Abbasanta
Abbasanta comune | |
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(IT, SC) Abbasanta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Oristano |
Amministrazione | |
Sindaco | Patrizia Carta (lista civica Progetto Abbasanta) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°07′33″N 8°49′10″E |
Altitudine | 315 m s.l.m. |
Superficie | 39,85 km² |
Abitanti | 2 564[1] (31-3-2024) |
Densità | 64,34 ab./km² |
Frazioni | Sant'Agostino, Tanca Regia |
Comuni confinanti | Ghilarza, Norbello, Paulilatino, Santu Lussurgiu |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09071 |
Prefisso | 0785 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 095001 |
Cod. catastale | A007 |
Targa | OR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 380 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) abbasantesi (SC) abbasantesos |
Patrono | santa Caterina d'Alessandria |
Giorno festivo | 25 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Abbasanta all'interno della provincia di Oristano | |
Sito istituzionale | |
Abbasanta (Abbasanta in sardo;[4][5] in italiano letteralmente "acqua santa"[6]) è un comune italiano di 2 564 abitanti[1] della provincia di Oristano in Sardegna.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è situato sull'altopiano omonimo, a 30 km nord-est del capoluogo di provincia, nella regione storica del Guilcer. Il territorio di Abbasanta ha una superficie di 3.985 ettari e si trova nella parte settentrionale della provincia di Oristano. Confina a nord con Norbello, a sud con Paulilatino, a est con Ghilarza e a ovest con Santu Lussurgiu.
La morfologia è generalmente piatta con alcune colline che raggiungono i 400 metri di altitudine. Il territorio è ricco di sorgenti anche se alcune non hanno più acqua a causa del dissesto idrogeologico.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima è mite per la mediocre altitudine, i venti dominanti sono quelli settentrionali e occidentali.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'attività umana antichissima è testimoniata da dolmen, tombe dei giganti e pozzi sacri rinvenuti nelle campagne dell'altopiano[7]. Il territorio fu abitato sin dall'epoca Nuragica, e venne poi conquistato dai cartaginesi con l'invasione dell'Isola[8] e dai romani.
Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Guilcier, di cui fu capoluogo dopo Guilciber, villa ormai andata distrutta. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese, e fu incorporato nell'Incontrada di Parte Ocier Reale. Fu successivamente insieme a Paulilatino un feudo regio, amministrato cioè da funzionari della Corona e non da feudatari, e venne riscattato al demanio nel 1838 per divenire un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Una parte del territorio, la Montagna Reale di Abbasanta, fu invece dal 1778 al 1840 un feudo a parte, concesso inizialmente ai Marras, passò poi ai Mura ai quali venne riscattato.
Variazioni territoriali e di nome
[modifica | modifica wikitesto]- 1927: soppresso e aggregato al comune di Ghilarza;
- 1934: ricostituito con distacco delle frazioni di Abbasanta, Domusnovas Canales e Norbello dal comune di Ghilarza;
- 1946: staccata frazione di Norbello costituita in comune autonomo.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Abbasanta utilizzava fino al 2020 uno stemma concesso con DPR del 29 luglio 1993[9] dov'era raffigurata una quercia da sughero tra due torri, alte quanto il fusto dell'albero, mattonate di nero, chiuse, finestrate e merlate alla guelfa di cinque.[10] L'attuale stemma[11] è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale e concesso con decreto del presidente della Repubblica del 13 febbraio 2020.[12]
«D'azzurro, a due colline d'oro, affiancate, con la sinistra attraversante in parte sulla destra, questa sostenente una quercia da sughero di verde, fustata di rosso, dette colline attraversate alla base dal nuraghe Losa fondato sulla pianura troncata di verde e di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le torri della precedente versione sono sostituite dalla rappresentazione del Nuraghe Losa. Confermata, invece, la presenza della quercia da sughero. Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di verde.[13]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Santa Caterina d'Alessandria
- Chiesa di Sant'Antonio
- Chiesa di Sant'Amada
- Chiesa di Santa Maria
- Chiesa campestre di Sant'Agostino
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casa Aragonese in via S. Caterina 25 citata nel Catalogo generale dei Beni Culturali e SardegnaCultura
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]- Nuraghe Losa
- Nuraghe Zuras
- Dolmen Mesu Enas
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[14]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti nel comune di Abbasanta in totale sono 68,[15] pari al 2,62% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono:
Pos. | Cittadinanza | Popolazione |
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1 | Marocco | 39 |
2 | Romania | 11 |
3 | Polonia | 5 |
4 | Algeria | 5 |
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata ad Abbasanta è il logudorese centrale o comune, anche se presenta una lieve differenziazione dalla parlata tipica logudorese.
