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«Insuperabile Comandante di reparti Aerosiluranti, in quattro anni di guerra combattuta senza pari, con entusiasmo senza limiti, si prodigava oltre ogni possibilità coprendosi di Gloria. Cinque Medaglie d'Argento, tre di Bronzo ed una promozione per merito di guerra testimoniano il suo Valore. Oltre centomila tonnellate di naviglio colpito ed affondato sono il suo pegno d'onore .Nella ripresa d'animi e di macchine, dopo l'8 settembre, con fede indiscussa ricostituiva e veniva proposto al comando del 1° Gruppo Aerosiluranti. Sempre Primo nella lotta, si prodigava ancora con l'animo e col cuore al di là del proprio dovere, lanciandosi contro il nemico che calpestava il suolo della Patria. Il mare di Roma vedeva ancora i rossi bagliori delle navi da lui colpite. In questa epopea di eroismo si gettava per l'ultima volta in un infernale sbarramento di fuoco guidato soltanto dalla sua fede che non ha mai tremato ne conosciuto sconfitta. Nel sovrumano intento di raggiungere le unità nemiche, sorpassava l'impossibile barriera che guarniva sul mare e sulla terra la testa di ponte di Nettuno, colpiva ancora non ritornando da quel mare che già conosceva le sue gesta di vittoria. Suggellava così il suo smisurato valore, la sua fede incrollabile,le sue virtù di combattente, come esempio agli eroi ed a vanto della rinata Patria nostra.» — Cielo del Mediterraneo Centrale - Testa di Ponte Nettunia 10-11 aprile 1944
Curiosità
Il suo buffo grido di battaglia, per il quale veniva un po' preso in giro, era «Dagli alle panzone!», dove per «Panzone» intendeva la navi da carico.