Gran Premio del Giappone: differenze tra le versioni

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===Giri veloci per pilota===
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Versione delle 08:12, 8 ott 2017

Gran Premio del Giappone
Sport
CategoriaFormula 1
FederazioneFIA
PaeseGiappone (bandiera) Giappone
LuogoCircuito di Suzuka
OrganizzatoreFédération Internationale de l’Automobile
CadenzaAnnuale
FormulaGran Premio di Formula 1
Storia
FondazioneGP 1976
Numero edizioni30 valevoli per il mondiale
Ultima edizioneGP 2016

Il Gran Premio del Giappone è una gara automobilistica di Formula 1 che si svolge sul circuito di Suzuka. La gara è entrata a far parte del calendario nel 1976, sul circuito del Fuji nelle vicinanze di Yokohama, che ha ospitato anche l'edizione 1977, per poi ritornare stabilmente nel calendario mondiale a partire dal 1987, a Suzuka, salvo le edizioni 2007 e 2008 che si sono svolte su un rinnovato circuito del Fuji. Data la sua tradizionale posizione verso la fine del campionato mondiale, o addirittura come ultima gara, il Gran Premio del Giappone ha avuto più di un risultato clamoroso o controverso che ha assegnato il titolo.

Per un breve periodo il Giappone ha anche avuto una seconda gara in calendario, il Gran Premio del Pacifico disputato sul circuito di Aida nel 1994 e 1995.

La storia

Prima della Formula 1

Tra il 1963 e il 1976 la denominazione di Gran Premio del Giappone spettò a corse effettuate con vetture non di Formula 1. Prima vetture di Formula 3, poi vetture sport, in seguito vetture di Formula Libre, infine vetture di Formula 2000. In alcune stagioni il gran premio venne chiamato JAF Grand Prix, dal nome della federazione automobilistica nipponica, pur mantenendo la numerazione in corso del Gran Premio del Giappone. Nel 1969 si disputò sia un gran premio per vetture di F. Libre che uno per le vetture sport vinto da Motoharu Kurosawa su Nissan. Il mondiale di Formula 1 fece la sua prima apparizione nel 1976.

Gli anni settanta

Il circuito di Suzuka, utilizzato in Formula 1 fino al 2006 e che dal 2009 sostituisce nuovamente il circuito del Fuji

L'edizione del 1976 fu il primo gran premio di Formula 1, valido per il mondiale, che si corse in Asia, nella pittoresca cornice del Circuito del Fuji posto ai piedi della montagna più alta dell'arcipelago giapponese. La gara non venne definita ufficialmente Gran Premio del Giappone ma Campionato del mondo di Formula 1 in Giappone. Ciò perché con tale nome era denominato un appuntamento della Formula 2000 giapponese di quell'anno.

Nella prima edizione, corsa sotto una pioggia torrenziale (tanto che venne prospettata l'ipotesi che la gara non venisse considerata valida per il mondiale, così come di posticiparla al giorno seguente o di annullarla e chiudere il campionato mondiale con una gara da disputarsi nel 1977)[1] Niki Lauda, in testa al mondiale e che solo pochi mesi prima era sopravvissuto all'incidente del Nürburgring, rinunciò a correre lasciando che James Hunt conquistasse i pochi punti necessari per vincere il suo unico titolo mondiale. Il giro più veloce della gara venne inizialmente attribuito a Masahiro Hasemi sulla vettura giapponese Kojima. La cosa fu controversa in quanto nel giro nel quale il nipponico avrebbe fatto il giro più rapido è stato superato da tre vetture. Nei giorni successivi al gran premio gli organizzatori diffusero un comunicato che assegnava il giro più veloce a Jacques Laffite con un tempo di 1'19"97 al 70º giro. Questo comunicato fu ripreso dalla Japan Automobile Federation (JAF). La correzione non fu però resa nota all'estero e ancora oggi viene assegnato ad Hasemi il giro più veloce anche dal sito ufficiale della Formula 1[2][3][4][5]

L'anno successivo, che vide proprio la vittoria di Hunt, un incidente tra Ronnie Peterson e Gilles Villeneuve vide la vettura di quest'ultimo decollare ed atterrare in mezzo ad un gruppetto di spettatori che sostavano in un'area vietata al pubblico. Si ebbero due morti e dieci feriti: una delle due vittime era un commissario di gara che cercava disperatamente di far spostare la gente in una zona più sicura.