Istituzioni, enti e associazioni
[modifica | modifica wikitesto]Ad Abbasanta ha sede il CAIP (Centro addestramento e istruzione professionale) della Polizia di Stato, centro all'avanguardia per l'istruzione dei servizi scorte e sicurezza, per la formazione di polizie straniere e sede, soprattutto in passato, di stages del NOCS e di altre forze speciali di polizia europee ed extraeuropee; all'interno ospita anche il Reparto prevenzione crimine Sardegna e il gruppo cinofili con cani antidroga, antiesplosivo e per ordine pubblico. Abbasanta ospita anche un reparto speciale dell'Arma dei carabinieri: lo Squadrone eliportato carabinieri cacciatori "Sardegna".
Economia
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione della Strada Statale 131 ha dato grande impulso alle attività commerciali e alle comunicazioni del paese. Oggi[non chiaro], l'economia si basa sul piccolo artigianato (lavorazione di metalli e sughero), i servizi, e l'agro-pastorale, con le aree verdi fortemente dedicate all'allevamento bovino e ovino[7].
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Abbasanta è collegata con due arterie stradali importanti: la SS 131 e la SS 131 DCN.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Abbasanta è attraversata dalla linea ferroviaria Cagliari-Golfo Aranci, ed è servita dalla stazione di Abbasanta, situata nella parte occidentale dell'abitato. L'impianto è inoltre un centro intermodale passeggeri, vi ha infatti sede un terminal per le autolinee interurbane, espletate dall'ARST e da altri vettori locali.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Fernando Pinna | centro | Sindaco | [16] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Stefano Pinna | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [17] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Stefano Sanna | lista civica | Sindaco | [18] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Stefano Sanna | lista civica "Proseguiamo Uniti" | Sindaco | [19] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Stefano Sanna | lista civica "Comunità e Progresso" | Sindaco | [20] |
26 ottobre 2020 | in carica | Patrizia Carta | lista civica "Progetto Abbasanta" | Sindaco | [21] |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]La squadra di calcio della città è la GSD Abbasanta che milita nel girone B sardo di Promozione. I colori sociali sono il rosso ed il nero.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Toponimo ufficiale in lingua sarda ai sensi dell'articolo 10 della Legge n. 482 del 15.12.1999
- ^ Adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 39 del 26.08.2010 (PDF), su comune.abbasanta.or.it. URL consultato il 6 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2019).
- ^ I toponimi dell'altipiano di Abbasanta
- ^ a b Regione Autonoma della Sardegna, I Comuni della Sardegna in Rete - Storia - Regione Autonoma della Sardegna, su comunas.it. URL consultato il 1º giugno 2018.
- ^ ITALIAPEDIA | Comune di Abbasanta - Storia, su italiapedia.it. URL consultato il 3 maggio 2018.
- ^ Abbasanta, decreto 1993-07-29 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ Comune di Abbasanta, Deliberazione del consiglio comunale n. 32 del 13/07/2018 "Modifica degli elementi caratteristici dello stemma e del gonfalone del Comune di Abbasanta" (PDF).
- ^ Stemma di Abbasanta (PDF), su Comune di Abbasanta. URL consultato il 12 dicembre 2023.
- ^ Abbasanta (Oristano) D.P.R. 13.02.2020 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ Gonfalone del comune di Abbasanta (PDF), su Comune di Abbasanta. URL consultato il 12 dicembre 2023.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ Dati demografici ISTAT.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 25/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 novembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Abbasanta
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Abbasanta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.abbasanta.or.it.
- Abbasanta, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Raimondo Bacchisio Motzo, ABBASANTA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- Abbasanta, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123362743 · LCCN (EN) n2005026814 · GND (DE) 7592295-2 · J9U (EN, HE) 987007484726805171 |
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