Vescovo eletto

nella Chiesa cattolica, titolo dato a coloro che, nominati vescovo, diocesano e titolare, non hanno ancora ricevuto l'ordinazione episcopale e sono usati "per distinguerlo dal vescovo già consacrato"

Vescovo eletto è il titolo proprio di coloro che, nella Chiesa cattolica, sono stati nominati ad una sede vescovile, ma non ne hanno ancora preso possesso secondo le norme canoniche e le procedure previste dal Caeremoniale Episcoporum.

Tale titolo, risalente ai tempi in cui la scelta dei vescovi avveniva generalmente per elezione,[1] nell'uso comune viene dato a chi, nominato vescovo sia diocesano[2] sia titolare,[3] non ha ancora ricevuto l'ordinazione episcopale "agli effetti di distinguerlo dal vescovo già consacrato".[1]

Normativa canonica

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L'attuale Codice di diritto canonico continua ad applicare il termine "eletto" (electus) a chi sta per ricevere l'ordinazione episcopale.[4] Impiega anche l'espressione "promosso all'episcopato" (promotus ad Episcopatum), nell'imporre l'obbligo di ricevere l'ordinazione episcopale entro tre mesi dalla ricezione della bolla pontificia di nomina all'episcopato.[5] Nel parlare poi della presa di possesso, che avviene o con il rito stesso dell'ordinazione o in un altro momento, il Codice di diritto canonico usa i termini "promosso" (promotus),[6] e "Vescovo promosso" (Episcopus promotus).[7][1]

"Vescovo eletto" dopo l'ordinazione episcopale

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Presa di possesso.

Si definisce vescovo eletto di una diocesi anche il vescovo già consacrato che non ne ha ancora canonicamente preso possesso. Infatti solo dopo avere compiuto tale cerimonia colui al quale è stato affidato il governo di una diocesi può esercitarlo. Gli è imposto l'obbligo di compiere la cerimonia, eventualmente per mezzo di un procuratore, entro un periodo limitato di tempo dopo avere ricevuto notizia certa della sua nomina: due mesi se egli è già vescovo, quattro se deve prima farsi ordinare vescovo. Gli si raccomanda vivamente di compierla con l'atto liturgico indicato nel Caeremoniale Episcoporum.[7][8]

Al momento della presa di possesso, il nuovo vescovo diventa vescovo diocesano della sede episcopale: cessano così l'autorità dell'amministratore (apostolico o diocesano) e il periodo di sede vacante della diocesi.[8] Dallo stesso momento, non prima, il nome del nuovo vescovo è menzionato nella preghiera eucaristica delle messe celebrate nella diocesi.[9][10]

Se, fino alla nomina, il nuovo vescovo della diocesi era vescovo di un'altra diocesi, è soltanto vescovo eletto della nuova sede fino al momento della presa di possesso di questa, istante fino al quale il suo nome è ancora menzionato nella preghiera eucaristica celebrata nell'anteriore diocesi. Dal momento della notizia certa del trasferimento, infatti, decade come vescovo diocesano dell'anteriore diocesi, ma ne ritiene il governo con i poteri un po' più limitati di un amministratore diocesano. Questi poteri cessano e la diocesi anteriore diventa vacante dal momento della presa di possesso della nuova sede.[11][12][13]

  1. ^ a b c Carlos José Errázuriz Mackenna, Corso fondamentale sul diritto nella Chiesa, Giuffrè Editore, 2009, ISBN 978-88-14-14589-6. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  2. ^ Ordinazione episcopale di monsignor Corrado Melis, Vescovo eletto della Diocesi di Ozieri (PDF), su diocesiozieri.org, 15 settembre 2015. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2017).
  3. ^ Santa Messa celebrata dal Santo Padre Francesco con il rito di Ordinazione episcopale (PDF), su vatican.va, 24 ottobre 2013. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  4. ^ Codice di diritto canonico, can. 1014
  5. ^ Codice di diritto canonico, can. 379
  6. ^ Codice di diritto canonico, can. 380
  7. ^ a b Codice di diritto canonico, can. 382
  8. ^ a b Mykhaylo Tkhorovskyy, Procedura per la nomina dei vescovi: evoluzione dal Codice del 1917 al Codice del 1983, Gregorian Biblical BookShop, 2004, ISBN 978-88-7839-013-3. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  9. ^ Cerimoniale dei Vescovi (PDF), n. 1147 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2012).
  10. ^ Silvano Sirboni, Il nome del vescovo durante la messa, su Vita pastorale, giugno 2000 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2021).
  11. ^ Codice di diritto canonico, can. 418
  12. ^ Gianfranco Ghirlanda, Il diritto nella Chiesa mistero di comunione: Compendio di diritto ecclesiale VI^ Edizione aggiornata, Gregorian Biblical BookShop, 17 ottobre 2014, ISBN 978-88-7839-289-2. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  13. ^ (EN) Diocese of Nottingham: The Governance of the Diocese Sede vacante (PDF), su stpetershinckley.org.uk, 31 marzo 2014. URL consultato l'8 gennaio 2024.

Voci correlate

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