Il gran premio, in queste due sue prime edizioni, mantenne un forte carattere "nazionale", grazie alla presenza di piloti, squadre e fornitori giapponesi che avevano un grande interesse a ben figurare. Nell'edizione 1976 vi fu l'esordio della Bridgestone come fornitore degli pneumatici.

La gara venne inserita nel calendario anche per il 1978, spostata però al 16 aprile, ma venne poi cancellata dal programma.[6]

Il ritorno negli anni ottanta e la lotta Prost-Senna

La corsa riapparve sul calendario a Suzuka, nel 1987. Per molte stagioni il gran premio divenne, grazie al posizionamento in calendario una delle gare decisive.

Nella prima edizione i due piloti della Williams Nigel Mansell e Nelson Piquet si stavano sfidando per il titolo, ma durante le qualifiche Mansell sbatté contro le barriere a circa 230 km/h e i postumi dell'incidente gli impedirono di gareggiare, lasciando via libera al compagno di squadra.

La gara divenne sinonimo della lotta tra Alain Prost e Ayrton Senna: compagni di squadra nel 1989 sulla McLaren, Senna doveva assolutamente vincere la corsa per mantenere aperto il campionato ma al tentativo di sorpasso Prost rispose chiudendo bruscamente la traiettoria e mettendo fuori gara entrambe le vetture; in realtà, Senna riuscì a ripartire con l'aiuto dei commissari e a vincere la gara, ma fu squalificato successivamente per avere tagliato la chicane dov'era avvenuto l'incidente, si dice su pressione del presidente della Federazione, il francese Jean-Marie Balestre. La vittoria fu quindi assegnata ad Alessandro Nannini, l'unica nella sua carriera.

L'anno successivo, con Prost alla Ferrari, era il francese a dover vincere assolutamente per poter conquistare il campionato ma i due rivali, partiti affiancati in prima fila, si scontrarono alla prima curva terminando la loro corsa e assegnando il titolo a Senna. Nel seguito, Senna avrebbe ammesso di avere agito deliberatamente per "pareggiare i conti" dell'anno precedente.

Le sfide recenti

Nel 1996 i due alfieri della Williams Damon Hill e Jacques Villeneuve erano in lotta e, mentre il primo scattò in testa, il canadese perse terreno e finì per ritirarsi al 36º giro a causa di una ruota che si staccò perché fissata male durante il pit-stop.

Nel 1998 la gara si risolse a favore di Mika Häkkinen su McLaren-Mercedes perché il rivale Michael Schumacher su Ferrari spense il motore in griglia e dovette partire ultimo: la sua rimonta lo portò al 3º posto, ma mentre il finlandese vinse, il tedesco fu vittima di una foratura.

L'anno successivo il ferrarista Eddie Irvine aveva un vantaggio di 4 punti su Mika Hakkinen (ancora sulla McLaren-Mercedes) prima della gara, ma distrusse la sua monoposto in qualifica e in gara nulla poté contro il finlandese, che vinse Gran Premio e titolo piloti.

Nel 2000 e nel 2003 il ferrarista Michael Schumacher vinse la gara e conquistò i titolo ai danni di Mika Hakkinen e Kimi Raikkonen, entrambi sulle vetture di Woking.

Nel 2006 Michael Schumacher si stava involando verso la vittoria, quando il motore della sua Ferrari lo tradì, dopo 6 anni esenti da rotture: il mondiale andò a Fernando Alonso su Renault.

Il ritorno al Fuji

Nella stagione 2007, per due edizioni, il gran premio tornò al Fuji, radicalmente rinnovato; successivamente venne annunciato che a partire dal 2009 i due circuiti (di proprietà di due case automobilistiche nipponiche rivali tra loro, Toyota e Honda) avrebbero organizzato la gara ad anni alterni. Dal 2009 la Toyota rinunciò a ospitare nel suo Circuito del Fuji la Formula 1, che così ora è stabilmente a Suzuka.[7]

