Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica
Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica (S.I.S.De.) | |
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Logo del S.I.S.De. | |
Descrizione generale | |
Attiva | 22 novembre 1977 - 12 ottobre 2007 |
Nazione | Italia |
Servizio | Interforze |
Tipo | Intelligence |
Ruolo | Operazioni speciali |
Guarnigione/QG | Via Giovanni Lanza, 194 - Roma |
Motto | Per Aspera ad Veritatem ("Attraverso le asperità alla verità") |
Battaglie/guerre | Tutte le operazioni del periodo di attività in servizio |
Anniversari | 24 ottobre |
Sito internet | www.sistemainformazionesicurezza.gov.it |
Parte di | |
Presidenza del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza (C.E.S.I.S.) | |
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Il Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica (S.I.S.De.) è stato un servizio segreto italiano. Secondo la legge istitutiva doveva "agire per la difesa dello Stato democratico e delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento contro chiunque vi attenti e contro ogni forma di eversione".
Il suo motto era "Per Aspera ad Veritatem", titolo anche della sua rivista specializzata. È stato in attività dal 1977 fino alla riforma dell'intelligence italiana del 2007, quando fu sostituito dall'Agenzia informazioni e sicurezza interna, AISI.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Istituito con la prima riforma dei servizi d'intelligence, insieme al Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (S.I.S.MI.), e con la contemporanea soppressione del Servizio informazioni difesa e dell'Ispettorato generale per l'azione contro il terrorismo. Entrò in funzione nel gennaio 1978 con la nomina a direttore del generale di brigata dei CC Giulio Grassini e le prime assegnazioni di personale del soppresso Ufficio Affari Riservati e di alcuni ufficiali dei carabinieri, e prima sede all'interno del Viminale, per poi trasferirsi a maggio in via Lanza. Il primo incarico fu quello di collaborare alle indagini sul sequestro Moro del marzo 1978. In quei mesi sull'organico fissato in millecinquecento persone, aveva raggiunto una forza di circa cinquecento unità. Nel 1979 furono istituiti i primi Centri operativi nei capoluoghi di regione.[1] In 1980 fu arrestato il vice-dirigente del Sisde, Silvano Russomanno.[2]
Il servizio dipendeva direttamente dal Ministero dell'interno, il cui ministro ne curava l'ordinamento, le attività e ne nominava il direttore. Il Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza (C.E.S.I.S.), era il punto di raccordo fra i due servizi Sisde e Sismi.
Il SISDE rimase vittima di alcuni scandali politici negli anni '80, il primo dei quali fu quello della loggia massonica segreta P2, nelle cui liste compaiono i nomi dei vertici del servizio. Fu soppresso con la Riforma dell'intelligence italiana del 2007.
Organizzazione
[modifica | modifica wikitesto]All'interno del S.I.S.De., nella primavera 2002 fu creato[3] il Raggruppamento Operativo Centrale (R.O.C.) in seguito ridimensionato ad Ufficio, situato a Roma in Piazza Zama 8 ([4]), che rispondeva esclusivamente al Direttore del S.I.S.De. ed era formato da personale da lui stesso selezionato e strutturato in:
- Raggruppamento operativo centrale (R.O.C.)
- Centro supporto operativo (C.S.O.)
- 1° centrale d'ascolto
- 2° centrale d'ascolto
- Centro Criminalità Organizzata (C.C.O.)
- 1° settore (contrasto del terrorismo internazionale)
- 2° settore (contrasto del terrorismo nazionale)
- 3° settore (contrasto delle mafie nazionali)
- Nucleo gestori fonti
- Unità A2
- Centro supporto operativo (C.S.O.)
Funzioni
[modifica | modifica wikitesto]I suoi compiti erano finalizzati a difendere la sicurezza nazionale e delle sue istituzioni da qualsiasi minaccia, operando principalmente in Italia, curando l'attività di spionaggio.
Direttori
[modifica | modifica wikitesto]- Giulio Grassini (1977 – 1981)
- Emanuele De Francesco (1981 – 1984)
- Vincenzo Parisi (1984 – 1987)
- Riccardo Malpica (1987 – 1991)
- Alessandro Voci (1991 – 1992)
- Angelo Finocchiaro (1992 – 1993)
- Domenico Salazar (1993 – 1994)
- Gaetano Marino (1994 – 1996)
- Vittorio Stelo (1996 – 2001)
- Mario Mori (1º ottobre 2001 – 15 dicembre 2006)
- Franco Gabrielli (16 dicembre 2006 – 1º agosto 2007)
Armoriale
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gnosis - rivista d'intelligence, su gnosis.aisi.gov.it. URL consultato l'11 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
- ^ https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/giacomo-mancini/IT-AFS-043-000619/1980-intervista-manifesto-16-5-1980-sull-arresto-russomanno-terrorismo-e-servizi-segreti
- ^ Norberto Breda, "Black R.O.C. - La vera storia del Raggruppamento operativo centrale, il buco nero da cui passano i fondi destinati all'attività dei Servizi italiani" Archiviato il 6 agosto 2009 in Internet Archive., La Voce della Campania, Napoli, 20 luglio 2007.
- ^ http://www.sicurezzanazionale.gov.it/web.nsf/pagine/comunicati Archiviato il 27 marzo 2013 in Internet Archive. del 25 giugno 2010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Legge 24 ottobre 1977, n. 801, Istituzione e ordinamento dei servizi per le informazioni e la sicurezza e disciplina del segreto di Stato (PDF) [collegamento interrotto], su sicurezzanazionale.gov.it.
- Emilio Randacio, Una vita da spia, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 2008, ISBN 978-88-17-02057-2
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Riforma dell'intelligence italiana del 2007
- Servizi segreti italiani
- Storia dei servizi segreti italiani
- Servizio per le informazioni e la sicurezza militare
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Storia del Sisde, su gnosis.aisi.gov.it. URL consultato il 23 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Sito ufficiale dei Servizi d'Informazione e Sicurezza (S.I.S.), su serviziinformazionesicurezza.gov.it. URL consultato il 6 settembre 2005 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2009).