Ordine sacro

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Un vescovo conferisce il presbiterato nel rito romano antico

Nella religione cristiana viene chiamato ordine sacro l'insieme degli uffici ecclesiastici di diacono, presbitero e vescovo.

Nella Chiesa cattolica e in quelle ortodosse esso è considerato uno dei sette Sacramenti. Alcuni protestanti hanno l'ordine sacro ma non lo considerano Sacramento, mentre altre denominazioni non utilizzano il termine "ordine" ma piuttosto quello di "ministero".

Nel cattolicesimo

Nella Chiesa latina l'elenco completo dei due ordini è menzionato per la prima volta nella lettera di papa Cornelio (251-253) a Fabio vescovo di Antiochia, nella quale erano indicati gli ordini allora in uso nella Chiesa di Roma.

Prima del Concilio Vaticano II, nella Chiesa latina e orientale i diversi gradi dell'ordine erano suddivisi in due categorie: ordini maggiori (presbiterato, diaconato, suddiaconato) e ordini minori (accolitato, esorcistato, lettorato, ostiariato), e questi ultimi non erano considerati sacramenti. Nella Chiesa latina chi riceveva gli ordini, a partire da quelli minori, veniva tonsurato e diventava chierico.

Dopo il Concilio Vaticano II (cfr. il decreto Presbyterorum Ordinis) gli ordini minori sono stati ridotti e non vengono più chiamati ordini, ma ministeri: sono quelli dell'accolito e del lettore.

Per quanto riguarda gli ordini maggiori, la teologia cattolica non parla più di ordini (al plurale), ma di tre gradi dell'unico sacramento dell'Ordine:

  • Episcopato: i vescovi sono i pastori delle diocesi in quanto successori degli apostoli. Esercitano il triplice ministero dell'insegnamento (munus propheticum), del governo pastorale (munus regalis), della santificazione (munus sacerdotalis). In età apostolica le loro funzioni erano indistinte rispetto quelle dei presbiteri.
  • Presbiterato: presbiteri o preti: sono i collaboratori dei vescovi, con i quali condividono la predicazione della Parola di Dio, la presidenza dell'Eucaristia e delle altre celebrazioni sacramentali, esclusa, normalmente, la confermazione e il conferimento dell'Ordine sacro. Sono quindi sacerdoti come i vescovi. Possono esercitare il ministero nella guida di una parrocchia (in tal caso si dicono parroci), o in qualcunque altro ministero che gli affidi il vescovo proprio, a cui devono obbedienza. Quando sono inviati dalla loro diocesi come missionari sono detti fidei donum.
  • Diaconato: i diaconi. Sono collaboratori dei vescovi nella modalità del servizio. Predicano la parola di Dio, amministrano il battesimo, assistono alla celebrazione del Matrimonio, coordinano il ministero della carità nella chiesa.

Questo sacramento è chiamato "ordine" in quanto con questo termine si designava, in epoca romana, un "corpo sociale", un gruppo di persone con funzioni pubbliche. Tale termine passò poi nella terminologia ecclesiastica per indicare un "collegio" o comunque un gruppo di persone incaricate di un ministero pastorale e/o di una funzione cultuale. [1]

Come i sacramenti del battesimo e della confermazione, nella teologia cattolica si dice che l'ordine conferisce un carattere: l'ordine resta valido per tutta la vita di chi lo ha ricevuto (sebbene le funzioni non possano essere lecitamente attuate), anche in seguito a condanna alla pena della sospensione "a divinis", alla dimissione dallo stato clericale oppure alla decisione di abbandono del ministero.

Chi può essere ordinato

Gli ordini sacri sono conferiti solamente a uomini nella Chiesa cattolica, anche se i ministeri (il lettorato e, in misura minore, l'accolitato) sono oggi svolti de facto anche da donne.

Nella Chiesa antica era diffuso l'ordine delle diaconesse (di sesso femminile), anche se non è chiaro se si trattava di un'ordinazione o di un più generico servizio istituito. Ad ogni modo, progressivamente è invalso l'uso di ordinare solo uomini.

Il celibato è richiesto nella Chiesa latina per i presbiteri e i vescovi, mentre in quella greca (anche cattolica) solo per i vescovi, che di solito vengono scelti fra i monaci (celibi).

Per quanto riguarda i diaconi, la Chiesa cattolica latina li ordina (a partire dal Concilio Vaticano II) anche tra i maschi sposati, ma richiede che dopo l'ordinazione non si sposino (se sono celibi) o risposino (se sono sposati e rimangono vedovi).