Albo d'oro

Gare non valide per il campionato mondiale di Formula 1

anno circuito competizione pilota vettura resoconto
1963 Suzuka Regno Unito (bandiera) Peter Warr Regno Unito (bandiera) Lotus-Cosworth Resoconto
1964[8] Suzuka Formula 3 Regno Unito (bandiera) Michael Knight Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Resoconto
1965 Non disputatosi
1966 Fuji Giappone (bandiera) Yoshikazu Sunako Giappone (bandiera) Prince Resoconto
1967 Fuji Giappone (bandiera) Tetsu Ikuzawa Germania (bandiera) Porsche Resoconto
1968 Fuji Giappone (bandiera) Moto Kitano Giappone (bandiera) Nissan Resoconto
1969[9] Fuji Formula Libre Australia (bandiera) Leo Geoghegan Regno Unito (bandiera) Lotus-Repco Resoconto
1970[10] Fuji Formula Libre Regno Unito (bandiera) Jackie Stewart Regno Unito (bandiera) Brabham-Cosworth Resoconto
1971[11] Fuji Formula Libre Giappone (bandiera) Kuniomi Nagamatsu Giappone (bandiera) Mitsubishi Resoconto
1972[12] Fuji Formula Libre/Formula 2/Formula 2000 Regno Unito (bandiera) John Surtees Regno Unito (bandiera) Surtees-Cosworth Hart Resoconto
1973 Fuji Formula 2000 Giappone (bandiera) Motoharu Kurosawa Regno Unito (bandiera) March-BMW Resoconto
1974[13] Suzuka Formula 2000 Giappone (bandiera) Noritake Takahara Regno Unito (bandiera) March-BMW Resoconto
1975 Fuji Formula 2000 Giappone (bandiera) Masahiro Hasemi Regno Unito (bandiera) March-BMW Resoconto
1976 Fuji Formula 2000 Francia (bandiera) Jacques Laffite Regno Unito (bandiera) Chevron BMW Resoconto

Gare valide per il campionato del mondo di Formula 1

Il circuito del Fuji, rinnovato nel 2007
anno circuito pilota vettura resoconto
1976 Fuji Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Resoconto
1977 Fuji Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Resoconto
1978
-
1986
Non disputatosi
1987 Suzuka Austria (bandiera) Gerhard Berger Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
1988 Suzuka Brasile (bandiera) Ayrton Senna Regno Unito (bandiera) McLaren-Honda Resoconto
1989 Suzuka Italia (bandiera) Alessandro Nannini Regno Unito (bandiera) Benetton-Ford Resoconto
1990 Suzuka Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Benetton-Ford Resoconto
1991 Suzuka Austria (bandiera) Gerhard Berger Regno Unito (bandiera) McLaren-Honda Resoconto
1992 Suzuka Italia (bandiera) Riccardo Patrese Regno Unito (bandiera) Williams-Renault Resoconto
1993 Suzuka Brasile (bandiera) Ayrton Senna Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Resoconto
1994 Suzuka Regno Unito (bandiera) Damon Hill Regno Unito (bandiera) Williams-Renault Resoconto
1995 Suzuka Germania (bandiera) Michael Schumacher Regno Unito (bandiera) Benetton-Renault Resoconto
1996 Suzuka Regno Unito (bandiera) Damon Hill Regno Unito (bandiera) Williams-Renault Resoconto
1997 Suzuka Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
1998 Suzuka Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes Resoconto
1999 Suzuka Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes Resoconto
2000 Suzuka Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
2001 Suzuka Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
2002 Suzuka Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
2003 Suzuka Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
2004 Suzuka Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari Resoconto
2005 Suzuka Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes Resoconto
2006 Suzuka Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault[14] Resoconto
2007 Fuji Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes Resoconto
2008 Fuji Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault[14] Resoconto
2009 Suzuka Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault Resoconto
2010 Suzuka Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault Resoconto
2011 Suzuka Regno Unito (bandiera) Jenson Button Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes Resoconto
2012 Suzuka Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault Resoconto
2013 Suzuka Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault Resoconto
2014 Suzuka Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton Germania (bandiera) Mercedes Resoconto
2015 Suzuka Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton Germania (bandiera) Mercedes Resoconto
2016 Suzuka Germania (bandiera) Nico Rosberg Germania (bandiera) Mercedes Resoconto

Statistiche

Le statistiche si riferiscono alle sole edizioni valide per il campionato del mondo di Formula 1 e sono aggiornate al Gran Premio del Giappone 2016.

