Marco Tamborrino's Reviews > L'inverno del mondo

L'inverno del mondo by Ken Follett
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“Why was it, Lloyd wondered, that the people who wanted to destroy everything good about their country were the quickest to wave the national flag?”

Non ho letto il libro in inglese, ma non avendo sottolineato le citazioni, per evitare di cercarle ho preso quella che mi serviva in inglese.

Dunque, non c'è molto da dire. È un buon romanzo, senza infamia e senza lode, un buon romanzo che ha il vantaggio di lasciarsi leggere quasi troppo facilmente, tanto che se uno è privo di grandi impegni, può leggerselo in 3-4 giorni.

Parliamoci chiaro: il progetto della trilogia Century è ambizioso e lodevole. Quindi bravo Ken Follett. Un progetto del genere, però, non richiede solo una grande documentazione storica, politica e scientifica, ma anche tanta pazienza e tanto lavoro di rifinitura. Lavoro che, nel caso di questo secondo capitolo, non è stato assolutamente svolto. Il primo m'è sembrato più completo, più studiato. Se parli della Seconda Guerra Mondiale, non puoi lasciar perdere eventi fondamentali solo perché in 1000 pagine non ti ci stanno o perché non hai voglia di parlarne. Ne scrivi 1500, di pagine, oppure stringi il carattere, ché tanto quello che usi è decisamente grande. Magari, invece di metterci due anni, ce ne mettevi 5 - e lo so che l'attesa è orribile per noi lettori -, e ci presentavi un lavoro fatto come cazzo si deve. Le ultime 200 pagine, tralasciando le ultimissime 10, sono davvero brutte. Di una svogliatezza sconcertante. Non rovinano di certo le decine di belle pagine che le precedono, ma stonano terribilmente.

Mi parli della Guerra Civile di Spagna e poi nemmeno una pagina sull'Italia fascista o su Mussolini? E la notte dei cristalli?

Apprezzabilissimo il tentativo di paragone tra le brutture del nazismo e del comunismo, e a questo propostito è importantissima la figura di Erik, da fervente nazista a fervente comunista. Drammatica la presa di Berlino da parte dei sovietici. Sbagliato additare tutti i tedeschi come nazisti.

Bellissimo il personaggio di Daisy, di una dinamicità incredibile. Il suo percorso di maturazione è splendido e rappresenta un grande insegnamento.
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Reading Progress

September 30, 2012 – Started Reading
September 30, 2012 – Shelved
September 30, 2012 –
page 157
16.41%
September 30, 2012 –
page 239
24.97%
October 2, 2012 –
page 315
32.92%
October 3, 2012 –
page 360
37.62%
October 5, 2012 –
page 558
58.31%
October 11, 2012 –
page 620
64.79%
October 14, 2012 –
page 690
72.1%
October 21, 2012 –
page 810
84.64%
October 26, 2012 – Finished Reading

Comments Showing 1-2 of 2 (2 new)

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Carol Switzer e' vero che saltava tanti momenti storici ma forse ha lasciato fuori certe cose importante perche' sa che sono molto piu' studiato e conosciuto. Sembrava di voler imaginare un perspetivo delle persone coinvolte, e solo quelle gia' introdotto in Fall of the Giants.


Tom LA Bella recensione. Non so se il libro mi piacerebbe di più se includesse tutti gli eventi "importanti" della seconda guerra mondiale. Secondo me è un lavoro completo di per sè. Se cominciamo a discutere su cosa incoudere e cosa lasciare fuori, allora ciascuno dovrebbe scriversi il suo libro, no? Lo scopo di Follett non era quello di dipingere un affresco completo, ma semplicemente un affresco, e secondo me l'ha fatto molto bene!


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