Brusson (Italia)
Brusson comune | |
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(IT) Comune di Brusson (FR) Commune de Brusson | |
Panorama di Brusson | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Provincia | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Danilo Grivon (Brusson Unito) dal 23-9-2020 |
Lingue ufficiali | francese, italiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°46′N 7°44′E |
Altitudine | 1 338 m s.l.m. |
Superficie | 55,26[2] km² |
Abitanti | 883[3] (31-12-2020) |
Densità | 15,98 ab./km² |
Frazioni | Tra parentesi i toponimi in patois brussonin: L'Apitiou, Arcésaz (Artséza), L'Arp-de-Palasinaz, Barasc, Béchaz, La Blanche, Bossoulaz, Brenguey, Bringuets, Brochet, Les Casères, Chalerasse, Chamousiraz, Champeille, Champlan, Charbonnière, Chardonney, Le Châtelet, Les Chavannes, Le Clapey-des-Herbes, Le Col-de-Joux, Court, Crépin, Les Crêtes, Les Croix, Cugnon, Curien (Crièn), Épinettes, Estoul (Ehtó), Extrepierre (Ehtrépira), Fénille (Fénéya), Fontaine (Fontana), Frudière, Les Gerbes, Le Glair, Graines (Grana), Le Jasset, Les Jeanon, Jeantin, Lavassey, Lilles, Littéran, Mérendioux, Mont-Croï, Le Moulin, Pacard, Palasinaz, Les Paréasses, Paris, Pasquier (Pahqui), La Péaz, Les Pians, La Pilaz (A Pila), Les Places-Vertes, Le Plan-d'Orgenot, Les Pochères, Le Poët, Le Pont-de-Cullard, Le Ponteil, Les Portes, Le Praz-Pijoux, Praz-Sec, Les Raves, Le Reclos, Restoly, Les Rives, Le Roc, Le Sacherey, Saint-Valentin, Salomon, La Servaz, Les Toules, Les Trois-Villages, Vaveuil, Vollon, Yontso.[1] |
Comuni confinanti | Ayas, Challand-Saint-Anselme, Émarèse, Gaby, Gressoney-Saint-Jean, Issime, Saint-Vincent |
Altre informazioni | |
Lingue | francese, italiano |
Cod. postale | 11022 |
Prefisso | 0125 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 007012 |
Cod. catastale | B230 |
Targa | AO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[4] |
Cl. climatica | zona F, 4 453 GG[5] |
Nome abitanti | (IT) brussonesi (FR) Brussonins (patois) breutsonèt |
Patrono | san Maurizio |
Giorno festivo | 22 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Brusson all'interno della Valle d'Aosta | |
Sito istituzionale | |
Brusson (pron. fr. AFI: [bʁysɔ̃] - Breutson in patois valdostano, Britse o Brützu in walser - rispettivamente in Titsch e in Töitschu) è un comune italiano di 883 abitanti della Valle d'Aosta, nella media Val d'Ayas.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il comune si trova nella media Val d'Ayas, tra il comune di Challand-Saint-Anselme a valle e quello di Ayas a monte.
Nel comune è ubicata la stazione meteorologica di Brusson.
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Laghi naturali
[modifica | modifica wikitesto]Séraphin Vuillermin[7] elenca i laghi del territorio di Brusson:
- I laghi di Palasina:
- il lac de Littéran (accento sulla a finale) dalla circonferenza di circa mezz'ora
- il Lac Vert (o lago verde)
- il lac de Coliou
- il lac de la Paucha (pron. francese, poscià) o de la Pòtcha, che significa "mestolo" in patois brussonin. La prima versione in lingua francese è largamente diffusa negli archivi. Esiste una terza grafia italianizzata, secondo la pronuncia in patois, "Pocia", soprattutto per fini turistici;
- il lac Long (o Lago lungo)
- il lac de la Chaudière (o tchoudìra in patois, che significa caldaia per la fabbricazione della fontina)
- il lago de la Bataille (o della battaglia), ove secondo un'antica tradizione, i francesi avrebbero respinto un gran corpo di truppe austriache, ma l'autore non ha certezze ed ipotizza soltanto che tale evento vada collocato durante la guerra dei trent'anni. È molto più probabile che si tratti di una delle tante battaglie medievali fra valligiani combattute per assicurarsi l'uso dell'acqua e lo sfruttamento dei ricchissimi pascoli circostanti.
