La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento religione è stata messa in dubbio.
Motivo: Dopo la criptica premessa "non solo secondo la Chiesa cattolica", in realtà poi tutto nella voce fa riferimento solo a quella (forse persino al solo Rito latino)
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
« Poi disse ai discepoli: “Per questo io vi dico: non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l’animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta » ( Lc 12,22-31, su laparola.net.)
« Il giovane ricco.
Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?". Gli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Gli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso". Il giovane gli disse: "Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!". Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: "Allora, chi può essere salvato?". Gesù li guardò e disse: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile". Allora Pietro gli rispose: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?". E Gesù disse loro: "In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi » ( Mt 19,16-30, su laparola.net.)
Castità:
« Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca. » ( Mt 19,11-12, su laparola.net.)
« Gesù disse loro: «Non errate voi proprio perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Infatti quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nel cielo. » ( Mc 12,24-25, su laparola.net.)
Obbedienza:
« Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapete queste cose, sarete beati se le metterete in pratica" » ( Gv 13,12-17, su laparola.net.)
« Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato. » ( Lc 10,16, su laparola.net.)
« E, richiamatili, ordinarono loro di non parlare assolutamente né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando motivi per punirli, li rilasciarono a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l'accaduto » ( At 4,18-21, su laparola.net.)
In Dichiarazione più copiosa della dottrina cristiana
D. Desidero sapere, se oltre ai comandamenti del Signore ci siano ancora alcuni consigli del medesimo, per vivere più perfettamente.
M. Ci sono molti Consigli santissimi, ed utilissimi per osservare i Comandamenti con più perfezione; ma i principali sono tre: povertà volontaria, castità, ed ubbidienza.
D. In che consiste il consiglio di povertà?
M. In non avere cosa veruna propria, avendo prima data tutta la sua roba ai poveri, (Matth. 19) o messola in comune, che pure è averla data ai poveri: e questo consiglio l'insegnò Cristo, non solamente con le parole, ma ancora con l'esempio; e dopo Cristo i suoi Apostoli lo hanno seguitato, come anche tutti i primi Cristiani (Act.4), che aditavano in Gerusalemme al tempo della primitiva Chiesa; finalmente tutti i religiosi fanno voto di osservare questo santo consiglio di volontaria povertà.
D. In che consiste il consiglio della castità?
M. In voler perpetuamente esser casto, non solamente astenersi da ogni sorta di peccato carnale, ma ancora dal matrimonio: e questo consiglio ancora (Matth.19) l'ha insegnato nostro Signore con le parole, e con l'esempio, e l'hanno seguitato la Madonna, San Giovanni Battista, e tutti gli Apostoli dopo che furono chiamati da Cristo all'apostolato; e dapoi tutti i religiosi ne fanno voto particolare anche gli Ecclesiastici che hanno ordini sacri.
D. In che consiste il consiglio della obbedienza?
M. In rinunziare al proprio giudizio, ed alla propria volontà, che nel santo Evangelo (Matth. 16.) si domanda negare se stesso, sottoporsi alla volontà del superiore in ogni cosa, che non sia contro Dio: e questo consiglio l'ha insegnato il Salvatore del mondo, non solamente con parole, ma ancora con l'esempio, obbediendo in ogni cosa al Padre Eterno, ed ancora sottomettendosi, quando era fanciullo, alla Madre, ed a San Giuseppe, (Luc.2) il quale era stimato suo padre, per essere Sposo della Madonna, sebbene in verità non era suo padre, essendo nato di madre sempre vergine. E questo è il terzo consiglio, al quale si obbligano per voto tutti i Religiosi.
D. Perché sono tre i consigli principali, e non più?
M. Perché i consigli principali servano per levare gl'impedimenti della perfezione, la quale consiste nella carità: e gli impedimenti sono tre, cioè l'amar la roba, il quale si toglie con la povertà; l'amor dè piaceri carnali, il quale si toglie con la castità; l'amor dell'onore, e potestà, il quale si toglie con l'obbedienza. Di più, perché l'uomo non ha se non tre sorta di beni, cioè l'anima, il corpo, e le cose esteriori; perciò donando a Dio i beni esteriori, per la povertà, il corpo per la castità, e l'anima per l'obbedienza, viene a fare un sacrificio a Dio di tutto il suo; e così a disporsi alla perfezione della carità nel miglior modo, che sia possibile in questa vita.»
( Roberto Bellarmino, 8°Dichiarazione dei consigli Evangelici. Dichiarazione più copiosa della dottrina cristiana, in Il Catechismo. Breve dottrina cristiana e Dichiarazione della dottrina cristiana, Fratelli Calvi, 1941, pp. 114-115-116.)