Luana's Reviews > Nel nome di mio padre

Ogni tanto entro nel tunnel del giallo Svezia e parto a nastro, leggendo un sacco di libri tutti in fila e provando ad approcciare nuovi autori. O, in questo caso, autrici. Viveca Sten fa parte di quella banda di autrici svedesi che mettono in scena crimini e indagini ambientati negli idilliaci paesaggi scandinavi, come la piccola isola di Sandhamn, a largo di Stoccolma.

"Com'è possibile scomparire nel nulla su un'isola così piccola?" Questa è la difficile domanda a cui deve trovare risposta l'ispettore Thomas Andreasson, chiamato a investigare sulla misteriosa sparizione di una giovane ragazza di cui si sono perse le tracce mentre stava venendo via dalla casa della sua migliore amica. Le indagini sembrano a un punto morto, quando per caso viene riscoperto parte del cadavere, fatto a pezzi per meglio nascondere le tracce. Ad aiutare Thomas, oltre ai colleghi, c'è la sua amica d'infanzia, Nora, avvocato che sta passando qualche giorno sull'isola con i figli per fuggire dalla crisi del suo matrimonio e dall'imminente divorzio (ovviamente, sono ancora in attesa di trovare un protagonista di questi gialli scandinavi che abbia una vita felice, o almeno serena...anche Thomas non scherza: pure lui separato e ancora segnato dal trauma della morte della sua unica figlia). Tra piste varie, la vera ragione di questo brutale omicidio trova le sue radici in un rancore profondo e implacabile che attraversa le diverse generazioni di due rami della stessa famiglia: fratello contro sorella, cugini cresciuti separati, e su tutti l'ombra di un padre violento e fanatico (che si era ripromesso di non trattare mai i propri figli nel modo in cui sui padre aveva trattato lui da ragazzo, fallendo miseramente). E tre vittime innocenti che finiscono per pagare per una faida di famiglia di cui non hanno nessuna colpa.

Mi aspettavo qualcosa di meglio, ma la lettura è stata comunque piacevole e scorrevole. Certo, a volte tutta la storia della vendetta famigliare mi sembrava un tantino cervellotica, ma nel complesso la storia non era male. Un piccolo appunto: questo non è il primo libro della serie di Sandhamn, ma il terzo. Purtroppo mi sono fatta ingannare dal sito della Marsilio, senza controllare meglio, comunque sia la vicenda si segue benissimo anche senza la lettura dei volumi precedenti.