- il lago di Frudière
- il lago di Bringuets.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima a Brusson è tipicamente alpino. In inverno, nelle notti più fredde, la temperatura può scendere anche fino a −20 °C. L'estate invece è mite con temperature che, in genere, non oltrepassano i 25 gradi. Può accadere che, in occasione di ondate di caldo particolarmente intense, possano esserci giornate nelle quali ci si avvicina ai 30 °C.[senza fonte]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo Brusson si confronta con il piemontese brusséi ‘cespuglio’ o brussón ‘mirtillo’ da una parola prelatina *bruscia ‘cespuglio’[8]. Fantasiosa l'ipotesi che derivi dal basso latino bruxeum ‘aureo’, in riferimento alla presenza di quarzo aurifero[9].
È italianizzato in Brussone durante il fascismo dal 1939[10] al 1946.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Nel medioevo il territorio di Brusson faceva parte del patrimonio dell'abbazia di Saint-Maurice d'Agaune (il santo Patrono del comune) situata nel Vallese, ma era "affittato" ai signori di Challant. Questi dichiararono sempre di tenerlo in feudo dall'abbazia a partire dal 1263.
La miniera di Chamousira
[modifica | modifica wikitesto]È nota anche la grafìa Chamosiraz, o in francese Chamousière, indicanti un luogo in cui si trovano camosci (tchamòs in patois brussonin, oppure chamois in francese).
La Société des Mines d'or de l'Évançon prima, e in seguito la società inglese The Évançon Gold Mining Company Ltd., tra il 1902 ed il 1908, hanno sfruttato la ricca miniera d'oro di Chamousira cavando i filoni di quarzo aurifero. Nel 2012 è stato annunciato il progetto di trasformare le miniere d'oro di Brusson in un polo museale che è stato aperto nel 2015.[11]
La diga ed il lago artificiale
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni Venti del secolo scorso è stata costruita una diga e quindi un lago artificiale per alimentare la centrale idroelettrica situata ad Isollaz, nel comune di Challand-Saint-Victor, attraverso un canale in roccia che alimenta la vasca di carico di Pianabeyéche a monte del villaggio di Orbeillaz, situato nel vicino comune di Challand-Saint-Anselme. La condotta forzata che da qui giunge a Isollaz realizza un salto di 600 metri.
L'impianto appartiene alla Compagnia Valdostana delle Acque/Compagnie Valdôtaine des Eaux.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 giugno 1977.[12]
«Inquartato: a) d'argento, abbassato da un capo di rosso e caricato da una banda di nero; b) d'oro, alla croce d'argento dei Santi Maurizio e Lazzaro; c) d'azzurro, al castello torricellato fondato su una montagna al naturale; d) di nero, al leone d'argento, linguato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il primo quarto riprende il blasone della famiglia Challant che aveva giurisdizione su Brusson; il terzo raffigura il castello di Graines che era stato concesso ai Challant dall'abbazia di Saint-Maurice d'Agaune, rappresentata dalla croce mauriziana del secondo quarto (croce di otto punte patente e posta in decusse di verde, caricata di una croce trifogliata d'argento); l'ultimo quarto l'emblema del Ducato di Aosta.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Maurizio, chiesa parrocchiale.
