Ramnosio
Ramnosio | |
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Nome IUPAC | |
(2R,3R,4R,5R,6S)-6-metilossan-2,3,4,5-tetrolo | |
Nomi alternativi | |
L-(+)-ramnosio ramnoso isodulcite monomelitosio 6-desossimannosio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6H12O5 |
Massa molecolare (u) | 164,16 |
Aspetto | solido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 222-793-4 |
PubChem | 19233 |
DrugBank | DBDB02961 |
SMILES | CC(C(C(C(C=O)O)O)O)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,47 (20 °C, monoidrato) |
Solubilità in acqua | parzialmente solubile |
Temperatura di fusione | 124 °C (397 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
Il ramnosio (o ramnoso) è uno zucchero monosaccaride aldeidico. Chimicamente è il 6-deossi-derivato del mannosio; per la presenza di un gruppo metile invece che idrossimetile (carbonio 6), risulta lievemente meno idrosolubile del glucosio stesso. L'isomero ottico più diffuso in natura è quello appartenente alla serie L (L-ramnosio).
Si può isolare direttamente dalle foglie della pianta Rhus toxicodendron. È rappresentato in natura anche sotto forma di numerosi glucosidi, specialmente coniugato a flavonoidi e saponine. A queste ultime impartisce una maggiore idrosolubilità, data la loro natura steroidea. Negli organismi animali (uomo incluso) non è rappresentato a livello delle cellule viventi, per cui non viene considerato come biologicamente fondamentale per il regno animale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 03.01.2013
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