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La panne

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Ma la casa che lo ospita, quella di un vecchio giudice a riposo, non è quanto si aspettava. Infatti, invece di qualche compagnia femminile, il rappresentante trova quattro vecchietti, tutti ex uomini di legge, che gli spiegano il loro unico passatempo: rifare dei famosi processi storici come quello a Socrate, a Gesù, a Giovanna d'Arco. Ma il gioco, aggiungono, diventa più bello con del materiale vivente. E così Traps, tra una bottiglia di vino e l'altra, si ritrova in veste di imputato. In un'atmosfera sempre più inquietante, il gioco scivola nella realtà per poi tornare gioco, in uno sfasamento continuo abilmente orchestrato dai quattro amici: Traps parla, si confessa, la sua vita banale sembra acquistare improvvisamente risvolti cruenti; sognava un'avventura ma si sente scoperto e si svela attraverso un esercizio di raffinate sevizie mentali, dove la posta finale può sciogliersi in una risata generale o in una condanna senza possibilità di appello.

«Ci sono ancora delle storie possibili, storie per scrittori? Se uno non intende raccontare di sé, né romanticamente, liricamente, generalizzare il proprio io, se non si sente affatto obbligato a parlare con assoluta veridicità delle proprie speranze e delle proprie sconfitte, o del proprio modo di fare all'amore, come se la veridicità ne facesse un caso universale e non piuttosto un caso clinico, psicologico, se uno non intende farlo e vuole invece tirarsi da parte con discrezione, difendere garbatamente le proprie faccende private, ponendosi di fronte al proprio tema come uno scultore di fronte alla materia prescelta, lavorandoci e sviluppandosi attraverso di essa, e voglia, come fosse una specie di autore classico, non lasciarsi prendere subito dalla disperazione, anche se non si possono certo negare le vere e proprie assurdità che ovunque vengono a galla, allora scrivere diventa un mestiere piú difficile, piú solitario e anche piú insensato».

70 pages, Paperback

First published January 1, 1956

About the author

Friedrich Dürrenmatt

327 books946 followers
Friedrich Dürrenmatt (1921 – 1990) was a Swiss author and dramatist.

Dürrenmatt was born in the Emmental (canton of Bern), the son of a Protestant pastor. His grandfather Ulrich Dürrenmatt was a conservative politician. The family moved to Bern in 1935. Dürrenmatt began to study philosophy and German language and literature at the University of Zurich in 1941, but moved to the University of Bern after one semester. In 1943 he decided to become an author and dramatist and dropped his academic career. In 1945-46, he wrote his first play, "It is written". On October 11 1946 he married actress Lotti Geissler. She died in 1983 and Dürrenmatt was married again to another actress, Charlotte Kerr, the following year.

He was a proponent of epic theater whose plays reflected the recent experiences of World War II. The politically active author gained fame largely due to his avant-garde dramas, philosophically deep crime novels, and often macabre satire. One of his leading sentences was: "A story is not finished, until it has taken the worst turn". Dürrenmatt was a member of the Gruppe Olten.

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Profile Image for Orsodimondo [in pausa].
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August 25, 2022
CI SONO ANCORA DELLE STORIE POSSIBILI?


Alberto Sordi è Alfredo nel film “La più bella serata della mia vita” di Ettore Scola (1972). Il titolo del film è preso dall’ultima frase del racconto: “Alfredo, mio caro Alfredo! Ma che cosa ti sei messo in testa, santo cielo? Ci rovini la più bella serata della nostra vita!”

Ci sono ancora delle storie possibili? Storie per scrittori? è il bell’incipit.

Alfredo Traps, quarantacinquenne rappresentante di tessuti, gira il paese a vendere e raccogliere ordini. Quando ha un guasto all’auto che non vuole più saperne di muoversi, la panne del titolo, e il meccanico gli dice che fino all’indomani non può riparargli la vettura, decide di passare la notte nel villaggio, chissà mai che non ci scappi un’avventura con una fanciulla locale attratta dal forestiero, gli è già successo, e la prospettiva è invitante. Siccome la locanda ha tutte le stanze prenotate per una riunione di allevatori, decide di chiedere ospitalità nella villa che spicca a margine del borgo. Avrebbe fatto meglio ad astenersi.
Qui trova il padrone di casa e tre suoi amici, tutti pensionati: sono stati un giudice, un pubblico ministero, un avvocato difensore e un boia. Gente abituata ad amministrare la giustizia. I quattro si riuniscono per giocare insieme a rimettere in scena i processi della storia (Socrate, Gesù, Giovanna d’Arco, Dreyfuss…). Quando si presenta Alfredo capiscono che per quella sera il loro gioco può contare su una novità interessante: un imputato in carne e ossa.



Non vi è più un Dio che minacci, né una giustizia, né un fato come nella quinta sinfonia; ci sono solo incidenti del traffico, dighe che crollano per errori di costruzione, l’esplosione di una fabbrica di bombe atomiche provocata da un assistente di laboratorio un po’ distratto, incubatrici mal regolate.
Ed ecco che ritorna il Caso a sconvolgere l’esistenza, a scombinare piani e cambiare la carte in tavola. Proprio come nel magnifico La promessa.Là un delitto rimasto insoluto, una colpa rimasta senza punizione: qui, forse, una punizione a un crimine non commesso. Processo alle intenzioni?
Ma, in fondo, se il cinismo di Alfredo si manifesta nel considerare fedeltà, onestà, lealtà, concetti superati e parole fuori tempo, non è forse giusto applicare la legge morale? Il fatto che Alfredo si ritenga senza macchie, la sua mancanza di coscienza, non dimostra invece la sua colpa?
Colpe e delitti sono solo quelli sanzionati dal codice, dalla legge degli uomini?