- Chiesa di San Maurizio e Grato, situata nella frazione di Extrepiéraz.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casa Yonzo, situata in Rue de La Pila, appartenente alla famiglia Yonzo, la cui presenza a Brusson è testimoniata in documenti del 1600, oggi sede della biblioteca
- La Casa Quey, in località Extrepierre, costruita nel Seicento e conserva alcune iscrizioni del Sei-Settecento e lo stemma araldico dei nobili Quey in stucco
- Villa Rollandin, costruita nel 1941 dal capomastro Ernest Rollandin (1-7-1882 / 9-2-1966), sorge all'inizio del paese, è stata interamente ristrutturata nel corso del 2010 da privati
- La Villa Helvetia, tipica villa di inizio secolo, la cui costruzione risale al 1913, situata davanti alla cappella di Sant'Antonio, patrono della frazione La Pila
- La Casa Beretta, realizzata tra il 1968 ed il 1974 secondo i principi dell'ecologia formale[non chiaro], opera dell'architetto Mario Galvagni, situata in prossimità del primo tornante della strada per il Col de Joux
- La Colonia Olivetti di Brusson[13], realizzata nel 1956 dagli architetti Claudio Conte e Leonardo Fiori, uno dei rari esempi di residenze temporanee eseguite "a secco", mediante l'uso di pannelli prefabbricati in legno. Dopo un progressivo abbandono a partire dagli anni '80, nell'agosto del 2007 è stata venduta alla Pirelli Re
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Il castello di Graines alla confluenza delle valli di Graines e di Ayas. È interessante perché è l'unico castello valdostano che non ha subito pesanti modifiche rispetto all'architettura originaria del X secolo ad unico mastio.
- In località Fontaine, la Casa del conte di Challant (Maison du Comte), restaurata nel XVII secolo, prende il nome dal conte di Challant che qui nel 1433 concesse le franchigie alla castellania di Graines.
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Il castello di Graines visto da sentiero sopra Arcésaz in autunno
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Torre del castello di Graines prima del restauro del D'Andrade
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]- Nei pressi del lago di Frudière si trovano i resti delle antiche miniere d'oro di Brusson, sfruttate dai Salassi e poi dai Romani, sito di archeologia industriale in via di recupero.[14][15]
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]- Gli ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa sono un sito di interesse comunitario e una zona di protezione speciale (cod. SIC/ZPS: IT1204220, 8645 ha)
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[16]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]In Rue La Pila 36, ha sede la biblioteca comunale, nella Maison Yonzo (in patois brussonin, Mite dé Yonzo), la famiglia proprietaria.
Musei
[modifica | modifica wikitesto]Nella Maison Yonzo, sede della biblioteca, si trova un piccolo museo che ospita una mostra dei sabotiers.[17]
In località Vollon, si trova il Centro di documentazione Joseph Herbet, Museo della miniera di Chamousira.[18]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]È formato dal capoluogo denominato "Trois Villages", un agglomerato di 3 villaggi originari (Fontaine, La Pila e Pasquier), da cui deriva anche il nome della strada regionale che lo attraversa (rue Trois Villages).
