Discussione:Adattamento e censura degli anime
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Bravi, da un paragrafo avete fatto una voce autonoma. Ora sarà il caso di sfoltire quel paragrafo alla voce censura?--Geminiano onainimeG 22:00, 6 ott 2007 (CEST)
...cos'altro servirebbe per far diventare questa una voce di qualità?
- Tendenzialmente riscriverla da zero o quasi. La voce sembra scritta per sentito dire. Già il paragrafo Cosa viene tagliato, aggiunto e cambiato parte con un titolo errato, poiché non è uguale il trattamento che ciascun anime subisce: si possono fare esempi di situazioni del tutto analoghe tagliate in un prodotto e lasciate in un altro (probabilmente per via del differente supervisore all'adattamento). Invece leggendo la voce sembra che tutte le modifiche ivi descritte siano apportate sistematicamente.
Inoltre modifiche come cambio delle sigle originali e cambio dei nomi non credo rientrino strettamente nella categoria censure. Insomma, IMO siamo agli antipodi di una voce valida. -–- Tano-kun✫タノくん 15:41, 30 dic 2007 (CET)
- Effetttivamente c'è spesso confusione tra censura vera e propria e cattivo adattamento; a mio avviso il termine "censura" dovrebbe essere usato solo per le manipolazioni realizzate allo scopo di nascondere qualcosa. D'altra parte, è pur vero che molti adattamenti presentati come tali erano censure mascherate; e dunque risulta abbastanza arduo distinguere tra censure vere e proprie e censure camuffate... --Adamitalia 22:30, 7 gen 2008 (CET)
- Non credo di aver visto su Mediaset un solo anime trasmesso integralmente in vita mia (hanno censurato persino Pokemon, tanto per dire...). Inoltre io reputo che cambiare i nomi giapponesi in americani o la stessa sigla in lingua giapponese in italiano (senza seguire il testo originale, come si faceva un tempo con Lady Oscar e Saint Seiya) sia un modo per eliminare qualsiasi riferimento al Giappone come se la cultura giapponese fosse una malattia da tener lontana dai proprio figli occidentali, al contrario di quella americana più salutare. Ecco che Tokyo diventa Nuova Luxor, Captain Tsubasa Holliver Hatton e sake tè. Non solo è un'offesa all'opera dell'autore o autrice ma è un'offesa all'intera cultura nipponica. Ryoga87 14:56, 3 gen 2008 (CET)
- Quant'anche fosse vero che Mediaset non abbia mai trasmesso un anime integralmente (cosa in realtà facilmente contestabile), non è ciò che contesto alla voce. È piuttosto che essa fa credere che le censure elencate siano applicate sempre. Non è mica in tutti gli anime che viene celato il fatto che si svolgano in Giappone (anche in Holly & Benji, per citarne uno da te chiamato in causa, nonostante i nomi, si capisce benissimo dove si svolge la storia, giusto per fare un esempio); non in tutti gli anime i morti sono fatti passare per trasferiti in altre dimensioni o non so che (altrimenti Detective Conan...), e alla stessa maniera non ovunque viene evitata la parola morte e similia; non è in tutti viene stravolta l'età dei personaggi; e potrei continuare con tutto ciò che è descritto. Inoltre bisogna precisare le differenze tra i vari canali che trasmettono anime.
Non che la voce non contenga cose solo errate (ci sono andato pesante in effetti ;)), ma così com'è scritta adesso non corrisponde alla realtà.
P.S.:OK per Lady Oscar, ma non puoi citarmi I cavalieri dello Zodiaco come anime i cui testi corrispondono all'originale, quel tono aulico non esiste ^^; (idem per le eccessive volgarità presenti in Slam Dunk). -–- Tano-kun✫タノくん 21:07, 3 gen 2008 (CET)
- Quant'anche fosse vero che Mediaset non abbia mai trasmesso un anime integralmente (cosa in realtà facilmente contestabile), non è ciò che contesto alla voce. È piuttosto che essa fa credere che le censure elencate siano applicate sempre. Non è mica in tutti gli anime che viene celato il fatto che si svolgano in Giappone (anche in Holly & Benji, per citarne uno da te chiamato in causa, nonostante i nomi, si capisce benissimo dove si svolge la storia, giusto per fare un esempio); non in tutti gli anime i morti sono fatti passare per trasferiti in altre dimensioni o non so che (altrimenti Detective Conan...), e alla stessa maniera non ovunque viene evitata la parola morte e similia; non è in tutti viene stravolta l'età dei personaggi; e potrei continuare con tutto ciò che è descritto. Inoltre bisogna precisare le differenze tra i vari canali che trasmettono anime.
- E' vero che ogni adattamento fa storia a sé, ma per evitare l'equivoco segnalato, penso basti la presenza, accanto ad ogni esempio di censura, di un caso pratico. Come dire... "- Accorpamento di più episodi (es. Slayers) - Cambio dei nomi (es. Occhi di Gatto)". Così dovrebbe risultare chiaro che ogni serie subisce trattamenti diversi. --Adamitalia 22:56, 7 gen 2008 (CET)
- E' un dovere preservare l'infanzia dei bambini lasciati davanti al televisore. Secondo me la vera contradizione sta nella messa in onda di molti anime, per riprodurli radicalmente modificati non dovrebbero proprio trasmetterli. Questo per dire che anche io sono contrario a tale censura, ma leggendo la voce ho rilevato molti punti di vista non neutrali.--Frazac 17:47, 3 gen 2008 (CET)
- ah! un'altra cosa: "Cultura nipponica". Occhio a non rifugiarsi dietro la parola "cultura". Anche le Vacanze di Natale di Boldi De Sica Vanzina e soci sono in senso lato "Cultura italiana"!!!--Frazac 17:52, 3 gen 2008 (CET)
A me interesserebbe approfondire il discorso del target degli anime in giappone. Chi lo decide? Un ente unificato? Le reti televisive? Dove reperire informazioni sugli anime arrivati in Italia, su come sono stati recensiti e classificati in Giappone? --Frazac 17:50, 3 gen 2008 (CET)
- Esistono le tipologie non lo sai? Lo decide il contenuto stesso del prodotto:
- Kodomo - per bambini fino ai 10 anni;
- Shōjo - per ragazze dai 10 anni fino alla maggiore età;
- Shōnen - per ragazzi dai 10 anni fino alla maggiore età;
- Seinen - per un pubblico maschile dai 18 anni in su;
- Josei (o Rēdisu) - per un pubblico femminile dai 18 anni in su.
