Outis's Reviews > Underground. Racconto a più voci dell'attentato alla metropolitana di Tokyo

Domanda 1: come si scrive un buon saggio che parli di un attacco terroristico?
Domanda 2: perché leggere oggi un libro che parla di un attacco terroristico avvenuto 25 anni fa in Giappone ad opera di un gruppo (il movimento religioso Aum) che in Italia nemmeno esiste?

Con questa recensione vorrei spiegare perché per me Underground è un buon saggio e soprattutto perché ha ancora senso leggerlo,anche oggi e anche in Italia.

Underground è composto da due diverse parti: la prima raccoglie le interviste delle vittime dell'attacco col sarin alla metropolitana di Tokyo che hanno accettato di parlare con Murakami, la seconda quelle di alcuni seguaci o ex seguaci del culto di Aum.

Credo che Murakami, che già apprezzo come romanziere, sia anche un abile saggista.
Trascrive raramente le sue opinioni, lasciando che il lettore si formi da sé la propria opinione; le poche volte che esprime i suoi giudizi, questi mi sono parsi equilibrati e non superficiali, né arroganti, perché Murakami non crede di avere tutte le verità in tasca e si pone così sullo stesso piano del lettore.

Le interviste alle vittime sono molte, inevitabilmente i racconti di parecchie persone sono simili, ma ho apprezzato molto che Murakami abbia scelto, per rispetto, di pubblicarle tutte: per molte persone raccontare, e quindi rivivere, quegli eventi deve essere stato difficile, non sarebbe stato molto etico non pubblicare le loro interviste perché non erano "abbastanza speciali". Probabilmente il saggio ci avrebbe guadagnato in "leggibilità" ma, ripeto, sono contenta che Murakami abbia scelto di pubblicarle tutte, dimostrando etica ed empatia.

Nella seconda parte, quella dedicata alle interviste a (ex) seguaci di Aum, la voce di Murakami si fa un po' più presente. Sono interviste molto "attuali" e disturbanti: attuali perché ci permettono di vedere più da vicino il funzionamento di una setta (in parte perfino di un gruppo terroristico) e disturbanti per il loro connubio tra normalità e follia Da una parte ci mostrano la relativa normalità di molti dei seguaci (spesso persone istruite ma che faticano ad adattarsi allo stile di vita contemporaneo) e allo stesso tempo il fatto che molti di questi, ancora oggi, nonostante le prove e le confessioni dei colpevoli, fatichino ad accettare pienamente la responsabilità di Aum nell'attacco terroristico. In particolare, l'intervista ad una ragazzina entrata nella setta in giovane età e che crede di possedere poteri soprannaturali è stata davvero disturbante.
Interessante, oltre che attualissima, la riflessione di Murakami sulle sette ed il loro successo nelle società ricche e competitive contemporanee.

Insomma, ho molto apprezzato questo saggio, interessante e talvolta commovente. Non si legge velocemente ma, secondo me, ne vale la pena.