Come si viene ordinati

Lo stesso argomento in dettaglio: Rito dell'ordinazione sacerdotale.

Tutte le ordinazioni vengono celebrate ordinariamente nel corso della Messa. Momenti culminanti sono l'imposizione delle mani (gesto antichissimo con cui viene trasmesso il "dono dello Spirito Santo") e la preghiera consacratoria (con cui si chiede a Dio la speciale grazia divina di cui ha bisogno l'ordinando per compiere il proprio ministero). L'ordinazione dei diaconi e dei preti viene impartita dal vescovo; l'ordinazione dei vescovi (chiamata consacrazione) viene impartita da almeno tre vescovi, tuttavia è valida anche se è impartita da un vescovo solo.

Altri uffici ecclesiastici

Nella Chiesa cattolica di rito latino esistono inoltre numerose cariche spettanti ad appartenenti all'ordine sacro, sebbene siano considerati alla stregua di titoli onorifici oppure differenziazioni all'interno dei vari gradi dell'ordine e non comportino un'effettiva ordinazione

  • Arcivescovo è il vescovo che presiede un'arcidiocesi.
  • Patriarca nella Chiesa cattolica di rito latino è il titolo dato ad un vescovo di una diocesi di importanza storica. Nella chiesa latina esistono quello di Venezia, di Lisbona e di Gerusalemme. Mentre nella Chiesa cattolica di rito orientale il titolo non è solo onorifico e conferisce diritti maggiori rispetto al patriarca di rito latino.
  • Patriarca, nelle altre chiese non latine, è il capo supremo di un'altra Chiesa cattolica, diversa da quella romana.
  • Cardinali sono i vescovi e i presbiteri che il papa elegge perché collaborino con lui nel governo della Chiesa universale. Inizialmente i cardinali erano i preti e i diaconi della chiesa di Roma, e i vescovi delle diocesi suburbicarie (cioè le diocesi vicine a Roma: Ostia, Porto Santa Rufina, ecc.), poi, nel tempo i papi hanno cominciato a creare cardinali, cioè loro più diretti collaboratori, vescovi o preti (o anche laici, soprattutto nel rinascimento) di altre diocesi o di altri paesi. Attualmente un candidato al cardinalato deve obbligatoriamente essere dapprima ordinato vescovo.
  • Parroco è il presbitero posto dal vescovo alla responsabilità di una parrocchia
  • Vicario parrocchiale è il presbitero posto dal vescovo al servizio di una parrocchia per aiutare il parroco
  • Aiuto pastorale è il presbitero inviato a una parrocchia ma solo per aiutare il parroco e/o il vicario parrocchiale nell'amministrazione dei sacramenti.
  • Cappellano è il presbitero inviato presso conventi, istituti (ospedali, carceri) per celebrare l' Eucaristia (se fisso, presiede la cappellania).
  • Cappellano militare è il presbitero preposto a fornire assistenza spirituale nell'esercito e nelle forze armate in genere.

Protestantesimo

Diverse Chiese sorte dalla Riforma protestante hanno mantenuto l'ordine sacro, a cui però generalmente non è riconosciuto il carattere di sacramento.

Altre Chiese protestanti non hanno l'Ordine Sacro, ma solo un servizio pastorale non ordinato.

Ai ministri non è prescritto il celibato, e fino al XX secolo non erano ammesse donne al ministero. Questa regola è stata abbandonata da numerose denominazioni protestanti anche di ordinamento episcopale, che hanno progressivamente ordinato le donne nei vari gradi dell'ordine.

Note

  1. ^ «La parola Ordine, nell'antichità romana, designava corpi costituiti in senso civile, soprattutto il corpo di coloro che governano. Ordinatio – ordinazione – indica l'integrazione in un ordo – ordine –. Nella Chiesa ci sono corpi costituiti che la Tradizione, non senza fondamenti scritturistici, chiama sin dai tempi antichi con il nome di taxeis (in greco), di ordines: così la liturgia parla dell'ordo Episcoporum – ordine dei Vescovi –, dell'ordo presbyterorum – ordine dei presbiteri –, dell'ordo diaconorum – ordine dei diaconi. Anche altri gruppi ricevono questo nome di ordo: i catecumeni, le vergini, gli sposi, le vedove...» Catechismo della Chiesa Cattolica, num. 1537.


Voci correlate

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