incide, e diventa un successo mondiale. Nel 1967 partecipa al Festival di Sanremo con Ma piano (per non svegliarmi), cantata da Nico Fidenco e Cher, che non accede alla finale (ma pochi mesi dopo viene inclusa dai Nomadi nel loro primo album, Per quando noi non ci saremo); nello stesso anno partecipa anche al Festival di Napoli con Dint'all'arca 'e Noé. Nel 1969 scrive la lunga suite Concerto per Patty per Patty Pravo. Si è anche dedicato al cinema, componendo colonne sonore Sentivano... uno strano, eccitante, pericoloso puzzo di dollari) e recitando anche in qualche pellicola. Con Bruno Zambrini ha scritto le sigle della serie televisiva degli anni settanta Qui squadra mobile

Negli anni settanta decide di diventare discografico e fonda, nel 1970, la Pull, insieme a Bruno Zambrini: tra gli altri, scoprirà e lancerà I Cugini di Campagna. Continua anche l'attività di autore: nel 1972 scrive insieme a Zambrini il brano L'amore viene, l'amore va che Ada Mori presenta alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia.

Meccia è morto il 9 aprile 2024.[3]

Album in studio

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  • 1960: S'è fatto tardi - per Gianni Meccia, Helen Merrill - musica di Lilli Greco (RCA Italiana EPA 30-387)
  • 1960: Giorni e giorni - per Alida Chelli - musica di Carlo Rustichelli (RCA Italiana 45N-1104)
  • 1960: Folle banderuola - per Gianni Meccia - musica di Gianni Meccia (RCA Italiana/Camden ECP 55)
  • 1961: Dove c'era una volta - per Gianni Meccia - testo di Gianni Meccia e Franco Migliacci - musica di Enrico Polito (RCA Italiana/Victor PM45-3023)
  • 1961: Le tue scale - per Gianni Meccia - musica di Bruno Zambrini (RCA Italiana/Victor PM45-3084)
  • 1962: Un pugno di raggi d'oro - per Jimmy Fontana - musica di Jimmy Fontana (RCA Italiana PM45-3141)
  • 1963: Sole, non calare mai - per Gianni Meccia - testo di Gianni Meccia e Franco Migliacci - musica di Piero Umiliani (RCA Italiana PM45-3201)
  • 1963: Verrà la luna - per Gianni Meccia - testo di Gianni Meccia e Franco Migliacci - musica di Piero Umiliani (RCA Italiana PM45-3201)
  • 1964: I giorni caldi - per Gianni Meccia - musica di Bazzocchi (pseudonimo di Gianni Meccia) (RCA Italiana PM45-3271)
  • 1965: Adesso che hai parlato - per Gianni Meccia - musica di Brian Wilson (RCA Italiana PM45-3327)
  • 1966: Se perdo anche te - per Gianni Morandi - testo di Gianni Meccia (Bazzocchi) e Franco Migliacci - musica di Neil Diamond (RCA Italiana PM45-3375)
  • 1969: I giorni tuoi, le notti mie - per Elio Gandolfi - musica di Ennio Morricone (Carosello CI 20244)
  1. ^ Maria Monti, la donna che inventò i cantautori, su avvenire.it, 3 gennaio 2018. URL consultato il 30 luglio 2024.
  2. ^ Discografia
  3. ^ Addio a Meccia, il pioniere dei cantautori, su ilrestodelcarlino.it. URL consultato il 5 agosto 2024.
  • Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, ed. Luca Torre, 2011.
  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Meccia, Gianni
  • Enzo Giannelli, Gianni Meccia, in Gli urlatori, tutti i figli italiani di Elvis, Roma, Armando Curcio Editore, 2012, pag. 119

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN79735632 · ISNI (EN0000 0001 1679 1212 · SBN FERV070456 · Europeana agent/base/87190 · BNE (ESXX1068400 (data) · BNF (FRcb14769341r (data)