CANNES 2016 Quinzaine des Réalisateurs
Fai bei sogni, Marco Bellocchio e la verità negata
- CANNES 2016 : Il regista italiano ha inaugurato la sezione con la sua versione cinematografica dell'omonimo bestseller di Massimo Gramellini, protagonisti Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo
Marco Bellocchio ha inaugurato la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2016 con Fai bei sogni [+leggi anche:
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Q&A: Marco Bellocchio
scheda film], la sua versione cinematografica dell'omonimo bestseller di Massimo Gramellini. E' una storia densa e toccante che si poggia sul racconto autobiografico del giornalista e scrittore torinese, prima bambino che perde tragicamente la madre e poi uomo che continua a fare i conti con quell'assenza.
"Fai bei sogni" sono proprio le tre parole sussurrate dalla mamma all'orecchio del piccolo Massimo addormentato, prima di scomparire per sempre. Infatti la mattina del 31 dicembre 1969 a Torino, il bambino, che ha soli 9 anni, si sveglia e viene a sapere che la madre è morta per un infarto fulminante. La sua vita cambia all'improvviso. Le spiegazioni dell'austero padre saranno sempre vaghe ed evasive. E quel ragazzino introverso che aveva nella mamma una radiosa compagna di giochi e un'amica, crescerà con quell'ombra angosciante. Sempre più si chiuderà in se stesso, rifugiandosi nella propria immaginazione.
Attraverso la fotografia malinconica e dilatata di Daniele Ciprì, Bellocchio opera continui salti temporali frammentando quello che nel libro è un unico flashback, montando il mosaico della vita di Massimo, che da adulto è impersonato da Valerio Mastandrea. Gli anni della formazione, il giornalismo sportivo, la guerra nella ex Jugoslavia, il successo che nasce proprio dalla risposta alla lettera di un lettore del suo giornale che dice di detestare la propria madre. Sempre alla ricerca di una verità negata.
Sarà l'incontro con Elisa (Bérénice Bejo), giovane medico francese, a permettere a Massimo di fare i conti con quel segreto della sua infanzia e di lasciare finalmente andare via quel fantasma così amato.
A 50 anni dal film d'esordio di Bellocchio, I pugni in tasca, in cui un giovane uccideva la propria madre, il regista piacentino racconta una storia simmetricamente opposta, mantendendo alcuni temi cari al suo cinema, le dinamiche familiari, la memoria, la perdita.
Prodotto da IBC Movie con Kavac Films, Rai Cinema e i francesi di Ad Vitam, il film uscirà in Italia in autunno con 01 Distribution.
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