Beit She'an
Beit She'an autorità locale | |
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in ebraico בֵּית שְׁאָן? in arabo بيسان? | |
Localizzazione | |
Stato | Israele |
Distretto | Settentrionale |
Sottodistretto | Zefat |
Amministrazione | |
Sindaco | Jacky Lévi |
Territorio | |
Coordinate | 32°29′48″N 35°29′55″E |
Altitudine | −125 m s.l.m. |
Superficie | 7,33 km² |
Abitanti | 16 700 (2008) |
Densità | 2 278,31 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 19150 |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Beit She'an (in ebraico: בֵּית שְׁאָן, /Bet Šəʼan/, traslitterato anche Beth Shean; in arabo بيسان?, Bīsān; forma ufficiale israeliana: بيت شان, Bayt Šān, traslitterato anche come Beisan o Bisan)[1] è una città del Distretto Settentrionale di Israele che ha storicamente svolto un ruolo importante a causa della sua posizione geografica, all'incrocio tra la valle del Giordano e la valle di Jezreel.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Beit She'an è menzionata per la prima volta tra le conquiste di Tutmosi III nel XV secolo a.C., e sono stati trovati resti di un centro amministrativo egiziano risalente alla XVIII e XIX dinastia. La Bibbia la menziona come una città cananita nel Libro di Giosuè, dove ne registra la conquista da parte di Davide; gli scavi hanno portato alla luce costruzioni amministrative dell'epoca di Salomone distrutte da Tiglat-Pileser III.[2]
Durante il periodo ellenistico, ebbe una popolazione ellenizzata e fu chiamata Scitopoli (Scythopolis), probabilmente in quanto vi si erano stabiliti come veterani dei mercenari sciti; poiché la mitologia greca la voleva fondata da Dioniso e dalla sua nutrice Nysa, la città era nota anche come Nisa-Scitopoli (Nysa-Scythopolis). Nel III e II secolo a.C., la città fu coinvolta nelle guerre dei Diadochi tra le dinastie tolemaica e seleucide, come pure nella rivolta dei Maccabei asmonei, che nel II secolo a.C. distrussero Scitopoli.[2]
Nel 64 a.C. fu occupata dai Romani, ricostruita e resa capitale della Decapoli, le "dieci città" della Samaria che erano centri della cultura greco-romana: si trattò di un evento così importante che il calendario della città inizia con quell'anno. La pax romana rese florida la città, come evidente dalla sua pianificazione urbana di alto livello e dalle numerose costruzioni, tra cui il teatro romano meglio conservato della Samaria, un ippodromo, il cardine e altre costruzioni tipiche dell'influenza romana. I blocchi di basalto scuro usati per le costruzioni e l'acqua per l'acquedotto romano furono forniti dal monte Ghilboa, distante 7 km. Molte delle costruzioni di Scitopoli furono danneggiate dal terremoto del 363. Nel 409 la città divenne capitale della Palaestina Secunda.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mariam Shahin, Palestine:A Guide, Interlink Books, 2005, pp. 159-165, ISBN 1-56656-557-X.
- ^ a b c "Beit She'an", Jewish Virtual Library.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Beit She'an
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mappa di Scythopolis, su mfa.gov.il.
- (EN) Pictures of Beit Shean, su holyland-pictures.com. URL consultato l'11 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
- Cinque immagini con ampie didascalie dal sito web Gli Scritti, centro culturale, su gliscritti.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 125509724 · LCCN (EN) n82060140 · GND (DE) 4069362-4 · BNF (FR) cb137355229 (data) · J9U (EN, HE) 987007554833205171 |
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