É una questione di buon senso, la Mediaset spesso compra prodotti d'animazione giapponese senza aver presente il target ma solo perchè sono famosi e commerciabili. "In Giappone come molti ben sanno i prodotti fumettistici o animati oltre a essere suddivisi per generi, vengono anche contraddistinti per target. Ogni prodotto in quanto tale viene infatti ideato appositamente per una determinata fascia di età a cui sarà destinato e a un determinato pubblico in base al sesso di appartenenza." fonte metalanime.net Ryoga87 18:21, 3 gen 2008 (CET)
- Come si chiamano esattamente queste "tipologie"? Se il creatore la sceglie prima, vi saranno delle caratteristiche da rispettare, quali? Di questo dovrebbe (anche) parlare la voce. --Frazac 21:57, 3 gen 2008 (CET)
- Diciamo che sono categorie "di massima", ma non c'è classificazione che possa comprendere tutta la casistica. Capita, talvolta, che un manga o un anime nasce secondo un certo progetto per poi evolversi (o degenerare, secondo i gusti) in qualcos'altro. Mi vengono in mente, ad esempio, serie come "YuYu Hakusho" o "Dragonball" che da umoristiche si trasformano in sequele interminabili di combattimenti, con l'aspetto "picchiatorio" che prende il sopravvento dopo un inizio che sembrava promettere tutt'altro. L'autore è un artista, e può cambiare idea in corso d'opera; il che rende poi difficile catalogare tutto... --Adamitalia 23:02, 7 gen 2008 (CET)
Ho cercato di rendere piu neutrale possibile la parte iniziale della voce, e ho eliminato la parte riferita alle sigle dei cartoni: quella non è di certo censura, è solo una scelta dell'adattamento, cosa che avviene anche in altri paesi....--George One !!! 15:15, 4 gen 2008 (CET)
però la non neutralità sembra essere comparsa dopo che è stato scritto il paragrafo sulla francia...
- A proposito di Francia, mi sono permesso di aggiungere l'accenno a Lupin III/Edgar. Sarebbe stato anche interessante accennare all'inserimento ex novo di un personaggio all'interno di una serie giapponese (7 Zark 7 in Gatchman) ma mi sono astenuto in quanto non rientra in alcun modo nella categoria "censura"... --Adamitalia 23:09, 7 gen 2008 (CET)
- mi pare si tratti piu d'una curiosita da inserire all'interno dei gatchman... 7 zark 7 fu inserito come siparietto simpatico alle altrimenti troppo serie figure degli uomini uccello: i gatchman negli USA furono americanizzati parecchio... Per quel che riguarda lupin.... nn so se si tratta di censura... che ne dite? --George One !!! 23:50, 7 gen 2008 (CET)
Censura della... censura
[modifica wikitesto]Ho tolto qualche passaggio (in corsivo):
- Spesso la censura segue da segnalazioni degli organi competenti (come, ad esempio, il Moige in Italia)
- il Moige è un'onlus non un istituto ed è competente in materia quanto qualunque privato cittadino.
- come avvenne spesso nella produzione cinematografica italiana da esportare all'estero (si pensi a Totò nei film adattati per renderli più appetibili ai paesi arabi).
- come avviene per tutte le produzioni cinematografice mondiali. Perché poi quel riferimento a Totò che non è un'anime, non è corredato da fonte e soprattutto non chiarisce il concetto?
- In Italia i cartoni animati sono considerati un prodotto destinato esclusivamente ai minori
- perché parlare dell'Italia? Ho cercato di togliere dal soggetto della scena l'Italia.
- La trasmissione nel primo pomeriggio di Italia 1
- di nuovo il nostro cortiletto. --F l a n k e r ✉ 21:41, 10 giu 2008 (CEST)
Partiamo dalle origini
[modifica wikitesto]La censura degli anime direi possa essere riconducibile al loro-anche primo-impatto di pubblico in Italia,quindi perchè non partire un pò da questo?
12 luglio 2008
Vediamo di chiarire
[modifica wikitesto]Per me la voce parla dell'adattamento, in senso generale, in alcuni casi attuato per censura contro quella che viene ritenuta violenza eccessiva o erotismo non adatto al pubblico che si configura come target.
Ma cambiare titolo e mantenere così l'intro della voce è un pasticcio --Watcheach (msg) 01:28, 30 nov 2008 (CET)
- Ho fatto un primo intervento, ma ci vorrebbe una revisione organica.--Kōji parla con me 01:49, 30 nov 2008 (CET)
Scusa, ma pensa un attimo a Goldrake in Force Five e allo stesso invece nell'adattamento per il mercato francese e italiano: non permise l'adattamento anche la vendita del prodotto? (si intende, con un notevole stravolgimento dell'opera). Del resto, e continuo con Goldrake, l'anime non era già stato adattato nel suo stesso paese di produzione dal numero zero, per venderlo a una platea abituata a Mazinga? La Bandai non impose l'adattamento stesso del robot, e la serie in questo ovviamente ci guadagnò pure? Credo che l'impianto della voce sia di tipo tale da far ritenere che vengano fatti adattamenti sempre subiti dal povero autore, che non li condivide, e sempre senza capire l'opera.
Francamente Devil Man all'ora di pomeriggio a cui fu trasmesso in Italia non era nemmeno da trasmettere, visto che era una parte del palinstesto riservata ai più piccoli. Non è per caso che serie pensate per pubblico infantile non siano state adattate se non ovviamente per motivi culturali (penso ai bonzi che diventano preti, per dire). La voce è difficile da capire per me, è nata come POV sulla censura e ora è diventata finalmente qualcosa che parla dell'adattamento nel titolo, ma allora va rifatta da capo, direi --Watcheach (msg) 02:05, 30 nov 2008 (CET)
- È esattamente quello che intendo io con "revisione organica", ma non ho intenzione di occuparmene, perché ci vogliono fonti specifiche e molto tempo per fare una ricerca seria che non sia originale. Se vuoi puoi cimentarti tu ;).--Kōji parla con me 04:32, 30 nov 2008 (CET)
NPOV
[modifica wikitesto]L'articolo esprime unicamente un punto di vista non neutrale, esprime opinioni personali dell'autore e fa riferimento principalmente alla situazione italiana, scrivendo da un punto di vista italo-centrico. Propongo la completa riscrittura o la cancellazione.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.46.166.197 (discussioni · contributi).