Un racconto che Dürrenmatt costruisce sul tono tra comico e grottesco che genera grande inquietudine.
La compattezza della costruzione, tutta in una notte all’interno della villa, ha naturalmente prodotto un adattamento, sia teatrale, con finale diverso, meno severo e cruento, sia cinematografico, firmato da Ettore Scola, che secondo me si è preso troppe e inutili libertà rispetto al testo, giungendo a risultato non all’altezza dei suoi film più celebri. O forse dipende dal fatto che
https://www.youtube.com/watch?v=W-SBv...


Un momento della lavorazione del film col regista al centro impegnato a spiegare ai suoi protagonisti.
Profile Image for Vit Babenco.
1,615 reviews4,749 followers
March 31, 2023
Some games had better not to be played…
After a sudden breakdown of his car a sales manager, Alfredo Traps finds himself among the guests of the old judge and is invited to play an odd role playing game…
“Our game is possibly a little strange,” his host confessed cautiously. “What we do at these evenings is to play at our old professions.”
The guests smiled again, politely, discreetly.
Traps was perplexed. How was he to interpret that?
“Well,” his host explained, “I used to be a judge, Herr Zorn a prosecuting attorney, and Herr Kummer a trial lawyer. And we play at holding court.”

Representation of justice is complete including a retired executioner… Alfredo is offered a role of defendant… The dinner party begins and the game commences… The defendant is asked plenty of questions…
“I have never yet met a defendant who made such reckless statements with greater assurance.”
Traps laughed. “Don’t worry about a thing, my friend,” he said. “Wait till the interrogation begins. I won’t lose my head, I assure you.”
This remark was followed by a deathly silence such as had fallen once before. All noise of chewing, of smacking lips, of sipping wine, ceased abruptly.
“You unfortunate wretch,” the lawyer groaned. “What do you mean by ‘wait till the interrogation begins’?”
“Oh,” Traps said, heaping salad on his plate, “has it begun already?”

If there is a trial then there will be a verdict…
In the entire world there is not a single person who isn’t guilty in one thing or other.
Profile Image for Valeriu Gherghel.
Author 6 books1,835 followers
October 29, 2023
Într-un roman de Dostoievski, cred că în Idiotul (trebuie neapărat să verific!), întîlnim un joc de societate. Lumea s-a adunat la o serată, se plictisește de moarte și caută ceva distractiv. Cineva propune ca fiecare participant să mărturisească o faptă de care îi este rușine. Firește că personajele mint sau aleg întîmplări lipsite de orice semnificație. Nimeni nu recunoaște că a comis cu adevărat ceva odios. Nimeni nu e cuprins de remușcări. În Pana de automobil, Dürrenmatt s-a gîndit la un joc asemănător.

Un individ e obligat să rămînă peste noapte într-o localitate (i s-a defectat mașina) și, pentru că hanul e ocupat, caută o gazdă. Este îndrumat spre casa unui localnic și primit cu maximă amabilitate. Gazda, un bărbat în vîrstă, îi spune că nu-l va costa nimic și că va petrece o seară pe cinste. Nu va fi singur. Vor sosi cît de curînd cîțiva prieteni apropiați. Cînd prietenii își fac apariția, domnul Traps, protagonistul, e scuturat de un mic frison. Musafirii sînt, de fapt, niște moșnegi: „Se afla în fața a trei hodorogi, cu nimic mai prejos decît bizara lui gazdă. Asemenea unor corbi monstruoși, făpturile lor umpleau veranda însorită”. Va observa cu ușurare că moșnegii nu sînt și senili. Dimpotrivă, sînt oameni de viață, cu o minte vivace și cu un simț al dreptății ireproșabil. Toți au lucrat cîndva în justiție.

Iau loc la masă. Vinul de soiul cel mai bun (Porto, Neuchâtel, Pichon-Longueville etc.) curge în valuri, mîncarea e mai presus de orice critică: fripturi de vițel, de clapon, ciuperci, delicatese. Cînd se lasă întunericul, o servitoare trupeșă aprinde trei candelabre cu lumînări. Întîlnirea capătă aspecte grotești. Pe măsură ce Traps își deapănă povestea vieții, convivii devin tot mai surescitați: „Auziți, auziți!, orăcăiră bătrînii”, „Bătrînii prinseră a behăi veseli”.

În acest chip, cîțiva foști magistrați îl judecă - în joacă - pe Alfredo Traps, îl condamnă exuberanți la pedeapsa capitală și, în final, sînt cuprinși de stupoare. Inocentul Traps le face pe plac...
Profile Image for Emilio Berra.
270 reviews242 followers
November 9, 2018
Come per gioco
F. Durrenmatt non può assolutamente essere considerato un semplice autore di gialli. Anzi, è di certo un grande scrittore ; casomai l'uso del Poliziesco diventa una modalità, una chiave per aprire spiragli sul profondo di una realtà che ci sta intorno.

