Victoria Benedictsson
Victoria Maria Benedictsson (Domme, 6 marzo 1850 – Copenaghen, 21 giugno 1888) è stata una scrittrice svedese.
Biografia
modificaMatrimonio
modificaCrebbe in una fattoria della Svezia meridionale, dove conobbe e imparò ad apprezzare la pittura. Avrebbe voluto entrare nell'Accademia delle Arti di Stoccolma, ma il padre non glielo permise e decise di darla in moglie ad un vedovo quarantanovenne di Hörby, una piccola città della Scania, che aveva avuto cinque figli dalla prima moglie. I due si sposarono nel 1871. Per la Benedictsson non fu un matrimonio felice, pur avendo avuto due figlie: Hilma, nata nel 1873 e Ellen, nel 1876, morta però dopo tre settimane.
Diario
modificaNel 1881 fu costretta a letto per una distorsione al ginocchio e così iniziò a scrivere il suo diario. Lì la Benedictsson scrisse prima racconti e poi un vero e proprio romanzo su una donna che come lei avrebbe voluto diventare un artista, ma finiva per vivere una mediocre vita borghese in un paesino di provincia.
Il romanzo fu pubblicato nel 1885 con il titolo di Pengar (Denaro) e grazie ad esso l'autrice ebbe un certo successo.
Il rapporto con Georg Brandes
modificaAnnoiata dalla banalità del suo matrimonio, la Benedictsson partì per Copenaghen, dove incontrò nel 1886 il critico e studioso letterario Georg Brandes. Per impressionarlo, scrisse il suo secondo romanzo, Madame Marianne, ispirandosi al Decameron di Boccaccio.
Ebbe con lui una breve relazione amorosa.
Morte
modificaDopo aver già tentato due volte il suicidio, nel 1888 in una camera dell'hotel Leopold's di Copenaghen si tagliò la carotide con quattro tagli di rasoio. È stata sepolta nel cimitero di Copenaghen e sulla sua lapide è stato inciso quello che doveva essere il suo motto: Sanning och Arbete (Verità e Lavoro).
Opera
modificaLa Benedictsson è considerata, assieme ad August Strindberg, la massima rappresentante del romanzo realista svedese. Nei suoi romanzi raccontava spesso di matrimoni infelici, la differenza di età tra marito e moglie, dei diritti delle mogli e più in generale della questione femminile.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Victoria Benedictsson
Collegamenti esterni
modifica- Ahlgren, Ernst, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Astrid Ahnfelt, AHLGREN, Ernst, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- (EN) Victoria Benedictsson, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Victoria Benedictsson, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Victoria Benedictsson, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Victoria Benedictsson, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di Victoria Benedictsson, su LibriVox.
- Victoria Lives! Columbia University conference, March 10-11, 2000, on the occasion of her 150th birthday
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95228001 · ISNI (EN) 0000 0004 5875 6214 · BAV 495/335654 · LCCN (EN) n79076590 · GND (DE) 119189194 · BNF (FR) cb11885740q (data) · CONOR.SI (SL) 102519651 |
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