- E allora integra la voce se hai fonti.--Kōji parla con me 20:08, 6 feb 2009 (CET)
Perchè sono stati eliminati gli avvisi? Ho notato che sono state aggiunte alcune fonti, non necessariamente attendibili, ma i problemi di neutralità dell'articolo sono rimasti.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.55.162.8 (discussioni · contributi).
- Sulla presunta inattendibilità delle fonti devi fornire argomenti. Sulla dedotta non neutralità devi indicare perché e come si manifesta. Se poi ci tieni tanto, invece di passare ogni tanto ad inserire tmp, lavoraci.--Kōji parla con me 14:55, 10 feb 2009 (CET)
Una delle fonti che sono state aggiunte è una singola pagina sito web amatoriale. L'altra è un libro al quale non ho accesso e sul quale quindi non mi pronuncio. Riguardo alla neutralità, molte affermazioni dell'articolo non riguardano fatti verificabili ma opinioni. Le opinioni possono essere riportate su Wikipedia purchè siano adeguatamente introdotte da frasi del tipo "Alcuni affermano che...", "Tizio sostiene che...", ecc.
Esempi di affermazioni non neutrali contenute nell'articolo: "tuttavia, spesso arriva ad assumere i connotati della censura, laddove comporta l'eliminazione di parti considerate inadeguate per il pubblico." "Questo [alzare l'età dei personaggi] è dovuto al fatto che spesso i personaggi, durante la storia, intraprendono relazioni sentimentali e amorose con altre persone e si imbattono in situazioni più mature e difficili, legate al mondo degli adulti. Si preferisce quindi alzare l'età media per adattare meglio l'anime anche verso un pubblico di adolescenti, nonostante tali prodotti siano già di per sé indirizzate ad una fascia di utenza più matura." "Ciò [inserimento di dialoghi durante le scene di silenzio] accade anche quando ad alcune scene sono legati eventi culmine, come un rapporto sentimentale o un avvenimento tragico o violento e facendo così, si rovina la suspense che l'autore aveva cercato di creare. In questi casi i dialoghi sono spesso modificati per adattarli a precedenti tagli o modifiche. Questo fatto a volte, si trasforma in una vera e propria offesa verso il pubblico, in quanto è come dire che gli spettatori non sono capaci di seguire l' anime." "questo fatto [inserimento della spiegazione di una battuta] è irrispettoso verso il telespettatore, perché lo mette allo stesso livello della protagonista. Tenendo conto poi, che le persone che seguono attentamente l'anime, per quanto piccoli possano essere, capirebbero subito la situazione anche senza l'aiuto del narratore. Invece, chi non lo segue, non crede che starebbe ad ascoltare la fastidiosa voce fuori campo che appare in ogni momento di silenzio,come se fosse un fatto sacrilego non sentire niente." "Questa pratica [modifica dei nomi] avrebbe lo scopo di rendere più comprensibili e familiari i nomi giapponesi, ma ancora una volta si opera una semplificazione culturale che, invece di proteggere, se mai fosse il caso, i bambini, li isola in un mondo omologato da cui è bandita qualunque diversità, un mondo inesistente."
Oltre a questo c'è anche il problema che tutta la prima parte dell'articolo è scritta da un punto di vista italo-centrico.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.33.168.254 (discussioni · contributi).
- Dato che il problema persiste ho reinserito l'avviso NPOV.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.33.168.254 (discussioni · contributi).
- Scusa, ma il silenzio non vuol dire niente, dal momento che l'articolo è referenziato, e tagli, adattamenti e censure sono fatti, non POV, di cui si dà conto. Magari prova ad accedere ai testi indicati in nota ed in bibliografia per farti un'idea più chiara e se ne potrà discutere meglio.--Kōji parla con me 01:17, 2 mar 2009 (CET)
- Mi pare di aver già spiegato i motivi dell'avviso NPOV. Le dispute sulla neutralità vanno risolte discutendo in questa pagina. Se non intendi partecipare alla discussione ti prego di non rimuovere l'avviso. Grazie.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 147.163.52.133 (discussioni · contributi).
- Sei tu stesso che sottolinei di non conoscere i testi citati, quindi come fai a discutere nel merito? I passaggi che hai evidenziato non sono POV, ma fatti, e trovano riscontro sia nel testo della Benecchi che in quello di Buscaglino Strambio. Ti ho invitato a documentarti proprio per poter discutere non sulla base delle tue opinioni, ma delle fonti. Il tmp è ingiustificato, vediamo di non innescare una stupida edit war.--Kōji parla con me 17:31, 3 mar 2009 (CET)
- Le regole di Wikipedia impongono che i giudizi di merito e le valutazioni vengano riportate come tali, anche quando esse provengano da fonti attendibili. Delle fonti che hai citato una è un sito web amatoriale e l'altra è un libro auto-pubblicato, secondo le regole di Wikipedia, esse non sono generalmente da considerarsi fonti attendibili.
- http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Verifiability#Self-published_sources_.28online_and_paper.29
- Il libro della Benecchi non so se sia auto-publicato o meno, ma anche qualora fosse una fonte attendibili, qualunque opinione in esso contenuta circa i motivi degli adattamenti ed i giudizi di valore possono essere riportate solo mediante formule del tipo "Benecchi crede che...", "Benecchi sostiene che...".
- http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Neutral_point_of_view#Neutrality_and_verifiability
- http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Neutral_point_of_view#Attributing_and_substantiating_biased_statements
- Inoltre l'avviso NPOV non va rimosso fino a che la disputa non sia stata risolta sulla pagina di discussione.
- http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:NPOV_dispute#What_is_an_NPOV_dispute.3F — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.36.171.19 (discussioni · contributi).
- Non sono opinioni, ma fatti realmente esistenti: inutile citare regole e linee guida, li sappiamo a memoria. Non insceniamo edit war.--DaniDF1995 15:37, 4 mar 2009 (CET)
- I fatti sono eventi verificabili. Affermazioni sulle motivazioni delle scelte di chi esegue l'adattamento degli anime e giudizi di valore su tali scelta non sono verificabili, dunque sono necessariamente opinioni personali.
- Io non sto partecipando ad alcuna edit-war in quanto non modifico il contenuto dell'articolo ma mi sono limitato ad inserire un avviso che indica un possibile problema, che secondo le regole di Wikipedia va risolto raggiungendo un consenso su questa pagina.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.36.171.19 (discussioni · contributi).