Nel breve romanzo "La panne", l'auto di un uomo piuttosto ordinario si arresta, 'va in panne'. E' quasi sera. Nelle vicinanze trova ospitalità nella casa, circondata dagli alberi del giardino, di un anziano e singolare signore, che lo invita a cena a cui convengono alcuni vecchi 'colleghi'. Infatti si ritrova con quattro vegliardi, ognuno dei quali aveva avuto un ruolo nel settore della Giustizia : chi era stato avvocato, chi giudice, chi pubblico ministero ; ogni tanto si ritrovano a cena per giocare...'al tribunale' . Il quarto omino, taciturno, ha avuto una mezza carriera come boia in uno Stato vicino, interrotta per l'abolizione della pena di morte.
L'unica figura femminile presente, una cuoca-cameriera coi suoi piatti pantagruelici.
Solitamente amavano rifare famosi processi come il processo a Socrate, ma "era il massimo diletto se si giuocava con materiale vivo" come talvolta accadeva, e quella sera "il ruolo di imputato era ancora libero". Ciò "divertì il viaggiatore di commercio" accolto per la notte. "Disse che era per lui un onore assumere la parte vacante dell'imputato".

Che cosa si scopre durante quel gioco strano, seduti a gozzovigliare prelibatezze e bere vini pregiati?
In fondo "c'è sempre qualcosa da confessare". "Chi fra noi può dire di conoscere se stesso, chi conosce i propri misfatti, le proprie colpe segrete?".
Questa sì che è una sorpresa per il lettore : seduto in allegra compagnia, percepisce che potrebbe esserci lui stesso ; forse, in qualche modo, 'c'è' lui stesso.

La struttura del romanzo è un meccanismo straordinario. La scrittura di Durrenmatt è davvero bella. Della trama è opportuno non svelare altro.
Lasciamo pertanto i conviviali e usciamo in punta di piedi. "Fuori c'era lo spettacolo d'una tarda luna, una falce sottile, un lieve stormire fra gli alberi, e per il resto silenzio".
Profile Image for Pat.
421 reviews110 followers
December 29, 2017
“… chi se la sente di conoscersi proprio a fondo, non c'è nessuno che abbia la coscienza perfettamente pulita…”

Alfredo Traps, rappresentante di articoli tessili, rimasto in panne con la sua Studebaker accetta l’ospitalità di un vecchio giudice in pensione. Fa conoscenza con tre amici dell’uomo: un pubblico ministero, un avvocato e un oste (che in occasione delle riunioni ricopre il ruolo di boia), tutti in pensione. Trascorrono le serate mettendo in scena i grandi processi del passato. È il loro divertimento, e quando si presenta l’occasione di avere un imputato in carne e ossa il piacere raggiunge l’apice.
Invitato a giocare, Alfredo accetta. Non ha da temere, è persona integerrima. Si dispiace, persino, di non poter essere utile, perché mai ha commesso misfatti. Il suo avvocato difensore lo avverte: “La via dalla colpa all'innocenza è sì difficile, ma non impossibile, mentre è un'impresa addirittura disperata voler conservare la propria innocenza e il risultato non può essere che disastroso”.
Inizia la cena e, con essa, il processo. Fra risate, cibo e alcol in abbondanza Alfredo spiega com’è arrivato alla posizione attuale, racconta della moglie, dei figli, delle relazioni extraconiugali. Cala la maschera. Emergono la pochezza e l’avidità, la mancanza di scrupoli e la passione per lo sfarzo. Il livello alcolico aumenta, e accresce l’eccitazione. Quand’è accusato di un crimine gravissimo, Alfredo s’inorgoglisce, si sente importante, eccezionale. Si entusiasma. Non è più un insulso piccolo borghese, ma un uomo straordinario, unico.
Alla torta sono tutti completamente sbronzi. Accusa e difesa farfugliano le loro requisitorie, il giudice si chiede se Traps abbia veramente “commesso uno dei più straordinari delitti del secolo”.
Le risate sono sempre più fragorose.
“La sentenza! La sentenza!.
Champagne.
Poi si sale la scala che porta ai piani superiori.
Povero Alfredo, rovinare una così bella serata!

Facciamo attenzione: nessuno è fuori pericolo. Ché a ben cercare, qualche colpa la si trova.

Racconto cupo dietro l’ironia. Si riflette sulla natura umana, sul senso di colpa e di giustizia, sul destino.
Curiosa la scelta del cognome di Alfredo, Traps. Già nel nome la trappola.
Una tragedia abbigliata da commedia.
Profile Image for Hendrik.
418 reviews100 followers
January 12, 2021
Friedrich Dürrenmatt spielte seltsamerweise in meiner Lesebiografie bis jetzt keine Rolle. Weder in der Schule, noch später sind mir seine Bücher untergekommen. So gesehen bot der hundertste Geburtstag des Schweizer Schriftstellers einen willkommenen Anlass das zu ändern. Die Panne ist eine ziemlich kurze Geschichte, so dass man vom Inhalt besser möglichst wenig preisgibt. Ein Handelsvertreter hat unterwegs eine Autopanne und landet in einer Runde lebenslustiger Greise. Sie verwickeln ihn in ein Spiel um Recht und Gerechtigkeit. Dabei schwankt die Stimmung stets zwischen ausgelassener Heiterkeit und beklemmendem Ernst. Als Leser weiß man nie so genau, woran man bei den alten Herren wirklich ist. Die Pointe am Ende ist von tragikomischer Qualität und zeigt eine offenkundige Freude des Autors an schwarzem Humor. Geradezu genüsslich lässt er seine Figuren über die Fallstricke des Zufalls stolpern. In einem Interview bekannte Dürrenmatt einmal, dass seine gesamte schriftstellerische Arbeit im Grunde daraus besteht, aus einer Winzigkeit etwas zu machen. Aus einem harmlosen Vorfall eine Geschichte zu spinnen. Im Fall von Die Panne ist ihm das ausgezeichnet gelungen. Ich habe mich jedenfalls bestens unterhalten gefühlt.
Profile Image for Steffi.
1,021 reviews257 followers
January 11, 2021
In der Schule habe ich ohne jede Freude Der Richter und sein Henker gelesen. Auch eine Inszenierung von Die Physiker in Schulzeiten assoziiere ich eher mit Langeweile.

