Xenia Silberberg
Xenia Silberberg (1906 – Losanna, 27 gennaio 1952) è stata un'antifascista e scrittrice italiana, nota anche come Marina Sereni, per il cognome assunto con il matrimonio e il nome scelto durante la clandestinità antifascista.
Biografia
modificaNata nel 1906 dai rivoluzionari russi Xenia Pamphilova e Lev Silberberg, si trasferì in Italia in tenera età, al seguito della madre, riparata a Roma dopo la condanna a morte del compagno eseguita dal regime zarista[1].
Incontrò Emilio Sereni, che sposò nel 1928, diventando quindi una militante comunista. Dopo l'arresto del marito nel 1930, mantenne i rapporti tra il recluso e il partito[2]. Nel 1935 espatria clandestinamente in Francia, con il marito e la prima figlia[3]; a Parigi, insieme a Teresa Noce, pubblicò nel 1937 il foglio clandestino Noi donne, che diventerà poi un seguitissimo mensile femminile di politica e cultura[4]. Con il nome Marina, assunto negli anni della clandestinità, scrisse il libro autobiografico I giorni della nostra vita, pubblicato solo nel 1955[5]. Il libro avrà una straordinaria diffusione tanto da essere un vero e proprio best seller, tirato per oltre un milione di copie[6] e proposto dal partito come modello pedagogico per le nuove generazioni per la sua adesione alla dottrina del Pci[7]. La sua vicenda politica e familiare è narrata nel romanzo storico Il gioco dei regni, scritto dalla figlia Clara Sereni nel 1993.
Opere
modifica- Marina Sereni, I giorni della nostra vita, Roma, Edizioni di Cultura Sociale, 1955. (ed edizioni successive)
Note
modifica- ^ Katia Marano, "... tra i detriti della storia" - Il gioco dei regni di Clara Sereni, a cura di Irmgard Scharold, collana Scrittura femminile, Italienische Autorinnen in 20. Jahrhundert zwischen Historie, Fiktion und Autobiographie, Tübingen, Gunter Narr Verlag, 2002, p. 170. URL consultato il 1º dicembre 2016.
- ^ Giacomo De Antonellis, Napoli sotto il regime, Napoli, Cooperativa editrice Donati, 1972, p. 200.
- ^ Giorgio Vecchio, Emilio Sereni, su Istituto Alcide Cervi. URL consultato il 1º dicembre 2016.
- ^ Cristina Taglietti, "Noi donne": chiude la rivista della sinistra femminile, su Corriere della sera - Archivio storico, 5 gennaio 2000. URL consultato il 1º dicembre 2016.
- ^ Mauro Boarelli, La fabbrica del passato. Autobiografie di militanti comunisti (1945-1956), Milano, Feltrinelli, 2007.
- ^ Patrizia Gabrielli, Tempio di virilità. L'antifascismo, il genere, la storia, Milano, Franco Angeli, 2008. Miriam Mafai, Botteghe oscure addio: com'eravamo comunisti, Milano, Mondadori, 1996, p. 43.
- ^ Sandro Bellassai, La morale comunista. Pubblico e privato nella autorappresentazione del Pci (1947-1955), Roma, Carocci, 2000, p. 61.
Bibliografia
modifica- Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, Milano, La Pietra, 1976. ad vocem
- Clara Sereni, Il gioco dei regni, Firenze, Giunti, 1993. 453 p.
- Yakov Viterbo, Xenia Pamphilov Silberberg. Storia di un'ebrea non ebrea, Aosta, Le Château Edizioni, 2003. 96 p.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 85338411 · ISNI (EN) 0000 0000 5608 4961 · SBN RAVV060946 · GND (DE) 1163307424 · BNF (FR) cb10981183d (data) |
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