Alberico Motta
Alberico Motta (Monza, 6 ottobre 1937 – Villasanta, 23 maggio 2019) è stato un fumettista e illustratore italiano noto per essere stato uno dei principali autori di storie a fumetti di molti personaggi umoristici italiani editi dalle Edizioni Bianconi come Geppo, Chico, Nonna Abelarda e dell'edizione italiana di Braccio di Ferro e di Tom & Jerry e autore della serie a fumetti Big Robot, ricordata come il primo esempio di manga italiano.[1][2][3][4][5][6]italiano.7
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Quando ha tredici anni si reca alle Edizioni Alpe di Milano proponendo una sua cartella di lavori al proprietario, Giuseppe Caregaro, il quale gli impartisce consigli.[7][5] Nel 1952 venne assunto part time alla Editrice Dardo come redattore grafico alternando il lavoro agli studi come perito industriale; qui completa le tavole degli altri autori e si occupa anche di impaginazione e realizzazione di inserti pubblicitari e titoli.[8][7][4][5]
L'esordio come autore avviene nel 1954 quando pubblica illustrazioni sul quindicinale per bambini Cri-Cri;[7][4][5] realizza anche copertine a colori de Il Grande Blek e della rivista di racconti western El Coyote; inoltre crea anche personaggi come Paquito e Lala e quelli della versione a fumetti di Stanlio e Ollio;[senza fonte] in seguito, nel 1956, disegna storie a fumetti di Chicchirichì alternandosi con Sandro Angiolini;[5] lo stesso anno inizia a collaborare con le Edizioni Alpe disegnando storie di Cucciolo e Tiramolla; qui conosce Giorgio Rebuffi e Umberto Manfrin.[7][8][5]
Successivamente collabora con la casa editrice di Renato Bianconi, e con Pierluigi Sangalli realizza la testata dedicata al personaggio di Geppo sulla quale pubblica storie riempitive di sua creazione.[7][5] Dal 1976 al 1980 scrive e disegna anche storie a fumetti di Nonna Abelarda, Tom & Jerry, Felix, Chico, Pinocchio e crea il personaggio di Big Robot;[8][3][4] quest'ultima è il primo fumetto realizzato interamente dall'autore che ne scrisse e ne disegnò le storie e venne edita per 12 numeri fino al 1981 e, anche se di durata breve, è rimasta nota per essere stata la prima a riprendere lo stile dei manga giapponesi che andavano molto di moda negli anni ottanta.[5] Collabora anche con l'estero disegnando storie di Fix & Foxy.[8][3][4][5] Finita la collaborazione con le Edizioni Bianconi, nel 1981 inizia a collaborare con la Mondadori realizzando storie a fumetti con i personaggi Disney come Topolino e Paperino e realizzando i primi sperimenti di colorazione al computer.[5][3][4] Nel 1991 realizza anche, insieme ai figli Dario e Valeria, il primo fumetto digitale della Disney. Per la Mondadori disegnerà fino al 1992 circa settanta storie.[7] Nel 1992 abbandona l’editoria per dedicarsi alla grafica pubblicitaria come art director in un'agenzia pubblicitaria dedicandosi allo studio della tecnica digitale nell'illustrazione;[7][8][5] fonda la "View Point" con i suoi due, divenendo precursori nell'uso del computer nell'editoria realizzando la rivista di enigmistica Punto Quiz a colori, completamente in digitale. La società entrò poi nel campo della pubblicità e della comunicazione, realizzando campagne e cataloghi dei prodotti.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Museo del fumetto e della comunicazione
- ^ [Encirobot.com] Big Robot - Di Alberico Motta, su encirobot.com. URL consultato il 2 maggio 2019.
- ^ a b c d (EN) Alberico Motta, su lambiek.net. URL consultato il 2 maggio 2019.
- ^ a b c d e f Marco Raul, Alberico Motta (Monza, 1937), su Cliquot Casa Editrice, 3 marzo 2016. URL consultato il 2 maggio 2019.
- ^ a b c d e f g h i j k l Intervista ad Alberico Motta - Ink on Line, su inkonline.info. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2019).
- ^ Da Goldrake a Big Robot: l’invasione dei robot giganti tra TV e fumetti al WOW Spazio fumetto – C4 Comic, su c4comic.it. URL consultato il 23 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2019).
- ^ a b c d e f g Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 2 maggio 2019.
- ^ a b c d e FFF - Alberico MOTTA, su lfb.it. URL consultato il 2 maggio 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberico Motta "Big Robot - La minaccia di Orkus", Bologna, Kappalab, 2012 ISBN 978-88-98002-05-4
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberico Motta, su INDUCKS.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2067152821998001040005 · ISNI (EN) 0000 0003 8854 7301 · SBN LO1V171040 · GND (DE) 1160330085 |
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