Eugenio Galdieri
Eugenio Galdieri (Napoli, 29 ottobre 1925[1] – Roma, 3 novembre 2010) è stato un architetto italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio dello sceneggiatore e paroliere Michele Galdieri, si è laureato presso l'Università di Roma nel 1950, città dove ha svolto una significativa attività professionale a partire dagli anni '50, realizzando diversi progetti tra cui edifici residenziali (palazzine nel quartiere delle Valli e a via Aventina a Roma; ville a Campello, Sperlonga, Grottaferrata), il Metro Drive In di Casal Palocco, il monumento a Gandhi all'EUR (1974-76); ha curato inoltre allestimenti di mostre, tra cui quella "Le arti plastiche e la civiltà meccanica" (1955), e la mostra "Lucchetti orientali" presso il Museo nazionale d'arte orientale di Roma (1989).[2]
Dagli anni 1960 si è dedicato in prevalenza alla conservazione dei monumenti ed agli studi di architettura islamica, curando diversi progetti di restauro archeologico per conto della Soprintendenza Archeologica di Roma e del Lazio e dell'IsMEO (Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente), coordinando l'intero programma di interventi in Iran, Oman ed Afghanistan e nella valle di Katmandu (Nepal); per conto del Ministero Esteri ha diretto i lavori di restauro a Sana'a (Yemen) e per conto dell'Università di Roma e Accademia Pietroburgo un programma di conservazione del sito archeologico di Panjakent in Tagikistan.[2]
In Italia ha curato i restauri dei palazzi Farnese a Gradoli e Latera (1975-1980) ed il consolidamento delle mura greche di Gela (1995-2000).[2]
Nell'ambito dell'attività accademica e scientifica ha insegnato "restauro architettonico" all'Università di Reggio Calabria, "storia dell'architettura islamica" alle Università di Roma e di Bologna (sede di Ravenna), svolgendo attività di ricerca in particolare sui temi dell'architettura islamica, dell'architettura della terra cruda, della conservazione dei monumenti e della storia della famiglia Farnese; è autore di numerose pubblicazioni. Componente di vari comitati ed associazioni (ICCROM, ICOMOS), membro dell'Accademia archeologica Italiana, dell'Accademia fiorentina Arti e Disegno e della Società Iranologica, ha fondato l'AICAT Associazione Italiana cultori architettura terra.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Galdieri Eugenio, scheda, su architetti.san.beniculturali.it. URL consultato il 15 maggio 2021.
- ^ a b c d Galdieri, Eugenio, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 19 marzo 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Galdieri Eugenio, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Eugenio Galdieri, su SAN - Portale degli archivi degli architetti. URL consultato il 4 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2018).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Eugenio Galdieri, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79433380 · ISNI (EN) 0000 0000 8453 7980 · SBN CFIV045432 · LCCN (EN) n80046622 · GND (DE) 12018446X · BNF (FR) cb143626923 (data) · J9U (EN, HE) 987007440477805171 · CONOR.SI (SL) 22773859 |
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