- (confl) Innanzitutto, se proprio si devono citare le linee guida, si citino quelle di it.wiki. In ogni caso, caro IP, mi vorresti spiegare quale sarebbe l'altro POV, visto che secondo te scrivere di tagli, adattamenti e censure è un POV? Visto che contesti fonti che nemmeno conosci, hai delle fonti tu da citare? Vediamo di essere seri.--Kōji parla con me 15:59, 4 mar 2009 (CET)
- Fai così, visto che (a quanto sembra) sono poche frasi, metti il {{citazione necessaria}}, altrimenti, col template in cima alla voce, sembra che l'intera pagina sia da riscrivere. Così si correggono quelle eccezioni e tutto torna alla normalità.--DaniDF1995 16:03, 4 mar 2009 (CET)
- Concordo con DaniDF1995.--Kōji parla con me 16:07, 4 mar 2009 (CET)
- Fai così, visto che (a quanto sembra) sono poche frasi, metti il {{citazione necessaria}}, altrimenti, col template in cima alla voce, sembra che l'intera pagina sia da riscrivere. Così si correggono quelle eccezioni e tutto torna alla normalità.--DaniDF1995 16:03, 4 mar 2009 (CET)
- (confl) Innanzitutto, se proprio si devono citare le linee guida, si citino quelle di it.wiki. In ogni caso, caro IP, mi vorresti spiegare quale sarebbe l'altro POV, visto che secondo te scrivere di tagli, adattamenti e censure è un POV? Visto che contesti fonti che nemmeno conosci, hai delle fonti tu da citare? Vediamo di essere seri.--Kōji parla con me 15:59, 4 mar 2009 (CET)
- I fatti sono eventi verificabili. Affermazioni sulle motivazioni delle scelte di chi esegue l'adattamento degli anime e giudizi di valore su tali scelta non sono verificabili, dunque sono necessariamente opinioni personali.
- Non sono opinioni, ma fatti realmente esistenti: inutile citare regole e linee guida, li sappiamo a memoria. Non insceniamo edit war.--DaniDF1995 15:37, 4 mar 2009 (CET)
- Le regole di Wikipedia impongono che i giudizi di merito e le valutazioni vengano riportate come tali, anche quando esse provengano da fonti attendibili. Delle fonti che hai citato una è un sito web amatoriale e l'altra è un libro auto-pubblicato, secondo le regole di Wikipedia, esse non sono generalmente da considerarsi fonti attendibili.
- Sei tu stesso che sottolinei di non conoscere i testi citati, quindi come fai a discutere nel merito? I passaggi che hai evidenziato non sono POV, ma fatti, e trovano riscontro sia nel testo della Benecchi che in quello di Buscaglino Strambio. Ti ho invitato a documentarti proprio per poter discutere non sulla base delle tue opinioni, ma delle fonti. Il tmp è ingiustificato, vediamo di non innescare una stupida edit war.--Kōji parla con me 17:31, 3 mar 2009 (CET)
- Mi pare di aver già spiegato i motivi dell'avviso NPOV. Le dispute sulla neutralità vanno risolte discutendo in questa pagina. Se non intendi partecipare alla discussione ti prego di non rimuovere l'avviso. Grazie.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 147.163.52.133 (discussioni · contributi).
- Scusa, ma il silenzio non vuol dire niente, dal momento che l'articolo è referenziato, e tagli, adattamenti e censure sono fatti, non POV, di cui si dà conto. Magari prova ad accedere ai testi indicati in nota ed in bibliografia per farti un'idea più chiara e se ne potrà discutere meglio.--Kōji parla con me 01:17, 2 mar 2009 (CET)
Richiesta di pareri
[modifica wikitesto]Ritengo la neutralità di questo articolo dubbia.
Altri editor ritengono l'articolo neutrale e rimuovono l'avviso NPOV.
Invito gli utenti ad esprimere un parere.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.36.171.19 (discussioni · contributi).
- Forse non hai letto il mio intervento "pacificatorio" (ps:ho sistemato la tua richiesta in Wikipedia:Richieste di pareri/Voci, visto che si parla solo di questa voce).--DaniDF1995 16:17, 4 mar 2009 (CET)
- Ma firmare gli interventi proprio no, eh?--Kōji parla con me 17:20, 4 mar 2009 (CET)
perchè solo adattamento?
[modifica wikitesto]nonm avrebbe più senso chiamare la voce adattamento e censura degli anime Keenan (msg) 19:00, 26 mag 2009 (CEST)
- L'adattamento comprende la censura.--DaniDF1995 19:11, 26 mag 2009 (CEST)
L'adattamento degli anime viene operato al fine di rendere compatibile l'opera con il contesto culturale del paese importatore; tuttavia, spesso arriva ad assumere i connotati della censura
da: http://old.demauroparavia.it/20850
censura: sottoporre a censura, spec. eliminando ciò che non è conforme alle regole vigenti o alla pubblica morale: c. un film, un libro, una lettera
adattamento: l’adattare, il rendere adatto: a. di un testo alle esigenze didattiche | l’adattarsi, il diventare adatto: a. dell’occhio ai cambiamenti di luce; l’adeguarsi: capacità, spirito
un conto ad esempio, è se in fase di doppiaggio si modifica una frase che nella lingua originale era in un particolare slang o dialetto, che altrimenti nella lingua in cui si vuole tradurre, risulterebbe senza senso o persino intraducibile, scelta quindi necessaria per far comprendere la frase a chiunque.
questo è adattamento.
un altro conto è se tale frase non abbia niente di intraducibile, ma sia semplicemente volgare e contenente parolacce. percio viene ripulita, snaturandone di conseguenza l'impatto, scelta non necessaria e censoria. questa è censura.
le due cose sono quindi ben distinte, una non prevede necessariamente l'altra, non la esclude, ma neanche il contrario.
