Camera di commercio
La camera di commercio è un ente che associa le imprese di un determinato territorio per tutelare i loro interessi collettivi, creare opportunità di affari e prestare loro eventuali altri servizi (ad esempio, di arbitrato per le controversie tra di esse o con i loro clienti). Si ritiene che le più antiche camere di commercio siano quelle di Marsiglia, in Francia, e Bruges, in Belgio, fondate nel 1599.[1]
L'ambito territoriale di riferimento di una camera di commercio è molto variabile: può andare da una città ad una circoscrizione di livello intermedio (provincia, come in Italia, regione, contea ecc.) fino ad un intero stato; esistono inoltre camere di commercio internazionali. Anche il numero di imprese aderenti può variare notevolmente, dall'ordine delle decine fino a quello delle centinaia di migliaia (sono più di 300.000 nella Camera di commercio e industria di Parigi). Le camere di commercio possono essere a loro volta associate in organizzazioni nazionali, come Unioncamere in Italia, o internazionali, come Eurochambres a livello europeo e l'International Chamber of Commerce (ICC) a livello mondiale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I fori dei mercanti erano degli enti speciali, fondate nella seconda metà del XVI secolo e comuni nelle città italiane commerciali. L'istituzione resistette fino all'arrivo di Napoleone, che li sostituì con i Tribunali del commercio e, pochi anni dopo, con le Camere di commercio. I magistrati avevano mandato di risolvere le controversie mercantili, rispondendo alla necessità di risolvere in modo imparziale e rapido i procedimenti. Erano previsti cinque giorni per i casi normali, fino a trenta per le cause di valore maggiore. La funzione delle corti riguardava anche il controllo dei libri contabili, dei pesi e delle misure, nonché delle monete.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Camere pubbliche e private
[modifica | modifica wikitesto]Esistono nel mondo due modelli di camera di commercio: quello pubblicistico e quello privatistico.
Nel primo, che prevale tra i paesi di civil law (ad esempio, Italia, Francia, Germania, Spagna, Austria, Paesi Bassi), la camera di commercio è un ente pubblico al quale le imprese sono obbligate ad aderire, sicché la quota associativa che versano ha carattere parafiscale. Queste camere di commercio possono avere anche funzioni consultive nell'ambito dei procedimenti per l'adozione di atti normativi o provvedimenti che riguardano le imprese.
Nel modello privatistico, tipico dei paesi di common law (dove si usa talvolta la denominazione board of trade) ma presente anche altrove (ad esempio, in Belgio), la camera di commercio è un'associazione di diritto privato alla quale le imprese aderiscono volontariamente. Anche queste camere di commercio possono partecipare alla formulazione di politiche pubbliche, ma, a differenza delle precedenti, non per una funzione loro formalmente attribuita ma per l'azione che svolgono quali gruppi di pressione.
Camere bilaterali
[modifica | modifica wikitesto]Le camere di commercio bilaterali sono associazioni che riuniscono imprese di due diversi stati con lo scopo di promuovere e supportare gli scambi commerciali tra gli stessi e gli investimenti da uno stato all'altro. Si tratta di associazioni di diritto privato, anche se di solito operanti in stretto contatto con le missioni diplomatiche e i posti consolari, che offrono agli associati servizi di consulenza, traduzione ed interpretariato, ricerche di mercato, analisi legislative ecc.
Nel mondo
[modifica | modifica wikitesto]Italia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ordinamento italiano le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA), comunemente note come camere di commercio, sono enti pubblici locali non territoriali dotati di autonomia funzionale. Ai sensi della legge 29 dicembre 1993, n. 580, svolgono, nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza e sulla base del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 118 della Costituzione, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La Camera di commercio di Milano si riallaccia alla Universitas Mercatorum Mediolanensium per sottolinearne il legame storico.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti. Milano: Electa, 2011, p. 325.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura
- Camera di commercio italo-jugoslava
- Camera di commercio italo-russa
- Camera di commercio internazionale
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su camera di commercio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Camera di commercio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Camera di commercio, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (IT, DE, FR) Camera di commercio, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) chamber of commerce / chamber of commerce (altra versione), su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Sito dell'International Chamber of Commerce (ICC), su iccwbo.org.
- Sito di Eurochambres, su eurochambres.be. URL consultato il 2 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2009).
- (EN) Directory delle Camere di Commercio suddivise per area geografica, su chamber-commerce.net (archiviato il 10 gennaio 2014).
- Non istituzionali
- (EN) Directory delle società registrate negli Stati Uniti, su chamberofcommerce.com.
- (EN) Directory di sunbiz.org, su search.sunbiz.org. URL consultato il 31 ottobre 2018 (archiviato il 10 gennaio 2014).
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