Bhopal (stato)

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Stato di Bhopal (1723-1949)
Stato di Bhopal (1723-1949) – Bandiera
Stato di Bhopal (1723-1949) - Stemma
Motto: Nasr Minullah
Stato di Bhopal (1723-1949) - Localizzazione
Stato di Bhopal (1723-1949) - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome ufficialeState of Bhopal
Lingue parlatePersiano (ufficiale), hindustani, inglese
CapitaleBhopal
Altre capitaliIslamnagar
per un breve periodo
Dipendente daAutonomo nell'ambito dell'Impero anglo-indiano
Politica
Forma di governoMonarchia assoluta
(principato, retto da un Nawab o una Begum)
Nascita1723 con Dost Muhammad Khan Bahadur
CausaSecessione dall'Impero Moghul
FineIº giugno 1949 con Nawab Hamidullah Khan
CausaAnnessione all'India indipendente
Territorio e popolazione
Bacino geograficoIndia centrale
Massima estensione17,801 km² nel 1931
Popolazione730.000 abitanti nel 1931
Economia
ValutaRupia di Bhopal
ProduzioniOreficeria
Commerci conIndia britannica
Religione e società
Religioni preminentiIslam, Induismo
Religione di StatoIslam, Induismo
Religioni minoritarieProtestantesimo, Cattolicesimo
Classi socialiAristocrazia, clero, artigiani
Evoluzione storica
Preceduto daImpero Moghul
Succeduto daIndia (bandiera) India

Lo Stato di Bhopal fu un principato del subcontinente indiano, avente per capitale Bhopal, indipendente per 226 anni, dal 1723 al 1949.

Venne costituito da Dost Mohammad Khan, un soldato afghano dell'esercito mughal che divenne mercenario dopo la morte dell'imperatore Aurangzeb e riuscì a conquistare diversi territori oltre ai possedimenti feudali che già deteneva. Passò sotto la sovranità del Niẓām di Hyderābād poco dopo la fondazione del suo Stato nel 1723. Nel 1737, i Maratha sconfissero i Mughal nella battaglia di Bhopal, portando quest'ultima sotto il governo maratha. La città rimase sotto l'autorità dei Maratha sino alla terza guerra anglo-maratha del 1818 quando divenne a tutti gli effetti uno Stato principesco dell'Impero anglo-indiano, secondo per grandezza del subcontinente, governato da un monarca di fede musulmana. Il principato sarà annesso all'Unione Indiana nel 1949.

La fondazione del principato

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Dost Muhammad Khan Bahadur, fondatore dello Stato di Bhopal

Lo Stato di Bhopal fu, dunque, creato dal milite afghano Dost Mohammad Khan (16721728).[1] Dopo la morte dell'imperatore Aurangzeb, Khan iniziò a prestare servizio come mercenario per capi locali nella regione politicamente instabile di Malawa. Nel 1709 conquistò Berasia. Successivamente, egli usurpò il rajput di Mangalgarh ed il regno di Gond di Rani Kamlapati, dopo la morte delle sue governanti di linea femminile.[2] Annetté, inoltre, altri territori di Malawa al proprio Stato.

Durante gli anni venti del Settecento, Khan trasformò il villaggio di Bhopal in una città fortificata ed assunse il titolo di nawab.[3] Khan divenne amico dei fratelli Sayyid, che erano divenuti molto influenti alla corte mughal. Il supporto di Khan ai suddetti fratelli gli procurò l'inimicizia del rivale Nizam-ul-Mulk, che invase Bhopal nel marzo del 1724, forzando l'afghano a cedere gran parte del suo territorio, prendendo un suo figlio come ostaggio.[4]

Dost Mohammad Khan ed i suoi associati afghani furono portatori della cosiddetta "influenza islamica" nella cultura e nell'architettura di Bhopal, le cui rovine ancora oggi si possono ammirare a Islamnagar presso l'attuale città di Bhopal. Dopo la morte di Khan nel 1728, lo Stato di Bhopal rimase sotto l'influenza del Nizam.[5] Lo Stato inoltre pagava un tributo all'Impero Maratha che aveva sconfitto i Mughal nella battaglia di Bhopal nel 1737.

Nawab Faiz Muhammed Khan (17421777) trasferì la capitale da Islamnagar a Bhopal. Il principato acquisì lo status di protettorato britannico nel 1818 e venne governato dai discendenti di Dost Mohammad Khan sino al 1949, quando fu unito alla repubblica d'India. Per due anni dopo la partenza degli inglesi dall'India nel 1947, Bhopal sopravvisse, come Stato indipendente, fino al I giugno 1949.

Il governo delle Begums

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Qudsia Begum (1819-1837)

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Bhopal è noto per essere stato governato in modo consecutivo, con pochi intervalli, da quattro donne (1819-1926), le begums (titolo equivalente a quello di regina): fu un caso straordinario dato che gli islamici non gradivano la presenza femminile ai vertici del potere: per trovare casi analoghi si possono ricordare le quattro regine del Madagascar e le tre sovrane olandesi.[6]

Figlia del nawwāb Ghus Mohammad Khan (1801), Qudsia (detta anche Gohar Begum) sposò nel 1817 il Nawwāb Nazar Mohammad Khan. Questi fu assassinato due anni dopo e la giovane diciottenne salì al trono e fu la prima governante di Bhopal. Nonostante fosse illetterata amò e protesse le arti e la cultura. Fece edificare, come residenza regale, un magnifico palazzo detto "Gohar Mahal", un misto di architettura hindu e mughal.