Keenan (msg) 20:49, 26 mag 2009 (CEST)
ho riformulato la frase incriminata, spero vada bene. Keenan (msg) 21:21, 26 mag 2009 (CEST)
- Non hai tutti i torti, ma aspettiamo un po' prima di spostare la voce, giusto per avere altri commenti.--DaniDF1995 21:50, 26 mag 2009 (CEST)
no no, figurati non mi permetto di spostare, mi sono però permesso di riformulare meglio l'introduzione.
se si decidesse di spostare, proporrei il titolo Adattamento censoreo degli anime Keenan (msg) 21:55, 26 mag 2009 (CEST)
- In origine questa voce era intitolata Censura degli anime, poi spostata in modo un po' bold all'attuale titolo da Reborned in seguito a questo breve scambio di battute. Per quanto mi riguarda sono favorevole ad un ulteriore spostamento a Adattamento e censura degli anime.--Kōji parla con me 00:31, 27 mag 2009 (CEST)
- Bhe... è molto raro che un cartone animato venga censurato, probabilmente ciò avviene solo in alcune parti del mondo (Corea del Nord, Iran...). Però effettivamente è possibile. Fino a quando questa voce non parlerà di censura però sarebbe meglio parlare di adattamento. Adattamento vuol dire adattare un contenuto alla fruizione di un certo tipo di pubblico (lingua e contenuti), censura vuol dire limitare o addirittura stravolgere un messaggio (a contenuto politico, razziale, religioso). --F l a n k e r ✉ 11:27, 27 mag 2009 (CEST)
Ma.. non mi pare Flanker, non è raro è questa voce che parla indubbiamente di censura, ne è la prova. basta leggerla bene per rendersi conto che in moltissimi casi, i contenuti sono stati indubbiamente limitati e stravolti.
poi, la lingua italiana parla chiaro su cosa sia un adattamento e su cosa sia una censura.
ho letto un pò la discussione segnalata... io penso che anche il solo cambio dei nomi sia una forma di censura, in quanto con la "scusa" del proporre un prodotto più adattò per il paese che lo compra, si nasconde di fatto l'origine di tale prodotto, mascherandone la sua cultura.
se questo è fatto in buona o cattiva fede è opinabile, in ogni caso è una forma di censura, e a mio avviso va sicuramente evidenziato. Keenan (msg) 11:36, 27 mag 2009 (CEST)
- Forse allora non hai chiaro tu cosa sia la censura: la censura è una limitazione dei diritti. Non mi pare che questo avvenga in Occidente: ad esempio qui in Italia tutti siamo liberi di comprarci un DVD di un anime non censurato. Diverso è il discorso dei bimbi iraniani che sono costretti a guardarsi cartoni animati di regime (non scendo in particolari). Un iraniano non potrà scegliere, noi sì: la vedi la differenza? Non confondere il "taglio" per adattamento con il "taglio" per censura, sono due cose abissalmente diverse. --F l a n k e r ✉ 11:41, 27 mag 2009 (CEST)
- Beh, se taglio o prolungo un fermo immagine per non far vedere le mutandine di Bulma in Dragon Ball non sto "adattando", sto censurando, e non ha alcuna rilevanza che volendo posso comprare la versione integrale in dvd. Che si tratti di censura e non solo di adattamento sono le fonti citate nella voce a dirlo.--Kōji parla con me 13:14, 27 mag 2009 (CEST)
Infatti... Frank, sono entrambe forme di censura, il "taglio per adattamento" come tu l'hai definito è comunque taglio.
"l'adattamento" in questo caso, non serve per far comprendere una cosa, serve per nasconderla.
se poi vogliamo ci sono forme di censura, più o meno pesanti (quella che hai segnalato tu è una forma di censura più pesante, tutto quì)
che poi, solo perchè da metà anni novanta ci sono dvd e videocassette che li pubblicano integralmente poco cambia, sempre censura è, e sono semmai serviti anche per smascherare e portare alla luce ad un pubblico che magari non sospettava minimamente. Keenan (msg) 16:19, 27 mag 2009 (CEST)
- Infatti un bel niente: la censura è una limitazione della libertà di
parolaespressione: cioè se taglio un pezzo dall'anime per evitare di trasmettere un messaggio (ad es. politico, religioso o razziale), adattamento invece vuol dire adattare alla fascia di pubblico: cioè tagliare le mutandine di Bulma per evitare di far vedere un contenuto non adatto ad un pubblico di piccoli. Non è difficile da afferrare... E' veramente grave confondere questi due concetti. PS: ma chi è Frank? --F l a n k e r ✉ 23:57, 27 mag 2009 (CEST)
- Non sono per niente d'accordo. Innanzitutto è errato ridurre la censura alla "limitazione della libertà di parola", dal momento che i mezzi espressivi vanno ben al di là della parola. Ed infatti, in un'arte che fa dell'immagine il principale veicolo espressivo, come il cinema o l'animazione, eliminare un fotogramma è come sopprimere una frase, allo stesso modo in cui si sovrappone un bip su un turpiloquio o si oscurano i genitali in un filmato che riprende un uomo nudo. Del resto, rileggiti la definizione che la stessa Treccani dà di "censurare": b. Per estens., praticare tagli e soppressioni nell’opera sottoposta a censura; con questa accezione è spec. usato il part. pass.: un film largamente censurato.--Kōji parla con me 00:14, 28 mag 2009 (CEST).
- Io ti avevo fatto un semplice esempio, non guardare il dito, ma ciò che indica. Ad ogni modo ora ho corretto. Allora ripetiamo:
- Censura: manipolazione al fine di schermare un messaggio politico, religioso o razziale.
- Adattamento: manipolazione al fine di facilitare la comprensione o di proteggere la sensibilità.
- Mi sono spiegato ora? Sono sempre manipolazioni, ma il fine è diverso, dolorosamente diverso. --F l a n k e r ✉ 00:24, 28 mag 2009 (CEST)
- Ti stai arrampicando sugli specchi. Innanzitutto non condivido l'idea limitativa ed estemporanea che la censura sia volta ad oscurare "solo" un messaggio politico, religioso o razziale. Quel che conta è sempre e solo la motivazione del censore, che detiene il potere di farlo, la quale può anche essere non manifesta. Inoltre, si può censurare per motivi sessuali o culturali, oppure ancora, ed è questo il caso più subdolo e diffuso, in nome di concetti astratti e mutevoli ad uso e consumo dell'autorità quali l'ordine pubblico o il buon costume. Ci sono innumerevoli tipologie di interventi manipolatori - di cui si dà conto nella voce - che non hanno avuto nulla a che fare con reali ed effettive necessità di adattamento (tipo cambiare nomi e musiche).--Kōji parla con me 00:40, 28 mag 2009 (CEST)
- Mah... di nuovo guardi il particolare esempio. Mi ririripeto: la censura è volta a manipolare un messaggio per limitare una libertà di espressione, l'adattamento invece ad adattare al pubblico, che sia necessario, bello, brutto o pasticciato non importa. La censura è una limitazione della tua libertà civile. Il taglio della scena delle "mutande di Bulma" può sembrare una limitazione di vedere un paio di slip, ma tu, in Italia, hai la facoltà di reperire la versione integrale. Se vi fosse censura, questa facoltà ti sarebbe totalmente preclusa, come in Cina, in Corea del Nord od in Iran (ed altri paesi che altrimenti...). --F l a n k e r ✉ 01:02, 28 mag 2009 (CEST)
- Puoi ripeterti quanto vuoi, ma non rispondi in tema e sfuggi i punti focali, quindi è una discussione sterile. Sostanzialmente il tuo (non) argomento è: non è censura perché in Italia godi delle libertà civili... francamente ogni ulteriore osservazione mi appare superflua.--Kōji parla con me 01:52, 28 mag 2009 (CEST)
- Esatto, invece il tuo quale sarebbe? E' censura perché tagliano delle scene?