Gli altri villaggi sono Arcésaz (situato ai bordi di un pianoro di un antico lago), Vollon, Curien, Fénille, Estoul, Graines, La Servaz ed Extrepiéraz.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Le principali attività sono il turismo sia estivo che invernale, l'allevamento bovino e la produzione di formaggi tra i quali spicca la fontina biologica. Nel territorio c'è il caseificio "Fromagerie Haut Val d'Ayas" al quale conferiscono il latte gli allevatori del comune vicino di Ayas, quelli di Brusson e parte di quelli di Challand-Saint-Anselme. Inoltre è importante anche la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali gli zoccoli tipici denominati sabot.[19]
Le proprietà collettive
[modifica | modifica wikitesto]Gran parte dei pascoli e dei boschi di Brusson sono da mille anni interessati da quella particolare forma di proprietà collettiva che prende il nome di consorteria valdostana[20]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1948 | 1956 | Séraphin Court | Sindaco | ||
1956 | 1957 | Giuseppe Grosjacques | Sindaco | ||
1957 | 1960 | Federico Vicquéry | Sindaco | ||
1960 | 1965 | Cornélius Colombatto | Sindaco | ||
1965 | 1970 | Arduino Vuillermin | Sindaco | ||
1970 | 1975 | Gianpiero Turcotti | Sindaco | ||
1975 | 1978 | Augusto Rollandin | Sindaco | ||
1978 | 1980 | Ignazio Lévêque | Sindaco | ||
1980 | 1985 | Roberto Vicquéry | Sindaco | ||
14 giugno 1985 | 25 maggio 1990 | Renato Vuillermin | Union Valdôtaine | Sindaco | [21] |
25 maggio 1990 | 29 maggio 1995 | Elso Gérandin | Union Valdôtaine | Sindaco | [21] |
8 giugno 1995 | 8 maggio 2000 | Elso Gérandin | Union Valdôtaine | Sindaco | [21] |
8 maggio 2000 | 9 maggio 2005 | Elso Gérandin | lista civica | Sindaco | [21] |
9 maggio 2005 | 24 maggio 2010 | Giulio Grosjacques | lista civica | Sindaco | [21] |
29 maggio 2010 | in carica | Giulio Grosjacques | lista civica | Sindaco | [21] |
Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Évançon.
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Forio d'Ischia, dal 2008
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Stazione sciistica, Brusson è attrezzata con impianti di risalita e piste per sci di fondo; ha ospitato varie tappe della Coppa del Mondo di sci di fondo.
In questo comune si gioca a tsan, caratteristico sport tradizionale valdostano.[22]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
L'alpe Salomon
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Le Dames de Challant innevate viste dal capoluogo di Brusson
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Il col de Joux visto dal villaggio Fontaine
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Brusson vista dalla miniera di Chamoursière, si notino i campi coltivati a destra (zona detta La Péa)
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Brusson fotografata dal Col de Joux, nel 1954: visibili il col Ranzola, la Punta Regina, il Mont Rena e il Mont Ciosé (o Stallerhòre). Notare i cospicui terrazzamenti agricoli.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Arrêté n° 452 du 21 août 2018 du président de la région autonome Vallée d'Aoste.
- ^ http://www.comuni-italiani.it/007/012/
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, abspace.it
- ^ Séraphin Vuillermin, Brusson notices historiques, Aosta, La Librairie Valdôtaine, 1985, ristampa dell'opera del 1923.
- ^ (DE) Wilhelm Meyer-Lübke, Romanisches Etymologisches Wörterbuch, 3ª ed., Heidelberg, Winter, 1935, p. 1340a, SBN IT\ICCU\RAV\0263396.
- ^ (FR) Abbé Louis Bonin, Vallée de Challand - Brusson - Guide et folk-lore, Mondovì, Mondovì Tipografia Commerciale, 1928.
- ^ Regio Decreto 22 luglio 1939, n. 1442
- ^ www.chamoursira.it, su chamousira.it. URL consultato il 9 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2017).
- ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 24/06/1977 (PDF).
- ^ Vedi Gabriele Neri, La Colonia Olivetti a Brusson. Ambiente, pedagogia e costruzione nell'architettura italiana, Officina Libraria, 2021
- ^ Marco Camilli, Approvati i progetti di recupero delle miniere di Brusson e Saint-Marcel [collegamento interrotto], su aostaoggi.it, Aosta Oggi, 8 marzo 2013.
- ^ Elena Giovinazzo, Brusson, autorizzata la gestione turistica della miniera di Chamousira, Aosta Oggi, 15 giugno 2013. URL consultato il 15 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ www.borghiditalia.org - Brusson.
- ^ Centro di documentazione Joseph Herbet | Valle d'Aosta
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 3.
- ^ Comune di Brusson Archiviato il 17 agosto 2016 in Internet Archive.