Regnò fino al 1837 e le subentrò Nawab Jahangir (1837-1844) marito di sua figlia Sikander che intanto si preparava alle responsabilità di governo. Morì nel 1881 e fu tumulata nel sepolcro reale a Sufia Masjid (Latur).

Sikander Begum (1860-1868)

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Figlia di Qudsia, alla morte del marito fu reggente 1844-1860) per la piccola Shah Jehan che salirà effettivamente sul trono qualche anno dopo. Era esperta nelle arti marziali e durante il suo regno ci furono molte battaglie. Durante la ribellione indiana del 1857 si schierò dalla parte degli inglesi e questo contribuì al declino dei poteri principeschi Nel 1860 fu incoronata begum con una sfarzosa cerimonia: morì otto anni dopo.[7]

Shah Jehan Begum (1844-1860 e 1868-1901)

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Jahan Begum

Salì al trono a quattro anni sotto la tutela della madre e della nonna Qudsia che si era ritirata ma ancora influenzava la vita del principato. Per risolvere i problemi della reggenza, Sikander preferì poi prendere lei stessa il potere. Jahan sposò Sardar Bahshi e Wala Jah Amin: dal 1868 assunse pienamente il rango di begum. Jahan, amante delle arti, fece realizzare una piccola città regia - Shāhjahānābād - e un nuovo magnifico palazzo, di cui però rimangono solo pochi resti visibili.[8]

Jahan Begum (1901-1926)

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Nata nel 1858 succedette nel 1901 alla madre Jahan: sposò Ihtisham Ul-Mulk da lei nominato principe consorte. Fu la sovrana più conosciuta all'estero per alcuni viaggi che fece e per avere partecipato, unica donna sovrana, all'incoronazione di Giorgio V e della regina Mary celebrata a New Delhi. Anche Jahan fece edificare splendidi edifici con piacevoli giardini. Nel 1926 decise di abdicare in favore del proprio figlio Hamidullah Khan (1926-1947) che fu l'ultimo Nawwāb del Bhopal indipendente (sua moglie fu Sahiba).[9]

Sovrani di Bhopal (1723-1949)

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La begum di Bhopal Jahan[10]
Titolo Nome Dal Al Consorte e Note
1 Nawab Dost Mohammad Khan 1723 1728 Mehraj Bibi, Fatah Bibi, Taj Bibi;
Dinastia Mirazi Khez
2 Nawab Yar Mohammad Khan 1728 1742 Asmat Begum
3 Nawab Faiz Mohammad Khan 1742 1777 Saleha Sahiba
4 Nawab Hayat Mohammad Khan 1777 1807 Asmat Sahiba
5 Nawab Ghous Mohammad Khan 1807 1826 Zeenat Sahiba, Amir Sahiba
6 Nawab Wazir Mohammad Khan 1807 1816 in opposizione a Ghous
7 Nawab Nazar Mohammad Khan 1816 1819 Qudsia Begum; figlio di Wazir
8 Begum Qudsia Begum 1819 1837 Nazar; figlia di Ghous
9 Nawab Jahangir Mohammad Khan 1837 1844 Sikander
10 Begum Sikander Jahan 1860 1868 Jahangir; figlia di Qudsia
11 Begum Shah Jahan 1844
1860
1868
1901
Baqi Mohammad Khan, Siddiq Hasan Khan
12 Begum Sultan Jahan 1901 1926 Alì Jah, nawab consorte
13 Nawab Hamidullah Khan 1926 I giugno 1949 Maimoona Sahiba (+1982);
ultimo sovrano (+1961)
14 Begum Sajda 1961 1995 Jfetekhar Alì khan; sovrana titolare
  1. ^ John Falconer, James Waterhouse, The Waterhouse albums: central Indian provinces, Mapin, 2009, ISBN 978-81-89995-30-0.
  2. ^ Kamla Mittal, History of Bhopal State, Munshiram Manoharlal, 1990, p. 2, OCLC 551527788.
  3. ^ Somerset Playne, R. V. Solomon, J. W. Bond, Arnold Wright, Indian states: a biographical, historical, and administrative survey, a cura di Arnold Wright, illustrated, reprint, Asian Educational Services, 1922, p. 57, ISBN 978-81-206-1965-4.
  4. ^ William Hough, A brief history of the Bhopal principality in Central India, Calcutta, Baptist Mission Press, 1845, pp. 1–4, OCLC 16902742.
  5. ^ Shaharyar M. Khan, The Begums of Bhopal, illustrated, I. B. Tauris, 2000, pp. 1–29, ISBN 978-1-86064-528-0.
  6. ^ Khan, p. 32
  7. ^ Khan, p. 50
  8. ^ Khan, p. 65
  9. ^ Khan, p. 85
  10. ^ Khan, p. 122
  • William Hough, A brief history of the Bhopal principality, Baptist mission Press, Calcutta 1845.
  • Shaharyar M. Khan, The begums of Bhopal: a history of the Princely State of Bhopal, I.B. Tauris, London 2000.
  • Kamla Mittal, History of Bhopal State, South Asia Books, London 1990.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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