Doch nun wird anläßlich des 100. Geburtstages von Dürrenmatt überall sein Werk gelobt. Eine gute Gelegenheit also, sich mal wieder an diesen Schriftsteller heranzuwagen. Und so las ich in einer kleiner Leserunde Dürrenmatts „Die Panne“, und siehe da: Das ist klug, witzig und kurzweilig.

Ein nicht ganz so heller Textilvertreter gerät in die Runde dreier Juristen und der gespielte Prozess wird zunehmend bitterer Ernst. Oder wie es einer der Beteiligten ausdrückt: „ein Verbrechen lasse sich immer finden“.

Das Ende der Kurzgeschichte ist umso überraschender, als die altmodische Profession eines der Beteiligten nicht angewendet werden muss. Und apropos altmodisch: Vieles scheint hier zeitlos: „Garagisten ist man ausgeliefert wie einst Raubrittern, noch früher Ortsgöttern und Dämonen.“ Und so fühlt sich manchmal auch der Prozess an wie eine Art Hexenprozess, bei dem Unschuld ausgeschlossen ist und das Urteil bereits vorab feststeht.

Interessant zudem, dass Dürrenmatt den Stoff auch als Hörspiel bearbeitet hat und die Geschichte dort ganz anders enden lässt.

Zudem wurde ich angeregt, einige mir unbekannte Begriffe nachzuschlagen und habe dabei von einer illustren Vereinigung namens Schlaraffia erfahren.

Ich habe auf jeden Fall Lust bekommen, mehr von Dürrenmatt zu lesen und auch „Der Richter und sein Henker“ wird eine zweite Chance bekommen.
Profile Image for Peter.
357 reviews201 followers
January 16, 2021
Oberflächlich besehen ist "Die Panne" ein skuriles aber ämusantes Stück. Unter der Oberfläche aber lauert die Menschenverachtung des Justizapparates und seiner Vertreter. Hier geht es nicht mehr um Gerechtigkeit, sondern nur noch um einen in den Gerichtssaal verlegten intellektuellen Zweikampf zwischen Staatsanwalt und Verteidiger, dem der Richter kopfnickend beiwohnt. Von Gerechtigkeit ist keine Rede, dort wo sich ein Verbrechen immer finden lässt. Dessen Aufdeckung ist kein schmerzhafter Prozess, sondern ein Genuss, begleitet von einem Festmahl, dass sich mit der Schwere des Vergehens zur Orgie steigert. Und nicht nur erregen sich die Vertreter der Justiz an ihrer Spitzfindigkeit, auch der Angeklagte selbst rekelt sich in dem Gefühl mit einem perfekten Mord aus der Mittelmäßigkeit herausgetreten zu sein.
Profile Image for Dagio_maya .
1,001 reviews306 followers
October 19, 2017
"Si affaccia il sospetto che non ci sia più nulla da raccontare"

Racconto grottesco del 1956.
Tutto nasce da un banale imprevisto: un commesso viaggiatore resta bloccato in un villaggio, la sua auto è in panne. Non essendoci posti nel piccolo albergo viene ospitato da una anziano ed eccentrico signore, Invitato a partecipare ad una godereccia cena con amici si troverà al centro di un processo in veste d'imputato.
Il racconto nella sua brevità dimostra non solo sapienza di scrittura ma la magistrale capacità di saper raccontare una storia che non sia incentrata su chi scrive.
Una storia ancora possibile tra le tante che sono già state raccontate.
Una storia che sceglie un uomo qualunque perchè chiunque potrebbe essere per una volta e per caso il protagonista di una trama che non avrebbe mai immaginato.
Profile Image for Andrea.
153 reviews58 followers
January 31, 2021
La vita di un piccolo-borghese, Alfredo Traps, un viaggiatore di commercio destinato a far carriera, prende una svolta decisiva quando un giorno, in seguito ad un evento del tutto casuale e imprevedibile, una panne della propria automobile aziendale, rimane appiedato e decide di trascorrere la notte in una casa che offre ospitalità agli avventori del paese. In questa abitazione si riuniscono tutte le sere quattro pensionati che nella vita lavorativa passata sono stati tutti uomini di legge: un giudice, un avvocato, un pubblico ministero e un boia. I quattro amici hanno uno strano passatempo: inscenare processi, meglio se in presenza di imputati in carne ed ossa.