- ^ a b c d e f http://amministratori.interno.it/
- ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Abbé Louis Bonin, Vallée de Challand - Brusson - Guide et folk-lore, Mondovì, Mondovì Tipografia Commerciale, 1928.
- (FR) Séraphin Vuillermin, Brusson... notices historiques, Aosta, La Librairie Valdôtaine, 1985, ristampa dell'opera del 1923.
- (FR) Berton Robert, Anthroponymie valdôtaine: familiaire de la communauté de montagne de l'Évançon: table alphabétique des noms de famille et prénoms des paroisses de: Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Verrès, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet-Bourg, Montjovet-la-Rivière, Montjovet-Saint-Eusèbe Quart, Musumeci, 1984
- (IT) Bréan Giuseppe, La chiesa di Brusson, Aosta: Tipografia cattolica, 1939
- (FR) Jean-Auguste Voulaz, Histoire de papier. Edition de quelques documents des archives historiques communales de Brusson, Quart, Musumeci, 2000.
- (FR) Jean-Auguste Voulaz. Inventaire des documents conservés à l'abbaye de Saint-Maurice d'Agaune en Valais concernant le fief de Graines, d'après les "cahiers" du chanoine Charles. Bulletin de l'Académie Saint-Anselme, VI (Nouvelle série), Aoste: Imprimerie valdôtaine, 1997.
- (FR) Jean-Auguste Voulaz. L'or de l'Évançon. Estr. da: Lo Flambò, 1986, n. 3.
- Anna Maria Vicquéry. Una casa nel centro di Brusson: ipotesi di conservazione e trasformazione relatore: G. Varaldo; correlatore: G. Martinero; 2 volumi, ill. (Tesi di laurea. Torino, Facoltà di architettura, 1988/1989.
- Vichi Patrizio, 1929: dal Concordato al plebiscito: Brusson e Challant i comuni più antifascisti d'Italia, Aosta 2010
- Brusson, pubblicato in occasione del XXIX Concours de Patois "Abbé Cerlogne", Brusson, 20-21 et 22 maggio 1991, Aoste: Duc, 1991.
- Amé Gorret, Brusson station d'été (hauteur 1345 mètres): notices et excursions, Turin: F. Casanova, 1886
- Luigi Colomba, Osservazioni mineralogiche sui giacimenti auriferi di Brusson (Valle d'Aosta): nota, Torino: Clausen, 1907
- Les processions à Brusson, Issogne: Tipografia parrocchiale, 2004
- Piccola guida turistica di Brusson: Valle dell'Évançon, Aosta a cura di Pro Loco di Brusson, in collaborazione con Gigi Cugnod, Brusson; Pro-Brusson, 1907
- Alessandro Focarile, Deperimento della foresta Dajey in comune di Brusson (Val d'Ayas, Valle d'Aosta), Aosta: Regione autonoma Valle d'Aosta. Assessorato agricoltura, foreste e ambiente naturale, Servizio selvicoltura, difesa e gestione del patrimonio forestale, 1987
- Il verde urbano, storico e contemporaneo: problematiche legate alla gestione, atti del convegno a Brusson (Aosta), 17 aprile 1999, Aosta: Tipografia valdostana, 2000.
- Guida Rurale della Valle d'Aosta. Comunità Montana Évançon, Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali - Regione Autonoma Valle d'Aosta, 2009.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brusson
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, FR) Sito ufficiale, su comune.brusson.ao.it.
- Pagina dedicata a Brusson da Varasc.it, su varasc.it.
- (FR) Notes des titres et papiers concernants les droits de l'Abbaye sur le château de Saint-Martin de Graines et dépendences au Duché d'Aoste, su aasm.ch. URL consultato il 28 marzo 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 130377521 · LCCN (EN) n2001154335 · GND (DE) 4653341-2 · J9U (EN, HE) 987007499052505171 |
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