- Per fare un altro esempio, tu metteresti alla stessa stregua di censura l'oscuramento da parte dello Stato italiano di un sito pedopornografico con l'oscuramento da parte dello Stato cinese di un sito di informazione giornalistica USA? Bhe se per te è la stessa cosa, allora hai ragione, la discussione è finita. --F l a n k e r ✉ 10:59, 28 mag 2009 (CEST)
- Puoi ripeterti quanto vuoi, ma non rispondi in tema e sfuggi i punti focali, quindi è una discussione sterile. Sostanzialmente il tuo (non) argomento è: non è censura perché in Italia godi delle libertà civili... francamente ogni ulteriore osservazione mi appare superflua.--Kōji parla con me 01:52, 28 mag 2009 (CEST)
- Mah... di nuovo guardi il particolare esempio. Mi ririripeto: la censura è volta a manipolare un messaggio per limitare una libertà di espressione, l'adattamento invece ad adattare al pubblico, che sia necessario, bello, brutto o pasticciato non importa. La censura è una limitazione della tua libertà civile. Il taglio della scena delle "mutande di Bulma" può sembrare una limitazione di vedere un paio di slip, ma tu, in Italia, hai la facoltà di reperire la versione integrale. Se vi fosse censura, questa facoltà ti sarebbe totalmente preclusa, come in Cina, in Corea del Nord od in Iran (ed altri paesi che altrimenti...). --F l a n k e r ✉ 01:02, 28 mag 2009 (CEST)
- Ti stai arrampicando sugli specchi. Innanzitutto non condivido l'idea limitativa ed estemporanea che la censura sia volta ad oscurare "solo" un messaggio politico, religioso o razziale. Quel che conta è sempre e solo la motivazione del censore, che detiene il potere di farlo, la quale può anche essere non manifesta. Inoltre, si può censurare per motivi sessuali o culturali, oppure ancora, ed è questo il caso più subdolo e diffuso, in nome di concetti astratti e mutevoli ad uso e consumo dell'autorità quali l'ordine pubblico o il buon costume. Ci sono innumerevoli tipologie di interventi manipolatori - di cui si dà conto nella voce - che non hanno avuto nulla a che fare con reali ed effettive necessità di adattamento (tipo cambiare nomi e musiche).--Kōji parla con me 00:40, 28 mag 2009 (CEST)
- Io ti avevo fatto un semplice esempio, non guardare il dito, ma ciò che indica. Ad ogni modo ora ho corretto. Allora ripetiamo:
- Non sono per niente d'accordo. Innanzitutto è errato ridurre la censura alla "limitazione della libertà di parola", dal momento che i mezzi espressivi vanno ben al di là della parola. Ed infatti, in un'arte che fa dell'immagine il principale veicolo espressivo, come il cinema o l'animazione, eliminare un fotogramma è come sopprimere una frase, allo stesso modo in cui si sovrappone un bip su un turpiloquio o si oscurano i genitali in un filmato che riprende un uomo nudo. Del resto, rileggiti la definizione che la stessa Treccani dà di "censurare": b. Per estens., praticare tagli e soppressioni nell’opera sottoposta a censura; con questa accezione è spec. usato il part. pass.: un film largamente censurato.--Kōji parla con me 00:14, 28 mag 2009 (CEST).
F l a n k e r , ti stai arrampicando sugli specchi facendo paragoni estremizzati, impropri e imbarazzanti, Keenan (msg) 11:33, 28 mag 2009 (CEST).
se vuoi contestare il termine "censura" da tutti i dizionari della ligua italiana, fai pure... comunque ti stai rendendo abbastanza ridicolo... Keenan (msg) 11:40, 28 mag 2009 (CEST)
tu cataloghi la censura su un piccolo schema determinato, non rendendoti conto che ci siano miriadi forme di censura. leggiti http://it.wikipedia.org/wiki/Censura Keenan (msg) 11:50, 28 mag 2009 (CEST)
- Oh, non preoccuparti, chi ci legge ha ben chiaro chi si "arrampica sugli specchi". Io riporto esempi chiari e precisi, tu non rispondi. O sai dirmi a quale tipo di censura si applica quella del taglio delle "mutande di Bulma" dopo aver letto la voce censura? Comunque non voglio insistere oltre, ho riportato il mio riferimento (enciclopedia Treccani), ho fatto esempi inequivocabili, ho chiarito le differenze lampanti tra censura ed adattamento, più di questo... In risposta cosa ho avuto? --F l a n k e r ✉ 12:26, 28 mag 2009 (CEST)
se lo dici tu... in risposta hai avuto gli esempi.. ce ne sono quanti ne vuoi, nelle pagine: censura Censura degli anime negli Stati Uniti Adattamento degli anime
perchè non modifichi ovunque dove cè la parola "censura" ? (voglio vedere che ti rispondono i curatori di queste pagine)
se poi questa PER TE non è censura, non cè molto da aggiungere... noi rimaniamo della nostra opinione, tu nella tua.