Alfredo, dall'alto della sua serena convinzione di essere innocente, di non aver commesso alcun reato, si presta volentieri a tale gioco, volendo mettere alla prova l'abilità di questi curiosi pensionati. Non si deve preoccupare, Alfredo: tanto, “un reato si finiva sempre per trovarlo” e “che lo si voglia o no, c'è sempre qualcosa da confessare”. Un gioco che, intramezzato dall'assaggio di invitanti manicaretti e di pregiati vini, dura tutta una notte, e che via via si fa sempre più tetro, facendo sprofondare i suoi interpreti in una situazione sempre più assurda e surreale, dalla quale, tuttavia, non c'è scampo.

Dopo “La morte della Pizia”, un altro straordinario racconto lungo, o romanzo breve, che può essere lampante esempio sia della cifra stilistica di Durrenmatt, fatta di narrazione irriverente e grottesca, con echi kafkiani, umorismo nero e feroce satira, sia del pensiero dell'artista svizzero riguardo a tematiche centrali nelle esperienze di vita, individuale e sociale, dell'uomo: apparenza ed autenticità, giustizia e verità, colpa ed innocenza, pentimento ed espiazione. Come ne “La morte della Pizia”, ho trovato qui una straordinaria esemplificazione della visione relativistica e soggettivistica del reale: non c'è verità assoluta, la realtà non è unica ed oggettiva, tutto è interpretabile e ogni fatto non è univoco, molteplici versioni sono possibili, il significato è sempre ambiguo. E anche qui, come nel racconto precedente, il Caso regna sovrano incontrastato sulle vite degli uomini.

Le vicende che ci vengono narrate da Durrenmatt ne “La panne” possono essere giudicate in due modi. Il lettore può vedere in esse una critica alla vita inautentica dell'uomo qualunque, che si nasconde dietro una comoda maschera di conformismo e che si inganna nel coltivare un'esistenza apparentemente felice, perfetta e di successo. Quando Alfredo, però, capisce che la sua vita è stata costruita sulle menzogne, non può più tornare indietro: la sua mente va incontro anch'essa, come la sua automobile, ad una panne. Ma la critica, se vogliamo ancora più feroce, viene riservata anche agli uomini di legge che, con i propri ferri del mestiere, fatti di cavilli giuridici ed artifici retorici, sono in grado di fare il bello ed il cattivo tempo, punendo oltremisura chi non merita punizioni e lasciando impuniti i colpevoli.

Nel vedere il modo in cui i quattro pensionati giudicano il povero Alfredo, ci si immedesima in quest'ultimo: un uomo qualunque, che non brilla certo per moralità, un uomo che, come chiunque, non può dirsi totalmente innocente (“i destini si assomigliano tutti”), ma che paga per i suoi errori in modo iniquo. Inevitabile sentirsi schiacciati dal peso opprimente di questo tipo di giustizia: una giustizia privata, vendicativa, altamente fallibile, una giustizia “umana, troppo umana” o, per dirla con le parole di Durrenmatt, “una giustizia grottesca e strampalata, una giustizia in pensione”. Secondo la visione dell'autore, che emerge qui ma anche in molte altre sue opere, la giustizia, per come è pensata ed esercitata dagli uomini, è dunque incapace di giungere alla verità.

Siamo di fronte all'ennesimo gioiellino che ci ha lasciato Durrenmatt. Si rimane stupiti non solo da quello che lo scrittore ha da dirci, condensando il suo ragionamento in così poche ed essenziali righe, ma anche dal meraviglioso modo con cui egli ce lo dice: ricreando delle vicende terribili, delle storie incredibili, eppure ancora possibili, con una scrittura che provoca e che tocca senza riguardi; una visione sinistra e lugubre, che inevitabilmente porta a rivelazioni scomode e politicamente scorrette; un pungolo che rimane impresso nella mente del lettore, e che immancabilmente lo tormenta.
Profile Image for Siti.
369 reviews144 followers
April 21, 2018
Nella forma breve del racconto che raggiunge le vette della perfezione espressa in sintesi, Dürrenmatt è capace di dare vita ad una precisa poetica, non solo quella legata al tema suo più caro e ricorrente, la giustizia appunto, ma anche ad una precisa idea di letteratura, regalandoci al contempo un’amara riflessione sulla vita e sul caos che la domina.
Lo scritto rapisce subito il lettore con la riflessione iniziale sulla scrittura ancora possibile, sulle storie che ha senso ancora raccontare, laddove l’autore non volesse attingere ai filoni che tradizionalmente vengono percorsi e calcati. È possibile una storia trascendendo il racconto con allegata generalizzazione lirica del proprio Io? insomma quando uno scrittore non vuole parlare di sé allora non c’è più nulla da raccontare? O è ancora possibile farlo e con fatica, facendo emergere un “mondo di panne”?
L’avvio narrativo è infatti rappresentato proprio da una panne che obbliga il commesso viaggiatore Traps a fare una sosta involontaria lungo il tragitto della sua vita, una sorta di deviazione standard. Si ritrova ospite di un vecchio giudice che con altri tre amici, tra pasti luculliani e robuste bevute, è solito trascorrere le serate inscenando celebri processi della storia in pieno ossequio al cerimoniale, alla dottrina, ai codici, con l’unica variante che concede alla giustizia pubblica di trasformarsi in giustizia privata con intento puramente ludico e introducendo la pena di morte…
Traps così, in un crescendo di rivelazioni, si ritrova ad assolvere pienamente il ruolo di imputato con a carico un’accusa di omicidio. “Il giuoco minaccia di divenire realtà” … ora è possibile far trionfare la giustizia. In un climax ascendente sempre più teso il lettore è catapultato verso la sentenza mentre registra in Traps una metamorfosi che dal divertito stupore iniziale lo conduce al pieno assolvimento del suo compito del perfetto imputato: egli ha certo una colpa, non era affatto consapevole, e solo in virtù di essa e della relativa idea di giustizia può avviarsi alla giusta espiazione capace di infondere senso al suo vissuto.
Magistrale racconto che cova nell’assurdo il caos della vita.
Profile Image for Hend.
155 reviews889 followers
May 22, 2012
Traps , a traveling textile salesman, experiences an auto accident in a small town....
Was invited to him to a splendid and extravagant dinner ,in a large villa,
all night he was served a delicious dish after another and one for each course an expensive bottle of wine uncorked…

