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Bloodmarked (The Legendborn Cycle, #2)
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"Arthur e il popolo dei Minimei" è stato il libro che mi ha fatto capire che io sto al fantasy come le api stanno al polline. Sono passati tanti anni eppure non è cambiato nulla. Amo il genere fantastico, perdermi in mondi in cui la magia è reale, in cui basta crederci per diventare chiunque.
Bloodmarked mi ha ricordato Arthur.
Questo non è un YA, è IL YA. Non nel senso negativo che tante persone usano per definire un libro, ma nel senso che, se letto all'età a cui si rivolge, può fare tanto.
Bloodmarked è quel libro che potrebbe creare nuove generazioni di amanti di fantasy.
C'è tutto. Un'eroina con una crisi d'identità che non sa di chi fidarsi e finisce per perdere e poi ritrovare se stessa, amicizia, famiglia, un triangolo amoroso (che pian piano mi ucciderà) e un mondo che fa paura, ma che si deve imparare ad affrontare. Il tutto scritto in maniera sublime.
I colpi di scena non mancano e i dialoghi sono così ben studiati, che Tracy Deonn lascia come l'impressione che scrivere un libro sia un gioco da ragazzi, che può farlo chiunque.
L'unica nota negativa che mi sento di dare al libro è che ho trovato il finale troppo frettoloso, ma dall'altra parte capisco che:
1. Il libro è narrato in prima persona e, dal momento che la protagonista è "svenuta" durante tutto l'atto, ha senso che le cose vengano descritte molto velocemente solo una volta finite. Avrei comunque preferito un altro pov per quel pezzo?! Si. Possibilmente di Selwyn. Però capisco anche che...
2. lasciare il lettore con un "aspe aspe aspe wtf aspe COSA STA SUCCEDENDO aspe FERMIIIII", è un ottimo modo per finire un libro e assicurarsi la vendita del successivo. Almeno, con me funziona.
L'ho amato più del primo.
Bloodmarked mi ha ricordato Arthur.
Questo non è un YA, è IL YA. Non nel senso negativo che tante persone usano per definire un libro, ma nel senso che, se letto all'età a cui si rivolge, può fare tanto.
Bloodmarked è quel libro che potrebbe creare nuove generazioni di amanti di fantasy.
C'è tutto. Un'eroina con una crisi d'identità che non sa di chi fidarsi e finisce per perdere e poi ritrovare se stessa, amicizia, famiglia, un triangolo amoroso (che pian piano mi ucciderà) e un mondo che fa paura, ma che si deve imparare ad affrontare. Il tutto scritto in maniera sublime.
I colpi di scena non mancano e i dialoghi sono così ben studiati, che Tracy Deonn lascia come l'impressione che scrivere un libro sia un gioco da ragazzi, che può farlo chiunque.
L'unica nota negativa che mi sento di dare al libro è che ho trovato il finale troppo frettoloso, ma dall'altra parte capisco che:
1. Il libro è narrato in prima persona e, dal momento che la protagonista è "svenuta" durante tutto l'atto, ha senso che le cose vengano descritte molto velocemente solo una volta finite. Avrei comunque preferito un altro pov per quel pezzo?! Si. Possibilmente di Selwyn. Però capisco anche che...
2. lasciare il lettore con un "aspe aspe aspe wtf aspe COSA STA SUCCEDENDO aspe FERMIIIII", è un ottimo modo per finire un libro e assicurarsi la vendita del successivo. Almeno, con me funziona.
L'ho amato più del primo.
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Bloodmarked.
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Reading Progress
July 17, 2022
– Shelved
July 17, 2022
– Shelved as:
to-read
March 17, 2023
–
Started Reading
March 28, 2023
–
Finished Reading
Ho letto altre recensioni dove si chiedono se Camlann è alle porte oppure no e a me sembra ovvio che sia proprio in atto, in quanto Camlann e lo scontro tra la corte Oscura e l'Ordina ma dopo 250 anni sta semplicemente avvenendo su un altro piano e soprattutto più in profondità.
A proposito sono rimasta confusa e delusa dall'accordo che Bree fa con il re Oscuro, dato che trovo vada contro la sua etica abbandonare i suoi amici solamente per imparare a gestire il suo potere dal suo nemico senza prendere nessuna precauzione o integrarle nel patto. In più quando sono nel viaggio del sangue per salvarla dai morgana e da Artù non capisco perché per farle capire che tutto è reale Sel debba assorbire la magifiamma di Bree.
Non so proprio come hai detto tu ho trovato tutto molto frettoloso e spiegato in malo modo senza permettere al lettore di empatizzare a pieno con i personaggi, cosa che come ho detto all'inizio mi ci ha fatto allontanare e di questo mi dispiace.