Io comunque non ho visto ne "differenze lampanti " ne "esempi inequivocabili" ma semplicemente esempi di FORME di censura più estreme.
il taglio "mutande di bulma" può essere catalogato nella "censura morale ed estetica" http://it.wikipedia.org/wiki/Censura#Censura_morale_ed_estetica
ps. anche la pagina della wikipedia inglese cita la parola "censorship" ma evidentemente tutti quelli che hanno scritto quella voce sbagliano e hai ragione tu, e si... evidentemente sbagliano anche loro...Keenan (msg) 12:37, 28 mag 2009 (CEST)
- Che dire... se questo spostamento ti rende soddisfatto, sono contento per te. Io spero di averti istillato un ragionevole dubbio. A risentirci, F l a n k e r ✉ 12:48, 28 mag 2009 (CEST)
- A stare sui piedistalli prima o poi si cade... La stessa fonte Treccani l'hai bella che ignorata quando non ti ha fatto comodo. Hai un'idea pregiudiziale - che su wiki si chiama POV - e fai di tutto per farla passare come la verità. È a non chiamare le cose con il loro nome che ce le si ritrova addosso. La censura può essere politica, religiosa, ma è tale anche quella fatta in nome della (ritenuta) morale pubblica, che di per sé è una clausola aperta in cui ci si ficca tutto a seconda delle contingenze storiche. Non a caso, si parla di visto censura a proposito della valutazione di idoneità di un'opera rispetto ad un determinato pubblico. La pedopornografia, poi, è un reato, per cui non vedo proprio cosa c'entri la repressione di una condotta criminale da parte dello Stato con la censura morale.--Kōji parla con me 15:22, 28 mag 2009 (CEST)
- Nemmeno io, è per questo mi chiedo cosa c'entri censura con adattamento. Comunque, dai, finiamola qui, non insistiamo oltre, non vedo una linea di dialogo possibile: il tuo titolo te lo lascio, non preoccuparti. --F l a n k e r ✉ 20:44, 28 mag 2009 (CEST)
- A stare sui piedistalli prima o poi si cade... La stessa fonte Treccani l'hai bella che ignorata quando non ti ha fatto comodo. Hai un'idea pregiudiziale - che su wiki si chiama POV - e fai di tutto per farla passare come la verità. È a non chiamare le cose con il loro nome che ce le si ritrova addosso. La censura può essere politica, religiosa, ma è tale anche quella fatta in nome della (ritenuta) morale pubblica, che di per sé è una clausola aperta in cui ci si ficca tutto a seconda delle contingenze storiche. Non a caso, si parla di visto censura a proposito della valutazione di idoneità di un'opera rispetto ad un determinato pubblico. La pedopornografia, poi, è un reato, per cui non vedo proprio cosa c'entri la repressione di una condotta criminale da parte dello Stato con la censura morale.--Kōji parla con me 15:22, 28 mag 2009 (CEST)
diciamo che non sai più cosa inventarti... Keenan (msg) 21:17, 28 mag 2009 (CEST)
- O che mi diverte avere l'ultima? --F l a n k e r ✉ 21:29, 28 mag 2009 (CEST)
Ciao! Sono un collaboratore della sezione censure de Il Bazar di Mari, che avete citato spesso in questo articolo. Ve ne ringraziamo moltissimo; ci fa piacere che grazie al nostro (lungo e continuo) lavoro siamo stati citati in Wikipedia (un vero onore, davvero!) e che più gente venga a sapere di questo fenomeno. Però non potuto non notare che nei "Link esterni" non ci avete citato; però avete inserito un altro sito che ha copiato gran parte del suo materiale dal nostro portale, senza mettere i credits nonostante gli abbiamo sollecitato più volte di metterli o di rimuovere il materiale. Non metto il nome nè vi chiedo di togliere il link del sito "truffaldino"; però potreste almeno aggiungere anche noi? Grazie, e buon lavoro anche a voi!
La pratica delle censure è quasi finita; lo specifichiamo nell'intro?
[modifica wikitesto]A mio parere andrebbe specificato già nell'intro, che in Italia questa pratica è molto ridotta e per certi versi non più usata. Infatti ad esclusione di Mediaset, i committenti che censurano gli anime sono pochissimi. Praticamente tutte le serie adattate da Yamato Video, D/Visual, Dynit (al tempo Dynamic Italia), Shin Vivion, Panini Video distribuite e trasmesse (da MTV, La 7, Rai 4, Man-Ga, Ka-boom ecc..) negli ultimi 15 anni sono prive di censure, e trasmesse verso il giusto target. No perchè a leggere così sembra quasi che gli anime siano tutti censurati. Cosa ne pensate?--HypnoDisk (msg) 13:01, 30 ott 2013 (CET)
- Il fatto è che dicendo "ad esclusione di Mediaset" si sta sfalsando enormemente il campione utilizzato per fare questa valutazione. E' come se, volendo parlare di una qualsiasi situazione che riguarda tutto il mondo, io dicessi "ad eccezione dell'emisfero boreale": ho appena fatto fuori la maggior parte della popolazione mondiale! :) Ora, nel caso degli anime trasmessi da Mediaset, la percentuale non è così grande, ma comunque si tratta di una bella fetta della programmazione degli anime in Italia. MTV e La7 hanno una programmazione ridotta (e negli anni si è ridotta ulteriormente), Ka-Boom viene ricevuta solo in poche zone d'Italia, mentre Man-Ga va considerata borderline, trattandosi di pay-tv (quindi dove le censure sono estremamente più rare proprio perchè la filosofia delle pay-tv è diversa). Nel momento in cui Mediaset ha una programmazione regolare di anime su Italia 1, Italia 2 e Boeing, dove vengono regolarmente trasmesse e replicate le versioni censurate di alcuni cartoni (Dragon Ball, Lupin, One Piece, Cavalieri Dello Zodiaco), Mediaset continua, di fatto, ad operare queste censure. Anzi, proprio i cartoni che ho citato, nel corso degli ultimi 13 anni, hanno subito maggiori censure rispetto alle prime trasmissioni. Non mi esprimo sugli anime più nuovi, ma onestamente non so quanti ne arrivino in Italia e su quali canali vengano trasmessi, quindi non so se si possa parlare effettivamente di una riduzione del fenomeno o se, solamente, le casistiche sono diminuite perchè è diminuiti anche il numero di anime (e, di conseguenza, è diminuito il numero di anime "censurabili")--Darth Master (msg) 14:40, 30 ott 2013 (CET)