Vittorie per costruttore

Pos. Costruttore Vittorie
1 Regno Unito (bandiera) McLaren 9
2 Italia (bandiera) Ferrari 7
3 Austria (bandiera) Red Bull 4
= Germania (bandiera) Mercedes 4
5 Regno Unito (bandiera) Benetton[15] 3
= Regno Unito (bandiera) Williams 3
7 Francia (bandiera) Renault[14] 2
8 Regno Unito (bandiera) Lotus 1

Vittorie per motore

Pos. Motore Vittorie
1 Francia (bandiera) Renault[14] 10
2 Germania (bandiera) Mercedes 9
3 Italia (bandiera) Ferrari 7
4 Stati Uniti (bandiera) Ford-Cosworth 5
5 Giappone (bandiera) Honda 2

Pole per costruttore

Pos. Costruttore Pole
1 Italia (bandiera) Ferrari 9
2 Regno Unito (bandiera) McLaren 6
3 Austria (bandiera) Red Bull 5
4 Regno Unito (bandiera) Williams 4
= Germania (bandiera) Mercedes 4
6 Regno Unito (bandiera) Lotus 2
= Regno Unito (bandiera) Benetton[15] 2
8 Giappone (bandiera) Toyota 1

Pole per motore

Pos. Motore Pole
1 Francia (bandiera) Renault 10
2 Italia (bandiera) Ferrari 9
3 Germania (bandiera) Mercedes 6
4 Giappone (bandiera) Honda 4
5 Stati Uniti (bandiera) Ford-Cosworth 3
6 Giappone (bandiera) Toyota 1

Giri veloci per costruttore

Pos. Costruttore GPV
1 Regno Unito (bandiera) Williams 8
= Regno Unito (bandiera) McLaren 8
3 Italia (bandiera) Ferrari 6
4 Austria (bandiera) Red Bull 4
5 Germania (bandiera) Mercedes 2
6 Giappone (bandiera) Kojima[16] 1
= Canada (bandiera) Wolf 1
= Regno Unito (bandiera) Benetton[15] 1
= Francia (bandiera) Renault[14] 1

Giri veloci per motore

Pos. Motore GPV
1 Francia (bandiera) Renault[14] 12
2 Italia (bandiera) Ferrari 6
= Germania (bandiera) Mercedes 6
4 Giappone (bandiera) Honda 3
5 Stati Uniti (bandiera) Ford-Cosworth[16] 2
= Germania (bandiera) BMW 2
7 Germania (bandiera) TAG-Porsche 1

Podi per costruttore

Pos. Costruttore Podi
1 Regno Unito (bandiera) McLaren 25
2 Italia (bandiera) Ferrari 22
3 Regno Unito (bandiera) Williams 10
4 Austria (bandiera) Red Bull 9
5 Regno Unito (bandiera) Benetton[15] 8
6 Francia (bandiera) Renault[14] 6
= Germania (bandiera) Mercedes 6
8 Regno Unito (bandiera) Lotus 3
9 Regno Unito (bandiera) Tyrrell 2
10 Regno Unito (bandiera) Lola 1
= Regno Unito (bandiera) BAR 1
= Germania (bandiera) BMW Sauber 1
= Germania (bandiera) Toyota 1
= Svizzera (bandiera) Sauber 1

Podi per motore

Pos. Motore Podi
1 Francia (bandiera) Renault 25
2 Italia (bandiera) Ferrari 23
3 Germania (bandiera) Mercedes 21
4 Stati Uniti (bandiera) Ford-Cosworth 13
5 Giappone (bandiera) Honda 7
6 Germania (bandiera) BMW 3
7 Germania (bandiera) TAG-Porsche 1
= Italia (bandiera) Lamborghini 1
= Giappone (bandiera) Toyota 1
= Svizzera (bandiera) Tag Heuer 1

Punti per pilota

Pos.[18] Pilota Punti
1 Germania (bandiera) Sebastian Vettel 145
2 Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton 111
3 Germania (bandiera) Michael Schumacher 97
4 Finlandia (bandiera) Kimi Raikkonen 86
5 Regno Unito (bandiera) Jenson Button 85
6 Spagna (bandiera) Fernando Alonso 75
7 Germania (bandiera) Nico Rosberg 70
8 Australia (bandiera) Mark Webber 56
9 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen 46
= Brasile (bandiera) Felipe Massa 46