his host was a former judge, and the other guests include lawyers, prosecutors, and a former hangman
Whom represent the knights of virtue and the ones defending justice…
Who are used to Run daily through a trial, most of them deal with known historical cases…

over dinner, he was driven into a ridiculous joke and some sort of a strange game(the dangerous game of life and death) and a mock trial .he have taken the role of the accused. Traps being un careful and bragging about his achievements and success stories and there was nothing prevent him from achieving his goal

was interrogated about the ways he could fulfill his ambition....

he was found guilty of murder after confessing his sins ,although he hasn't committed the crime ,he was blamed for the victim heart attack ,
he even found relieve in the words of the prosecutor and was annoyed by his lawyer defense…......
And at last have the courage to die and found peace in it…..

The last scene show that although he has a great opportunity to know a lot about himself. And his his inner drives, he still will repeat the same mistakes…
And didn’t learn the lesson…
Dürrenmat has chosen a name with symbolic values which accentuate the thematic content of the play…
(Traps)
Another symbolize for time, by dawn, they begin their joy and happy hours ,but after sunset it will be time for death….

One of the best plays I have read,so many inner and deep meanings in a mocking and sarcastic way…..



Profile Image for piperitapitta.
1,020 reviews414 followers
December 31, 2017
Traps, come trappole.

Poche pagine per raccontare di legge, moralità, pulizia morale e interiore, innocenza e condanna (eterna e non).
E di senso di colpa, che come un corto circuito improvviso, una panne imprevista, rimette in gioco (e in dubbio) la propria esistenza e la propria condotta.
Profile Image for Javier Ventura.
149 reviews57 followers
September 25, 2022
Novela corta o relato largo, como quieran ustedes. Un divertimento perverso, que se lee en un suspiro.
Profile Image for Amaranta.
578 reviews239 followers
December 10, 2017
Una storia curiosa. Un’auto in panne che si rivela essere lo squarcio del velo di Maya sull’anima di un uomo. Farsa o realtà i personaggi si muovono su un palco, attorno ad una tavola riccamente imbandita e fra un formaggio, vino che scorre a fiumi, risate e un tribunale ipotetico con un imputato alla sbarra, la giustizia seguirà il suo corso. Ma è vera giustizia? Tre vecchietti seguono gli eventi, come le Parche sul filo della vita di un uomo, e un quarto li assiste: il boia.
L’imputato si ritrova a volere ammettere la propria colpevolezza, quasi come una liberazione, pronto ad ottenere il massimo della pena.
Un racconto breve in cui la tensione verso qualcosa che alla fine succederà si avverte fin da subito in questo doppio binario che la vita segue.
Profile Image for Soledad.
178 reviews32 followers
May 22, 2023
După lectura nuvelei "Jucătorul de șah" de Zweig (în urma căreia mintea mea s-a pomenit în cădere liberă), nu credeam că voi da în curând de o creație literară capabilă să-mi suscite emoții similare.
Însă Friedrich Dürrenmatt cu al său micro-roman "Pana de automobil" a reușit să se joace cu mintea și emoțiile mele într-un mare fel. O să mă abțin să dau careva detalii referitoare la subiect, teme abordate sau mesaj (tind să cred că impactul va fi cu mult mai puternic dacă veți citi acest roman fără a fi în cunoștință de cauză). Țin doar să menționez că opera de față m-a prins în mrejele ei de la primele rânduri, iar răsturnarea de situație de la final mi-a creat impresia că citesc un adevărat thriller psihologic cu substrat filosofic...

PS. Un mare mulțumesc dlui Valeriu Gherghel, a cărui recenzie m-a determinat să iau în mâini această carte, ce se clasează irevocabil în topul celor mai memorabile lecturi trăite de mine până acum 🙂
Profile Image for Aitziber.
324 reviews82 followers
July 31, 2022
Libro muy cortito, en una hora y media se lee.

Una averia en el coche lleva a Alfredo a casa de unos jubilados que juegan ha realizar juicios.
Historia hilarante donde se realiza un juicio muy absurdo. Tiene un fondo maligno y con toques negro.

