Hubert Bals Fund a sostegno dei giovani interpreti del nuovo cinema indipendente
Venticinque film da diciotto paesi differenti. Questo il resoconto 2010 dello Hubert Bals Fund nell'ambito dell'International Film Festival Rotterdam. Un impegno che come al solito si è esteso dai finanziamenti in fase di progettazione di un film fino alla post-produzione e distribuzione. Attraversando tutti i generi, da quello in stile documentario (l'argentino El camino entre dos puntos di Sebastian Diaz Morales), a lavori più sperimentali (l'indonesiano At the Very Bottom of Everything di Paul Agusta) o di animazione (l'argentino El sol di Ayar Blasco).
Come da manuale sia il Festival nella sua programmazione che la Fondazione nel suo intervento, hanno privilegiato alcune cinematografie, in particolar modo quelle del Sud America, dell'Est Asiatico e di quei paesi dell'Africa e dell'Europa Orientale che con poche ma valide produzioni riescono a far breccia nei gusti (solitamente distratti) della critica e del pubblico europeo. È il caso ad esempio del film georgiano Susa di Rusudan Pirveli e del kenyano Soul Boy di Hawa Essuman. In particolare dall'Est europeo provenivano anche un film dall'Armenia, Bounded Parallels di Hovhannes Galstyan, uno dal Tajikistan, True Noon di Nosir Saidov e due dall'area balcanica: Donkey [+leggi anche:
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scheda film] di Antonio Nuic (co-produzione Croazia, Bosnia Erzegovina e Serbia, oltre al Regno Unito) e Ordinary People [+leggi anche:
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intervista: Vladimir Perisic: la viole…
scheda film] di Vladimir Perisic (Serbia).
Riguardo ai riconoscimenti, il fatto che due delle tre opere premiate con il Tiger Award abbiano ricevuto il sostegno dello Hubert Bals Fund, dalla Costarica Agua fría de mar [+leggi anche:
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intervista: Savina Neirotti
scheda film] di Paz Fábrega e dalla Thailandia Mundane History di Anocha Suwichakornpong, rappresenta solo la punta di un iceberg, perché alcuni dei film finanziati sono passati nei maggiori Festival internazionali.
Oltre ai due film vincitori, in concorso erano presenti altre due opere sostenute dal fondo, ed altre erano distribuite nelle sezioni collaterali. Tutte anteprime mondiali ed europee, a testimonianza di un impegno da parte della Fondazione di sostenere i giovani interpreti del nuovo cinema indipendente, che attraverso manifestazioni internazionali possono affermare linguaggi e, contestualmente, temi politici e sociali che difficilmente potrebbero essere comunicati in altro modo.
Ulteriore esempio di come l'intervento della Fondazione non si concentri solo sul Festival di Rotterdam ma prosegue durante tutto l'anno, è la notizia che dopo l'ampia ed esaustiva selezione nella sezione "Where is Africa?", lo Hubert Bals Fund sosterrà dieci tra documentari e film a soggetto africani in un tour che attraverserà numerosi festival africani.
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