Punti per costruttore

Pos.[18] Costruttore Punti
1 Italia (bandiera) Ferrari 281
2 Regno Unito (bandiera) McLaren 264
3 Austria (bandiera) Red Bull 212
4 Germania (bandiera) Mercedes 147
5 Regno Unito (bandiera) Williams 137
6 Francia (bandiera) Renault 68
7 Regno Unito (bandiera) Lotus 63
8 Regno Unito (bandiera) Benetton 61
9 Svizzera (bandiera) Sauber 38
10 India (bandiera) Force India 29

Punti per motore

Pos.[18] Motore Punti
1 Germania (bandiera) Mercedes 413
2 Francia (bandiera)/Regno Unito (bandiera) Renault 379
3 Italia (bandiera) Ferrari 330
4 Stati Uniti (bandiera) Ford-Cosworth 99
5 Giappone (bandiera) Honda 76
6 Germania (bandiera) BMW 41
7 Svizzera (bandiera) Tag Heuer 26
8 Germania (bandiera) Toyota 24
9 Giappone (bandiera) Mugen Honda 8
10 Regno Unito (bandiera) Judd 6

Note

  1. ^ Giorgio Viglino, I piloti costretti a correre al Fuji, in Stampa Sera, n. 231, 25 ottobre 1976, p. 17. URL consultato il 29 novembre 2010.
  2. ^ (JA) i-dea archives, '76 F1イン・ジャパン (1976 F1 World Championship in Japan), AUTO SPORT Archives 日本の名レース100選 (The 100 Best races in Japan), Vol. 001, San-eishobo Publishing Co.,Ltd., 01/14/06, p. 77, ISBN 978-4-7796-0007-4.
  3. ^ (JA) Motorsport competition results: 1976 F1 World Championship in Japan, su jaf.or.jp, Japan Automobile Federation. URL consultato il 17 dicembre 2010.
  4. ^ (JA) Archive: 1976 F1 World Championship in Japan, su nikkansports.com, Nikkan Sports News, 25-101976. URL consultato il 17 dicembre 2010.
  5. ^ (EN) 1976 Japanese Grand Prix, su formula1.com, Formula One Administration Ltd. URL consultato il 17 dicembre 2010.
  6. ^ (EN) Calendar1978, su chicanef1.com. URL consultato il 13 settembre 2011.
  7. ^ Il Fuji lascia la Formula 1, su f1.gpupdate.net, 7 luglio 2009. URL consultato il 9 luglio 2009.
  8. ^ (EN) II Japan Grand Prix, su formula2.net, 25 ottobre 2004. URL consultato il 14 settembre 2011.
  9. ^ (EN) IV Grand Prix of Japan 1969, su formula2.net, 4 febbraio 2001. URL consultato il 14 settembre 2011.
  10. ^ Noto come V JAF Grand Prix. (EN) V J.A.F. Grand Prix 1970, su formula2.net, 4 febbraio 2001. URL consultato il 14 settembre 2011.
  11. ^ Noto come VI JAF Grand Prix (EN) VI J.A.F. Grand Prix 1971, su formula2.net, 4 gennaio 2001. URL consultato il 14 settembre 2011.
  12. ^ (EN) VII Grand Prix of Japan 1972, su formula2.net, 18 gennaio 2000. URL consultato il 14 settembre 2011.
  13. ^ Noto come IX JAF Grand Prix (EN) IX J.A.F. Grand Prix 1974, su formula2.net, 13 dicembre 2000. URL consultato il 14 settembre 2011.
  14. ^ a b c d e f g La Renault ottenne le vittorie, le pole, i gpv e i podi nel gran premio quando ancora correva con licenza francese.
  15. ^ a b c d Le vittorie, i podi, le pole e i gpv vennero ottenuti quando la Benetton correva con licenza britannica.
  16. ^ a b c Il gpv di Masahiro Hasemi su Kojima-Ford Cosworth è alquanto controverso. Sembra che in realtà il giro più veloce nel gran premio del 1976 sia stato fatto segnare da Jacques Laffite su Ligier-Matra
  17. ^ Minimo 3 podi
  18. ^ a b c Prime dieci posizioni.

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