Un final inesperado y que me ha gustado mucho
Profile Image for Luciano.
26 reviews10 followers
October 21, 2024

Racconto molto breve che si legge in un lampo.
L'espediente narrativo è ben noto ed è stato utilizzato da molti autori in passato:
- un emerito signor nessuno rimane bloccato in una piccola cittadina da un guasto alla macchina
- nella piccola cittadina non si trovano posti letto liberi per trascorrere la notte
- l'emerito sconosciuto accetta di dormire a casa di un cortese anziano del luogo che si offre di ospitarlo
- l'anziano signore è solito fare un gioco un po' particolare ogni sera con altri 3 amici vecchietti
- l'emerito sconosciuto decide di partecipare al gioco, che avrà uno svolgimento e un esito del tutto inattesi

E allora perché parlarne? E perché consigliarlo poi?
Prima di tutto perché non è affatto semplice racchiudere in così poche pagine una storia tanto significativa e tanto interessante; e Dürrenmatt è una grande penna.
In secondo luogo, nonostante la brevità del testo, l'autore è riuscito a farmi riflettere su almeno due questioni.
Nell'era dell'apparire, quanto siamo disposti a sembrare qualcosa che non siamo, anche mentendo, pur di sentirci importanti?
E soprattutto, chi può dirsi davvero senza colpa in questo mondo? Chi può dire di aver avuto una vita talmente specchiata da considerarsi del tutto esente da colpe e torti?

Il racconto, che ruota attorno ad una variazione sul tema della giustizia, particolarmente caro all'autore, finisce con l'indagare la natura umana e la percezione soggettiva di concetti quali responsabilità e moralità, ma anche colpa e giustizia.
Con una scrittura precisa e senza fronzoli, va dritto al punto con meccanismi narrativi perfetti. Un gioiellino che consiglio a tutti.

Profile Image for Greg.
504 reviews126 followers
May 29, 2017
Dürrenmatt was a compulsive reviser; he never stopped tinkering with his stories, even after they were published. The radio play Die Panne (The Breakdown, translated into English as Traps and A Dangerous Game) was written in 1955 and received an award from a German blind war veterans association.

Dürrenmatt once again delves into his recurring theme of justice. The car of a traveling salesman, Alfredo Traps, breaks down in a small Swiss village, forcing him to spend the night. All the rooms are rented, so he goes to the home of a retired judge. The judge invites Traps to join him and three friends, all retired—one a prosecutor, one a defense attorney, and one who we later learn was an executioner—for an evening dinner featuring a number of exotic wines. The judge asks Traps to play a game with them in which they all reprise their former professions. But as the play goes on and they get more drunk, the trial takes an unexpected and serious turn when the prosecuting attorney reveals, through Trap’s own admissions, serious charges involving life and death.

Twenty years later, Dürrenmatt took up the story again as a two part stage play. Although the basic plot is similar, he adds new characters, makes the drinking episodes very funny, and Traps is more of a multi-dimensional figure. In this case, Dürrenmatt expands the theme of a car breakdown (Panne) to Traps mental breakdown.

This short volume demonstrates Dürrenmatt’s ability to take a story and remain true to the general plot while going in widely varying directions. When read together, each version makes the other better and more interesting.
Profile Image for Silvia.
245 reviews32 followers
October 31, 2021
"Che cosa non si finisce per raccontare davanti ad un bicchiere di vino"
213 reviews22 followers
January 12, 2018
La Panne è una piccola novella di Durrenmatt divenuta nel corso degli anni tanto famosa da essere spesso ricordata come piccolo capolavoro, tanto da rischiare di deludere chi la leggesse per la prima volta. Siamo in presenza di un processo. Ma attenzione, non è un legal thriller, non ci sono schermaglie infuocate tra difensore e pubblico ministero, nessun teste dell'ultim'ora pronto a ribaltare la situazione, nessuno che urla "Obiezione!"
Quello che invece non manca è una manciata di allegri bontemponi, non manca il cibo che arriva puntuale, portata dopo portata a deliziare il palato, non manca il vino che annaffia generosamente la serata, non mancano le risate. E se tra un piatto e l'altro ci si diletta a giocare un po' con la legge che problema c'è? Anzi non con la legge, che i nostri protagonisti l'hanno appesa al chiodo andando in pensione, ma con la giustizia.
Un racconto che scorre quieto ma in cui la tensione narrativa c'è eccome, anche se buttata sulla tavola del banchetto e carnevalizzata, perché celebrare un processo è celebrare un rito, un rito carnevalesco in questo caso che è un rito dionisiaco anche se sotto l'occhio lucido del giudizio, e come in ogni rito del genere serve il vino, servono le risate, serve una vittima....
Voto: 7,5
Profile Image for Tabuyo.
456 reviews42 followers
July 28, 2022
Una historia cortita pero muy entretenida que me sacó más de una sonrisa.
El libro trata de un viajante al que le deja tirado su coche y tiene que pasar la noche en casa de un anciano que le da alojamiento. A la hora de la cena reciben a un grupo de jubilados y para entretenerse hacen una representación de un juicio con el viajante como acusado.