- No ovviamente non andremmo a scriverlo in questo modo, semplicemente specificherei che l'uso generale di fare semplicazioni culturali e di censurare e rimaneggiare gli anime per adeguarli ad un target minore dell'originale, è una prassi che difatto negli ultimi 15 anni si è ulteriormente ridotta, e che viene praticata attualmente soltanto da pochi committenti (a me viene in mente solo Mediaset). Comunque MTV negli anni dell'anime night di anime ne ha trasmessi tanti, e in ogni caso si DEVE tenere conto di tutte le serie che vengono (e sono state) distribuite in DVD da Dynit, Yamato Video e via dicendo, e perchè no, anche delle pay-tv (in fondo Italia 1 trasmetteva le sue serie censurate anche su i canali a pagamento, ITT e Hiro).--HypnoDisk (msg) 16:53, 30 ott 2013 (CET)
(rientro) Se si volesse specificare che lo spostamento di messa in onda dai canali generalisti ai neonati canali tematici ha permesso un minore adattamento e una maggiore fedeltà all'originale, sarebbe da fare in Adattamento_e_censura_degli_anime#Italia, dato che nelle altre nazioni la situazioni è estremamente variabile (negli USA addirittura, oltre agli anime, tagliano pensantemente anche cartoni come le Winx...).--Yoggysot (msg) 23:09, 31 ott 2013 (CET)
- Il fatto è che, per quanto si possano fare congetture e ragionamenti perfettamente condivisibili, in assenza di fonti certe diventa estremamente difficile stabilire in maniera oggettiva se la pratica censoria sia effettivamente calata e, soprattutto se questo dipenda dal fatto che esistano numerosi canali tematici destinati che si fanno carico di una maggiore "onestà intellettuale". Se ci si ferma esclusivamente al dato numerico (numero di cartoni trasmessi / quantità delle censure applicate) allora si potrebbe anche fare il calcolo, ma diventa un dato poco attendibile nel momento in cui non si fa alcuna distinzione sul tipo di censura applicata. Converrete con me che modificare il nome di un personaggio giapponese (magari perchè poteva ricordavare una parola poco piacevole), non è minimamente paragonabile al taglio di una scena clou dovuta alla presenza di sangue o di riferimenti al sesso. Quindi si dovrebbe fare un discorso relativo alla "qualità" della censura, che però diventa difficile in quanto si scontra con la soggettività. Inoltre, bisogna considerare chem negli ultimi anni, i nuovi anime trasmessi dalle reti generaliste (ma anche quelle tematiche, tipo Boing, K2, Frisbee, Carton Network, Raigulp) sono principalmente -se non esclusivamente- serie esplicitamente destinate ai giovanissimi, pertanto che non richiedono censure o tagli rispetto ai cartoni più "adulti" degli anni'80 e '90. Quindi ok, la censura nei loro confronti agisce di meno o non agisce per niente, ma questo non vuol dire che i censori -forbici alla mano- non abbiano la stessa mentalità e la stessa spietatezza che avevano in passato. E infatti quando le vecchie serie d Mediaset vengono replicate (sia sulle generaliste che sulle tematiche e/o satellitari), continuano ad andare in onda in versione censurata, a simboleggiare che ancora non viene ritenuto un bene trasmettere la versione integrale.--Darth Master (msg) 16:38, 1 nov 2013 (CET)
- Il punto è, e ribadisco, che in Italia fare la semplificazione culturale, e rimaneggiamenti (audio e video) per adattare il prodotto ad un target inferiore a quello originale, è una prassi che difatto non è più consuetudine. Soltanto Mediaset continua ad applicare censure televisive a livello video (cioè tagli presenti solo nelle trasmissioni TV in chiaro!), e blande censure per l'audio (non fa più semplificazioni culturali, i nomi non li cambiano, i termini come Ramen, Sakè e Pachinko li lasciano originali). Tutti i prodotti trasmessi e distribuiti dalle altre emittenti e/o case editrici non applicano questa politica, pubblicando e trasmettendo gli anime non solo in formato integrale ma soprattutto rivolto al target originario. È questione oggettiva non soggettiva.--HypnoDisk (msg) 17:13, 1 nov 2013 (CET)
- Quelli sono adattamenti, più che altro, credo che vere e proprie censure in anime nuovi non avvengono da tempo --Emanuele676 (msg) 23:35, 21 ago 2014 (CEST)
- Tipo "Eccezioni" e "Edizioni home-video integrali da gli anni novanta in poi" andrebbero riscritte in un paragrafo tipo "Diminuzione della censura dagli anni novanta" e al massimo si aggiunge un paragrafo "censura nelle edizione home-video/edizioni home-video incensurate" --Emanuele676 (msg) 23:41, 21 ago 2014 (CEST)
- Il punto è, e ribadisco, che in Italia fare la semplificazione culturale, e rimaneggiamenti (audio e video) per adattare il prodotto ad un target inferiore a quello originale, è una prassi che difatto non è più consuetudine. Soltanto Mediaset continua ad applicare censure televisive a livello video (cioè tagli presenti solo nelle trasmissioni TV in chiaro!), e blande censure per l'audio (non fa più semplificazioni culturali, i nomi non li cambiano, i termini come Ramen, Sakè e Pachinko li lasciano originali). Tutti i prodotti trasmessi e distribuiti dalle altre emittenti e/o case editrici non applicano questa politica, pubblicando e trasmettendo gli anime non solo in formato integrale ma soprattutto rivolto al target originario. È questione oggettiva non soggettiva.--HypnoDisk (msg) 17:13, 1 nov 2013 (CET)
Link 19
[modifica wikitesto]Il link 19 è da cambiare in http://www.ilbazardimari.net/censure-anime-naruto/ il sito Il Bazar di Mari recentemente è stato restaurato e revisionato e sono cambiati alcuni link (gli altri noto sono già a posto)
Incipit
[modifica wikitesto]"L'adattamento e la censura degli anime sono operati al fine di rendere le opere di animazione giapponese compatibili con il contesto culturale del paese importatore, ovvero adeguate al pubblico cui si ritengono destinate. Tali manipolazioni seguono segnalazioni di organi competenti, oppure sono poste in essere autonomamente dal distributore prima della messa in onda." Censura non è "Per censura si intende il controllo della comunicazione o di altre forme di libertà (libertà di espressione, di pensiero, di parola) da parte di una autorità"? --Emanuele676 (msg) 23:34, 21 ago 2014 (CEST)
- Nel contesto degli anime si è sempre usato il termine per riferirsi ai tagli/adattamenti per eliminare elementi ritenuti incompatibili con i più giovani ascoltatori, eccc. E una fonte che riporta questo uso mi pare che sia citata nell'incipit.--Moroboshi scrivimi 00:47, 22 ago 2014 (CEST)
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