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Il crollo by Chinua Achebe
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bookshelves: africa, nigeria

LE COSE CAMBIANO, CROLLANO



È impossibile circoscrivere il ruolo di Achebe nella letteratura africana. È come cercare di definire in che modo Shakespeare ha influenzato gli scrittori inglesi o Puškin quelli russi.

Il crollo, o anche Le cose crollano, (1958) è il primo romanzo di una trilogia che include Non più tranquilli del 1960 e il celebre La freccia di dio apparso quattro anni dopo (1964).
Questo primo ha venduto oltre dieci milioni di copie, è stato tradotto in 50 lingue, ed è libro di testo in molte scuole del continente nero.


Effetti delle locuste.

Tre romanzi fondamentali per raccontare l’incontro dell’uomo bianco con l’uomo nero: più nello specifico, quello dei bianchi colonizzatori inglesi con la comunità Igbo, il popolo di Achebe.
La stessa gente che abbiamo visto nelle foto e i reportage sul Biafra (1966), forse le prime immagini di bambini denutriti con gli occhi sbarrati e la pancia gonfia giunte in Occidente.

Qui, il fiero Okonkwo rifiuta fino alla morte di scendere a patti con l’invasore, l’uomo bianco. E la sua storia è ambientata all’inizio del secolo in cui si svolse la breve epopea del Biafra, e quindi, nel primo Novecento.



La conquista della terra, che sostanzialmente consiste nello strapparla a quelli che hanno la pelle diversa dalla nostra o il naso leggermente più schiacciato, non è una cosa tanto bella da vedere, quando la si guarda troppo da vicino.
Parole di Marlow in “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad.

Achebe non mette in scena il “buon selvaggio” che incontra il vile invasore. Il suo Okonkwo è un vero selvaggio, governato da regole e leggi lontanissime da quelle dei bianchi, ma anche da quelle che i bianchi possono solo concepire. Eppure, anche i bianchi nel passato sono stati legati al ciclo della terra e delle stagioni…
Ma Achebe non divide il suo universo in buoni neri e cattivi bianchi: Okonkwo è violento con le sue mogli, ama i suoi figli ma non si sottrae al sacrificio rituale del figlio adottivo Ikemefuna, è impaziente, giudica l’indolenza maschile un aspetto di personalità femminile, non va d’accordo col suo clan, è un guerriero bellicoso, vince ogni gara di lotta, beve il vino di palma dal teschio della sua prima vittima… l’uomo nero non avrebbe potuto restare così primitivo in eterno…



L’invasore bianco non si presenta con le armi, ma ben più subdolamente chiedendo un po’ di terreno per costruire la sua chiesa: è dalla chiesa dei bianchi che parte la conquista (colonizzazione).
L'uomo bianco è molto astuto. È venuto adagio e in pace con la sua religione. Noi ridevamo della sua follia e gli abbiamo permesso di restare. Adesso ha conquistato i nostri fratelli e il nostro clan non può più essere quello di prima. Ha messo un coltello tra le cose che ci tenevano uniti e noi siamo crollati giù.



Achebe adotta la lingua dell’invasore, l’inglese: ma alla sua d’origine lascia ampio spazio introducendo termini, proverbi, metafore, tanto da necessitare un glossario finale.

La colpa dell’uomo bianco è nota, ma mai abbastanza sottolineata e riconosciuta: aver deciso che la sua cultura è superiore alle altre.
Quella dell’uomo nero è di essersi piegato a una nuova religione e avere accolto nuove regole che non gli appartenevano. Di essere lasciato dominare dalle locuste, i bianchi.
E fors’anche, d’essersi fidato troppo della sua magia.


Sulla copertina dell’edizione più recente.
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Reading Progress

Started Reading
March, 2006 – Finished Reading
March 21, 2019 – Shelved
March 21, 2019 – Shelved as: africa
March 21, 2019 – Shelved as: nigeria

Comments Showing 1-2 of 2 (2 new)

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message 1: by Maria (new) - added it

Maria Wonderful, wonderful review!
I completely agree, the white man's arrogance in deciding that his culture and beliefs are better and truer than all the others has caused a lot of grief and irreparable losses.
I like African writers who stay true to their "African voice", I should move this higher on my list.


Orsodimondo Maria wrote: "Wonderful, wonderful review!
I completely agree, the white man's arrogance in deciding that his culture and beliefs are better and truer than all the others has caused a lot of grief and irreparab..."


I believe it's really worth reading at least one of the trilogy.
Thanks, Maria, you're always so kind! 😊


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