Ha cumplido mis expectativas porque ya desde la primera página supe que era una lectura fresca, de esas que sabes que vas a disfrutar aunque no sepas de qué va a tratar la historia.
Profile Image for natura.
430 reviews55 followers
July 26, 2020
Una pequeña joyita en la que un inocente “juego” propiciado por unos peculiares jubilados acaba de forma inesperada.
Los retratos de los protagonistas son impagables, y la reacción del incauto que cae en sus redes, maravillosa. Una lectura amena gracias a una prosa precisa, un conocimiento del alma humana más que notable y una trama inteligente e interesante. Fantástica.
Profile Image for Claudiu.
452 reviews
December 3, 2016
Nuvela aceasta aminteste de procesele de constiinta ale personajelor lui Dostoievski, doar ca acestea nu se intind pe sute de pagini, ci, aici, sunt concise si chiar imbraca forma unor procese de la judecatorie, iar psihologia este doar schita, creionata. Tuse subtiri, subtiri.
Profile Image for Francesca.
1,725 reviews154 followers
March 18, 2021
Chi fra di noi può dire di conoscere se stesso, i propri misfatti, le proprie colpe più segrete?

Dürrenmatt è un autore che non delude: nei suoi scritti, solitamente piuttosto brevi, condensa tutta la sua poetica, la sua visione dell’uomo, in modo spesso spiazzante e lasciando il lettore a rimuginare su temi che talora sembrano assodati e definitivi.

Non è da meno La panne. Una storia ancora possibile, in cui l’auto del protagonista, Alfredo Traps, un rappresentante di tessuti, va in panne, così da trovarsi a dover pernottare nel paese, con la speranza di godersi una piacevole avventura. Traps trova alloggio nella vecchia villa di un giudice in pensione che per fuggire la noia e la solitudine offre gratuitamente una stanza a persone di passaggio, in cambio di partecipare alla cena con dei vecchi amici, pensionati ex colleghi, con i quali per gioco si simulano processi in cui l'imputato è l'ospite. Tra una portata e un bicchiere di vino, Traps racconta la storia del suo ex capo, morto casualmente prima che lui prendesse il suo posto e tra gioco e realtà, tra toni surreali e drammatici sull’onda di speculazioni spiazzanti che portano il protagonista a reazioni ancor più inaspettate, l'invitato verrà accusato di omicidio con una sentenza di condanna a morte.
È un gioco. È una finzione. Però…

La vera indagine di Dürrenmatt si rivolge alla giustizia, al diritto e al suo compito – e pretesa – di giungere a decretare quale sia la Verità, a discernere colpevoli o innocenti, attraverso canoni e leggi rigorose. A tutto ciò però sfuggono le tensioni umane più intime, etiche, inconsce, non manifestate o esplicate in azioni, le quali possono ribaltare un verdetto.
Colpa e innocenza diventano non più così nette, bensì assumono sfumature labili: se non si guarda solo ai codici, ma alla filosofia morale e alla logica, anche il pensiero, il desiderio, le pulsioni profonde possono essere oggetto di giudizio, e pertanto di condanna, di colpevolezza.

Tutto questo crea un quadro angosciante, spiazzante, che richiama echi della tragedia greca, in cui la giustizia, le leggi degli uomini e degli dèi, la morale, non sempre potevano essere giudicati dallo stesso tribunale o rispondevano agli stessi ordini – non senza un richiamo al nietzschiano “non esistono fatti, ma solo interpretazioni” o all’Heidegger di “più in alto della realtà si trova la possibilità”.

Proseguendo la cena, in Traps e nel lettore aumenta il disorientamento, il retrogusto amaro, la sua drammatica consapevolezza, il senso di inquietudine, e quel momento in apparenza gioviale assume toni teatralmente sempre più allucinati, grotteschi.

La struttura del romanzo è un meccanismo straordinario, che ci fa sentire davvero seduto al posto del protagonista, su questa sedia scomoda, che costringe a interrogarsi su se stessi, nel profondo, e a trovarsi un po’ colpevoli – prima ad allontanarci dal tavolo in punta di piedi, cercando di ricordare che era solo un gioco, tuttavia con un turbamento interiore che non può lasciare tranquilla la coscienza…

Fuori c’era il chiarore dell’alba, l’incanto del mattino; si sentivano i primi richiami acuti ed impazienti degli uccelli.

Ma non solo.

Leggi sul mio blog
Profile Image for Barbaraw - su anobii aussi.
242 reviews31 followers
February 9, 2018
Lucido sarcasmo
Solo un maestro può in un racconto di questa brevità dare spazio ad una riflessione profonda ed ironica sul modo in cui conduciamo le nostre esistenze e sul modo in cui ce le raccontiamo. Con lo sguardo di un entomologo, Durrenmmat osserva un uomo medio messo nella situazione di sospensione momentanea della sua vita abituale a causa di una panne. Inaspettatamente si trova nella compagnia divertente di tre-quattro "vecchietti", affatto banali. Sono tutti ex-giuristi, avvocati, magistrati ed "esercitano" la loro professione durante cene raffinatissime, abbondanti ed allegre su chi capita da loro, poco importa chi; il fatto è che siamo tutti "colpevoli". Prima lezione.
Questo è un piano del racconto, che assomiglia a quelle belle storie "alla Conan Doyle": poltrone commode, pipe da fumare, vini eccellenti, conversazioni affascinanti.
Ma va oltre: il fascino della propria storia di colpevolezza può ammaliare e questo rappresentante meschino, dalla vita un poco insignificante, potrebbe scegliere una versione nuova della sua vita, così tanto più interessante da...mi devo assolutamente fermare qui. Il finale propulsa verso un altro piano ancora.
Profile Image for Chiara.
118 reviews176 followers
July 24, 2021
Voglio leggere tutto di Dürrenmatt. È il terzo romanzo che leggo dell'autore e mi lascia sempre senza parole.
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